Post n°467 pubblicato il 29 Luglio 2016 da canescioltodgl10
Libertà (lotta per la)
Nel 1957 esce in Francia “Miti d’oggi”. Con leggerezza e ironia, senza menarsela tanto, Barthes apre una crepa nel “sistema delle immagini” ponendo il problema in termini esemplari: il mito non sta nelle cose, nelle persone, nelle istituzioni, si trova semmai nel modo in cui questi vengono “parlati”, Basta guardare la pubblicità o la cronaca di una cerimonia annuale. Sullo sfondo della guerra tra il gelido materialismo di Zdanov e l’esistenzialismo di Sartre si propone di concentrare l’attenzione sui segnali debili, quelli aleatori, colti nella marmitta ribolletnte del mutamento delle identità sociali, https://www.youtube.com/watch?v=J7u9x50GGGs |
Post n°466 pubblicato il 28 Luglio 2016 da canescioltodgl10
Libertà Tutti quelli che guidano un’auto ricordano quando imparato: facendo attenzione a fare bene ogni singolo gesto (premere la frizione con il piede sinistro, calibrare la pressione del piede destro sull’acceleratore, cercare di non guardare la posizione dei pedali per guardare avanti a sé…), almeno all’inizio, si faceva male tutto. Poi con la pratica e la volontà si introiettano tutti i gesti e si fanno, in buona sincronia, senza pensarci più. Questa capacità della mente umana, anche se non ci si crede vedendo guidare lemuri, laziali e tassisti (che è poi tre modi di chiamare la stessa cosa), è fondamentale per l’evoluzione della specie. Introiettare i gesti fondamentali attraverso la pratica è quello che consente di progredire nella attività scelta nella vita. Vale per la pittura (vedi l’insistenza di Renoir e Degas, per citare dal mucchio, sull’importanza della pratica nella pennellata e vedi anche l’ossessione per il designo di Boccioni che lo portava a ore di pratica quotidiana), vale per i musicisti (otto ore di esercizio quotidiano sullo strumento d’elezione): vale per gli atleti che provano e riprovano all’infinito i gesti che possono creare criticità (virata per i nuotatori, stop a seguire per i calciatori, passaggio del ginocchio per gli ostacolisti, imbucata per gli astisti…); vale per gli scrittori che, scelto un modello, si esercitano tramite la scrittura quotidiana a cercare di superarlo cercando attraverso la pratica i propri personali stilemi. Insomma, in una parola, disciplina. Curioso vero che la via alla piccola libertà, quella individuale, passi attraverso questa parola ma è quello che, nella letteratura popolare (saggia almeno quanto quella ritenuta alta se non di più perché più vicina al mito e quindi più nutriente) maestro Miyagi cerca di far capire a Karate Kid, che Obi-Wan Kenobi cerca di trasmettere a Luke Skywalker e che Pai Mei insegna a mazzate alla Sposa (Kill Bill). Alla fine, e lo dico da ateo materialista, è sempre il mito a indicare la via :) https://www.youtube.com/watch?v=MH6TJU0qWoY |
Post n°465 pubblicato il 26 Luglio 2016 da canescioltodgl10
Liberta Nel 1963 Bob Dylan, un promettente folk singer americano cerca di tenere un concerto a Londra davanti a un pubblico ostile. Il giovane cantautore ha posato a metà concerto la chitarra acustica per usare una chitarra elettrica: una bestemmia per i puristi del genere che affollavano la sala e un’esplosione di energia per tutti quelli che, fuori da quella sala, in Europa e in America erano alla ricerca di un suono nuovo. https://www.youtube.com/watch?v=4d8o8vNTNao I Beatles, come raccontava Lennon, ancora alla ricerca della loro strada ascoltarono e riascoltarono per settimane quell’album cercando di capire il perché di tanto fascino. Poi Harrison intuì che una parte del segreto era nell’accordatura della chitarra, a intavolatura aperta come nella tradizione del blues, e da là cominciò il percorso. Anni dopo Ry Cooder tentò di insegnarla a Keith Richards ma il ragazzo aveva altro per la testa. https://www.youtube.com/watch?v=i2_zzNwGaTw Giri di accordi e testi, a cui si aggiunsero quelli dei Beatle e le poesie della nuovi poeti londinesi appartenenti alla corrente “visionaria” o più pragmaticamente “lisergica” e il “Free Cinema” sempre inglese influenzarono in maniera determinante una schiera di giovanissimi autori italiani, uno tra tutti De Gregori di Rimmel, non solo musicali. https://www.youtube.com/watch?v=xzA1KDxKXZw https://www.youtube.com/watch?v=jqRw718JPMQ |
Post n°464 pubblicato il 25 Luglio 2016 da canescioltodgl10
Libertà. |
Post n°463 pubblicato il 22 Luglio 2016 da canescioltodgl10
Libertà. Una pernacchia alla memoria di Barbarina Calazio del Prepuzio, simildonna torinese. |
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