![Foto di re1233](getmedia.php?%3Eozre.jgm%7DKg%60g%7DJw%7De%7C%60%3B%2571%3D709%27%3E0481-kaied-oc1ezppxaz%2780-%3B%05kmcnmgjgx%7B%27ek%2Fne%7Col%05jZ)
E’ una mattina nuvolosa, tutti riuniti decidiamo di fare una capatina al canile per vedere se riusciamo a trovare un cane che ci scelga come suoi futuri compagni di vita.
La strada è lunga, non esiste canile municipale, e ci rechiamo in un paesino chiamato Cavour, come l’omonimo tessitore per la realizzazione del Regno d’Italia.
Il canile è molto vasto, ben attrezzato, con molti volontari, ma lo spettacolo equivale alla visita in un posto di disperazione.
Cani abbandonati, seviziati, zoppi, guerci, aggressivi, commuovevano e ci facevano riflettere su come noi avremmo tenuto, per tutta la sua vita, il cane che avremmo scelto.
Per fortuna molti di loro erano cani senza troppi problemi e naturalmente, egoisticamente o forse perché capivamo di non avere la capacità di affrontarne le conseguenze, tra di loro abbiamo cercato di individuare chi più era a noi congeniale.
In gabbia c’era un bastardino di cinque mesi con una vivacità impressionante che appena ci ha visto faceva il matto, e quando è stato liberato ci è corso incontro infilandosi tra le nostre gambe e chiedendo carezze a più non posso.
Siamo stati tutti d’accordo che quello era il nostro cane.
Ce lo hanno portato loro a casa per verificare dove sarebbe vissuto e per sincerarsi che siamo persone degne di averlo.
È una cosa che ci ha fatto molto piacere, perché ha rivelato la correttezza dei volontari del canile, che danno anima e corpo a questi poveri animali.
Da qualche giorno è con noi e lo stiamo istruendo soprattutto su come comportarsi col nipotino di due anni, che comunque ha già imparato a scansarlo quando arriva di corsa e rischia di far cadere.
Consideravo però con quanta differenza valutiamo gli esseri viventi: esistono degli “umanili” dove vivono persone con difficoltà di sopravvivenza , non accudite se non in modo marginale da volontari anche loro a corto di mezzi e non hanno la possibilità di cambiare la loro situazione perché distanti dai nostri luoghi.
In questo istante il mio pensiero va a loro, fagocitati dalle lotte di potere che tolgono il diritto alla vita, vittime di regimi che affamano la popolazione, succubi di idealismi religiosi e non che tolgono la libertà, la speranza in un futuro di crescita economica e mentale.
Farei la stessa cosa che ho fatto col cane per uno di loro???!!!
Non so se sarei capace di accoglierlo con lo stesso entusiasmo ne di seguirlo e farlo crescere alla luce delle sue convinzioni ed usi.
Oggi ci insegnano che siamo noi soli a dover vivere bene, che dobbiamo difendere ciò che abbiamo, la nostra economia che si regge sui paesi che sono e saranno “umanili”.
Inviato da: cassetta2
il 13/04/2021 alle 15:30
Inviato da: NORMAGIUMELLI
il 15/02/2015 alle 14:56
Inviato da: re1233
il 19/12/2012 alle 09:43
Inviato da: auroradini
il 18/12/2012 alle 16:59
Inviato da: re1233
il 04/06/2012 alle 15:20