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Donna

Post n°248 pubblicato il 07 Marzo 2011 da patapump

Donna

 

Il tuo primo vagito alla nascita indicava il temperamento che avevi addosso

I tuoi occhi si sono spalancati , alla vista del mondo

E le tue mani hanno subito cercato il contatto

Quando i tuoi primi passi hanno percorso la strada, avevi già chiaro dove andare

Le tue prime parole sono arrivate come un onda in piena

Sicure,fluenti,determinate

I tuoi occhi birichini cercavano il sole e l’aria era intorno a te

Spingevi la giostra con una celata  forza ed eri accorta a non lasciar nessuno a terra

                                               _ _ _ _

Quello specchio era parte di te e rifletteva la bellezza

Il tuo primo vestito per il ballo doveva essere speciale

Lo era anche il pensiero di quella serata trascorsa con lui

Il primo bacio

Le confidenze con le amiche del cuore

I primi consigli su come mettere il rossetto

                                               _ _ _ _

La scuola ed i primi brillanti risultati

Non solo bellezza ma impegno e costanza

Un buffo cappello sul capo per celebrare un traguardo

Ed un volo aereo, lontano migliaia di chilometri dagli affetti

                                               _ _ _ _

Un rientro in tre

Una casa con le tendine rosa, vicino al sole

Una serenità raggiunta e altri obiettivi

Poter dire finalmente la propria opinione e guardare quel quadro

dove tante donne persero la propria vita i

Poter essere in un aula magna dove studenti assetati divorano la lezione

                                               _ _ _ _

 

Anche il tuo fido cane invecchia e te con lui

Gli anni cavalcano il tempo e gli spruzzi d’acqua intorno a te come un puledro sulla spiaggia ,rendono tutto meno pesante

Spruzzi  che risvegliano dal quotidiano

Spruzzi che agitano e rendono tutto cosi vivo

Spruzzi  che vogliono dirti di esserci

                                               _ _ _ _

Le bambine corrono su quel prato

E tu seduta le guardi con quell’amore tipico della tua età

Sai che anche loro non avranno paura di affrontare la vita

Che la loro sarà forse in salita ,ed è per quello che la determinazione sarà maggiore

Che la loro forza è essere donna

Saranno gentili,belle e caparbie

E anche loro danzeranno sulla vita al ritmo di quel carillon dove

nel girotondo continuo saliranno tutte le anime

Anime che ti regaleranno,ti ruberanno,ti arricchiranno

Ed anche potranno fare di te una cosa unica che c’e’ nella vita

L’essere donna…

 
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Bob Dylan-Hurricane

Post n°247 pubblicato il 25 Febbraio 2011 da patapump

 
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The Cure - Love Song

Post n°246 pubblicato il 14 Gennaio 2011 da patapump

 
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Mi giro indietro e...

Post n°245 pubblicato il 14 Gennaio 2011 da patapump

Mi giro indietro e…

 

 

Comicità’, tragicità,aspettativa

disillusa,incomprensione,declassamento,ingiuria,lotta tra

poveri,ingiustizia,ipocrisia,ingenuità,debolezza.

Sentimenti che scuotono.

Quante cose possono capitare che fanno di te una piuma trascinata dal vento,verso non si sa quale destinazione.

Quante parole spese,sforzi sostenuti per niente.

Un vaso di cristallo delicato,un giocattolo fragile in mano ad un adulto.

Cosi può essere la vita della gente.

Un sasso colorato e bello ma lanciato lontano per fare in modo di non vederlo più.

Un pennello che ridipinge la scena,cambiandola,stravolgendola,rendendola irriconoscibile.

Chi ritorna in quel posto si sente smarrito vagandone confuso.

I sogni,le speranze,le possibili tranquillità gettate ai pesci che se se saziano in un mare dove pesce grande mangia pesce piccolo.

In un mare freddo dove anche altri compagni di viaggio interrompono li il loro percorso.

E’ dura poter esprimere le sensazioni che una persona prova.

Persona.

Un termine che ormai trova ormai posto in scaffali impolverati dove

neanche un colpo di  straccio può aiutarlo nel nome del denaro.

Quella polvere che imprigiona corpo e mente.

Che appesantisce e confonde,che provoca irritazioni.

Mi giro indietro e..vedo tutto questo.

Ma guardo anche avanti gridando su questo foglio che io ci sono.

Che io voglio

Che io amo

Che nessun uomo potrà mai sconfiggermi con la sola autorità a lui

conferitagli.

Che essere uomo e’ ben altro

Aver coraggio delle proprie azioni

Avere rispetto della natura dell’ uomo sia essa semplice o complessa ma cosi altrettanto affascinante.

Mi giro indietro e…..

 

 

 
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Eccola...la fine di un anno

Post n°244 pubblicato il 22 Dicembre 2010 da patapump

Si eccola..anche questa volta puntuale e' arrivata.

Forse un po' diversa da come me la aspettavo,ma comunque si e' espressa con vigore.

Non voglio tenermi fuori dalla solita kermesse festiva..fanculo i pensieri.

Al diavolo i cattivi

Un hip hip urra' a chi resiste,tenace,chi ha dei valori,chi si batte per essi,e contro il marcio che sbuca fuori continuamente.

Patapump si congeda...

 
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Ricordi

Post n°242 pubblicato il 20 Novembre 2010 da patapump

Ricordi

Che brividi

La pelle si accappona al pensiero dei ricordi

Non importa se brutti o belli

Solo il fatto di averli vissuti mi percuotono

Protagonista di una sera o sguardo semplice

Presenza di amici visti  passare, di amici fermati e abbracciati,di altri che non sono riuscito a trattenere

Di aver fumato,bevuto,pisciato,urlato

Di aver percorso strade a me sconosciute

Di aver visto bambini nascere

Ricordi di mare

Ricordi di innamoramenti

Ricordi vaghi e ricordi impressi per sempre nella mente

Di occhi che ringraziavano,che brillavano al sole

Di mani che si tenevano strette strette

Ricordi di musiche che provenivano da ogni parte del mondo

Ricordi di onde,profumi,sapori intensi

Di coraggiose incursioni e timide richieste di serenita'

Foto in bianco e nero di allora

Lettere di promesse mai mantenute

Di grandi speranze e ben riposte scelte

Tutto questo ricorda ....me

 

 

 
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Soffia

Post n°240 pubblicato il 27 Ottobre 2010 da patapump

Soffia.

Soffia nella giusta direzione

Riempi le vele dei miei pensieri e conducimi in quel porto di pace dove possa trovare cio' che avevo perso.

Soffia sorreggendo le mie ali e facendomi guardare il mondo dall'alto, come un Icaro sognante,in modo che anche lui possa osservare me.

Sorreggi la mia volonta' e le mie intenzioni, che incontreranno ostacoli da superare.

Soffia trascinando con me  i miei affetti.

Conducimi verso l'oblio e inebriami di profumi di vita

Soffia accompagnando il sole nel suo tramonto e la luna nel suo chiarore.

Soffia e io capiro'.....

 

 

 

 
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Il bacio

Post n°239 pubblicato il 02 Ottobre 2010 da patapump

 
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Elogio al baciotto sofficiotto

Post n°238 pubblicato il 02 Ottobre 2010 da patapump

Elogio al baciotto sofficiotto:

Il baciotto sofficiotto il l'ho preso tutto di un botto

Non sapevo che ci fosse ma e' arrivato e neanche in forse

Mii ha sorpreso mi ha stupito nel contempo non l'ho subito

Lui e' arrivato baldanzoso sensa saper del suo ritroso

Si e' avvicinato piano senza far rumore ma l'hai sorpreso sfoderando il tuo cuore

E gli hai chiesto come mai..senza saper fosse arrivato e' anche a pie' chissa' da chi mandato

Lui ha risposto che cosi gli andava,ma che in realta' al solo pensiero tremava

Non si e' pentito di quello che ha fatto,il pugno sui denti e' gia' arrivato

Ma non si chiamerebbe sofficiotto se non arrivasse tutto di un botto

Forse lui e' ardimentoso ma anche tu,dagli uno scopo....

 
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Scrivimi

Post n°236 pubblicato il 26 Settembre 2010 da patapump

Scrivimi

 

Scrivimi

Io sono qua’ che aspetto

Mi guardo intorno e sento di essere solo

Scrivimi ti prego

Le giornate trascorrono troppo lentamente

La mia scelta di andare via era obbligata

Non avrei mai voluto separarmi da te

Mi affaccio all’oblo’ e vedo solo onde inconsulte

Il mare oggi e’ furioso

Gli elementi vogliono far sentire prepotentemente  la loro voce

Anche io            

Emetto un grido silenzioso

E il quel misto di lettere che vagano nell’aria  scorgo la frase piu’ importante

“Mi manchi”

Mi manca tutto di te

L’amore e’ cosi complicato

Quando sono vicino a te e non dico niente

Quando sono lontano da te e muoio ogni giorno

La radio per farmi rabbia inserisce l’ascolto di un vecchio pezzo popolare

Lo ballavamo noi due in quelle feste di paese

Ho qui vicino a me la tua sciarpetta

Ogni tanto la avvicino al mio naso e la respiro

Respiro te

Il tuo corpo e la tua pelle

E mi sento confortato

Poi mi riaffaccio a quell’oblo’ e la mia vista si riconfonde con tutto quella immensita’

Forse mi sto perdendo in esso

Scrivimi

 

 

 

 

 
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chiedersi come mai

Post n°235 pubblicato il 18 Settembre 2010 da patapump

 
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Correvo..correvo

Post n°234 pubblicato il 18 Settembre 2010 da patapump

Sentivo la salsedine che bagnava il mio corpo e inumidiva i miei occhi.

Forse correvo..correvo.

La spiaggia era cosi grande che non capivo dove ero.

levo piangere.

Forse volevo solo urlare la mia rabbia.

Gabbiani volavano sulla mia testa e vecchi mercantili solcavano a breve distanza il mare.

L'affanno si faceva sentire.

La meta sembrava irraggiungibile.

La strada mi veniva tagliata da famigliole di piccoli granchi.

Il pontile dove si scorgevano le reti da pesca si stagliava ben distinto.

Ma la mia mente era piena di pensieri,che non riuscivo a scacciare.

Perche' non potevo essere felice.

Sembrava fossi l'unico uomo al mondo a non meritare l'amore.

Lei che la mattina mi aveva detto un secco no.

Non ero il suo tipo,ed io che non la vedevo neanche per intero.

Perche' io no.

Correvo..correvo

Raggiunsi il pontile e mi guardai intorno.

Una specie di pace mi avvolse,rassicurante,impercettibile.

La presi. La feci mia.

Tornai sui miei passi questa volta camminando ed osservando.

Capii che potevo vivere un'altra emozione,capii che era solo questione di tempo,capii che la mia lei sarebbe arrivata un giorno da me.

Magari una mattina,un campanello che suona,una richiesta di un indirizzo ed i nostri occhi  che si uniscono.

Correvo...correvo

 

 
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PAESE INCANTATO

Post n°232 pubblicato il 29 Agosto 2010 da patapump

PAESE INCANTATO

 

 

Stamattina mi sono svegliata e mi sono guardata intorno attonita.

Questa è la mia camera di sempre, ma non è più la stessa, mi guardo allo specchio e non sono più io, dalla finestra vedo il paesaggio consueto ma con colori e tinte diversi.

Ebbene si, sto vivendo, anzi “stiamo” vivendo un periodo magico.

Lasciati trascinare con me in questo posto incantato dove ogni desiderio si avvera.

Il mio corpo  non ha più peso, non ha più età, non ha più consistenza.

Se io volessi potrei entrare dentro di te: apri le braccia, stringimi a te e piano piano le mie cellule si fondono con le tue e si dissolvono.

Certo, puoi dirmi, non hai scoperto niente di nuovo, tutto questo si chiama “amore”, tutti prima o poi lo provano, ma per ognuno è unico e irrepetibile. Così lo è per noi.

Una volta qualcuno mi ha detto che in cielo esiste un libro grosso grosso, come non si è mai visto sulla terra, sul quale c’è scritto tutto quello che accade sulla terra.

Ebbene mi piace pensare che alla pagina.…”X”.è indicato che io e te ci saremmo incontrati in questo periodo della nostra vita e proprio in questo contesto.

Sono stati davvero troppo intensi e meravigliosi questi giorni vissuti insieme.

Voglio fermare il tempo, ritornare a rivivere ogni momento, risentire, rivedere, risentire, rivedere……fino a sentirmi ubriaca di tutto.

Nel paese incantato l’aria è fresca e pulita, c’è tanto verde intorno alla casa, prati immensi a perdita d’occhio, s’intravede in fondo una cornice di montagne coperte qua e là di spruzzate di neve. In lontananza c’è un paese, è lì sotto per dirci che non siamo completamente solo e che volendo…….

Per noi il tutto è già qui racchiuso nei nostri essere. Un  filo invisibile ci  unisce, sento il battito del tuo cuore, il pulsare delle tue emozioni e la stanchezza delle tue membra.

I miei passi non fanno rumore, la mia voce svanisce, il mio passato si cancella.

Lascio aperta la porta del mio cuore e osservo tutto quello che passa.

E dolce e piacevole guardarti lavorare  sotto una leggera pioggia primaverile.

Quel cappello nero ti copre a tratti il viso e sotto scorgo due occhi birichini e la bocca sorridente.

Un fiume caldo mi investe e mi travolge.

Ho quasi la sensazione di non essere io quella donna appoggiata allo stipite della porta, che non ha mille cose da fare, ma che ha solo voglia di nutrirsi di ciò che passa da quel filo invisibile e pure palpabile.

E’ lì che osserva il suo uomo che lavora la terra.

Con movimento lenti e sicuri solleva la zolla resa fertile e la prepara per la semina.

Solo nel paese incantato si può capire che questi movimenti portano con se un mondo di ricordi.

C’è il desiderio del bambino che porta un pesante bagaglio sulle spalle, porta una lunga tradizione, porta un padre assente, una mamma amorosa e una voglia matta di esistere.

Sta già pensando ai semi che metterà fra questi solchi, già vede spuntare, per magia, i timidi germogli, poi maturerà la piantina ed il frutto.

Fermati “cucciola” è arrivato il momento di fermarti, non devi più scappare, è qui quello che cerchi.

Lui alza gli occhi dalla terra umida e la guarda, è felice e appagato vedendo la sua donna lì così vicino da sentirne l’odore della pelle e l’odore dell’amore.

Pensa alla camera appena lasciata e sente una piacevole spossatezza nelle gambe.

Sotto le mani percepisce ancora la pelle morbida e liscia di lei, le sue orecchie sentono ancora i sussurri d’amore. I loro corpi si sono uniti, le gambe e le braccia intrecciati per stringere meglio, le bocche si cercano per un lungo e caldo bacio.

Adesso il mondo può fermarsi, il tempo non può cancellare questi momenti vissuti insieme.

Tutto può accadere, ma ci sarà sempre un posticino nel nostro cuore dove troveremo la certezza di aver provato la vera felicità.

Non mi era mai capitato di non desiderare più di quello che avevo, perché quello che provo è gioia. Noi possiamo affermare di averla provata e che è possibile ritrovarla.

 

                                                                     un  grazie ad   A.

 

 

 

 

 

 

 

 
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Liberamente tratto dal Sonetto XVIII di W.Shaespeare

Post n°230 pubblicato il 25 Agosto 2010 da patapump

Devo paragonarti ad un giorno d’estate?
Tu sei più amabile e i più temperato:
venti forti agitano i boccioli di maggio,
e il periodo d’estate ha un termine troppo breve;
qualche volta troppo caldo l’occhio del cielo brilla,
e spesso è il suo dorato aspetto velato;
ed ogni cosa bella dal bello una volta declina,
per caso o perché la natura cambia il suo corso mutevole;
ma la tua eterna estate non svanirà,
ne’ perderà il possesso di quel bello che tu possiedi;
ne’ la Morte si vanterà che tu vaghi nella sua ombra,
quando in versi eterni al tempo tu cresci:
fin quando gli uomini potranno respirare o gli occhi vedere,
fin quando vive questo, e questo dà vita a te. (1)

 
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