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Messaggi del 23/12/2018

Presepio: contro l'oblio dell'indifferenza

Post n°261 pubblicato il 23 Dicembre 2018 da pasquale.zolla

 

Il Presepio

Il Presepio è ciò che più rappresenta il Natale e la sua genesi porta con sé il fascino di una tradizione antica dal profondo significato.

La sua storia è legata alla figura di San Francesco d’Assisi che ebbe il desiderio di rievocare la nascita di Gesù durante un viaggio in Palestina e che realizzò nel 1223 a Greccio, che gli ricordava Betlemme.

Nella sua prima apparizione oltre alla grotta e il Divino Pargoletto c’erano solo il bue e l’asinello, ma non Maria e Giuseppe, perché Francesco non voleva che si facesse spettacolo della nascita di Gesù.

Da San Francesco in poi la tradizione del presente vivente si è diffusa in tutta Italia e non solo, per coinvolgere tutta la cittadinanza in un rito che ai giorni nostri rischia di essere solo commerciale e consumistico, mentre nasce da un profondo senso religioso.

Difatti nel Presepio si svela la pedagogia del Signore: per annunciarsi sceglie poveri pastori, esclusi, condannati. Non rispetta precedenze o gerarchie.

Il suo progetto è quello di privilegiare gli ultimi, di coinvolgerli, di condurli verso il bene e la pienezza di vita.

Non a caso Gesù si rivelerà come Messia a una donna samaritana dalla condotta non certo esemplare.

Per spiegare che cosa significhi amare il prossimo sceglie un buon samaritano, inviso per la sua provenienza ai benpensanti del tempo.

Nessuno porterà la croce se non un cireneo che non appartiene alla cerchia degli amici, anzi viene da fuori.

E il primo a salire in cielo con Lui è un delinquente crocefisso che non aveva mai sentito parlare di Gesù.

Oggi, nella nostra modernità, molti sono convinti che Dio non ci sia, adducendo a Lui responsabilità che, invece, sono nostre.

La violenza e l’incomprensione non sono segni dell’ndifferenza di Dio, ma conseguenze delle nostre scelte che Lo abbiamo sostituito con il potere, il dominio e il denaro.

Il Natale ci dice che Dio non è assente, ma che siamo noi i grandi assenti della storia perché ci nascondiamo a Dio che ci cerca. Fuggiamo dalle sue responsabilità: la luce che è Cristo stesso è venuta nelle tenebre, ma noi non l’abbiamo accolto.

Natale non è l’occasione per sentirci più buoni per un giorno, ma è il giorno che impegna la nostra esistenza, che getta luce sul nostro cammino di solidarietà e di condivisione.

E il Presepio ci ammonisce a non cadere nell’oblio dell’indifferenza, mostrandoci, attraverso i suoi personaggi, il calore dell’accoglienza e dell’amore, che spezza il cerchio della solitudine.


 


U Presèbje

Nd’u munne, ògge, ògnèkkòs’éje

chjéne de remure è kkaòsse;

nd’u Presèbje ògnèkkòs’éje

òrdene, rakkugghjeminde, spirde

sópannaturale. U Presèbje

éje u spècchje de na sucetà

kapace de rènne gròrje a Dìje

è ppace è ummene de bóna

vulundà. Nu simmele nenn’éje

d’u male, ‘na kundrappusezjòne

de kulture: nu Bòmmine éje

ka nasce, éje ‘a vite. Éje

nu mude assaje ‘ffekace de dì

k’a féde ‘a vite spertuséje,

‘a vite de tuttekuande, ‘a stòrje,

i vecènne de nu pajesille,

de ‘n’arje ka s’allustrekèjene

de nòva speranze. Nd’u Presèbje

‘a rappresendazjòne ce stace

de tande è ttanda setuazjune

de ummene è dde perzunagge

kè ‘a vite sèmblece rènnene

nda tuttekuande i mude suje:

buke è strapazzate ne nge stanne

nd’i ummene, ma kure sèmblece

ka nd’u Natale ‘a lustre vèdene

de speranze nd’i uàje d’i timbe

nustre. U Presèbje ngundrà ce fà

nu Bòmmenille, ka farfugghjéje

nda ‘na pòvra gròtte, k’avvecine

nu vóv’è nu ciucciarille téne

è kka nda n’urdite se kullukéje

de relazjune è dde ‘sestènze

umane andò cèndre Isse éje!

 

Il Presepio

Nel mondo, oggi, tutto è

frastuono e disordine;

nel Presepio tutto è

ordine, raccoglimento, spirito

soprannaturale. Il Presepio

è lo specchio di una società

capace di rendere gloria a Dio

e pace agli uomini di buona

volontà. Non è un simbolo

del male, una contrapposizione

di cultura: è un Bimbo

che nasce, è la vita. È

un modo assai efficace di dire

che la fede pervade la vita,

la vita di tutti, la storia,

le vicende di un paesino,

di una regione che s’illuminano

di nuova speranza. Nel Presepio

c’è la rappresentazione

di una pluralità di situazioni

umane e di personaggi

che la vita esemplificano

in tutta la sua varietà:

non ci sono snagliature e strappi

tra gli uomini, ma cuori semplici

che vedono nel Natale la luce

di speranza nella tragedia dei tempi

nostri. Il Presepio ci fa incontrare

un Bambino, che vagisce

in una misera grotta, che vicino

ha un bue e un asinello

e che si colloca in un tessuto

di relazioni e di esistenze

umane di cui Lui è il centro!


 


 
 
 
 

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