Pensieri (im)Puri
esercizi di quotidiani esorcismi sull'inconfessabile
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Post n°28 pubblicato il 06 Ottobre 2013 da dirty_player
Scena: pomeriggio in una cittadina qualunque fra le colline del nord ovest, piscina comunale. Ho iscritto mia figlia a nuoto due anni fa. Un pomeriggio a settimana con l'unico scopo che non avesse timore dell'acqua. I risultati hanno battuto le aspettative in maniera sorprendente. Ma il mio scopo continua ad essere quello, che lo faccia divertendosi, tanto meglio. L'altro giorno iniziava il corso del primo trimestre. I bambini sono in fila sulle seggioline a bordo piscina. Inizia l'appello, tocca ai due gruppi dei più grandi. Poi vengono riuniti in maniera indistinta i marmocchietti e portati vicino alla piscina piccola. I due maestri rimasti li chiamano per nome e iniziano a fare piccoli giochi motori per vedere la capacità di risposta ed attenzione dei suddetti nanetti. I piccolini finiscono nella piscinetta, e quelli che galleggiano portati sul bordo dell'olimpionica dove prendono, con moto di orrore e disgusto delle suddette mamme, delle specie di salvagenti da annodarsi in vita. Poi, giusto per far salire la suspence non si immergono ancora, ma scendono a bordo vasca a prendere a calci e a schiaffi l'acqua. I nanetti spariscono dietro gli spruzzi e, ahimè, il maestro si tuffa a bomba e attacca a fare più casino dei bimbi. Arriva l'agognato momento del bagno. Prima con il salvagente (scoprirò solo più tardi che si trattava del guscio delle tartarughe ninja), poi senza. Un paio di tuffi, qualche esercizio, un minimo di sub. E migrazione a giocare nella piscinetta bassa. La lezione finisce e migriamo negli spogliatoi. Sono già tutte ad assediar le docce, così si fa prima. E come arrivano i bimbi li spediscono senza commenti a lavarsi, seccate. Sorrido alla mia piccola, le asciugo i capelli e le dico che andiamo a lavarci a casa, tanto c'è tempo. Mi opprime quella sensazione di fretta e veder giovani donne che rivestono i figli in silenzio, strattonandoli, se perdono tempo a raccontare, chiacchierare, ridere e distrarsi o se semplicemente non indovinano il verso della maglia. E ho quasi una certezza. Alla prossima lezione saremo di meno. (listen) |
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però non sono convinta che a zappare ci dovrebbero andare gli alunni, secondo me se ci andassero i genitori, quegli stessi alunni inizierebbero a studiare come gli altri. :|
grazie :)