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Dune

Ho camminato, per giorni senza fine,

lungo le assolate dune del deserto.

Inseguivo un profumo capace di rompere il ghiaccio,

far rifiorire la vita, sconfiggere la solitudine.

Un giorno ho trovato l’impronta del tuo passo,

così ho scoperto che anche tu camminavi.

Le nostre rotte erano identiche ma percorse in tempi diversi,

e benché mi sforzassi di rallentare o accelerare per trovarti,

non ci riuscivo mai,

come se le dune si spostassero per confondermi.

Fino alla notte del grande vento,

quando dopo tanto giocare,

le dune si erano addormentate serene, immobili.

Dietro un confine che non conoscevo,

ho finalmente percepito quell’ aroma.

L’ essenza.

Il profumo di te.

Ho ricordi confusi di ciò che dopo è successo,

tutto ha scelto di non essere decifrato attraverso il pensiero,

lasciandosi sfiorare solo dal pozzo dentro il mio cuore.

Ci siamo riconosciuti senza guardarci,

siamo scivolati morbidi nel silenzio di un abbraccio affamato.

Mani su mani,

pelle su pelle,

cuore su cuore,

frequenze che si sintonizzano per danzare la stessa musica.

In ginocchio insieme, sulla sabbia,

fusi nell’abbraccio.

Persi dentro uno spicchio di presente.

L’ aroma saliva dalla terra restituendoci il desiderio

di sentirci parti di un unico tutto.

Ricordo il mio viso tra le tue mani,

gli occhi a dirsi tutte le parole soffocate nei mesi di silenzio.

Di attesa,

di paziente respiro.

Ti accarezzo la fronte sudata,

è così bello sentirti respirare sul mio viso,

sono così belli i tuoi occhi dopo un brivido d’amore...

Così vivi, così liquidi.

Le dune continuano a giocare confondendo i confini,

spostando il traguardo sempre un poco più avanti.

Se tu che ora leggi camminerai su quella sabbia,

riconoscerai il passo di chi ha consumato la passione,

di chi ha dormito sotto una coperta di stelle, senza sentire freddo.

Se riconosci l’aroma, sorridi.

Nel sorriso accoglierai un frammento di vita,

delle antiche dune del deserto.

E amerai,

come mai hai fatto fino ad ora.

Un discorso cominciato senza volerlo

Sai...a volte riesco a sorprendermi da solo...

Penso che in fondo siano poche le persone

con la capacità di stupire veramente,

e io mi colloco con mio grande piacere,

tra queste...

L’immodestia, grande peccato,

ma non è questo in fondo,

quello che ogni essere umano brama?

Siamo bravi noi due, vero?

 Ci ammazziamo di voglia ma non diciamo mai si...

Ma quanto siamo stupidi, in fondo...

Abbiamo il palato fine noi due,

facciamo l’amore totale con la testa,

duellando tra il piacere di osare

e l’attesa del contrattacco...

Siamo malati e ingordi di noi stessi,

 drogati dalla voglia di stupire ancora e ...ancora.

 E’ bella la luce delle candele,

 è così piena, così gialla, così calda e invitante...

Ti preparerò un percorso,

affinché tu possa trovare la strada

che ti condurrà dritto al mio cuore:

una scia di candele che produrrà una penombra soffusa,

preannunciando un desiderio che lentamente

 ma inesorabilmente si è fatto strada nelle nostre anime,

 spingendoci a volerci ad ogni costo,

aggiungendo complicità alla complicità....

due esseri con un unico desiderio:

incontrarsi, per chiudere un discorso

cominciato senza volerlo...

Quelle piccole cose...

Ho più memoria di te nelle piccole cose,

quelle che si vedono col microscopio dell'anima,

che soffiano sui risvegli da solo

e nelle pause caffè in ufficio.

L'ho capito che mi ami,

lo vedo quando mi guardi,

mentre dolcemente mi metti lo zucchero nel caffè,

quando mi passi la tua forchetta con quel boccone da dividere,

quando mi baci senza pretese,

solo per il gusto di farlo, inaspettato.

Quando mi prendi la mano,

mentre ti passo vicino e mi spingi contro di te

e cominciamo a ballare senza musica,

con la tua tempia sulla mia guancia

e quella carezza sul viso

che non manchi mai di darmi...

Quando mi copri meglio prima di andare,

quando arrivi con il mio fiore davanti al tuo viso,

lasciando scoperti solo gli occhi che sono bellissimi,

quando sono così…

maliziosi come quelli di una ragazzina.

Quando mi tieni tra le braccia,

mentre ti racconto di una giornata dura

e di come i nervi sono saltati,

e tu mi asciughi le lacrime e la tensione coi baci,

perché sai che mi consumerei,

se tu non lo facessi.

Dormi ti prego...

Dormi, ti prego…

Sono le mie labbra quelle che senti,

che trepidanti ti baciano il collo e ti inumidiscono il petto,

fino a cercare e a sfiorarti la voglia che sento,

che scopro, che bramo...che aspetto.

Dormi, ti prego…

Lascia che i tuoi pensieri non prendano forma e non emergano ancora,

solo corpo e cuore, il resto non conta.

Dormi, ti prego…

Lascia che il tuo respiro diventi più intenso,

che la tua pelle si scaldi e che pulsi…

Lascia che il cielo s’immerga nel mare

e non ci rischiari stanotte la luna…

Che non sorprenda il mio viso arrossato,

che non riveli questo silenzio irreale…

Questo muoversi piano…

Che non scopra i tuoi fremiti lievi,

il tuo desiderio destato…