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Messaggi di Gennaio 2020
Post n°395 pubblicato il 31 Gennaio 2020 da tombeurdefemme2010
Ci sono momenti dove diventa più pressante un imperativo categorico: divertirsi! Dunque anche il divertimento, generalmente inteso come svago, fuga dallo stress e dalla routine quotidiana, momento ricreativo per il corpo e per lo spirito, sembra aver assunto, oggi, una connotazione decisamente negativa, nel senso che è divenuto quasi un obbligo, un dovere da assolvere a tutti i costi; pena il sentirci in colpa, isolati, diversi. Ecco allora che frasi del tipo «Bene, divertitevi allora», «Mi raccomando, divertiti!» si sprecano ad ogni incontro, ad ogni saluto. E ci si sente guardati con un minimo di sufficienza, anche se non proprio di commiserazione, se alla domanda di cosa si sia fatto si risponde di essere rimasti a casa, in famiglia, con gli amici, per recuperare quelle energie e un po' di quel tempo che viene sempre speso per qualcos'altro, e quasi mai solo per noi. Ognuno di noi è libero di intraprendere tutto ciò che ritiene più opportuno per il proprio benessere e per la propria tranquillità; ognuno di noi, se ne ha la possibilità, può liberamente ricercare quelle forme di divertimento e tutte quelle attività ludiche un tempo considerate impossibili (se non proprio impensabili) se, così facendo, potrà sentirsi appagato e felice. Da parte mia, io continuerò a ricercare e a costruire questa fragile e preziosa serenità interiore con quelle piccole cose che, ogni giorno, pazientemente ammiccano ai nostri sguardi un po' distratti e assonnati, forse ubriachi di routine e di stanchezza; quelle cose semplici come leggere un libro, pensare, dialogare, fare una passeggiata, mangiare insieme alla famiglia e agli amici, ascoltare musica e ballare.
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Post n°394 pubblicato il 29 Gennaio 2020 da tombeurdefemme2010
Solo in pochi hanno conosciuto questi abissi. I pozzi neri e insondabili dell’anima. Dove ogni luce diurna muore come nelle profondità degli oceani. Chi non è andato a fondo come annegato attraversando gli strati d’acqua via via sempre meno illuminati dalla luce del sole non può capire. Scendere lentamentee inesorabilmente oltrepassando mascelle fameliche e insidiose pozze mortali per poi posarsi, alla fine, sul letto dell’oceano, dove da rocce aguzze spuntano ciuffi di felci accese e pesci fosforescenti, brillanti nuotano tra le alghe mentre banchi di luci galleggiano ammiccando come occhi. Un enorme conchiglia lentamente chiude le sue grandi valve serrandole strette come porte bianche. Armato dell’indifferenza di chi ha dormito nel profondo degli oceani inizia la risalita. Galleggiando immune tra piante carnivore e scheletri che si ammassano contro le volte delle grotte come schiere di ragni tremanti. Dopo un tempo interminabile di sofferto travaglio raggiungo la superficie battuta dal vento. Esce fuori prima un arto macchiato di alghe poi una testa e infine un corpo logoro e consunto dal freddo e dalla salinità del mare. Il mare come madre gelosa che ama il suo antico dolore mi restituisce alla vita. Nuoto su ali pigre per qualche miglia coperto da candida schiuma fino ad arrivare ad uno scoglio sulla cui cima nuda saltellano pulci di mare come fossero rospi. Sento un fruscio di ali... E’ il grande gabbiano bianco che vola ipnotizzato seguendo golfi limpidi. Capisco che non si può tenere fede a voci, ali o vento mentre il tuono nelle mie orecchie è spento dalla marea.
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Post n°393 pubblicato il 25 Gennaio 2020 da tombeurdefemme2010
Ti guardo e tu mi guardi, la tua gonna si è un po’ aperta, sarà stato il movimento quando prima ti sei seduta, sento il tuo calore, sarà il tuo profumo, saranno i miei dubbi se porti o meno il reggiseno. Il lampadario a gocce di cristallo, la foto di tuo marito lontano, all’estero per lavoro, saranno i tuoi occhi scuri e profondi come gli abissi degli oceani, saranno i vecchi tempi, un inferno mi dicevi, sarà che poi nel letto mi perdevo e ti perdevi. Saranno i tanti anni passati a rincorrerci, sarà che poi nessuno ha fatto davvero una scelta. Sarà questo divano con le rose e con le spine, sarà che non tira un filo d’aria, la fronte che s’imperla, i tuoi collant lilla, le unghie con lo smalto dello stesso colore. Sarà che non resisto più, che non ti ho mai resistito, sarà che dei tanti letti in cui sono stato nessuno è caldo come il tuo, sarà la tua mano ora, che mi sembra di sentire. Sarà che mi fa uno strano effetto tornare in questo posto, non so più cosa sarà o cosa non sarà, so solo che ora inizia la nostra partita di poker. |
Post n°392 pubblicato il 21 Gennaio 2020 da tombeurdefemme2010
Mi venivi a trovare al tramonto e io rubavo teneri baci alla tua bocca. Baci innocenti...come tenerezze senza complicazioni. Le tue labbra erano morbide e dolci che sembravano fatte apposta per quei piccoli baci, non si poteva farne a meno, come di fronte a certe rose viene spontaneo avvicinarle per apprezzarne il profumo. Questi baci capitano sempre più spesso nei miei sogni, tu però rimanevi perplessa, stupita, mentre io sfioravo le tue labbra tu mi guardavi come senza capire e io sorridevo senza parlare...
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Post n°391 pubblicato il 16 Gennaio 2020 da tombeurdefemme2010
Oggi mi sono guardato allo specchio, ciocche di capelli grigi che prima non avevo o non avevo mai notato affiorano qua e là e un bel po di rughe nuove segnano il mio viso. Mi vengono in mente quei relitti abbandonati che si trovano sulla spiaggia, quei pezzi di legno, erosi dal vento e dalla salsedine. Vorrei distendermi anche io là, dove il mare si ritira, ed aspettare che un bambino curioso mi guardi con occhi pieni di stupore e meraviglia, che mi infili nel suo secchiello e felice mi porti a casa con quel sorriso dei prodigi svelati che solo un bambino può fare. Che mi posi su una mensola e mostri ai suoi amici tutte le venature con cui il vento e l'acqua marina hanno corrotto la mia pelle. E poi che mi avvicini all'orecchio per capire che è grazie a questo miracolo, di tempo passato a vivere, che posso fargli sentire il rumore del mare....
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