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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 26 Marzo 2007 da cometa_attila

I nodi sono giunti al pettine, e tutto quel che mi resta di questo anno d'amore è un sentimento a senso unico che ho erroneamente creduto reciproco.

Che fare?

Ho avuto 7 giorni convulsi, intrisi di disperazione, lacrime, voglia di lui, rabbia, speranza, giustificazioni che IO ho voluto trovare. E poi il velo che si squarcia, e dell'uomo affascinante, intelligente, bello, talentuoso, focoso, qualità che gli appartengono senz'altro anche adesso, ma sopratutto buono, l'uomo più buono , di gran cuore, profondo, generoso e tanto innamorato di me, restano soltanto le prime...Le meno importanti, quelle senza le quali l'avrei amato ugualmente...

E la consapevolezza di aver vissuto una farsa, una recita dove io ero la comparsa: la ragazza dolce e innamorata che aspetta con fiducia e amore il suo principe che stravede per lei e che sta lottando contro i draghi cattivi, in primis la moglie, per poter correre da me.

Le promesse ancora mi rimbombano nelle orecchie: manca poco, amore! non posso stare senza te! mia moglie non conta nulla! Io dormo in un'altra stanza! Nel 20O7 ti farò felice!!!

Poi accade che io non ci veda chiaro, che gli chieda, una volta al telefono, di smetterla di continuare a fare la 'coppia ' con la moglie, che sembra un atteggiamento ambiguo. E lui, dopo un due giorni dall'ultima volta che mi ha detto che mi amava, è sparito, senza più rispondere al telefono.

Solo un freddo blog: i sentimenti cambiano.

E via, già a letto con la moglie.

E poi capisci che a letto con lei non aveva mai smesso di andarci.

Che di vivere con te non gli era mai passato per il cervello: tu eri la ragazzina che lo faceva sentire 'uomo', castrato com'era da una moglie forte di cui non poteva fare a meno.

Tu, un divertente passatempo da tenere finchè fosse rimasto poco impegnativo.

E tu ti chiedi perchè ti ha chiesto di pensare a come avremmo arredato casa. A che cosa avremmo visto. Al mare a Jesolo. Ai figli che voleva da me (e ho buone ragioni per pensare che stiano mettendo in cantiere un figlio).

E ti chiedi perchè?

Perchè tutto questo male soltanto per un po' di evasione?

Un anno di menzogne mentre io mi mangiavo il fegato, ma scioccamente credevo.

Probabilmente non sono stata nè la prima nè l'ultima delle donne con cui si è comportato così.

E poi ti chiedi perchè l'hai perdonato dopo la prima volta che ti aveva lasciata, sparendo, che ancora nemmeno sapevi fosse sposato.

Ah, per amore, anzi per Amore, come diceva lui, perchè io ero l'amore della vita, quello che sarebbe durato in eterno, perchè lui, uomo di mondo e con esperienze, e non ragazzina come me, sapeva riconoscerlo l'AMORE: ed ero io. Come se dopo un amore così grande, ammesso che possa finire, in pochi giorni poi,  si potesse ripartire immediatamente da zero senza sentirsi a pezzi e iniziando subito una relazione con un'altra donna, senza sentire il vuoto atroce della donna che dici di avere amato da impazzire.

Ora so che quell'uomo non era buono, non era generoso, non era onesto, leale nè tanto meno coraggioso: avrebbe messo sempre se stesso al primo posto, sacrificando me e forse tutti.

Che fare di questo anno?

Buttarlo?

No, io ho amato. L'amore, anzi l'Amore, da parte mia c'era: io le emozioni le ho vissute davvero, anche se ero da sola a viverle; per me fare l'amore con lui era davvero un gesto sacro, che non potrei ripetere ora con nessuno; il suo bene mi stava a cuore, era ciò che contava di più insieme allo stare con lui.

No, io il mio anno non l'ho buttato, perchè l'ho vissuto davvero. E' lui che è rimasto in superficie, senza farsi coinvolgere da nulla: è lui che ha buttato il tempo.

Io ora ho il mio cofanetto di vita vissuta intensamente. E nessuno potrà portarmelo via. Nemmeno quell'uomo, estraneo, che non so chi sia e nemmeno ci tengo a saperlo.

 
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