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Creato da piccolapefuribonda il 05/07/2011
sono molto più di ciò che sembro
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Mi aveva voluto. Mi aveva staccato dal mucchio di teste in una sera d'osteria, mi aveva estratto com'ero ingiallito, pagina di foglia fitta di vene e rughe, fibroso come un legno di rose, spessito come un sogno senza sogni.
Erri De Luca
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Sono una piccolapefuribonda
ma non voglio più credere nell'impossibile ma nel probabile
non voglio più provare il volo piuttosto camminare leggera
Non ho più la forza per urlare, preferisco i bisbigli, i mormorii, le semibrevi
Non posso più permettermi di assistere al mio terremoto senza far nulla
posso perdere il tetto dell'anima e non ritrovarmi più
sono una piccolapefuribonda più reticente, meno dispettosa, più accomodante soprattutto con me stessa, perchè me lo devo, sì... me lo devo.
Bacio che è come ritrovare la rotta
bacio che è il mio nord
senza più te, ma forse finalmente con me, che non è poi tanto male.
Piccolape
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Sono stanca pure di pensarti
Non pensavo che l'indifferenza potesse mettersi tra di noi
Sarebbe stato meglio l'odio
ma non l'indifferenza.
Mi fa male il cuore, come se lo stessero impastando per rifarlo perchè questo è riuscito male.
Soffro
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Nuova vita! Che non è come un nuovo giornale! Mi piace la testata in effetti e pure il logo molto più giovane e meno incastonato in certi crismi tipici della politica! siddaaaiiiii! mi sembravate più socialisti che di sinistra con quella rosarossa!
La tua nuova vita... che sia degna di te, questo solo posso dirti con la ragione, il senno e l'affetto! Non troppo con il cuore, non chiedermelo... non sono così brava e superiore... sono un esserino così misero e bieco a volte che non mi vorrei proprio neppure come vicino di casa.
Ritrovarti sul portale di Fb mi ha ferito inizialmente, ma in effetti non siamo amici, perchè cercarci?
un ceffoncello oggi! sono pur sempre furibonda come ape!
Grazie per avermi reso partecipe comunque, lo so che ci tieni, in fondo ... anzi più giù
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Caro Fra',
ho ordinato immediatamente i libri da IBS, chè il miovicinoamicolibraio impegnato assai con la campagna scolastica mi avrebbe fatto attendere sino a Natale almeno ed io non posso aspettare quando si tratta di sardi :) la pazienza non è mai stata una mia grande qualità! Sei rimasto freddo... non un saluto, un bacio, un nome. Ritengo tu abbia pesato bene ogni parola, prima di scriverla ed immagino quindi che tu abbia consapevolmente voluto dirmi quella cosa non di poco conto certamente. Una consapevolezza che a me brucia più di quanto tu immagini e la mia risposta da presuntuosetta ( così mi hai risposto) non é stata casuale neppure troppo! Io e te non staremo mai insieme, non avremo mai una storia, ma sento con certezza schiacciante che io e te potevamo essere l'incastro perfetto, la quadratura del cerchio, che forse ti suona meglio! Non penso che mi sia fatta un'idea idealizzata sulla tua figura e sul tuo modo di essere... non pretendo certo di conoscerti appieno, sei così vasto tu... ma mi rendo conto, ed è questo che spesso è come uno schiaffo sonoro sulla faccia, che avremmo potuto intenderci, capirci, condividerci...
La tua freddezza cercata mi lascia intendere che hai il dovere di farlo per ragioni che non so ma che potrei immaginare. Devo rispettare la tua chiusura a me, perchè ti rispetto moltissimo, così mi trovo qui, ad assemblare, a confortarmi, a gioire delle cose importanti che ci siamo rivelate ieri nonostante il boccone sia amaro da ingerire... ho ancora le parole appallottolate in bocca, non scendono, non le digerisco, non voglio buttarle giù. Spero che non ti abbia infastidito, non ti abbia procurato problemi, non so neppure se mi leggerai ancora qui... ma io scrivo, per me, per ricordare, per cercare di riporre tutto in un cantuccio, per spegnere pure le ceneri, per intenerirmi di me, per alzare la guardia che non voglia il cielo che le emozioni mi sovrastino, non ora, non stavolta, non da sola...
Essere la migliore non basta a volte...
Baci come il primo maestrale d'ottobre, che ritempra, rigenera, riverbera di vento nuovo...
piccolape non furibonda
solo un po' nostalgica di quel che è stato e non sarà più
p.s. i surrogati non piacciono a nessuno dei due!
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... perchè poi ho una tammorra nel torace e ci batto sopra con le delusioni, i richiami, i desideri
e picchio forte fino a sentire le mani che bruciano, le nocche che fanno male, le dita con il sangue che fluisce
perchè il mio modo di amare è una danza di taranta
sono calabra
sono povera e ricca, brutale e tenera, tutto e tutto il mio contrario
sono una piccola ape e non pungetemi più
ora tocca a me farlo!
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Caro Fra',
forse ti presenterò queste lettere, anzi forse se hai deciso di leggere il mio sms e quindi ti sarai fatto prendere dalla curiosità, avrai cliccato su google, poi su piccolapefuribonda ed ora sarai qui, sicuramente a leggere dalla fine, perchè non avrai molto tempo come sempre...
Magari nel corso dei mesi riuscirai a leggere a ritroso fino al primo post e capirai qualcosa, sebbene la cosa più importante tu l'hai sempre saputa.
Mi dispiace molto e mi rammarico per il fatto che la tua posizione nei miei confronti sia oramai così netta, categorica, invalicabile, quando ci ha sempre contraddistinto la leggerezza e la lieve tensione che qualche telefonata o qualche messaggio continuava a tener teso il filo. Anche stavolta hai deciso tu...
Non abbiamo mai avuto problemi di sorta a parlare di relazioni altre e di tutto ciò che la vita ci mettesse sul conto, ora tu hai deciso che questo non deve più accadere. Di me, tu sai certamente che so anche guardare avanti e rigar dritto, la disciplina non mi spaventa e, nonostante mi costerà sacrificio, non penserò più a te come ad una possibilità umana, come ad una risorsa, ma sarai il mio ricordo, insieme agli altri. Mi auguro con tutto il cuore che tu stia bene, che momenti di felicità attraverseranno ancora i tuoi occhi, che la serena consapevolezza di quello che sei sia sempre il tuo baluardo e la tua forza. Ti ho sempre ammirato più di quanto abbia potuto amarti e l'onore di averti conosciuto farà di me una donna migliore e privilegiata.
Ovviamente se volessi dirmi: -Ciao, come stai? Sei sempre la solita imprevedibile calabra! sappi che terrò sempre il mio numero anche solo per questo ché mi sembra un motivo più che valido.
Tu, sardo, hai la mia preziosissima chiave, la chiave del mio kawai, la chiave di Redenta, la chiave che ha aperto un sogno, le mie cosce e un'avventura unica ed impossibile... tienila per sempre, portala nei tuoi traslochi, nella tua vita, nei tuoi ricordi più belli...
Ho sul portatile un messaggio, innumerevoli tuoi messaggi a dirla tutta, ma uno che è stato l'incipit del ritorno : "sempre la solita M, che quel brivido lo chiama, lo provoca, lo vuole ed io questa M la bacio, perchè tu riesci a farmi sussultare come nessuna e perchè sei una delle cose più belle della mia vita"
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C'è questo pezzo, tratto da "L'amante" di M. Duras bellissimo e mi ricorda un po' me quando all'improvviso mi prendeva la voglia di sentirti senza un perchè, un motivo... solo un impeto. Senti che bello però, senti che bella cosa a cui io, dovrò rinunciare per sempre, sardo mio:
Anni e anni dopo la guerra, dopo i matrimoni, i figli, i divorzi, i libri, era venuto a Parigi con la moglie.
Le aveva telefonato. Sono io. Lei l'aveva riconosciuto dalla voce. Le aveva detto: volevo solo sentire la tua voce. Lei aveva detto: ciao, sono io.Era intimidito, aveva paura come prima, la voce improvvisamente gli tremava e in quel tremito, improvvisamente, lei aveva ritrovato l'accento cinese.
Lui sapeva che lei aveva cominciato a scrivere libri, l'aveva saputo dalla madre incontrata a Saigon. Sapeva anche del fratello piccolo, disse che ne aveva sofferto pensando a lei.
E poi sembrava che non avesse altro da dire. Ma poi glielo aveva detto.
Le aveva detto che era come prima, che l'amava ancora, che non avrebbe potuto mai smettere d'amarla, che l'avrebbe amata fino alla morte.
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Credo che il primo tempo di questo meraviglioso concerto rappresenti un buon inizio per riprendere a "ronzare"...
Amo il moto ondulatorio e morbido di queste mani, scrivo e ascolto e lascio che sia. LAscio che la musica mi scomponga l'anima e mi rimetta un po' d'ordine nelle cose della mia vita. Certo non basta, non basta per affrontare i giorni, per cambiare, ma certamente la mia musica mi serve come l'aria che respiro!
Vorrei ingoiarti come un'ostia... ma tu non hai nulla di sacro ed io alla fine, sono così poco credente.
Piccolape
poco furiosa ora ma sempre tendente al sogno
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Non sono che il contabile dell'ombra di me stesso
Se mi vedete qui a volare
E' che so staccarmi da terra e alzarmi in volo
Come voialtri stare su un piede solo.
Difficile non è partire contro il vento
Ma casomai senza un saluto.
Non sono che l'anima di un pesce con le ali
Volato via dal mare per annusare le stelle
Difficile non è nuotare contro la corrente
ma salire nel cielo e non trovarci niente.
Dal mio piccolo aereo di stelle io ne vedo
Seguo i loro segnali e mostro le mie insegne
La voglio fare tutta questa strada
Fino al punto esatto in cui si spegne
La voglio fare tutta questa strada
Fino al punto esatto in cui si spegne
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Dovrei scriverti che sei stronzo, che sei villano e che potevi almeno scusarti con me, ora, subito, in fretta.
Dovrei scriverti che sei come tutti gli altri.
Mi limito sai perché? solo perché poi tu mi dici che sono la solita impulsiva, permalosissima, che parto in quartia, che mollo i freni, che non so quel che dico quando mi arrabbio, che sono irrazionale, che non capisco. Ecco, sardo! sono tutte questo cose ora e vorrei rimporverare te e poi biasimare me.
furibonda e adirata, come solo tu mi fai diventare
Sardo, perchè mi ferisci?
sardo...
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Ieri sera stavbo per scriverti un sms: Mi manchi ancora.
Posso scriverlo solo qui invece... sto avendo cedimenti
Ho un bisogno vitale di sapere come stai
Di dirti come sto.
piccolape
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Caro Fra'
rifletto e medito e cerco di dare risposte a certi miei atteggiamenti che non pensavo di poter mai assumere prima di oggi! Così ho frapposto due realtà e forse ho risposto a certo interrogativi!
Sono una musicista perchè amo la musica, non tutta ma moltissima parte di essa! Non tutta la musica si avvicina al mio gusto, al mio stile ma certamente presto sempre l'orecchio e il cuore fin dove posso! Così mi capita di imbattermi in Bach ad esempio, soprattutto nelle invenzioni a tre voci quando sono particolarmente concentrata ed energica, perchè effettivamente suonare Bach non è mai cosa semplice, sebbene oggi, rispetto a ieri, sono molto più affascinata dalla geniale arte compositiva che lo contraddistingue da ogni altro compositore di tutti i tempi. Quando invece ho spiccatoin me un senso di competizione col mondo intero, apro senza dubbio lo studio op. 10 n 2 di Chopin, in cui la potenza della tecnica la fa da padrone e le mie dita reagiscono, il mio braccio cerca di non irrigidirsi davanti a tale prodezza tecnica racchiusa in quattro terribili e temibili pagine di studio davvero matto e disperatissimo di metronomo e scale cromatiche! Quando ho voglia di leggere a prima vista per mettermi alla prova e rinfrescare la lettura, allora riprendo Albeniz che mi intriga da sempre con i continui stati alterati ( e solo tu sai quanto ami gli "stati alterati" io) e le biscrome improvvise e numerosissime! Se voglio ricodare a me stessa cosa fossi a vent'anni suono "L'appassionata" di Beethoven che è sempre stata nelle mie corde ieri come oggi...
ma
se ho solo voglia di amare la musica, se nulla al mondo mi può distrarre in quel momento, se la necessità di riconciliarmi col mio mondo è impellente ed urgente, se sono scorticata, felice, diperata, se voglio dire con la musica ciò che le parole non possono dire, se ho solo voglia di chiudere gli occhi e dirmi: resisti! se i miei occhi non hanno più lacrime, ma il mio cuore è un rigurgito... allora è la Ballata di Chopin che ha il sopravvento, è lei che mi ha scelto un giorno di molti anni passati, è lei che mi riempie di gioia infinita, è lei che mi fa diventare musica, è la ballata che mi dona me stessa! tra tutta la musica che ho suonato, gli studi, i trii, i rondò, gli adagi, i notturni, è la ballata n 1 che è sotto la mia pelle, che si scioglie con me, che mi avvampa i sensi, che mi dilania le mani, che mi fa pulsare le vene all'impazzata, che mi sfinisce di gioia e di energia all'ultimo accordo. E' sempre lei che scelgo nonostante gli anni passino, nonostante i passaggi non mi vengono più come un tempo, quando ci studiavo per ore, quando era scomposta in millle note, battute, cellule, per essere poi ricomposta e suonata nell'arco di circa 8 minuti... dipendeva dai momenti, dai punti coronati, dalle pause, dai respiri! Ecco, tra tanta musica suonata io scelgo lei, sono attanagliata a lei in modo indissolubile, parlo con lei e lei mi asseconda... la musica, mi comprende silenziosa... si lascia suonare da me con generosità e grandezza!
Io ho scelto te, sono consacrata a te, sardo come alla ballata di Chopin! Andrò alla ricerca di altra musica, di sensazioni nuove, di partite e di gighe, ma amerò quella pagina come mai altre, so che è così. Non c'è una risposta a certi meccanismi celesti o terreni o vattelappesca! Tu, sardo, e la mia ballata sarete per sempre i miei grandissimi, piccoli, intimi, profondi, irreparabili amori.
p.s. Eri sul mio divano quando l'ascoltasti... Chissà se ricordi ancora
Baci bianchieneri dalla piccolapefuribonda
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Sono giorni che non scrivo, giorni concitati in cui cerco di fare di tutto, tranne che pensarti! Perchè sento che così dev'essere, perchè ne sono certa, non sono nei tuoi pensieri, se non come qualcosa di bello che hai vissuto, se non attraverso il mio gufetto che è sempre alle tue spalle, se non come un ricordo in pratica. Per me non è così e non posso farci nulla, sardo; potrei mai scusarmi con qualcuno o soprattutto con te se provo qualcosa che mi strugge? Posso avere la colpa di non lottare per cercare di vivere questa storia, questa è l'unica cosa di cui mi si può rimproverare, anzi di cui io stessa mi rimprovero ogni giorno! Perchè tu me lo hai chiesto allora ed io ho fatto finta di non sentire e allora eccomi qui a immaginare di telefonarti! forse avrei bisogno di sorseggiare un oban prima (nonostante io sia praticamente astemia) perchè stavolta non credo di farcela, non credo di riuscire a parlarti del più e del meno senza dirti poi che non ce la faccio più, sardo, che ho voglia di vederti, di riprendere un discorso con te, di riaverti nei miei giorni... forse ho solo bisogno di un tuo no risolutivo, di sganciarmi definitivamente dall' idea di te o di noi, forse voglio soffrire solo una volta e riprendere in mano la mia vita e coltivare un nuovo amore o semplicemente di far chiarezza nella mia vita affettiva.
Io mi auguro con tutto il cuore che tu stia bene comunque, che tu abbia ancora quel guizzo che mi ha fatto girar la testa, il mondo e la via lattea...
Baci che sanno di salsedine
fino a quando, dolci come miele di acacia, si poseranno ancora su di te!
Ho voglia di sentire quel "raschio"...
Piccolapefuribonda e in bilico...
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Oggi è l'anniversario della strage di Bologna, Fra'!
un altro rimando a te, di quando eravamo "noi"
Ricordi? me ne parlasti... in modo fitto, coinvolgendomi come sempre, narrandomi che tu stavi lì, ora non ricordo bene il motivo, forse per il concerto di Patty Smith, potrebbe essere? decidesti di ritardare il tuo ritorno dal continente per qualche vicessitudine vivendo poi la strage, quel giorno maledetto e luttuoso.
Oggi prego, a modo mio, per le vittime
e ne parlo con te
anche se non mi ascolti ora
amen
Piccolapefurbidonda
p.s. magari un giorno mi ricorderai quella telefonata ed il motivo per cui tu stavi ancora lì, no?
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mi ricorda noi!
quando al telefono io l'ascoltavo e tu la sentisti dicendomi:
da quanto tempo... quanto tempo è passato!
e forse ti sembrava di esser tornato indietro con me e con quell'amore pazzo ed incosciente che ti ha fatto vacillare un po', prima che il raziocinio ti riportasse sulla retta via...
Buongiorno e baci, sardo silente!
p.s. non so proprio dove tu sia
e con chi soprattutto!
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Oggi mi sento così nervosa...
sarà per l'impotenza di cui accuso la consapevolezza
sarà perchè sono incastrata nei ricordi
sarà che
ieri
Sono passata da lì, dal posto in cui ci siamo incontrati la prima volta
era una frazione della mia città, un villaggio turistico ancora autunnale
ci passai qualche giorno prima, mentre al telefono con te lungo il tragitto, ti spiegavo la strada, contavamo il tempo, le ore, i minuti, gli attimi.
Non potrò mai dimenticare quel giorno, il cuore mi stava fuori dal corpo, tutti i sensi balzavano fuori, inutile ogni tentativo di imprigionarli a me, di mantenere il controllo!
Momenti di indimenticabile follia
ieri invece
era solo un posto di passaggio, senza più significato tranne che da allora i miei sensi sono esuli
ed io dispersa per sempre
Baci sardo mio,
baci che sanno di quell'umido del villaggio notturno
baci che si sono poggiati sulla tua mano che poi quella notte non hai voluto lavare per "sapere ancora di me"
Forse ti ho amato davvero
ho gli occhi liquidi ora, riesci a vederli se ti giri un attimo indietro
M.
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Ho visto che ci sei, hai lasciato traccia di te nell'unico posto dove posso spiare il tuo viaggio
Mi rammarico per questa misera di cui devo accontentarmi,mi detesto per il fatto di sentirmi una ladra nella mia vita ed un'intrusa nella tua esistenza
Eppure quando ti stringevi a me, quando chiudendo gli occhi ti perdevi nei sensi del mio corpo, quando ti meravigliavi tu stesso di quanto potessi darmi, eri felice, eri felice stupito che io fossi con te, una ragazza ed un uomo estranei fino al giorno prima ed intimi un momento dopo...
C'ho una rabbia addosso che vorrei urlarti addosso tutto
o forse solo vorrei dirti:Faccio ancora in tempo, sardo?
piccolape
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Da “La camicia al muro”, in “Il contrario di uno”
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