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Creato da re1233 il 12/10/2008

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usare le mani per creare cose essenziali

Post n°165 pubblicato il 26 Settembre 2011 da re1233
 

Mi affascina da sempre il lavoro umile e faticoso delle classi povere del paese. Vedo nel sudore e nella fatica fisica l'origine della nostra esistenza su questo pianeta. Ciò che l'umanità ha trovato appena ha aperto gli occhi alla possibile manipolazione di ciò che esisteva. La fatica di cacciare viene affiancata alla fatica di trasformare le pietre in ruote, le selci in frecce, le pelli degli animali in vestiti. Man mano che ci si evolve attrezzi e macchinari agevolano l'uomo. Oggi sono ben pochi i lavori che richiedono forza fisica di un certo livello. Non distruggono più le braccia o le gambe o la schiena come un tempo. Ai miei tempi nelle località di campagna era solito vedere vecchi o vecchie reclinate su un bastone con lo sguardo a terra ed il busto che cedeva in avanti. Gli sforzi fisici portavano ad un cedimento degli anelli della spina dorsale all'altezza del bacino. Ma ancora oggi alcune categorie di persone, direi non fortunate, fanno ancora questi lavori massacranti, giocandosi un futuro di benessere per necessità.
A pochi chilometri da dove abito esiste un paese di nome Luserna San Giovanni famoso per una pietra appunto detta di"Luserna". Dalle cave viene estratta con macchinari che agevolano molto. La pietra viene estratta a blocchi e portata a piccoli rivenditori che sono i veri artefici della fatica.
Il blocco viene diviso a mano con mazza e scalpello, con mazza ed apposito attrezzo viene divisa a lastre di vario spessore che costituiranno la materia prima della vendita al dettaglio.
Se qualcuno ha preso in mano una mazza od ha provato ad utilizzare martello e scalpello capirà quanta fatica possa procurare un tale lavoro svolto per tutta la giornata.
Questo è una attività che gli italiani non fanno quasi più! Sono stati sostituiti da comunità di cinesi che col tempo hanno colonizzato alcuni paesini limitrofi. Il lavoro assiduo e tenace ha loro permesso di divenire proprietari di alcune cave. Il sudore italiano o cinese non si distingue, accomuna chi vuole lavorare, anche se, come è naturale, la convivenza con altri "modus vivendi" crea problematiche. Oggi per la maggioranza delle persone tutto è più facile: io sono seduto davanti ad una tastiera ed il mio lavoro fisico è schiacciare dei tasti. Lavoravo con autisti che consegnavano merci, un lavoro durissimo, che accomunava stress per la guida e forza fisica nel consegnare la merce anche di notevole peso. I muratori non portano più pesi su per le scale col secchiello colmo di calcina come una volta ma la fatica non è stata tutta sconfitta e sicuramente si esige una buona forza muscolare.
Ho parlato di categorie di lavoro che dovrebbero avere più considerazione.
Invece queste persone sono considerate ultime o quasi nella scala sociale.
Talora disprezzate perché il loro vestito non è pulito, per le mani callose, per i modi bruschi dovuti ad un irrigidimento della muscolatura.
Eppure io li apprezzo perché sono alla base della nostra sopravvivenza e come si dimostra nelle grandi calamità è con le mani che si scava per salvare le vite, è con le gambe che si arriva dove nessuna macchina arriverebbe, è con le mani callose che si zappa la terra e si producono quelle cose che ci permettono di vivere.
Serenità!

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