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Un blog creato da tombeurdefemme2010 il 20/10/2010

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« My immortalStoria di un desiderio »

The evil of living

Post n°446 pubblicato il 26 Gennaio 2021 da tombeurdefemme2010

Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.

Bene non seppi, fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.

(Eugenio Montale)

 

Ma cos'è questo, il male di vivere?

Questo connubio tra tristezza, malinconia, rimpianto,

tormento che mi addenta e non mi molla

per ore o per giorni interi.

Se il corpo e la mente sono intenti e concentrati

su un'attività il disagio sparisce, si nasconde.

Ma come torna la calma e cessano gli impegni,

allora il malessere si ripresenta invadendo tutti

gli spazi liberi, e ritorna ad opprimermi dandomi un

senso di soffocamento dal quale non riesco a

liberarmi.

Convivere con il tormento.

Per quanti impegni possa prendere lui è sempre lì,

in agguato. Salta fuori nei momenti più

impensati: in piena notte o andando a fare spese,

pedalando su strade deserte o guardando un

film.

Non lo temo, ma mi dona un senso di inanità che se

riuscissi a superare significherebbe aver fatto

dei progressi interiori, spirituali...

Sono convinto che il percorso che ognuno di noi

ha davanti sia il motivo della nostra

esistenza.

Mi agito, ma ho la sensazione di non aver ancora

imboccato il mio sentiero; e questo

mi dà impotenza.

Mi trasmette un senso di occasioni e di tempo

consumati inutilmente.

E il malessere si espande, come un fiume che

rompe gli argini e allaga tutto ciò che incontra....

 

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Commenti al Post:
acquasalata111
acquasalata111 il 27/01/21 alle 09:07 via WEB
Carissimo Antony il tuo tema "il male di vivere" e' attuale ed "antico" al tempo stesso. La letteratura ne parla in vari modi che gia' conosciamo bene, ma oggi vorrei scriverti il mio punto di vista sul male di vivere. Bene io distinguo due mali di vivere quello in cui ti fanno vivere male e quel mal di vivere interiore che e' soggettivo. Allora partiamo dal mal di vita in cui ti fanno star male dove per esempio nel mondo del lavoro si e' costretti a rinunciare ai nostri valori di giustizia onesta' sincerita' e professionalita'. E' quando ci troviamo a vivere in una realta' corrotta e mal governata con tutte le conseguenze che essa porta. Questo mal di vivere non e' facile da gestire perche' influenza tutto noi mente cuore anima e produce frustrazione ed annientamento umano. A questo male non c'e' molto rimedio uno contro tutti non si ha un grande successo forse opterei vigliaccamente per la "fuga" per un altro tipo di lavoro. Mentre il secondo male quello interiore e soggettivo si puo' curare si puo' gestire e si tratta solo di vederne la giusta prospettiva. Chi si lamenta si angustia si deprime e' dal mio punto di vista colui o colei che si aspetta che la societa' le o gli dia sicurezza, garanzie, protezione. Ecco il punto e' qui non c'e' sicurezza nella vita l'unica cosa sicura della vita e' la morte. E a noi poco piace la morte giusto? ma e' una cosa sicura. Allora deduco che all'essere umano non dovrebbero piacergli le cose sicure per cui dovrebbe vivere prendendo la vita come viene. In realta' ci hanno imposto le cose sicure per imprigionarci. Liberiamocene non ci appartengono! Allora non ci saranno piu' brutti pensieri ed ogni sentiero sara' quello giusto. Non aspettiamo certezze da nessuno viviamo la nostra vita come canta G. Nannini cosi come viene come se camminassimo su una lastra di ghiaccio come se dovessimo attraversare un fiume in piena come se dovessimo rincorrere un aquilone sulla cima piu' alta di una montagna. Un caro ed affettuoso saluto camminando sui tetti innevati con il sorriso rivolto al cielo.
 
 
tombeurdefemme2010
tombeurdefemme2010 il 30/01/21 alle 10:20 via WEB
Grazie mia carissima amica del commento articolato e calzante. Il male di vivere di cui scrivo e quello soggettivo e molto molto personale. Credo che tutti prima o poi nella vita lo abbiano incontrato, sopratutto le persone che hanno una spiccata sensibilità. Ognuno reagisce secondo le proprie caratteristiche...l'importante è superare questi momenti, trovare un senso, un sentiero luminoso attraverso il quale procedere...un caro saluto da Antony
 
prefazione09
prefazione09 il 30/01/21 alle 06:36 via WEB
“Non mi pento dei momenti in cui ho sofferto; porto su di me le cicatrici come se fossero medaglie, so che la libertà ha un prezzo alto quanto quello della schiavitù. L'unica differenza è che si paga con piacere e con un sorriso... anche quando quel sorriso è bagnato dalle lacrime.” PAULO COELHO Posso solo aggiungere che a volte il pensare troppo ha un rovescio di medaglia. Non riusciamo a vedere gli sbocchi, le alternative, le soluzioni perchè forse non sono realmente desiderate. Il nostro inconscio riflette i nostri sogni come priorità ma è poi vero?
 
 
tombeurdefemme2010
tombeurdefemme2010 il 30/01/21 alle 10:33 via WEB
Grazie mille del commento e della bella citazione. A volte vorremmo non pensare troppo...e vivere con leggerezza, ma non ci riusciamo...la mente, impietosa, ci costringe a questo faticoso esercizio.Gigi Marzullo in un suo programma televisivo che andava in onda in tarda serata " sottovoce" chiedeva spesso ai suoi ospiti: La vita è un sogno o i sogni aiutano a viverla meglio? io propendo per la seconda ipotesi.
 
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