Creato da: piccola_sarta_cinese il 17/08/2005
la notte di luna non accendere la torcia, se l'accendi la luna si addolorerà.

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Post N° 113

Post n°113 pubblicato il 04 Novembre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Il pomeriggio, dopo la scuola, andavo sempre a casa sua.
L'età ed il peso ormai non le permettevano più di camminare, perciò passava le giornate seduta in quella grossa poltrona di finta pelle bordeaux.
Adoravo guardare mia madre quando le pettinava i capelli grigi e li raccoglieva in una lunga treccia.
E adoravo sedere sulle sue ginocchia accarezzandole il collo. La pelle, morbidissima, aveva naturalmente perso l'elasticità di un tempo ed io mi rifugiavo tra quelle pieghe confortanti. Piccoli dettagli impressi nella memoria dal contatto fisico; una sensazione impossibile da rivivere.
Non potendo camminare le sue amiche venivano a farle visita.
Non era mai sola e la casa era animata da risa e schiamazzi.
Fra le tante signore due, in particolare, mi sono rimaste nel cuore: Maura e Sandrina.
Maura, la "zia Maura", come la chiamavo io, era una sarta in pensione. Di corporatura minuta, ma paffuta, con due occhietti azzurri e vispi ed una boccuccia rossa. Aveva i capelli corti e ricci che tingeva da sola, riuscendo ad ottenere un originale effetto cromatico. A seconda del periodo il colore variava, si cominciava con un violetto, quando la tinta era appena fatta, per passare ad un glicine, per arrivare ad un pallido rosa. Quando mia madre mi lasciava andare a cena a casa sua, la"zia" mi preparava sempre le ali di pollo alla piastra, sempre. Amava i gatti; nutriva una passione per i gatti neri perché ingiustamente vittime dell'ignoranza popolare. Pasione che è riuscita a trasmettere con successo alla sottoscritta.
La sera la sua casa era affollata da signore a cui insegnava l'arte del cucito. Io le osservavo attentamente sgranocchiando ghiaccioli alla coca-cola fatti in casa.
Grazie a lei ho imparato il ricamo e l'uncinetto.
Poi c'era Sandrina, "la Sandrina".
Di lei mi ha sempre colpito il fatto che avesse due figli, un maschio ed una femmina, di nome Fortunato e Fortunata.
Era una donna alta e magra con occhi color ghiaccio e capelli candidi.
Con lei era obbligatorio giocare a tombola e prendere il thè alle cinque del pomeriggio. Grande esperta di carte, mi ha insegnato moltissimi giochi e trucchi, ma soprattutto da lei ho imparato filastrocche e scioglilingua:

Avevo una botte da pitifondar
la portai dal pitifondatore di botti,
il pitifondatore di botti non c'era,
mi misi a pitifondarla da me
e la pitifondai meglio del pitifondatore di botti.

Se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscontantinopolizzasse,
ti disarcivescoviscontantinopolizzeresti te
come si è disarcivescoviscontantinopolizzato
l'arcivescovo di Costantinopoli?

E quando li recitavo cercando di non ingarbugliarmi ed aumentando sempre di più la velocità di esposizione, mia nonna rideva e batteva le mani.
Ed io correvo a darle un bacio e a cercare riparo tra le rughe del suo collo.

 
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Post N° 112

Post n°112 pubblicato il 03 Novembre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Tutte le persone sono interessanti. Tutte le persone hanno qualcosa da raccontare. Qualcosa che vale la pena di essere ascoltato.
Potessi mi fermerei a parlare con tutte quelle che incontro per strada.
Che incontro dal fornaio. Dal medico. Dal veterinario. Con tutte le persone con cui scambio uno sguardo mentre sono in coda al semaforo. Con i pedoni incerti, che aspettano sempre l’ultimo secondo per attraversare; sicuri che tanto mi fermerò perché ci sono le strisce. Con il camionista che mi saluta mentre lo sorpasso in autostrada. Con la ragazza che piangeva, ieri, alla guida della sua macchina; è passata davanti alla mia finestra proprio mentre stavo guardando fuori.
Persone normali, facce normali, come la mia.
E poi ci sono loro, i personaggi.
Basta uno sguardo e capisci che è perfetto. I capelli, il modo in cui cammina, i suoi vestiti.
Soggetto ideale per una malinconica fotografia in bianco e nero.
Protagonista del mio prossimo romanzo.
Ma non sono una fotografa, né una scrittrice.
Lo vedo comparire dal nulla, all’orizzonte, nel grigio di una mattina umida e piovosa.
La spiaggia è deserta, è ancora presto per i turisti.
Ci siamo solo io, lui e i nostri cani.
La sua figura è goffa, ha le gambe corte ed una bella pancia.
Nella mano sinistra tiene una canna da pesca color argento, nella mano destra un esile rametto, lungo più di un metro, alla cui sommità è legato un nastro bianco e rosso che di tanto in tanto fa sventolare.
Lui viene verso di me. Io continuo a camminare e ad avvicinarmi.
Ha una camicia di un tessuto pesante a scacchi verdi e beige e dei pantaloni blu tenuti in vita da una logora cintura di pelle marrone.
Tutto intorno una decina di cagnolini, batuffoli allegri e saltellanti.
I capelli sono lunghi, bianchi e radi nella parte superiore della testa. È decisamente spettinato; scarruffato. Ha una faccia tonda e rugosa, barba incolta, occhi grigi come il cielo.
Adesso siamo vicini. Mi fermo per recuperare il mio cane, che già da un pezzo è corso a giocare con i suoi cuccioli. Gli chiedo quanto tempo hanno. Mi dice dieci mesi, mi fa vedere i genitori. Non avrei saputo distinguerli dal resto della cucciolata. Intanto mi racconta che dopo la morte della moglie i cani sono diventati il suo passatempo. Ha una specie di allevamento amatoriale, ma questa è stata l’ultima cucciolata, ha deciso di smettere, si è stufato, ha già fatto sterilizzare la femmina. Non venderà questi cuccioli, ci è troppo attaccato.
Mi parla di tutti i cani che ha avuto, del fatto che non ha mai messo loro un collare, né un guinzaglio. Loro lo seguono; ad ogni suo passo loro fanno un passo. Mi mostra la sua bacchetta con il nastro. Mi spiega che la usa richiamarli agli ordini. Quando uno si allontana dal gruppo basta farla volteggiare per un attimo e questo capisce, e ritorna a seguirlo.
Mi descrive i suoi trucchi per educare questi animali. Mi parla del mare, della pesca, del tempo.
Improvvisamente si interrompe. Mi saluta e svanisce nella foschia mattutina.
Ripongo la sua immagine e il suo ricordo nella memoria, insieme alle altre persone speciali che ho incontrato e a quelle che incontrerò.

 

 
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Post N° 111

Post n°111 pubblicato il 28 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Lui sta dormendo, io non ci riesco.
Assomiglio al mio gatto, sono un animale notturno.
Sono sgusciata silenziosamente fuori dalle coperte, ed eccomi qua, a pensare a come passa in fretta il tempo.

E' già passato un anno, dall'anno scorso.

Adesso no, non voglio affliggermi facendo il bilancio dell'anno appena trascorso, a questo penserò domani, o forse domenica.

Voglio pensare a mia madre. Lei che esattamente ventiquattro anni fa stava uscendo di casa con la sua valigia, perfettamente consapevole di quello che stava per succederle. La vedo bella, con i suoi lunghi capelli neri, niente fuori posto, bel vestito, belle scarpe, occhi e labbra truccate, quasi stesse andando ad una festa. Curiosa ed impaziente di vedere il musetto di quell'esserino che si è portata in grembo per nove mesi. Sarà maschio o femmina? La maggioranza delle sue amiche afferma che sarà femmina, si capisce da non so quale forma del pancione e dalla dolcezza del viso della madre.

Si dice che le mamme dai lineamenti del volto addolciti siano in attesa di una bambina...

La femmina è attesa con impazienza dai nonni paterni. In caso di una sua nascita hanno scommesso con il destino un viaggio in Brasile, per incontrare dopo alcuni anni dei loro parenti.
Per i futuri genitori maschio o femmina non fa differenza.
Come si dice in questi casi: "l'importante è che sia sano."
Anche al fratellino il sesso non interessa, il suo fatalismo è già molto sviluppato, nonostante la tenera età. Forse avrebbe preferito rimanere da solo, ma ahimé...

In conclusione...
La bella mamma è stata accolta calorosamente con un bel clistere di benvenuto; poverina il trucco non ha retto. 
I nonni però hanno vinto la scommessa e sette giorni dopo erano in volo per San Paolo.
E alla fine non è andata poi tanto male...

Tanti auguri a me.

Ciao Yosh, a quest'ora ti penso. Mi dispiace non averti visto in questa settimana, mi dispiace tanto. Farò di tutto per poterti vedere la prossima volta. Intanto un bacio.

 
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Post N° 110

Post n°110 pubblicato il 27 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Poco meno di un anno fa, mi imbatto in un distintamente stravagante, anziano signore. Dopo essersi presentato, mi prende per un braccio e mi costringe ad entrare nel suo ufficio. Io cerco in tutti i modi di uscire, ma lui tenendomi inchiodata alla sedia, non me lo permette. Dice che vuole che io veda il manifesto della sua mostra e le fotografie delle sue opere. Continua a guardarmi con insistenza e si profonde in apprezzamenti a dir poco imbarazzanti.
Dice di volermi fotografare, di volermi mettere sullo sfondo dei suoi manifesti.
Mi invita nella sua casa sulla collina, “è un bellissimo posto” dice, “si vede il mare”. E intanto continua ad elogiare il mio seno, la mia bocca, le mie mani.
“Signorina, venga a casa mia. Le farò vedere i miei bassorilievi. Sa che cosa raffigurano? Il sesso nell’età ellenistica.”
“Signorina, potrebbe farmi da modella.”
“Signorina, lei mi accende una passione…”
“Signorina, lei sa quanti anni ho io?”
“Novanta.”
Naturalmente non sono andata a casa sua, né quel giorno, né altri giorni.
Ma, nonostante le sue pesanti avances, non sono riuscita a provare, nei suoi confronti, alcun sentimento negativo.
A distanza di mesi continuo a sorridere del suo ricordo, provando una mesta invidia per la sua grande voglia di vivere.

Chissà come sarò io, a novant’anni.

 

 
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Post N° 109

Post n°109 pubblicato il 27 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Noi cerchiamo marito!
Noi siamo disponibili.

Siiiiiiiiii.
Non ci posso credere. Non avrei mai pensato me lo avessero chiesto. E così presto!

Alla faccia di tutti quelli che dicevano:
E' un bastardo, chi vuoi che lo voglia!?!

Invece lo vogliono.

Non vedo l'ora di vedere i suoi cuccioli!

 
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Post N° 108

Post n°108 pubblicato il 26 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Assalita dai dubbi.
Domande a cui nessuno può darmi risposta.

È giusto quello che sto facendo?
È questa la mia strada?
Si potrà tornare indietro?
E se una mattina, tra dieci, quindici, venti, trent’anni, mi accorgessi che tutto questo non è per me?
Che la felicità è altrove?
Avrò il coraggio di lasciare e ricominciare?

Se non l’hai a vent’anni, il coraggio non ti arriverà a cinquanta.

Ma allora cosa devo fare?
Come faccio a sapere? Quale prova devo affrontare, quale libro devo leggere, quale paura devo superare per avere la risposta? Cosa devo fare?
Dimmelo e lo farò.

Vorrei la millesima parte della tua saggezza.
La centesima parte della tua sicurezza.
La decima parte della tua vista.

Dimmi, qual è la direzione? 
Perché io non riesco a vederla.

 
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Post N° 107

Post n°107 pubblicato il 24 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese

Quando il Papa vuole fare le leggi

[…]

Due parole sui diritti innati e sul diritto naturale. Se ne è scritta nei secoli un’immensa biblioteca e non sarò certo io a risollevare questa questione in un articolo di giornale. Ma soltanto qualche breve riflessione.

Il solo, l’unico diritto innato deriva dall’ente, che esiste e vuole esistere. Nel caso della nostra specie quell’ente si chiama persona, quali che siano i tanti significati che si danno a questa parola. In latino persona significa maschera. Per noi significa individuo, infinitesima parte di una specie, anch’essa individuata tra la moltitudine delle specie.

Il diritto dell’individuo persona ad esistere è innato, proviene dalla natura che lo fornisce anche alle altre specie e agli individui che le compongono, ciascuno dei quali, dall’albero al falcone alla persona dotata di mente, vuole, disperatamente vuole esistere e adopera tutti gli strumenti che la natura gli ha forniti per esistere.

Per soddisfare questo diritto “biologico” l’individuo entra necessariamente in conflitto con tutto ciò che lo circonda, con l’obiettivo, per lui primario, di guadagnare e preservare lo spazio di cui ha bisogno. Le radici di due alberi nati troppo vicini tra loro si disputeranno il terreno da cui traggono alimento e la luce che gli serve per la fotosintesi senza la quale appassirebbero. E se lo spazio è troppo ristretto uno dei due finirà col morire diventando uno stecco senza più fronde né linfe.

A maggior ragione ciò si vede nel regno animale e in quello degli uomini.

Ho sentito l’altra sera il nostro telepredicatore nazionale esaltare l’innocenza dei bambini, il loro candore, la loro innata bontà. L’età dell’oro insomma. Ma è falso. E’ un falso luogo comune. Il bambino è certamente innocente, ha mangiato soltanto i frutti dell’albero della vita e non ancora quelli della conoscenza. Né sa che cosa sia il peccato. Ma la bontà dei bambini non esiste. La predominante necessità d’ogni bambino è quella di conquistare il suo territorio, attirare su di sé l’attenzione di tutti, vincere tutte le gare, appropriarsi di tutto ciò che desidera. Togliendolo agli altri. Vincendo sugli altri. Sottomettendo gli altri.

Questo è l’istinto primordiale, innato, esclusivo. E spetta a chi li educa insegnare a contenere l’istinto primordiale, a rispettare gli altri, la roba degli altri e addirittura a condividere la propria con gli altri.

Questa disponibilità non è affatto innata ma indotta. Dalla cultura, dall’insegnamento degli adulti. E infine, poiché quell’istinto primordiale ci accompagna fino alla morte, educare e al bisogno limitarlo, spetta alle leggi sulle quali si fonda la Città terrena. I cui fondatori e reggitori si imposero sugli altri con la violenza della scaltrezza o con quella della forza per acquistare il potere ed esercitarlo. Nessuno è satato ed è esente da questo peccato originario, fondato sull’unico diritto innato: la sopravvivenza dell’ente e il dispiegarsi della sua potenza.

Il Papa, quando rispolvera il diritto naturale e lo riconduce al Creatore e chiede che le leggi e la gestione della comunità civile siano improntate alle sue indicazioni, non fa che esprimere la volontà di espansione e potenza dell’ente da lui rappresentato. Esprime attraverso comandamenti religiosi la volontà di potenza della sua religione.

Non so perché questo obiettivo sia chiamato “buona laicità”. Il termine è relativamente nuovo. Forse si tratta d’un contentino lessicale alla modernità. Ma se un confronto ci deve essere tra la Chiesa e il mondo moderno, il discorso e l’analisi debbono andare molto al di là delle trovate lessicali. La “buona laicità” odora da lontano di teocrazia. Non vorrei che il confronto con l’Islam ci portasse ad imitarlo nel peggio anziché suggerire agli islamici di scoprire il meglio delle loro e delle nostra scritture.

(E. Scalfari, La Repubblica, domenica 23 ottobre 2005)

RdG

 
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Armonia (figlia di Ares e Afrodite)

Post n°106 pubblicato il 24 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese

Qualcuno una volta ha detto che il letto è il luogo perfetto per recuperare l'armonia di coppia...
E' vero.
Tu credi?
Certo. E' così. Come vedi, il tuo "problema" è facilmente risolvibile.
Non lo è per niente, invece! Io non riesco a mettermi a letto se sono turbata e tesa...
Sei la solita che drammatizza ogni cosa, anche la più banale. Perchè invece non la smetti di tormentarti e non pensi ad altro? Più ci pensi e peggio è.
E se una volta tornato decide di non volermi più vedere??
Non essere paranoica.
Io non sono paranoica! Semplicemente...
Sei paranoica. :-)
...
Senti, smettila di angosciarti, non ha senso. Credimi. Dagli un pò di tempo e vedrai che tutto si sistemerà.
Sei sicura che a letto...
Sì, sono sicura. Quella del letto è tutta un'altra realtà. Vi domina l'istinto, la passione... il cervello si spegne e con esso tutte le tensioni.
Mmm, non sono molto convinta... A me il cervello non si spegne nemmeno in situazioni di armonia e serenità!?
Il letto è la medicina giusta.
Mi prendi in giro?? Ma se ti ho appena detto...
Lo so cosa mi hai appena detto e per questo ribadisco che il letto è quello che ti ci vuole. E' un ottimo rimedio anche contro la paranoia, sai? :-)
Io-non-sono-paranoica!
Sì che lo sei. Ogni tanto almeno.
...
Su, non prendertela... Passerà, vedrai. Non essere così catastrofica... come il tuo solito... :-) Vuoi conoscere un rimedio ancora più efficace del letto?
Un rimedio più efficace?
"Alle sventure non cediamo l'anima! Bicchi, non gioverà questo tedio d'esistere. Il migliore farmaco è il vino: prendere una sbornia."
Il vino, eh? Ma a me non è capitata nessuna sventura! Solo un pò di tensione...
Lo so che non ti è capitata nessuna sventura, ci mancherebbe! Ma come vedi già gli antichi l'avevano capito: nei momenti di tristezza il miglior farmaco è il vino. Senza contare che... il vino agevola Afrodite... "Non mi piace chi beve presso un cratere colmo narrando risse e guerre lacrimose, ma chi mescendo amore e poesia, non pensa che al piacere diletto."
Insomma, in altre parole: il letto favorisce l'armonia ma il vino la rende ancor più dolce.
Sintesi perfetta!
Mmm, perchè non provare? Magari funziona...
Funziona sempre!
Bene, allora non mi resta che passare dalle parole ai fatti... ma si sa, tra il dire e il fare...
La paura (e la paranoia) basta levare!

RdG

 
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Concentrazione... quale ricetta?

Post n°105 pubblicato il 24 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese

Buongiorno a tutti! :-)

La giornata è grigia e deprimente, le magagne non sono ancora passate, il mio umore è migliorato un pò (ma molto poco), qualcuno continua a tenermi il muso (anche a distanza...) ma come potete notare mi è tornato il sorriso!

E chi se ne frega, penserete... beh, in effetti...

Mi chiedo solo per quanto ancora intende restarsene lì attapirato...

Vabbè, passerà... (per la cronaca, sono tre giorni che mi dico "Vabbè, passerà" e in realtà non è ancora passato un bel niente..!??)

Comunque, non voglio annoiare il "popolo" della Montagna con le mie beghe personali. Quindi... vengo subito al punto.

C'è qualcuno che conosce la ricetta giusta (ed efficace!) per aumentare e mantenere stabile il livello di concentrazione su qualcosa che non sia: tensione di coppia, sensi di colpa, questioni amorose e via dicendo?

Della serie: devo studiare (fra pochi giorni ho un esame...) e la mia testa si rifiuta di svuotarsi per un pò di angosce e preoccupazioni (chiedo una tregua!) in modo da permettermi di leggere apprendere e memorizzare qualcosa che sia un pò più di mezza facciata al giorno.

Se esiste una ricetta (troppo facile?) e qualcuno la conosce, vi prego di indicarmela. Ne ho proprio bisogno. Grazie.

RdG

 
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COSTANZA

Post n°104 pubblicato il 20 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Settembre è il mese dei bilanci, per me, e dei buoni propositi per l’autunno e per l’anno venturo.
A Settembre avevo stilato un elenco mentale di cose da fare e non fare.
La lista diceva più o meno questo:

Frequentare un corso di yoga, o quantomeno una palestra, o quantomeno andare a correre ogni giorno almeno mezz’ora con regolarità.
Sostenere quel benedetto esame di francese. Lavorare e studiare facendo BENE entrambe le cose. Mettere in  ordine la mia scrivania. Mettere in ordine la mia camera. Cambiare le tende della cucina. Mangiare meno carboidrati.
Rispondere con puntualità alle e-mails.
Smetterla di far dormire con me il mio cane. Smetterla, soprattutto di farlo venire sotto le coperte quando ha freddo. Spolverare con regolarità le mensole della mia camera. Far sviluppare quel rullino di fotografie scattate in Sardegna nell’estate 2001. Smettere di fidarmi sempre delle persone sbagliate.
Smettere di avere fiducia nella razza umana in generale.Tagliarmi i capelli.
Rispettare i limiti di velocità con l’auto.
Smettere di fumare canne. Smettere di guardare, anche se per sbaglio o per noia, anche solo per cinque minuti, i reality show. Smettere di sintonizzarmi su canali Mediaset. Smettere di credere che prima o poi anch’io avrò un culo come quello di Magda Gomez. Evitare di ribadire che odio Sandro Piccinini ogni volta che lo vedo. Evitare di far notare che non guarda mai in camera ed il suo sguardo ha lo stesso andamento zigzagante di Clemente Mastella: prima a destra poi a sinistra, prima a destra poi a sinistra…E poi, e poi, e poi… La lista sarebbe infinita.

Beh, siamo alla fine di Ottobre e non ho rispettato uno solo di quei propositi.
Sono giunta alla conclusione (conclusione, peraltro, a cui ero giunta già da tempo) che:

Non potrò mai andare in palestra per più di due mesi consecutivi.
Non potrò seguire una dieta per più di tre giorni consecutivi.
Non potrò seguire un trattamento anti-cellulite per più di otto giorni consecutivi.
Non avrò mai il culo di Magda Gomez perché non andrò mai in palestra per più di due mesi consecutivi.
Non posso tagliarmi i capelli perché mi pentirei del nuovo taglio appena uscita dal parrucchiere.
Non mangerò meno carboidrati se il piatto migliore che cucino è la pasta.
Non  rispetterò i limiti di velocità con l’auto se continuo ad essere sempre in ritardo.
Non  supererò con facilità l’esame di francese se invece di studiare sono a cazzeggiare sul blog.
Non toglierò la polvere con regolarità dalle mensole della mia camera, perché io NON sono una persona regolare e la COSTANZA è una virtù che non mi appartiene.

  

 
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BUONANOTTE

Post n°103 pubblicato il 20 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Voglio rendervi participi delle mie letture notturne...

I modi di dire e i comportamenti, che si esprimono nelle varie costruzioni mentali della generalità, sono basati sulla mente, e, in realtà, sono privi di sussistenza. Chi comprende questo, trova la pace.

Vijnanabhairava, "La conoscenza del tremendo"

 
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MASCHIO ITALIANO

Post n°102 pubblicato il 20 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Amore, è da quando mi sono svegliato che ti desidero. Vieni qua, fatti dare un bacio.
Dai smettila, devo preparare la cena.
Sei attizzante quando sei ai fornelli. Mi piaci con il grembiulino. Dovresti cucinare nuda con addosso solo quello. Vieni qua.
Lasciami. Dopo, lo facciamo dopo.
Ti mangio, ahhmm.
E nel frattempo mi gira intorno, mi prende, mi abbraccia, mi morde, mi bacia.
Io non ne ho voglia. Non ora, ora devo cucinare, devo apparecchiare la tavola, devo dare da mangiare al cane, devo rispondere al telefono… intendiamoci, mi fanno piacere queste attenzioni, ma è il momento sbagliato.
Comincia a toccarmi.
No amore, ora non è il momento.
Non è il momento… Non c’è UN momento, quando ti prende la voglia non devi stare a pensarci.
Lo facciamo DOPO.
Si calma.
Ci mettiamo a tavola, mangiamo, prendiamo il caffè, lavo i piatti, ci mettiamo sul divano e dopo una quarantina di minuti ricomincia la storia.
Andiamo a letto?
Ma è presto.
Dopo ti viene sonno, ti addormenti, diventi scontrosa e finisce che non lo facciamo.
Quando sento che comincia a prendermi sonno ti avverto e ce ne andiamo a letto.
Mmmmm.
Ti ho detto che lo facciamo, non mettere il broncio.
Passano venti minuti.
Andiamo?
Si, andiamo. Lo accontento, così la finisce di snervarmi.
Lui mi aspetta a letto, io lo raggiungo dopo qualche minuto.
Intanto si è acceso la tv e sta guardando Pressing Champions league: sintesi della partita della Juve.
La squadra per cui tifa gioca domani, ma la juve è sempre la juve ed inoltre stasera ha perso.
Mi spoglio ed entro sotto le coperte. Gli salgo sopra ed inizio a stuzzicarlo, a baciarlo, a leccarlo. Sembra gradire.
Ci tocchiamo, ci abbracciamo e, presa dalla passione, mi ritrovo sotto di lui. Con abilità, in un solo gesto ha invertito le nostre posizioni.
Continuo a baciarlo.
Improvvisamente lo sento distratto.
Apro gli occhi, ed lì, con lo sguardo rivolto alla tele.
Ecco, capisco, ha cambiato posizione per guardare meglio la partita!
Cosa guardi?
Aspetta, ora c’è il goal…

E qui mi fermo perché non ho più parole.

 
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LIBERO SFOGO

Post n°101 pubblicato il 19 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese

Ecco, complimenti, mi hai rovinato la giornata.

Mi sono svegliata pensandoti.
"Più tardi passo a trovarla. Voglio farle gli auguri di persona. E poi, se non vado a trovarla in negozio quando la vedo più."
Questo mi sono detta mentre scendevo dal letto, ancora prima di dare il buongiorno al mio amore.
Sono scesa dalla macchina con le migliori intenzioni ed un grande sorriso.
"Buongiorno bimba!"
"Ciao."
Questa la sola parola che mi hai detto. Non un sorriso e neanche uno sguardo.
"
Sai oggi è nervosa", mi ha detto la tua collega.
Così nervosa da non rivolgermi parola?
Accidenti che giornataccia!
Niente congratulazioni, niente baci e niente di niente. Come vuoi.

Ormai sei una persona seria, adulta, non esci più, vai a letto presto, tutta casa e lavoro.
Allora se vuoi fare la persona seria, smetti di fumare che fa male al tuo bambino e vaffanculo, tu e i tuoi stupidi moralismi!

E vaffanculo anche a me, ché mi sto ancora chiedendo quale può essere il motivo di questo tuo comportamento.

Odio essere trattata male senza motivo, grrrrrrrrrr!!!

 
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APPELLO A YOSH E RONDINE DI GIADA

Post n°100 pubblicato il 14 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese

Ragazzi, vi prego di perdonarmi ed avere, come al solito, tanta pazienza.

Stavo per accingermi a scrivere i miei messaggi per voi, ma ho ricevuto la telefonata del mio "padrone", come lo chiama Yosh, che mi avvertiva del suo imminente arrivo.
Anche stasera niente piccioni. Pardon moi.

Vi anticipo che la scelta della data che avete effettuato non è delle migliori, vedrò cosa posso fare.

Un grande bacio a entrambi.

 
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IL SANTO DEL GIORNO

Post n°99 pubblicato il 14 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

15 Ottobre, S. Teresa.

Siccome, come ogni sabato, anche domani non potrò scrivere sul blog, ho deciso di anticiparmi. Dunque...

Santa Teresa, la mia santa preferita, insieme a S. Lorenzo.

Il nome: Ha due possibili derivazioni: dal greco, significa "cacciatrice"; dal tedesco "donna amabile e forte".
Vita terrena: 1515-1582, Spagna.
Attività e caratteristiche: vergine mistica e Dottore della Chiesa, riformatrice dell' Ordine carmelitano e fondatrice delle Carmelitane Scalze.
Protezione: carmelitani, gallonieri, Spagna.
Devozioni particolari: invocata per il sollievo delle anime del purgatorio, contro le malattie di cuore.

 
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4 GIORNI

Post n°98 pubblicato il 14 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Era da circa un mese che lo incontravo ogni mattina, a lezione. La nostra amicizia si era fatta via via più intima. Dalle prime chiacchierate riguardo allo studio eravamo arrivati a parlare dei nostri reciproci problemi sentimentali.
“Sto con un ragazzo, si chiama Luca, mi ha fatto tante di quelle corna…”
“Perché non lo lasci?”
“Non è facile, dopo quattro anni. E poi sono molto attaccata alla sua famiglia.”
“Non stai mica con sua madre, sai? Per me non ce la fai e basta.”
“Forse, siamo praticamente cresciuti insieme, non sono mai stata senza di lui, la cosa mi spaventa un po’.”
“La lezione è finita, io vado a prendere il treno.”
“Anch’io, andiamo insieme?”
“Andiamo.”
“Tu cosa mi dici di te? Ce l’hai la ragazza?”
“C’è una con cui sono stato per due anni, ora non stiamo insieme, ma continuiamo a vederci. Oh no! Il mio treno è stato soppresso, il prossimo partirà tra due ore.”
“Bah, se vuoi ti faccio compagnia, posso restare, oggi non ho niente da fare.”
“Bene, facciamo una passeggiata?”
Camminammo come due turisti che visitano la città per la prima volta. Rapiti da quei luoghi magici, eppure così familiari. Dopo un’ora ci sedemmo su una panchina, proprio davanti alla statua di Leon Battista, dall’altro lato della piazza centinaia di persone attendevano pazienti il loro turno d’ingresso al museo.
“Da grande vorrei fare lo scrittore.”
“Sul serio? Io non so cosa voglio fare da grande. Ogni giorno vorrei intraprendere un mestiere diverso. Non ho le idee molto chiare...”
“Si è fatto tardi, è meglio andare altrimenti stasera non torniamo a casa.”
“Già, è tardissimo, corriamo.”
“Io mi fermo qui, questo è il mio binario.”
“Ok, allora a domani.”
“Sì a domani.”
Durante il viaggio lui fu il mio unico pensiero. Arrivata a casa non feci altro che pensarlo. Non mangiai per l’emozione ed andai subito a letto. Come sempre riuscii ad addormentarmi in breve tempo dimenticandomi di tutto. (Stratagemma a cui ricorro ancora oggi quando voglio che la notte passi in fretta.)
La mattina arrivò prima di quanto avessi sperato. Mi preparai velocemente, ma senza trascurare nessun dettaglio e mi avviai verso la stazione.

(continua...)

 

 
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Le porte della voliera

Post n°97 pubblicato il 13 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese

Piccola sarta,

i tuoi piccioni non volano più. Le porte della voliera sono chiuse... Forse passi troppo tempo a dipingere... Anche alla Fenice del Cielo compaiono messaggi di un tempo molto lontano. Ma la Rondine li legge e li commenta. Lei ha molto bisogno di te. Io aspetto.

Un bacio.

Yosh

 
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DIARI DI SCUOLA

Post n°96 pubblicato il 11 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Sfogliando un vecchio diario di scuola del '93 (classe 2° media) ho trovato questo tema. Se volete farvi delle grasse risate vi consiglio di leggerlo.
Riporto fedelmente:

Quali notizie leggo con piacere sul giornale o sulla rivista che talvolta acquisto?

 

Di solito acquisto molte riviste che trattano svariati argomenti, ma quelle che leggo più volentieri sono le riviste che parlano di animali, in particolare cani e gatti. Leggo queste riviste perché amo gli animali e, visto che in casa ne ho, mi piace anche sapere come curarli, qual è la dieta ideale per loro, sapere cosa vogliono dire facendo un determinato rumore o mettendosi in una determinata posizione.
Il tempo che dedico alla lettura di queste riviste non è molto perché sono bimestrali o addirittura trimestrali, quindi dopo che ho letto una volta il giornale, lo ripongo nel cassetto e lo sbircio solo quando ho bisogno di una notizia nel risolvere un problema con i miei “amici”.
Naturalmente non rimango due o tre mesi senza leggere nulla, compro anche riviste che trattano dei problemi dell’adolescenza. Queste sono settimanali, quindi ne leggo di più in confronto a quelle degli animali, ma sinceramente mi interessano di meno, forse perché le trovo più sciocche e sono poche le volte che dicono qualcosa di vero e serio.
Compro queste riviste anche perché tutte le mie amiche lo fanno, dicendo che sono interessanti ed io allora per verificare la cosa le compro, ma quasi mai condivido le loro idee. Come ho già detto le trovo sciocche, ci sono ragazze che mandano lettere a queste riviste parlando dei loro problemi, secondo me sarebbe meglio che di questi problemi ne parlassero con i loro genitori, o con le persone che gli stanno vicino; ma forse lo fanno anche per farsi vedere (non so se sia così, ma lo credo).
Dopo aver dato una letterina veloce a queste riviste sbircio anche quelle di mia madre, cioè: Grazia e Gioia, le uniche riviste che compra oltre a quelle di ricamo.
Queste riviste parlano di moda e attualità, ma non mi soffermo a leggere gli articoli, più che altro guardo le figure.
Mi interessano i capi di abbigliamento che ci sono, a volte fantastico anche un po’: immagino come potrei stare io con quegli abiti – che potrò indossare quando sarò più grande – oppure penso a come starei sulla copertina di quel giornale, o immagino di essere una top-model (cosa che non potrò mai fare perché non ho i requisiti adatti), però intanto continuo a fantasticarci sopra.
Queste sono le cose che leggo durante il mio tempo libero, mi piace leggere queste riviste, ma leggo volentieri anche dei libri, naturalmente che mi appassionino e che trattino di argomenti come l’avventura.
Non vorrò mai smettere di leggere e spero che non mi passi mai questa voglia, perché leggendo si imparano molte cose.
Mi piacerebbe da grande scrivere romanzi d’avventura o scrivere, nei ritagli di tempo, qualche articolo per le riviste, ma non so se questo sogno potrà mai avverarsi.
Io comunque non mi perderò d’animo e farò di tutto per far sì che questa cosa si avveri.

Ahahahahahahhahahahah!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

 
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SOGNI D'ORO

Post n°95 pubblicato il 10 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese
Foto di piccola_sarta_cinese

Preparati che usciamo.
Dove andiamo?
Si va dal “Cicca”, super-torneo alla Play.

Non mi preparo, figuriamoci se devo star a perdere tempo per vestirmi e truccarmi. Conosco già la mia fine: dopo mezz’ora, e mezz’ora è già un grande sforzo, finisco per addormentarmi sul divano. Il mio sonno però è un sonno vigile, come quando viaggi in treno, dormi, ma sei cosciente delle fermate, delle stazioni che attraversi e delle persone che hai intorno, ma comunque dormi e riesci pure a riposarti. Ecco, io esulto ad ogni goal, sbuffo ad ogni fallo subìto e me la prendo con l’arbitro ad ogni rigore non concesso. - Tifo la squadra con cui ha deciso di giocare il mio amore, of course.- E tra un’imprecazione ed un grido di gioia riesco pure a sognare. Eccomi alla guida di una fuori serie fiammante che sfreccio a gran velocità, la strada è deserta, è una bellissima giornata e ho il vento tra i capelli.
Davanti a me vedo avvicinarsi i binari della ferrovia, c’è un passaggio a livello, dovrei fare attenzione, ma io continuo a correre, correre, correre; i binari si avvicinano sempre più ed io corro, i binari, corro, i binari, corro, i binari. Il trenooooo.
Passa il treno e mi travolge. Sobbalzo.

Amore che fai? Dormi?
Che dici? Pensavo entrasse e stavo per esultare, poi mi sono dovuta fermare quando ho visto il fuorigioco. Comunque la Juve ruba anche al giochino.  
Hai proprio ragione.
Ma che dici era fuori gioco pieno.
Cosa? Sii obiettivo, almeno.

Scoppia la classica discussione ed io ritorno a sognare.

 
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Perché adorabile?

Post n°94 pubblicato il 10 Ottobre 2005 da piccola_sarta_cinese

Ho visto il commento che hai fatto alla storiella della mia disavventura notturna. Grazie, ma perché dormire su un tavolo mi rende adorabile?

Altra cosa. Sono daccordo con te che non è necessario l'aspiravolvere per vivere bene. Una scopata ogno tanto fa meglio. Però è faticoso. Me la daresti una mano?

PS. Mi hanno ripristinato l'elettricità, ma la richiesta di aiuto è sempre valida.

Un bacio, piccola sarta.

Yosh

 
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