L'Uomo DEL TRENOViaggia In Treno: E' Più Sicuro (che arrivi tardi)! |
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Post n°5 pubblicato il 27 Luglio 2007 da oscardabbagno
Avete mai visto le varie pubblicità delle ferrovie? Mi rendo conto che devono curare la loro immagine, però ci prendono proprio per il culo©! Vediamone le differenze: Il treno della Pubblicità Innanzi tutto il treno che ti fanno vedere è sempre l'ultimo modello di EuroStar: nuovo, bello, fico e paraculo©! (trad: estremamente chic). Esso è nuovo di fabbrica, la vernice è immacolata ed il macchinista (se si potesse vedere) felice e soddisfatto di condurre una consimile macchina. Il treno corre sempre per una campagna verdissima ed incontaminata, in una splendida giornata di primavera, il cielo è azzurrissimo e sgobro di nuvole. la temperatura (presunta da chi guarda) è piacevole e corroborante. E adesso la parte più bella: i passeggeri e lo scompartimento. I passeggeri ideali delle FFSS sono sepre felici di viaggiare, sono estremamente interessati da panorama che si perde nel verde orizzonte. Si capisce che qualcuno è più malinconico degli altri, forse per aver lasciato qualche affetto caro alla stazione. Qualcuno legge giornali economici (manager) qualche nonna accudisce un bambini/a impeccabile, qualche coglione (non ho altro termine) lavora al suo PC portatile. Non si vede una valigia neanche con radar. E lo scompartimento? Sempre e rigorosamente di prima classe (sedili rossi - borbonico retaggio) pulito ed immacolato. Diversi posti sono vuoti, qualcuno si alza (voi penserete "Va al cesso!", no, cari miei! va a parlare col suo amichetto dall'altra parte del vagone...). In fondo si vede sempre la hostess che con il suo carrello dispensa cioccolatini, bevande e giornali. Ella è felice ed ascolta con piacere i desiderata dei vari passeggeri. Il treno, compiuto il tragitto, entra in una stazione pulitissima anche se spettralmente vuota, i passeggeri scendo e si salutano tra loro, con un pò di malinconia nella separazione, come quando suona la campanella l'ultimo giorno di scuola. Alcuni corrono con la valigetta verso il taxi (manager) altri riabbracciano i propri cari sulla banchina con insolita energia. Che bello... Il treno della Realtà Il treno della realtà è sempre un vecchio Intercity, se non un interregionale. I vagono sono zozzi dentro e fuori, i macchisti sono sgarbati, fumano e parlano di ferie. E il treno parte sempre in ritardo. La gente tenta di stiparsi nel vagone come può, ognuno con i propri problemi, talvolta con poveri bambini (giustamente) piagnucolosi e (ingiustamente) maleducati, con cento valige. Si occupa il numero più alto possibile di posti, tanto che le prime risse scoppiano da subito. I bagni sono chiusi (non sono stati riforniti dal personale di terra), non si possono aprire i finestrini perchè ci dovrebbe essere l'aria condizionata, che invece non c'è. Così, anche a gennaio si fanno delle saune assurde. Insomma il convoglio assume l'aspetto di una tradotta militare della Grande Guerra. Il treno non corre nella vede campagna, ma gli fanno ombra le case popolari dell'estrema periferia e i campacci incolti. Ogni tanto uno sfasciacarrozze, un campo nomadi, uno scampolo di bretella autostradale piena d'erbacce. Dopo un viaggio da incubo, pieno di inspiegabili ritardi, il treno entra in una stazione lercia e maleodorante, in cui il flusso delle persone che scendono dal treno si mischia con quello di coloro che cercano di salire provocando un caos inimmaginabile. Una bolgia dantesca di persone, cose, pacchi, annunci non intellegibili, e tabelloni orari inesatti. Il passeggero che sopravvive a tutto questo, esce dalla stazione dove l'aspetta lo squallore quotidiano della grande città, aggravato dal ritardo acculumato. Grazie "Grandi Stazioni"! |
Post n°4 pubblicato il 24 Luglio 2007 da oscardabbagno
La vostra mente è una lavagna vuota. Immaginate il nulla. Fatto? Ecco, quello è il contenuto del cervello dei reponsabili delle linee interregionali. La lezione di Yoga FS inizia direttamente alla stazione Termini: il caldo è soffocante, non funzionano i sistemi dell'aria condizionata, si suda come porcelli... Sgomberate la vostra mente dalla sofferenza: il termine "caldo" e "soffocazione" sono solo stai dell'animo, lo Yoga FS vi solleva da qyeste miserie umane e vi eleva al mondo superiore della non sofferenza. Il treno delle 18:06 per Albano Laz. parte con ritardo cronico di 15 minuti (su un percorso di 53!). Seconda lezione di Yoga FS: la fretta, l'ansia, la puntualità sono concetti occidentali ed ansiogeni: chiudete gli occhi e concentratevi sul ritmo del vostro respiro: ecco quello è il vostro ritmo vitale. Il concetto di tempo, non esiste, soprtattutto per i capitreno... A causa di un incendio sulla linea per Velletri, anche noi, per solidarietà, ritardiamo di una bella mezz'oretta, stando a rosolare persso la stazione Casilina. Qualcuno tenta di scendere, anche se è vietato e qualcun altro tenta il suicidio dal caldo... Terza lezione di Yoga FS: empatia col tuo vicino. Concentrati e senti le vibrazioni di chi ti sta intorno. Adesso proiettati sul treno per velletri: vuoi che il tuo prossimo soffra da solo o vuoi condividere parte del suo fardello di dispiaceri? Non essere egoista ed aiuta il tuo prossimo. Finalmente il treno arriva a destinazione con i suoi bei 40 minuti di ritardo. Prima lezione di Yoga Del Pendolare: concentrati sull'abbonamento e ripeti il mantra: Se il servizio continua così, il prossimo mese lo pago con fischio - Se il servizio continua così, il prossimo mese lo pago con fischio - Se il servizio continua così, il prossimo mese lo pago con fischio - Se il servizio continua così, il prossimo mese lo pago con fischio - Se il servizio continua così, il prossimo mese lo pago con fischio - Se il servizio continua così, il prossimo mese lo pago con fischio... |
Post n°3 pubblicato il 20 Luglio 2007 da oscardabbagno
Spesso le FFSS superano se stesse. Quello che io chiamo "L'ufficio delle feste a sorpresa (UFAS)" delle ferrovie è sempre un vulcano d'idee e cerca di non rendere monotono il viaggio del povero pendolare. L'UFAS non deve essere confuso con l'UCAS, altro ufficio delle ferrovie più noto come Ufficio Complicazioni Affari Semplici, anch'esso una fucina d'idee brillanti. Il problema è quando tutti e due gli uffici prendono di mira la stessa linea. Oscar Wilde diceva che "La natura imita l'arte": noi, come pendolari prossiamo dire, invece, "Le FFSS imitano la fantascienza". E tutto questo senza linciare nessuno. Ancora. Ma veniamo a noi. Ieri (19/07/2007) il treno "Roma termini- Albano Laz." delle ore 18:07 è stato, come al solito, attestato dietro ad un altro treno identico, quello di Frascati. Notare l'acutezza dell'intelligenza delle ferrovie: se quello di Frascati non parte o ha un guasto, o viene ritardato automaticamente tutti i disservizi si ritorcono anche su quello per Albano. Che geni, che menti, che acume! Ebbene ieri il treno è stato ritardato a causa dei pendolari di un altro convoglio (roma-cassino) che, alla stazione di Ciampino si sono messi, per protesta, sui binari. Non ho il coraggio di prendermela con loro: immaginate che avevano già abolito il loro treno precedente e, per soprammercato, gli hanno assegnato un convoglio senza aria condizionata! Stipati come sardine e senza poter aprire i finestrini, poveri disgraziati! Ma non è finita qui! Arrivati, con fatica a Marino, abbiamo scoperto che il treno precedente per Albano proprio in quella stazione aveva avuto un guasto e non è potuto proseguire cosicchè i passeggeri hanno dovuto aspettare più di un'ora il nostro convoglio e farsi dare un passaggio. A questo punto penso che gli impiegati dell'ufficio per le feste a sorpresa e quello per la complicazione deglia affari semplici stiano brindando! |
La prima cosa che noto guardando un treno su cinque è il fatto che sia stato "decorato" dalle bombolette dei (cosiddetti) writers. Le loro (cosiddette) opere d'arte coprono spesso i finestrini, tappano le prese d'aria e di ventilazione, cancellano le scritte di servizio e quant'altro. E rendono la carrozza una porcheria. Non solo. Queste (cosiddette) opere d'arte debbono essere cancellate dal personale delle FFSS. E tutto questo viene fatto con i soldi nostri! Non credo che Leonardo andasse di notte nel Refettorio a dipingere l'Ultima Cena o Michelangelo salisse sulla volta della Sistina con le bombolette, a dispetto di Sisto V, per giunta. Non credo che siano capolavori. Qualcuno potrebbe obiettare che non me ne intendo di pittura ed arte moderna. Vero e sacrosanto ma a quel qualcuno suggerisco di mettere a disposizione dei vandali della bomboletta spray (writers un cavolo...) i muri di casa sua. Se esistesse una vera pena del cotrappasso, gli faremmo pulire i treni con la lingua! Leggo che nell'ultimo fil di Cristina Capotondi (vedi l'articolo http://magazine.libero.it/generali/generali/ne5663.phtml) il regista dice «L'idea del film - spiega il regista - nasce dal desiderio di scoprire il mondo 'invisibile' dei writers. Tutti vedono i loro segni ma nessuno sa chi c'è dietro. Dopo lunghe ricerche, ho compreso che i loro segni non sono altro che grida dell'anima in una società dove, se non appari e non lasci un segno visibile di te, non esisti». Ma vai a farti un bagno, vai! per chiunque voglia saperne di più di questi disutili vandali vada su http://www.tribudellindice.org/index.php?option=com_content&task=view&id=83&Itemid=47 |
INFO
PENDOLARI DI TUTTO IL MONDO: UNITEVI!
Uno spettro si aggira per le ferrovie: è la puntualità.
Questo Blog è dedicato a tutti coloro che (poveretti) affidano la loro vita di pendolare alle ferrovie (borboniche) dello stato. Immaginate che la prima ferrovia dell'italico stivale, la Napoli-Portici aveva un tempo di percorrenza (per kilometro) inferiore a molte linee oggi in esercizio...
Io tratto della misera linea BV (bassa velocità) Roma Albano Laziale (ridente cittadina dei castelli Romani), ma lo spirito di vendetta che mi anima si applica anche ad altre province e (ahimè) ad altre e più blasonate regioni. Mi Auguro di avere molti lettori e sostenitori: inviatemi le vostre digrazie: ne faremo un libello per prendere per i fondelli l'inefficente FS.
Non è detto che a metterli alla berlina si risolva qualcosa, ma per lo meno ci togliamo la soddisfazione! Rugantino (maschera tipicamente romanesca: i leghisti potranno usare a scelta: stenterello, arlecchino ecc...) usava dire, dopo essere stato fortemente bastonato "me n'anno date, ma je n'ho dette tante.." (trad.: per i popoli del nord: "sono stato sonoramente picchiato, ma ho detto tutto ciò che pensavo di loro...")
Le storie che io umilmente cito sono tutte rigorosamente vere: di immaginario c'è solo l'intelligenza di chi le dovrebbe gestire.
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