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« l'animaAnche le lucertole hanno fortuna »

il dolore nasce con le prime cellule organiche

Post n°170 pubblicato il 28 Ottobre 2011 da re1233
 


Il dolore ancestrale


Io penso che la genesi del nostro comportamento sociale attuale si sia formato nel primo stadio evolutivo della cellula primordiale.
La socialità od aggregazione ,necessaria alla sopravvivenza individuale, è figlia di un istinto primitivo: l'istinto di sopravvivenza.
Come si forma l'istinto di sopravvivenza nelle prime cellule?
Sappiamo che sul pianeta originariamente elementi chimici semplici trovano possibilità di legarsi, in particolari condizioni (di calore, di pressione o quant'altro), durante il raffreddamento della crosta terrestre.
Daranno origine a nuovi elementi composti quali acqua aria.
In un momento successivo e conseguente questi elementi composti inanimati combinandosi con altri danno origine a prototipi d'unicellule organiche che nella loro condizione d'instabilità si formano e muoiono, inizialmente, in modo quasi immediato.
Quando c'e' stabilità nella loro forma?
Quando imparano a nutrirsi!
La forma organica è per definizione instabile (cioè si decompone) ed ha bisogno per sopravvivere di assimilare componenti che ne prolungano l'esistenza.
Il fagocitare altre cellule è, in effetti, la prosecuzione evolutiva, in modo più complesso, dell'unione primaria d'elementi chimici semplici.
Che cosa decide il primo pasto?
Forse il contatto casuale delle due cellule che ne provoca l' unione.
Ritengo che in questo passaggio possa essersi creato negli elementi chimici che compongono l'unicellula quello che successivamente in forma più complessa sarà il "dolore".
Esempio:
l'unicellula prova dolore quando i suoi componenti chimici tendono alla loro scomposizione e ricollocazione in elementi primari; e la memoria di stabilità originata dall'assimilazione di un'altra cellula la spinge a fagocitare l'altra quando si verificano le giuste condizioni di contatto.
Se esiste evoluzione, solo le cellule che provano il dolore sopravvivono come forma complessa originando la trasformazione della vita.
L'evoluzione è frutto della formazione complessa e progressiva delle forme organiche che assimilando elementi nuovi danno origine a forme con caratteristiche sempre più complesse.
Dalla nascita di quello che chiameremo "dolore", pur non essendo ciò che oggi intendiamo, si origina logicamente "l'aggressività", che spinge alla assimilazione della cellula che potremmo definire "più debole".
Definirei questo dolore e questa aggressività come componenti essenziali" dell'istinto di sopravvivenza".
A mio parere esso è rimasto nella memoria delle cellule ed è componente essenziale di qualsiasi forma di vita organica esistente.
Nella progressiva memoria delle cellule aggredite si formerà un istinto di difesa in reazione all'aggressività subita.
Questo processo lentissimo nel tempo formerà le prime difese di ogni forma vivente.
Esempio: la cellula aggredita è in origine passiva e l'aggressore non la farà sopravvivere mentre sopravvive lui che tende al movimento e di conseguenza origina solo cellule con movimento; ma questo significa che, successivamente, si troverà di fronte solo cellule che si muovono e quindi dovrà modificare il suo comportamento per poterle catturare e contemporaneamente difendersi.
Da questo si origina come "difesa": la fuga; mentre per aggredire occorrerà evolversi con nuovi strumenti atti alla localizzazione della preda.
In questo stadio evolutivo ogni cellula può essere aggressore od aggredito.
Tutto, infatti, dipende dalla situazione e dal momento.
Nessuno potrà mai definirsi totalmente aggredito perché anche lui in taluni casi potrà diventare aggressore.
La distinzione può riguardare" la percentuale" di aggressività o passività delle singole unicellule.
Forme complesse (umanità) hanno ereditato dall'unicellula comportamenti innati per la sopravvivenza.








 

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
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