la mappa è il mondo

Puoi sempre esprimerti con i murales oppure a gesti. Il linguaggio è universale, no?

Scelgo il linguaggio dei gesti :) Da Roma in giù è quello capito da tutti: una lingua franca da persone libere e schiena dritta :) Diciamo che il gesto è un largo movimento verticale del braccio che parte da lungo il fianco e arriva a un dopo la testa :) Un invito a fare turismo in terre abituali :)

E' vero, sìììì, faccio così pur' ioooo! :))))))))))

Certo che 'ste tipe so'n'casino:senza pace :)

M' andò vanno, aoooooò? Che fanno? Sò troppo Vippeeeeeee :))

Ma da nessuna parte appunto :)

M' andò vanno, aoooooò? Che fanno? Sò troppo Vippeeeeeee :))

Ma da nessuna parte appunto :)

e perchè devi spiegarglielo?

Allora provo a spiegarlo ai lo succubi :) ma se le prime sono cattive i secondi sono ignoranti... Un bel problema

Non so se sono d'accordo con ciò che hai scritto nel post. Temo non si possa avere occhi innocenti e non credo negli atti puri; spero solo nell'umiltà e nella passione.

Non ha un valore assoluto quello che ho scritto e neanche un senso assoluto. E' un discorso tecnico legato all'Estetica e, restando nella vulgata postkantiana imperante, si riferisce all'opera d'arte come "atto esemplare" (Emilio Garroni, per essere chiari). Non sono completamente d'accordo neanche io, e sono più vicino a te e a Renoir quando si parla di passione, studio, esercizio costante e quindi passione e disciplina. In realtà è un nodo che non ho ancora completamente risolto...

Secondo me è una "malattia genetica" a cui si è "predisposti". Se ci sono le condizioni e la caparbietà di aprire la porta al "mostro" quello si prende il tuo respiro e prende le tue mani; lo devi lasciar vivere e crescere quasi a tua insaputa, convive con il tuo io "normale" e sembra in letargo, magari ci rimane per tutta la vita; ma il prezzo è sentirti dimezzati. Non c'è un equilibrio: il mostro devi nutrirlo con lo sforzo di raccogliere sfumature, particolari, emozioni e poi devi lasciarlo libero di incendiare tutto, fosse anche per fallire e non riuscire a dire nulla, non quel che volevi, ciò che neppure pensavi...

Sono d'accordo, su questo sono d'accordo. Quando Boccioni, cultore ossessivo della capacità tecnica, chiese all'amatissimo maestro Previati: "Come faccio?" questi gli rispose: ;"Si lasci andare"...