PoverA DemocraziA

L'abolizione delle province

Pochi giorni fa è diventato legge un decreto che prevede lo "Svuotamento" dei compiti delle province italiane; non so quante sopravviveranno, non so cosa resterà in piedi; c'è stata un po' di (solita) gazzarra e scemenze sparse: Brunetta ha affermato che, guarda caso, le "Città Metropolitane" (entità che in una quindicina di casi sostituiranno le province) sono tutte amministrate dalla Sinistra (come se questo fosse deciso per "Statuto" e non a seguito di elezioni piuttosto libere).

In ogni caso non è di questo che voglio parlare, bensì di due sondaggi prodotti da ISPO Ricerche S.r.l. su temi attinenti l'urgenza di tale riforma; committente dei sondaggi (e quindi anche pagatore) è l'Unione delle Province Piemontesi (UPI), ente (con tanto di Statuto) che di certo non vive di donazioni, bensì di sovvenzioni pubbliche (e quindi vive delle mie tasse).

Le domande sono assolutamente faziose e guidano le risposte nella direzione gradita al committente: la gente vuole immediatamente il taglio dei costi e il numero dei parlamentari, quello legati alle Regioni ed agli enti periferici e non ritiene prioritaria (ma solo "importante, non prioritaria") la cancellazione delle Province.

Ciliegina sulla torta: la gente è più orgogliosa della propria appartenenza alla provincia (che so ... di Biella) piuttosto che della propria appartenenza all'Europa!!

Sapere che esista un ente che riunisce enti inutili come le province (tra le altre cose, questo ente inutile fa parte, a sua volta, di un altro ente inutile, quello dell'Unione delle Province Italiane) è di per se folle; aggiungere che questo ente utilizza le proprie risorse per commissionare sondaggi faziosi coi soldi dei cittadini, con l'unico scopo di tentare disperatamente di sopravvivere, è infine semplicemente disgustoso.

Buon Natale a tutti