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« ideologia come aggregazionegiardino d'autunno »

il pensare è fatica

Post n°175 pubblicato il 13 Novembre 2011 da re1233
 

 

Il concetto può essere frutto di ricerca, quindi di confronto tra varie possibilità che originano una convinzione personalizzata oppure d'accettazione passiva di un "luogo comune".

L'accettazione passiva rivela la poca pratica all'analisi del proprio pensiero, e può essere originata da pigrizia, da cattivi esempi, ma soprattutto da scarsa dimestichezza con il proprio intelletto.

Il concetto personalizzato origina reazioni valutate e variate circa le situazioni mentre l'accettazione passiva origina reazioni di routine quindi illogiche, di sola convenienza.

Il concetto personalizzato può essere modificato, annullato, ricongetturato per l'influenza di nuovi paragoni concettuali

Il concetto scontato non è modificato perché accettato passivamente ed è un salvacondotto nelle situazioni difficili.

Nella vita di ognuno ce ne sono moltissimi acquisiti.

Come valuti un'aggressione improvvisa?  Con un luogo comune!

Come valuti una frase assurda? Con un luogo comune!

Come valuti un discorso insensato? Con un luogo comune!

Moltissimi individui hanno questa reazione.

D'altra parte l'acquiescenza del pensiero fa parte della nostra vita:

se cammino non uso il pensiero ma se avverto il pericolo di inciampare penso, se devo aumentare la velocità penso e non agisco in modo automatico.

Ciò dimostra che la nostra mente cerca di risparmiare al cervello la fatica di pensare e la usa solo in caso di necessità.

Il pensiero dunque è fatica!

Il pensare è un esercizio che è fatto solo con uno sforzo di volontà!

La volontà è stimolata da uno stato di necessità avvertita o fisicamente o mentalmente.volontà,

Per dolore (fisico o mentale)

Per piacere (fisico o mentale)

Per difesa   (vedi aggressione)

Per socializzazione (bisogno degli altri).

 

 

 

 
 
 
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