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Creato da re1233 il 12/10/2008

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« non devo morirefinalmente libero »

vita da cani

Post n°55 pubblicato il 02 Aprile 2009 da re1233
 
Foto di re1233

E’ una mattina nuvolosa, tutti riuniti decidiamo di fare una capatina al canile per vedere se riusciamo a trovare un cane che ci scelga come suoi futuri compagni di vita.

La strada è lunga, non esiste canile municipale, e ci rechiamo in un paesino chiamato Cavour, come l’omonimo tessitore per la  realizzazione del Regno d’Italia.

Il canile è molto vasto, ben attrezzato, con molti volontari, ma lo spettacolo equivale alla visita in un posto di disperazione.

Cani abbandonati, seviziati, zoppi, guerci, aggressivi, commuovevano e ci facevano riflettere su come noi avremmo tenuto, per tutta la sua vita, il cane che avremmo scelto.

Per fortuna molti di loro erano cani senza troppi problemi e naturalmente, egoisticamente o forse perché capivamo di non avere la capacità di affrontarne le conseguenze, tra di loro abbiamo cercato di individuare chi più era a noi congeniale.

In gabbia c’era un bastardino di cinque mesi con una vivacità impressionante che appena ci ha visto faceva il matto, e quando è stato liberato ci è corso incontro infilandosi tra le nostre gambe e chiedendo carezze a più non posso.

Siamo stati tutti d’accordo che quello era il nostro cane.

Ce lo hanno portato loro a casa per verificare dove sarebbe vissuto e per sincerarsi che siamo persone degne di averlo.

È una cosa che ci ha fatto molto piacere, perché ha rivelato la correttezza dei volontari del canile, che danno anima e corpo a questi poveri animali.

Da qualche giorno è con noi e lo stiamo istruendo soprattutto su come comportarsi col nipotino di due anni, che comunque ha già imparato a scansarlo quando arriva di corsa e rischia di far cadere.

 

Consideravo però con quanta differenza valutiamo gli esseri viventi: esistono degli “umanili” dove vivono persone con difficoltà di sopravvivenza , non accudite se non in modo marginale da volontari anche loro a corto di mezzi e non hanno la possibilità di cambiare la loro situazione perché distanti dai nostri luoghi.

In questo istante il mio pensiero va a loro, fagocitati dalle lotte di potere che tolgono il diritto alla vita, vittime di regimi che affamano la popolazione, succubi di idealismi religiosi e non che tolgono la libertà, la speranza in un futuro di crescita economica e mentale.

 

Farei la stessa cosa che ho fatto col cane per uno di loro???!!!

Non so se sarei capace di accoglierlo con lo stesso entusiasmo ne di seguirlo e farlo crescere alla luce delle sue convinzioni ed usi.

Oggi ci insegnano che siamo noi soli a dover  vivere bene, che dobbiamo difendere ciò che abbiamo, la nostra economia che si regge sui paesi che sono e saranno “umanili”.

 

 
 
 
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