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Post n°275 pubblicato il 06 Marzo 2019 da pasquale.zolla
Il Mercoledì delle Ceneri dà inizio alla Quaresima ed è il giorno in cui si entra nel periodo penitenziale. Le Ceneri sono una ricorrenza mobile e la data cambia di anno in anno in base al calcolo della Pasqua, ricorrenza che cade la domenica successiva all’equinozio di primavera. Esse sottolineano la precarietà della vita umana e i limiti degli uomini rispetto alla grandezza di Dio. Sono ricavate bruciando gli ulivi benedetti, ormai secchi, della domenica della Palme. Di anno in anno vengono bruciati i rametti per ricavare le Ceneri benedette da imporre sulla testa dei fedeli. Il Mercoledì delle Ceneri si osserva il digiuno per pregare per la Pace. Non si tratta di un digiuno totale, è ammesso consumare un pasto leggero e non consumare carne. Spargersi il capo di cenere è, nella Bibbia, un gesto di umiliazione e di pentimento di fronte al Signore per i peccati commessi. In un antico testo delle luturgia morava si trova un altro gesto legato alle ceneri. Esse non sono poste sul capo come segno di pentimento, ma nelle mani del penitente per ricordare a lui ciò che Dio fa dei suoi peccati quando egli invoca il perdono, e come essi sono purificati dal fuoco della sua misericordia.
… È pòvele arreturnarraje … È pòvele arreturnarraje! Arrepènze a kuilli paròle d’u prèvete kuanne ngape me mettéve ’a cènere è acchjare, mò ka vècchje sònghe, u sinze m’arrive d’u kagnamminde d’u jì mìje; ‘a kunzapevulèzze me danne k’a presunzjòne, i seduzjune, i magaggìje sònne kum’a kacchje d’agarde. Sckitte abbruscianne i kòse malamènde d’u spirde mìje, ‘a dubbulèzze mìje, ‘a nulletà mìje, u kaòsse ka s’éje ammundunate dind’u kambà mìje, arresblennarrà u lustrekòre d’u ghèsse mìje. Me rènne kunde ka l’ucchje mìje ne mbònne uardà u sóle è l’abbete mìje sònne tutte skarabbucchjate è strazzate, pekkuje necessarje éje k’abbrusce tutte i kacchjetille p’arrevà ke l’alme addulurate è kòre sengére ò’ Segnòre Gesù, ‘mminze bbellizze è bbunnà, ka me aspètte p’arredà fòrze è ajì ò’ spirde m’ìje!
… E polvere ritornerai … E polvere ritornerai! Ripenso a quelle parole del sacerdote quando m’imponeva sul capo la cenere e chiaro, adesso che sono vecchio, mi giunge il senso del cambiamento di direzione; mi danno la consapevolezza che la vanità, le seduzioni, gli incanti sono come scorie da ardere. Solo bruciando le negatività del mio spirito, la mia debolezza, la mia nullità, il disordine accumulati nella mia vita, risplenderà la luminosità del mio essere. Constato che i miei occhi non possono guardare il sole e gli abiti miei sono tutti macchiati e laceri, per cui è necessario che bruci tutte le scorie per giungere con animo contrito e cuore sincero al Signore Gesù, immensa bellezza e bontà, che mi aspetta per ridare forza e slancio al mio spirito.
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