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“Le colline sono sempre più belle delle case di pietra.
In una grande città la vita si riduce ad un 'esistenza artificiale.
Molti uomini sentono ancora a stento la vera terra sotto i piedi,
vedono ancora appena crescere le piante, eccetto che in vasi da fiori,
e solo di rado lasciano dietro di sè le luci delle strade,
per lasciar agire su di loro la magia di un cielo notturno cosparso di stelle.
Quando gli uomini vivono così lontano da tutto quello che il Grande Spirito ha creato,
allora dimenticano facilmente le sue leggi.”
(Tatanga Mani)
Partigiani: ci chiamavano ribelli
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Dov'e' Osama Ben Laden? Chi controlla le borse, le guerre ed i maggiori traffici mondiali?
Saro' malfidato, ma credo che la maggior parte delle dispute politiche nel mondo sia frutto di intrighi e congiure di palazzo. I mass-media sono un palcoscenico per attori che di volta in volta "convogliano" l'opinione pubblica di questo o quel paese verso certuni indirizzi, attraverso dialettiche invisibili, affinche' la societa' arrivi a determinare, apparentemente in maniera autonoma, quelle decisioni che, invece, molto subdolamente le vengono continuamente inculcate.
Io la chiamo "inoculazione subcosciente subliminale". In pratica e' possibile, attraverso uno stimolo continuo, posto artificiosamente al di sotto della soglia avvertibile, creare delle pulsioni inconsce che, pur non influenzando la sfera cosciente, hanno il potere di concentrare o distogliere l'attivita' del singolo individuo da-in un ruolo predeterminato. Il concetto, attraverso la globalizzazione dell'informazione, puo' essere esteso ad un'ampia parte dell'umanita' e coinvolgere societa' intere, a carattere nazionale e persino pan-nazionale, schieramenti trasversali di enorme impatto culturale.
Qualcuno di voi potra' anche sorridere di queste cose, ed io non ho nessuna prova di quel che dico, proprio per il peculiare aspetto di queste manovre occulte. Ma provate a pensare: cui prodest?
A chi giova la diffusione capillare del terrorismo? A chi giova tenere in vita un nemico inafferrabile e camaleontico di cui si ignora persino l'essere ancora in vita o meno? A chi giova diffondere guerre nazionaliste, secessioniste in quei paesi di enorme ricchezza potenziale, nei quali e' difficile ammansire popolazioni, archetipe d'una vita tutt'altro che consumistica e quindi inaffidabili sia per condotte politiche che per scelte economiche? Facili prede di sovvertimenti improvvisi?
A chi giova tenere in ansia le popolazioni pacifiche attraverso eclatanti e pretestuosi accadimenti al solo fine di giustificare una politica estera dura, inflessibile che finisce per ripercuotersi anche all'interno delle nazioni che la adottano?
Chi puo' trarre vantaggio dal censurare questo o quel comportamento palesemente liberista che alcune societa' occidentali vorrebbero porre in essere? Chi gioisce nel tenere i 2/3 della popolazione mondiale nell'indigenza, nell'ignoranza presupposti d'un facile sfruttamento da parte di fazioni senza scrupoli? E si potrebbe andare avanti per parecchio, ancora...
La risposta e' una sola, esiste al mondo una frangia di popolazione, estremamente risicata in numero di componenti, opulenta ed opportunista, che detiene un potere enorme che esplicita attraverso queste abominevoli "procedure", attraverso l'uso invalso della violenza prima ed in seguito dello sfruttamento, giustificato per mezzo dell'informazione manipolata.
Non un complotto mondiale, ma una sorta di tacito accordo tra i potenti che assume, comunque, i connotati di complotto, ma che e' impossibile smascherare. Il capitalismo, inteso come privato accumulo economico e di potere, sfocia inevitabilmente nella creazione di caste sociali di siffatte caratteristiche, con prerogative tutt'altro che umanitarie, operanti in direzione opposta a quella della difesa della sopravvivenza della specie e del suo scibile piu' nobile.
In tutto cio' rientrano gli episodi eclatanti di tutti quegli omicidi di chi non s'e' fermato davanti all'apparenza, ma ha indagato a fondo, fino alla morte, come ad esempio Ilaria Alpi, Politkovskaia ed innumerevoli altri di cui non conosciamo nemmeno i nomi e cio' che hanno fatto per rendere al pubblico un'informazione trasparente, verita' cristallina. Episodi che non possono essere giudicati, se non storicamente, solo tra qualche decennio, quando le cose potranno essere viste con maggiore obiettivita'. Silenzio e rispetto per le persone, per gli esseri umani brutalmente assassinati, dubbi di manipolazioni dettate da ordini di scuderia per la loro opera informatrice in vita.
E in Italia? Chi tira le fila di questa informazione forzata? Chi trarra' profitto dalle notizie tendenziose e faziose che vengono propinate su larga scala, piu' e piu' volte al giorno, come veri e prorpi psicofarmaci?
Paolo
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