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Creato da re1233 il 12/10/2008

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« la giornata "nonsense"E dovrei stare calmo??? »

dal Paleolitico all'Universo

Post n°68 pubblicato il 31 Maggio 2009 da re1233
 

Quanta meraviglia, felicità, fu provata da chi, per primo nell’era Paleozoica capì che percuotendo due tipi di selce otteneva un  lato della pietra tagliente  atto a tagliare qualcosa.

Quanta meraviglia ancor prima sarà stata per chi ha impugnato un ramo acceso, per un evento fortuito, ed ha capito che avrebbe potuto dominarlo.

Quante cose oggi abbiamo per questi temerari o inventori che hanno provato queste; per noi oggi, semplici cose.

Poi è subentrata la rivalità per il possesso di quelle scoperte, i conflitti tra persone che misuravano la loro forza fisica o mentale con l’obiettivo di possedere queste scoperte.

Poi è subentrato il potere “politico” impersonato dal capo Clan o capo Tribù.

Certo, a parer loro, queste scoperte servivano per la collettività, pur ristretta, di quel tempo.

Sono pronto a scommettere che nella caverna del Capo queste invenzioni erano presenti ed ai gregari ne era data concessione dietro ritorno di richieste adeguate.

Penso che oggi siamo nelle stesse condizioni, dove scoperte  favolose come quelle  sul genoma umano,  sull’atomo, sugli elettroni, sui quark, ma più semplicemente sulla quasi uguaglianza del comportamento umano con quello animale, dicasi “etologia umana”, ci fanno ben sperare nella nostra apertura mentale in un futuro che pare a noi vicino.

Queste scoperte dovrebbero far pensare a tutti noi che è la dimostrazione che l’umanità viaggia verso il futuro con poche e basilari leggi:

la salvaguardia della specie (attraverso la procreazione) e la conoscenza di ciò che ci circonda per aumentare il grado di verità in ciò che crediamo.

Cambiare il nostro rapporto con le cose che conosciamo alla luce di nuove scoperte dovrebbe essere lo scopo di chi viene eletto per rappresentarci.

Ci farebbe capire che tutto il mondo è un tutt’uno indirizzato ad un prossimo balzo verso l’Universo reale e che prima o poi ci coinvolgerà tutti.

Saremo tanti tra un secolo che il mondo non ci permetterà di esistere quanto ad alimentazione e sicuramente la migrazione verso altri mondi sarà l’alternativa.

Viviamo talmente chiusi tra le quattro mura dei nostro pensieri che questa idea pare metafisica, combattiamo per il filo d’erba che confina col nostro vicino e non ci accorgiamo che ciò che definiamo Infinito è in realtà l’Universo del quale avremo bisogno.

Questa idea che ci accomunerebbe col resto dell’Umanità dovrebbe essere il filo conduttore di ogni comunicazione possibile ed all’ombra di questo si dovrebbe costruire il futuro.

Ma forse l’orbo non può dire al cieco “vediamo”!

Serenità!

 

  

 

 

 
 
 
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