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Creato da piccolapefuribonda il 05/07/2011
sono molto più di ciò che sembro
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Mi gorgogli dentro
germogli come gramigna nella mia terra
Sei incendio che divampa
acqua che rompe gli argini
Sono una distesa arida che attende quella pioggia estiva, quel titillare dolce, continuo, carezzevole che emana quell'odore di muschio fresco, di penombra, di selvatico, che non giudica ma che solo respira.
Baci come tormenta in un deserto,
perchè sono baci che non hanno padrone
perchè tu, non ci sei più, sardo!
piccolissimapefuribonda
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Mi manchi moltissimo
solo questo
tutto qui.
Mi rimarrà sempre questo rammarico
Ingoierò ogni notte i miei: E se?
Dovrò dirtelo prima o poi quello che sento per te
e lasciar pronunciare solo a te la parola fine o la parola ti aspettavo!
baci che sanno di malinconia...
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Mio adorato assillo,
oggi ho aperto il mio spazio di fb e ho letto questa poesia bellissima.
Ecco, spiega certamente meglio di me proprio quello di cui parlavo, anzi scrivevo, ieri...
La metto qui, come facevamo tempo addietro... l'arredo per la casa! Ora sono sola a farlo, certo è più difficile e meno gratificante, ma lo stesso mi serve per vivere.
la tua, piccolapefuribonda e i di lei baci che mordicchiano!
Non ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all' orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Alda.
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Vengo qui a difendermi, ora...
difendermi da me stessa, da quello che esigo dagli altri, mi difendo da quanto mi dono pretendendo quasi la stessa dose di entusiasmo, di grazia, di umanità! Invece mi scontro, mio Fra, con una realtà diversa da come la immagino sempre e mi sento così indifesa, sprovveduta, indisciplinata! perchè è così: la vita esige disciplina, ordine, obbedienza a promesse e doveri, negazioni! Io sto invece ancora a chiedere alle margherite se s'ama o non m'ama, a volte,! Il problema è che non voglio arrendermi alla retta via, alla vita del bue lungo il suo solco a capo basso, alla strada segnata ecco! perchè io sono un rigagnolo che a volte s'ingrossa e straripo ma implodo dentro, perchè attorno a me ho una casa, una via, un quartiere, una città, una vita, che a volte non riconosco ma c'è, che a volte penso non sia la mia, ma è l'unica che ho... e questo lo sai perchè' perchè tu sei andato via! perchè tu hai deciso per la strada già battuta un'altra volta!
baci che sanno di morsi
Piccolapefuribonda
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TI TRAMUTO IN MUSICA
Le piaghe sulle tue mani sembrano non guarire mai
Pensavo di aver solo bisogno di credere
Sono qui una vita lontano da te
Il sangue di Cristo, il battito del cuore
Il mio amore veste colori proibiti
la mia vita ci crede.
Privi di significato, sono passati gli anni
milioni di persone hanno dato la vita per te
e nessuno sopravisse
Imparando a gestire i mie sentimenti
le mie mani affondano in un suolo, che è me stesso
Il mio amore veste colori proibiti
la mia vita ci crede ancora
Camminerò in cerchio
Non crederò neanche alla terra su cui cammino
mostrerò una inoppugnabile fede verso chiunque incontrerò
Il mio amore veste colori proibiti
la mia vita ci crede.
Sono qui una vita lontano da te
Il sangue di Cristo o un ripensamento
Il mio amore veste colori proibiti
la mia vita ci crede ancora
SAKAMOTO
Anch'io indosso colori proibiti, desidero cose proibite, penso cose proibite. Insinuo idee proibite, faccio domande scomode, temo parole scomode.
Ma scelgo di dare una possibilità al mio cuore bucato e di sopravvivere a se stesso.
Con qualche lacrima imprigionata tra due ciglia bicolori. Con qualche pensiero incerto incastrato tra due emisferi.
Anch'io indosso colori proibiti, compio azioni proibite, e credo nella mia vita come crederei all'altrui.
Avrò fede nel mio prossimo, come avrò fede in me. E tenterò di accettare l'incantevole vuoto.
Controllerò ciò che ho e non costruirò piu' niente. Avrò fede senza un perché.
Indosserò sempre i miei colori proibiti. Osservandone le varie sfumature in ogni cosa del mondo.
E starò bene come starà bene chi raggiungerà la sua meta. Avrò una sorpresa ,oggi.
La tua sorpresa è un suono distorto nella mia testa. Avrò una sorpresa,oggi.
Il postino ha già bussato. Correrò a scartarlo. E tutto girerà intorno.
Basterebbe un secondo per dimenticarsi davvero? avrò fede, senza un perché.
E starò bene, perché cingerò i miei capelli di fiori proibiti.
E indosserò ancora i miei colori proibiti.
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Caro mio pensiero,
mi sento stupida a volte a scrivere qui qualcosa per qualcuno che forse non leggerà mai, che forse non avrà mai la curiosità di farlo o la voglia di pensare un po' a quello che è stato! Ma lo stesso mi ritrovi qui, a vergare con le parole nel mio cuore perchè mi serve per riprendermi dallo stordimento, dalla nostalgia, dalla voglia irriguardosa di sentirti e parlare con te con il cuore e chiederti l'unica cosa che servirebbe!
Ho detto giorni passati ad una mia amica che mi sento come un "6" ad un compito di italiano, perchè il 6 è un voto senza infamia e senza lode, come diceva la mia prof al ginnasio, un 6 equivale ad una forma grammaticale corretta, ad un tema che non esce troppo fuori traccia, che sommariamente esplica, che più o meno è passabile ecco! Così sono io! senza svirgolate, senza entrare troppo in merito, senza approfondimenti di sorta, senza una poetica, senza infamia certo e questo non è maluccio, ma anche soprattutto senza lode e questo è malissimo! Ecco sono con molti "senza", sono con un solo senza: senza te, sardo!
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Non gorgogli più in me.
Non trabocco più in te
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Sardo,
ti vorrei solo ricordare una cosa: quella mattina a casa mia, la cornice della porta e null'altro da dire.
Quell'immagine stampata nel mio cuore la uso sovente, quando intendo perpretare quella sensazione
Non aggiungo altro, oggi, perchè quell'azione è appena arrivata all'anima... sento solo spingere l'idea, il ricordo, la voglia...
Per citare qualcuno, tu sei per me il coltello... che fruga dentro di me, dentro l'amore che nutro per te, dannato!
non più tua
piccolapefuribonda
baci che sanno di schiocchi,
come i piatti d'ottone nel bolero di Ravel
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Oggi mi scioglierei in un pianto liberatorio.
Non è che mi voglia lamentare a tutti i costi, nel senso che la mia vita procede, ho gli amici con cui mi diverto, con cui lotto, con cui rido, ho il lavoro che migliora nonostante le difficoltà e i momenti difficili per tutti, ho una famiglia che è perno dei miei giorni, che è supporto della mia esistenza, che è la sostanza da cui provengo...
ogni tanto cerco anche gli sguardi degli uomini, accetto le loro lusinghe, forse qualche bacio... ma poi, poi cerco te, cerco quello sguardo, quelle parole, quell'istinto, quel desiderio spasmodico, cerco insomma di ricreare con altri quel che è stato tra noi! tu, una volta per gioco, mi hai detto che mi sarei dovuta accontentare sempre di un surrogato dopo di te... ed è così Fra', non sono stata più felice in quel modo da quando non inchiodo i miei occhi nei tuoi, da quando non ho più modo di telefonarti, di parlare con te...
Per questo ho voglia di piangere! Parlavo con un uomo fino a pochi minuti fa, un uomo che mi piace... ma poi mi perdo, mi perdo quando lo conduco dove lui non ha terreno, quando non riesce a toccare la mia mente, a farla parlare davvero, a farmi essere più di ciò che cerco di sembrare! solo tu sei riuscito nell'intento ed io con te, lo so. Siamo lontani, distanti, probabilmente io non sono più nei tuoi pensieri, potresti per piacere fare in modo che tu non sia più nei miei? puoi andare via? puoi permettermi di andare avanti?
Come si fa?
pensieri sconnessi di un'ape piccola
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Lei non lo sapeva ma aspettava un Uomo
Che la scuotesse proprio come un tuono
Che la calmasse come un perdono
Che la possedesse e fosse anche un dono
Era tanto tempo che aspettava l'Uomo
Che la ipnotizzasse solo con il suono
Di quella sua voce dolce e impertinente
Che proprio non ci poteva fare niente
Che la fa sentire intelligente
Bella, porca ed elegante
Come se fosse nuda tra la gente
Ma pura e santa come un diamante
Un Uomo dolce e duro nell'Amore
Che sa come prendere e poi dare
Con cui scopare, parlare e mangiare
E poi di nuovo farsi far l'Amore
Per seppellirsi tutta nell'odore
Che le rimane addosso delle ore
Che non si vuole mai più lavare
Per non rischiare di dimenticare
Che le ricordi che sa amare
Un Uomo che sappia rassicurare
Che la faccia osare di sognarsi
Come non é mai riuscita ad immaginarsi
Un Uomo pieno di tramonti
D'istanti, di racconti e d'orizzonti
Che ti guarda e dice: "Cosa senti?"
Come se leggesse nei tuoi sentimenti
Un Uomo senza senso
Anche un po' fragile ma così intenso
Con quel suo odore di fumo denso
Di tabacco e vino e anche d'incenso
Impresentabile ai tuoi genitori
Così coerente anche negli errori
Proprio a te che fino all'altroieri
Ti controllavi anche nei desideri
Tu che vivevi nell'illusione
Di dominare ogni tua passione
Tu che disprezzavi la troppa emozione
Come nemica della Ragione
Non sei mai stata così rilassata
Così serena ed abbandonata
Così viva e così perduta
Come se ti fossi appena ritrovata
Un Uomo dolce e duro nell'Amore
Che sa come prendere e poi dare
Con cui scopare, parlare e mangiare
E poi di nuovo farsi far l'Amore
tu mi ha fatto sentire così
dopo allora
nulla più!
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ehiiiiiii Fra',
mi ricordo che ti piaceva tanto quando ti rispondevo così al telefono!
Ti anticipava un sms: "esci fuori, ho voglia di sentire la tua voce! fallo subito"
ed io ad inventarmi la più banale scusa per prendermi la mia boccata d'ossigeno! Il tempo rubato degli amanti! un tempo ternario che era sempre troppo poco, troppo frettoloso, troppo incontenibile!
ora non ho nulla tra le mani... tranne che le "mancanze" e pesano, sai?
tua,
piccolape
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Caro Fra',
anzi odiatissimo mio fra', non ho tue notizie! La gelosia mi mangia l'anima e i sogni,vorrei chiamarti, litigare, svuotarti addosso tutto il mio amore e poi farla finita, disconoscerti, mettermi contro di te, essere cattiva e farmi odiare che è meglio che non essere considerata! Io lo so che tu razionalizzi e per questo eviti il contatto ma tu dovresti anche sapere che invece io sono irrazionalmente irragionevole e ti cerco e tu lo senti il mio sguardo, me lo scrivesti un tempo, senti la Forza del mio sguardo che ti cerca con affanno o con pazienza ma è lì, inchiodato, fisso, imperterrito.Oggi davvero ti detesto, detesto quell'incontro fortuito, detesto quei baci roventi, appassionati, sguscianti!
Detesto noi, detesto il dopo noi!
Piccolapefuribondissima oggi!
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Persevera l'idea di te.
La semina non ha prodotto frutti buoni ma solo gramigna,
quella che non muore mai
perchè ha radici nel mio cuore
radici dense, che perforano, che succhiano l'acqua dell'anima mia
... per questo non ne ho più negli occhi
Buona domenica Fra',
ti immagino col tuo piccolo campioncino
e così sia!
La piccolapefuribonda, oggi molto sola.
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Mio pensiero,
mio primo pensiero
mio ultimo pensiero
di ogni mio giorno di queste ultime sedici stagioni
una piccolapefuribonda
stamane silenziosa
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Mio adorato sardo,
sì! Oggi è una giornata difficile e così ti cerco più del previsto, del controllato, del normale!
Non sai che voglia avrei di sentire la tua voce, la tua carezza sulla mia anima, ma... prevale il senno, la ragione e quindi i NO che schiacciano.
Resto qui, tra le pagine indolori e ti parlo lo stesso, perchè un giorno questa bottiglia solcherà il mare nemico che ci divide e tu, starai lì a leggermi sornione e meravigliato che tanto io abbia ricevuto da te forse anche solo inconsapevolmente.
Continuo con l'idea di seminare nel giardinetto segreto di Redenta...
Una poesia bellissima che forse un po' riflette l'amore strano che provo per te; qui è a tratti un'ossessione, ma come può definirsi se non ossessivo un desiderio irraggiungibile?
da Lettere appassionate, Frida KAhlo
Poesia dedicata a Diego Rivera
Nella saliva
nella carta
nell’eclisse.
In tutte le linee
in tutti i colori
in tutti i boccali
nel mio petto
fuori, dentro
nel calamaio – nelle difficoltà a scrivere
nello stupore dei miei occhi
nelle ultime lune del sole
(il sole non ha lune) in tutto.
Dire “in tutto” è stupido e magnifico.
DIEGO nelle mie urine – DIEGO nella mia bocca
nel mio cuore – nella mia follia – nel mio sogno
nella carta assorbente – nella punta della penna
nelle matite – nei paesaggi – nel cibo – nel metallo
nell’immaginazione.
Nelle malattie – nelle rotture – nei suoi pretesti
nei suoi occhi – nella sua bocca
nelle sue menzogne.
Fra' in ogni mio respiro
una piccolapefuribonda nostalgica oggi
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Mi manchi,
mi manca quel senso di appartenenza che non trovo più
mi manca addormentarmi la notte con la frenesia che venga il giorno per sentire la tua voce
mi manca il brivido lungo la schiena che spadroneggiava e mi dava ossigeno
mi manca sentirti ridere di gusto come solo con me facevi, lo so
mi manca scriverti cose scandalose
mi manca l'idea di voler fare l'amore con te, la pazza idea di farmi scopare da te
mi manca quello stato di destabilizzazione e di grazia che solo una volta ho provato nella vita
una volta che è durata giorni, mesi, anni ad intermittenza!
Mi manca il sapore aspro della tua voce e il gusto dolce di te, quando ti ho ingoiato con stupore e meraviglia, con avido diletto e sfacciataggine
Mi manchi, sì
Mi manca noi due
Mi manca quello che siamo se solo stiamo insieme...
tua, picoolapefuribonda
oggi molto furibonda con te
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Caro mio prof pragmatico e razionalissimo,
ti cerco nella rivista on line! non scrivi da qualche giorno e mi chiedo il perchè! ti immagino altrove, impegnato a rendere felice altri che non sia io, ti penso trafelato ma meno impegnato dal momento che la scuola è finita ma rimane la tua attività che ti prende tempo ed energia e poi il tuo piccolo uomo sempre al centro del tuo mondo! il tuo mondo bellissimo fatto di rocce, di ulivi, di pagine amate, di saldi punti fermi su cui mai transigi ed è questo che ho amato di te, sin da subito... poi tutto il resto!
Ora mi metto a lavorare, cercherò di mettere in pausa il mio pensiero vagante e suadente...
Baci che sanno di chicchi biondi di grano, quelli buoni per fare il pane caldo!
tua, piccolapefuribonda
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Eccomi qui,
penso mi sia necessario scrivere ogni tanto, per imprimere, per ricordare, per lenire, per analizzare i miei giorni senza più te ma ancora con te dapertutto!
L'ho pensato stanotte, che magari un giorno te ne farò dono, di questi pensieri volanti, di quello che mi gira per la testa, delle mie stravaganti idee, dei miei volubili umori.
L'ultima volta, i primi di giugno, mi hai detto che sono imprevedibile e con te mi accade davvero di esserlo e questa ne è l'ennesima dimostrazione in realtà!
Mah! Mi sembra giusto, in effetti, che una tale persona, sabbene lontanissima da me, sappia che io la penso, sappia che per me ha un significato, sappia che è stataimportante come alcun altro! Sei nelle mie corde, nella pelle e sotto, dove anima e membra sono nude, aperte, in attesa...
Ecco, mio Fra', ecco l'inizio di questo strano, intimo, personalissimo diario!
Bacio morbido e caldo, come lana sarda...
Tua piccola ape furibonda
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