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Creato da re1233 il 12/10/2008

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« è meglio non ricordareaeristi si nasce »

una favola con la morale

Post n°148 pubblicato il 04 Ottobre 2010 da re1233
 

Tra le lunghe, affioranti radici di un vetusta quercia, tra muschi verde smeraldo e felci aquiline viveva un enorme fungo dal cappello rosso chiazzato di bianco, col gambo color panna. Nel bosco dimorava uno gnomo di nome Timoteo colla sua giacchetta verde ed il cappello a punta rosso come i suoi pantaloni. Da poco aveva dovuto abbandonare la sua casa scavata nella radice di un vecchissimo castagno e  girovagava in cerca di un nuovo alloggio. Quando arrivò presso il grande fungo trovò un bruco che sbocconcellava il gambo in profondità. Notò che il suo primo morso aveva aperto una fessura pari ad una porticina ed ora stava svuotando l’interno dove costruiva delle stanzette. Rimase stupito del grande lavorare e chiese al bruco che intenzione avesse. Questi rispose che il gambo del fungo era adattissimo ad essere utilizzato per costruire una casetta per lui. Lo gnomo, che aveva un problema simile, pensò che se dentro questo gambo poteva starci il bruco avrebbe potuto abitare anche lui. Chiese pertanto gentilmente se ciò era possibile, naturalmente collaborando all’arredamento piuttosto che al mordicchiamento  della polpa. Il bruco fu contento di questa disponibilità, anche perché lui non era in grado di  fare l’arredatore.

Fu così che i due si misero in società ed iniziarono a convivere. Timoteo procurò il muschio sul quale dormire, cercò tra i fiori il Nontiscordardime che utilizzò come piatti, questi erano infatti piccoli come loro. Tappezzò le pareti con petali di margherita, e recuperò un ceppo di viola mammola che funzionava da tavolino. Insomma lo arredò benissimo e tutti e due ne furono contenti.

Il primo pasto che fecero fu una gioia immensa. Finalmente non erano più soli attorno al tavolo. Su due foglie di insalata posarono le bacche del bosco: mirtilli, lamponi, fragole, prugnoli. Dentro due fiori di campanella utilizzati come calici brindarono con due gocce di rugiada appena colta al mattino presto. Tutto pareva andare a  meraviglia.

Quando si stesero sul letto notarono che il bruco doveva attorcigliarsi per dormire e rubava il posto al povero gnomo. Questi reclamò ma non ottenne nulla, anche perché il bruco non poteva fare altrimenti, la sua natura era esattamente quella. Di lì iniziarono le liti. Lo gnomo pretendeva che il suo spazio fosse rispettato ed il bruco che il  suo naturale avvolgersi fosse accettato. Di lì iniziò il rinfacciarsi i meriti per la costruzione della casetta ed il clima divenne rovente. Più nulla poteva dare gioia alla coabitazione e tutto era motivo di litigio. Timoteo usciva nel bosco e gesticolava e parlava ad alta voce recriminando l’atteggiamento del bruco mentre questi  si torceva e contorceva dichiarando il suo diritto al riposo. Ormai la situazione era diventata insostenibile.

Un vecchio gufo che sonnecchiava sul ramo della quercia ed aveva visto e compreso la situazione commentava tra sé e sé :

“ Basterebbe che il letto venisse allargato e potrebbero convivere tutti e due.”

Ma si sa che i buoni consigli non vengono mai presi in considerazione. Il bruco ormai indispettito continuò a rosicchiare il fungo dalla rabbia fino a che le pareti non furono tutte distrutte ed a quel punto il contendere non aveva più senso ed ognuno dei due intraprese nuovamente la strada della ricerca.

La tolleranza e la ricerca di soluzioni comuni per ogni diversità nella convivenza sarebbero una bella conquista anche per l’umanità!

Serenità!

 
 
 
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