Il mondo dei libriOgni lettore, quando legge, legge sé stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso. [Il tempo ritrovato-Proust Marcel ] |
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ULTIMI COMMENTI
DACIA MARAINI
Se amando troppo
si finisce per non amare affatto
io dico che l’amore è una amara finzione
quegli occhi a vela che vanno e vanno su onde di latte
cosa si nasconde mio dio
dietro quelle palpebre azzurre
un pensiero di fuga
un progetto di sfida
una decisione di possesso?
la nave dalle vele nere
gira ora verso occidente
corre su onde di inchiostro
fra ricci di vento
e gabbiani affamati
so già che su quel ponte
lascerò una scarpa, un dente e buona parte di me
« BENVENUTI!! | nel mentre che si legge ... » |
Il libro racconta i pensieri e le allucinazioni di un ragazzo, Roy, rimasto in coma dopo un tentativo di suicidio. In particolare questi pensieri sono dovuti a tre livelli di profondità del coma:
- al primo livello Roy riesce a sentire le persone che gli stanno attorno e, sebbene non possa rispondere fisicamente, ragiona su tutto ciò che gli accade intorno. questo livello è forse il più facile da capire e forse anche il più comico del libro.
- al secondo livello, Roy ricorda il suo passato principalmente malavitoso e pieno di violenze.
- al terzo livello Roy vaneggia totalmente. sogna di essere in Africa per dare la caccia ad un marabù (foto Wikipedia).
Si scoprirà pian piano che per lui il marabù incarna il male. E' importante sottolineare che i livelli non sono nettamente separati tra di loro. Roy, a causa del coma e delle influenze esterne, passa da un livello all'altro a volte anche in modo brusco. si passa dalla mamma che cerca di fargli ascoltare della musica alla caccia grossa in Africa nel giro di qualche riga.
Non vi racconto il finale che per quanto mi riguarda è totalmente spiazzante ed inaspettato.
Roy è incazzato con tutti ma soprattutto con se stesso. I suoi ricordi siano intrisi di brutalità, egli quindi cerca di scappare da questi ricordi, cerca di scendere in profondità. in sostanza Roy cerca, retrospettivamente (in quanto è in coma), di ripulire il suo senso di vergogna andando ad ammazzare il maribou che rappresenta il male.
Ora passiamo al giudizio. a me pare che il libro sia abbastanza geniale. tentare di immaginare i pensieri di una persona in coma non è facile soprattutto quando il libro è incentrato su argomenti quali violenza, povertà, situazioni familiari disastrose, insuccesso, assenza di valori, etc. Welsh con questo libro ci fa "assaporare" tutto il marcio di una particolare fascia della società inglese. il libro quindi si perde poco in melancolismi e non tenta di essere "strappalacrime". Il libro è essenziale, duro, diretto come può esser la vita di chi vive "alla giornata" senza molti sogni o fantasie (se non quello di andare a fare rissa allo stadio).
Per me poi il finale cresce vorticosamente verso una conclusione...
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di Margaret Mazzantini
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E COSÌ VORRESTI FARE LO SCRITTORE
Se non ti esplode dentro
a dispetto di tutto,
non farlo.
a meno che non ti venga dritto dal
cuore e dalla mente e dalla bocca
e dalle viscere,
non farlo.
se devi startene seduto per ore
a fissare lo schermo del computer
o curvo sulla
macchina da scrivere
alla ricerca delle parole,
non farlo.
se lo fai solo per soldi o per
fama,
non farlo.
se lo fai perché vuoi
delle donne nel letto,
non farlo.
se devi startene lì a
scrivere e riscrivere,
non farlo.
se è già una fatica il solo pensiero di farlo,
non farlo.
se stai cercando di scrivere come qualcun altro,
lascia perdere.
se devi aspettare che ti esca come un
ruggito,
allora aspetta pazientemente.
se non ti esce mai come un ruggito,
fai qualcos'altro.
se prima devi leggerlo a tua moglie
o alla tua ragazza o al tuo ragazzo
o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno,
non sei pronto.
non essere come tanti scrittori,
non essere come tutte quelle migliaia di
persone che si definiscono scrittori,
non essere monotono o noioso e pretenzioso, non farti consumare dall'auto-compiacimento.
le biblioteche del mondo hanno
sbadigliato
fino ad addormentarsi
per tipi come te.
non aggiungerti a loro.
non farlo.
a meno che non ti esca
dall'anima come un razzo,
a meno che lo star fermo
non ti porti alla follia o
al suicidio o all'omicidio,
non farlo.
a meno che il sole dentro di te stia
bruciandoti le viscere,
non farlo.
quando sarà veramente il momento,
e se sei predestinato,
si farà da
sé e continuerà
finché tu morirai o morirà in
te.
non c'è altro modo.
e non c'è mai stato.
Charles Bukowski
UNA STORIA DI AMORE E DI TENEBRA – AMOS OZ
Capivo il suo dolore: papà aveva un rapporto quasi carnale con i libri. Amava toccarli, frugarli, accarezzarli, annusarli. Era infoiato per i libri, incapace di trattenersi, allungava subito le mani, fossero anche stati libri altrui. In effetti, i libri di allora erano molto più sexy di quelli di adesso: c’era di che annusare, accarezzare, tastare. C’erano libri con le scritte dorate sulla copertina che ancora profumavano, un po’ ruvide al tatto, così che dalle mani passava tutto un brivido sulla pelle, come quando si tocca qualcosa di intimo e inaccessibile, qualcosa che un po’ freme e trema, sotto le tue dita. C’erano poi libri con la copertina in cartone rivestita di stoffa, appiccicata con una colla dall’odore incredibilmente sensuale. Ogni libro aveva il suo odore segreto ed eccitante. A volte la copertina di stoffa si staccava un poco dal cartone, si scompigliava come una gonna sfacciata e che fatica non gettare l’occhio verso l’interstizio buio fra il corpo e il tessuto, non attingervi sentori da vertigine.
gentilmente offerto da Vaniapocket
Inviato da: adrian
il 14/12/2011 alle 16:04
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il 14/12/2011 alle 16:04
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il 14/12/2011 alle 16:04
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il 14/12/2011 alle 16:03
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