Invito alla politica

ALITALIA MIRACOLATA

Accordo raggiunto tra Cai e Cgil, Cisl, Uil e Ugl. La firma dell'intesa è stata siglata il 24 settembre a Palazzo Chigi. Adesso si attende la decisione delle organizzazioni dei piloti e degli assistenti di volo che dovranno decidere se firmare o meno l'intesa.

Soddisfazione da parte di Guglielmo epifani, leader della Cgil: "Si è raggiunta un'intesa complessiva assolutamente positiva, anche tenendo conto di alcuni chiarimenti e aggiunte. Confido e sono fiducioso - continua Epifani - che con questi avanzamenti sia possibile da parte di coloro che fino ad ora non hanno sottoscritto nulla, mi riferisco alle associazioni dei piloti e degli assistenti di volo, di riflettere in queste ore e poter così contribuire al rilancio della compagnia".

Cai ha dato la propria disponibilità ad avvalersi per il prossimo triennio, compatibilmente con le proprie esigenze organizzative-produttive e fino a mille unità complessive, di personale che negli ultimi 36 mesi abbia prestato la propria opera a favore di società dei Gruppi Alitalia e Airone con contratto di lavoro a tempo determinato. E' quanto si legge nell'allegato ai protocolli firmati su Alitalia a palazzo Chigi da Cgil, Cisl, Uil e Ugl.

"Quando la Cai diventerà proprietaria della compagnia deciderà con quale partner allearsi. Non può accadere prima, è una cosa che non può succedere". Lo afferma Luigi Angeletti, nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi dopo l'accordo su Alitalia, rispondendo ad una domanda sulla scelta del partner straniero. "La Cai - continua Angeletti - assumerà 12.500 dipendenti di Alitalia, per 3250 sono invece previsti gli ammortizzatori sociali".
Non si sa ancora chi potrebbe essere il partner straniero della Cai. Lufthansa e Air France rimangono sempre in attesa di qualche segnale, con i primi in netto vantaggio sui secondi. La preferenza ai tedeschi è dettata dal pressing che da più di un anno il nord politico (lombardi e Lega) esercita sulle vicende Alitalia perché la Malpensa non perda nulla dal riposizionamento dei voli. Consapevole di questa opzione robusta, e temendo di uscire dall’affare, anche Air France ha mostrato interesse al progetto, rompendo gli indugi e puntando a una quota del 10-20 per cento.
Il governo è chiamato a formulare una proposta; non si esclude una ipotesi “europea”che potrebbe interessare Lufthansa, Air France e British Airways insieme (le tre compagnie citate dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi), sempre con una quota complessiva di minoranza, al di sotto del 40%, e sempre in una fase immediatamente successiva all'accordo che le parti dovrebbero siglare con la Compagnia aerea italiana.La conclusione positiva della trattativa è possibile, dunque.