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Creato da re1233 il 12/10/2008

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« vita da caniTerremoto »

finalmente libero

Post n°56 pubblicato il 05 Aprile 2009 da re1233
 

Oggi mi sono reso conto che accanto alle opere teatrali di Ibsen ho un libro intitolato “le attività del trapper”, libro giovanile, di assoluta impronta avventuristica, dove si comincia ad imparare che da cose elementari, quali pietre e terra e rami e tronchi,si può sopravvivere ad ogni evenienza.

Con un qualcosa di tagliente,  secondo il libro, si può costruire l’essenziale per la vita di tutti i giorni.

Utopia? Forse! Ma rispolverando il mio credo giovanile, che partiva dall’isola perduta di Robinsons Crosue, quel tipo di avventura che si fidava solo delle proprie forze e della propria inventiva mi ha sempre affascinato.

 

Non avere bisogno di nulla all’infuori delle proprie conoscenze della natura, confidando negli eventi naturali per utilizzare acqua e vento e sole per arrivare ad un certo modo di vivere che escluda ogni cosa superflua, compreso “chi ti condiziona il modo di pensare, chi ti obbliga a pensare come lui, chi ti da consigli che utilizzati saranno sbagli suoi e non tuoi, chi ti pone delle mete alle quali tu crederai ma che non saranno le tue, chi ti dona frasi fatte che ripetute diventano vere pur essendo false…”.

 

Svegliarsi ogni mattina chiedendosi perché vivi e rispondendoti che non lo sai ma ti piace quello che stai facendo  per così com’è, che non è di nessun’altro se non tuo.

 

Beata isola felice!

 

Non credo che a molti piacerebbe ciò che sto dicendo, soprattutto alle donne, che hanno bisogno ( ma forse mi sbaglio) di un appoggio morale o fisico di qualcuno.

In fondo è la differenza tra i sessi, un diverso modo di concepire la vita e ciò che si desidera.

 

Non rifiuto la società, ma avendo subito discriminazioni riguardo a ciò che penso sia da un sesso sia dall’altro mi sono fatto da parte, annullato, invisibile.

 

Grazie al Blog posso dire ciò che ho dentro (tanto solo qualcuno mi legge ed io sono invisibile).

    

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Commenti al Post:
Tesi89
Tesi89 il 05/04/09 alle 15:08 via WEB
Personalmente non credo riuscirei a vivere da sola in isolamento, non so se il motivo è perchè sono una donna,non credo sia fondamentale...a me piace,di solito, avere gente intorno con cui parlare,sono curiosa di conoscere nuove persone con cui condividere idee e opinioni,mi piace andare al cinema e a teatro...su un'isola deserta credo proprio che non sopravviverei (ma anche per questioni pratiche...)!Però capisco come il blog ti possa aiutare ad esprimere meglio quello che hai dentro:è così anche per me.Io comunque ti leggo sempre volentieri,anche se non sempre ho il tempo di commentare...
 
 
re1233
re1233 il 06/04/09 alle 13:45 via WEB
Anch'io ti leggo sempre volentieri e talvolta non commento. Non ho nulla contro il genere femminile, ma il mio discorso era in relazione effettivamente alla fatica fisica che si dovrebbe affrontare in isolamento e senza nessun comfort acquisito. Oggi comunque il peso dell'età mi fa vedere la cosa come molto difficile da realizzare, dove acciacchi e debolezze fisiche si fanno sentire. Serenità!
 
carpediem56maestral0
carpediem56maestral0 il 06/04/09 alle 18:36 via WEB
Bè, se nell'isola felice oltre a "qualcosa di tagliente" posso portare pure un computerino, un pareo, un cappello a falde larghe, tre o quattro libri, l'MP3 con le mie musiche preferite, la crema solare e poco altro io sarei pronta a fare naufragio....;-)))))
 
 
re1233
re1233 il 08/04/09 alle 14:34 via WEB
mi piace questo modo di vedere le cose con assoluto buon umore,ed in tal senso direi con la compagnia di un o una (a seconda dei sessi) ""venerdì" con enorme carica di allegria e ottimismo. Serenità!
 
barbona0
barbona0 il 11/04/09 alle 23:50 via WEB
Carissimo, io credo che le donne abbiano meno bisogno degli uomini di appoggio fisico e morale. Spesso siamo noi donne a sostenere il peso della famiglia, e magari anche quella dei genitori anziani. Ma non credo che sia questo il nocciolo della questione. Per quanto sia importante trovare in se stessi gratificazione e scopi di vita, io penso che la condivisione sia sempre indispensabile, lo scambio di affetti, di amicizia, di aiuto. Neppure io amo più di tanto la vita sociale, ma sono comunque convinta che la differenza di opinioni sia linfa vitale. Non serve ritirarsi. La discriminazione è sempre figlia dell'ignoranza che si autoalimenta. Il pensiero divergente, per quanto apparentemente inutile, è sempre un utile tarlo che corrode le certezze dei presuntuosi... Un saluto.
 
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