Creato da dott.nippur il 15/09/2010
Il blog del malcontento democratico

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Senso del ridicolo cercasi

Post n°354 pubblicato il 22 Ottobre 2014 da Cosimino1968

A fine 2013, nel corso della trasmissione "Che tempo che fa", Luciana Littizzetto si presentò con un maiale (vero) in una specie di carrellino (aperto) per parlare di Porcellum.

Per aver fatto un simile affronto a quella povera bestia, tipicamente abituata alle buone maniere dei norcini, la Litty si è beccata una denuncia da parte degli "Animalisti Italiani", guidati dallo splendido Walter Caporale che, leggo dalla sua biografia, per ben 20 anni ha contribuito alla salvezza del mondo in qualità di Consigliere Regionale in Abruzzo (chiaramente tra le file dei Verdi).

A seguito di quella atrocità la torinese è ora indagata dalla procura di Milano.

Non so, ma penso che finirà nella solita pessima figura di questo genere di persone, abituate, pur di avere un quarto d'ora di notorietà (magari da sfruttare a fini politici), a spararle incredibilmente grosse.

Del resto è di pochi giorni la notizia che un altro esposto del genere, teso a difendere l'onorablità della gallina presente negli spot del Mulino Bianco insieme a Tonino Banderas, è stato archiviato; il pennuto non aveva sofferto alcuna atrocità e neppure era stato drogato.

Del resto, come avrebbe potuto essendo semplicemente un robot?

 
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Il Nattango ...

Post n°353 pubblicato il 16 Settembre 2014 da Cosimino1968

Scorso millennio, per la precisione era il 1986 (ma questo l'ho trovato con Google); sul settimanale satirico dell'Unità, il famoso "Cuore", comparve una vignetta nella quale l'allora segretario del partito, Natta, danzava nudo.

Fu uno scandalo di dimensioni indicibili; ho letto che, caduto il PCI, un giorno Natta incontrò alcuni giornalisti di "Cuore" e li accusò di essere i responsabili di quel tracollo (e parlava addirittura seriamente).

Se non vado errato, l'accusa di essere troppo ballerino (nelle proprie opinioni), Natta se la guadagnò sul nucleare: il PCI era indeciso se abbracciare la logica dell'esigenza dell'energia nucleare per la produzione di elettricità, o il populismo (del PSI in primis) che spingeva per il suo abbandono ... così un giorno dicevano una cosa, il giorno dopo la smentivano.

Se ci fosse ancora "Cuore", quella vignetta la meriterebbe oggi Renzi.

Il 1° Febbraio, con una dichiarazione delirante, il segretario del PD aveva dichiarato che l'articolo 18 (quello dello statuto dei lavoratori che prevede il reintegro del dipendente licenziato senza giusta causa o giustificato motivo) non era un "Vero" problema perchè, fatti i conti, tutelava solo 3.000 lavoratori circa ogni anno ... un'inezia.

Quando ascoltai quelle parole restai basito: solo 3.000 lavoratori vengono reintegrati grazie all'articolo 18 perchè quella norma, grazie soprattutto ad un'incredibile ed omnicomprensiva applicazione fatta dai giudici del lavoro, rappresenta un muro praticamente invalicabile e le aziende, da 40 anni, prima di licenziare individualmente un lavoratore, aspettano pazientemente di lavorare per gruppi.

In questo modo quella legge si è trasformata in una pazzesca fonte di disparità tra chi è dentro e chi è fuori dal mondo del lavoro; chi è dentro, può essere un emerito fannullone, ci resta; chi è fuori, soprattutto se è giovane, magari donna e vive nel nostro Meridione, non ha alcuna speranza di entrare, fosse anche un Guglielmo Cancelli o uno Stefano Lavori (traducete ... non l'ho inventati io ... ).

Quella legge che appare di enorme civiltà, si è trasformata, anche contro i voleri dei legiferatori di 40 anni fa, nella più esecrabile, ingiusta e restrittiva legge che attanaglia il nostro mercato del lavoro e, di conseguenza, la nostra economia.

Però le opinioni di Renzi sono come quelle di Natta: molto ballerine: 4 giorni dopo, il nostro Primo Ministro dichiarava che l'articolo 18 dovrebbe essere superato e quella è la direzione verso cui si sta andando (attraverso i cosiddetti "Contratti a tutela crescente").

Oggi, infine, la stessa persona che liquidava come un'inezia l'importanza dell'articolo 18, ha detto che, a costo di ricorrere a decreti d'urgenza (!!!) va riformato il nostro mercato del Lavoro che è un luogo in cui regna l'Apartheid (l'insieme di leggi vigenti in Sudafrica fino a circa 20 anni fa che assegnava, ferocemente, i diritti alla sola popolazione bianca, relegando quella di colore ad un livello inferiore di tutele e condizioni di vita) in cui ci sono cittadini si Serie A e Serie B (maledetta metafora calcistica) a seconda che siano dipendenti di aziende con più di 15  o meno di 15 dipendenti ... indovinate quale articolo traccia quel confine ...

 
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Dopo 3 mesi

Post n°352 pubblicato il 04 Settembre 2014 da Cosimino1968

Dopo 3 mesi riprendo a scrivere in questo blog.

Avrei potuto farlo molto prima, per raccontare lo sconforto che mi prende ogni volta che lascio l'Italia ma non per la nostalgia di tornarci bensì perchè tutta la pochezza del nostro Paese mi si materializza direi in modo plastico.

Fuori dall'Italia, tolte rare eccezioni, trovo pulizia, cortesia, speranza nel futuro, esempi da seguire.

Riprendo a scrivere per riportare una notizia che ho appena letto: in quel di Cagliari una turista è andata in una spiaggia e, trovandola sporca, ha iniziato a raccogliere ciò che la imbrattava; dopo di che ha gettato il sacchetto contenente quanto trovato in un cassonetto.

Immediatamente è stata multata poichè, spiega il Sig. Sindaco "Certi della buona fede della protagonista, non possiamo suggerire l'idea che ognuno possa portare rifiuti a Cagliari e lasciarli nei cassonetti in città. Dispiace che una persona civile debba pagare per i rifiuti abbandonati da alcuni incivili".

Chiaro? La turista faceva meglio a lasciare la spiaggia sporca, perchè in Italia non si è mai visto multare qualcuno che imbratta perchè si è troppo presi a sanzionare chi pulisce ...

 
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La gamba di Walter e la Croce di Willem

Post n°351 pubblicato il 27 Maggio 2014 da Cosimino1968

In uno splendido film, intitolato "E' ricca, la sposo e l'ammazzo", Walter Matthau, in procinto di prender moglie, si dirige verso l'altare con andatura claudicante, praticamente sorretto dal suo testimone di nozze al quale sussurra "Frank, credo di avere una gamba più corta dell'altra"; al che, l'altro risponde "Si, capita, ma poi ritornano sempre uguali, dopo la cerimonia".

Mi sentivo esattamente così domenica pomeriggio quando, non sorretto, mi dirigevo verso il seggio elettorale.

Avrei voluto esprimere la mia preferenza, per una volta, in modo "Positivo" e non per esclusione; avrei voluto votare con convinzione un Partito o un Movimento nel quale identificarmi per ideali o, più prosaicamente, almeno per interessi, ma non trovavo nessuno, nonostante li passassi mentalmente in rassegna.

Renzi, ed il suo PD; non sono mai stato un suo fan, ma già dalla prima ora lo seguo con attenzione; non ho mai visto in lui un progetto definito con chiarezza ed ho sempre riscontrato notevoli buchi, primi tra tutti la questione generazionale (riequilibrio dei diritti e dei doveri tra classi di età, oggi sbilanciati paurosamente in avanti) e rapporto pubblico / privato, con ciò che ne consegue (soprattutto) dal punto di vista fiscale.

Renzi questi punti non li ha mai voluti chiarire perchè sa quanto siano conservatori e corporativisti gli Italiani ma a me farebbe piacere sapere cosa ha in testa.

Come ho sempre scritto trovo un errore la nascita del suo governo: dispone ormai solo di armi di dissuasione, frutto del consenso, ma non ha una vera forza parlamentare in grado di fare le riforme e non ha neppure la possibilità di andare al voto, essendoci, in questo momento, una legge elettorale proporzionale che restituirebbe un parlamento anche peggiore dell'attuale.

Avesse aspettato, almeno la legge elettorale l'avrebbe ottenuta in breve tempo ed a quel punto avrebbe potuto decidere il da farsi.

In questi tre mesi da primo ministro ha seminato molto e confusamente; raccolto qualcosina ma con moltissimi rischi che null'altro nasca nel suo campo ... ed a quel punto avrà perso pure le sementi.

Le ragioni per votarlo con convinzione, insomma, non c'erano e sono ormai decenni che, almento io, vota sulla speranza ...

Quali erano le alternative?

Il M5S mi ha irretito alle passate politiche più che altro perchè mi aspettavo una vittoria del PD e volevo ci fosse un'opposizione forte e decisa; i Grillini, però, mi hanno profondamente deluso ed in parte disgustato: il gesto di Fraccaro che si puliva la manica sfiorata da Civati è di una inciviltà quasi Leghista.

Alfano, come altri partiti della destra, coagula attorno a se il solito gruppo di affaristi e corrotti che prima stavano in FI ed ora sono passati con lui nella speranza di poter banchettare ancora.

I cespugli ... tanto vale votare scheda bianca ...

Per ultimo resta Lui: Berlusconi.

Confesso che, mentre avevo una gamba più corta, ho avuto la tentazione di votarlo; non vorrei azzardare paragoni esagerati, ma è stata una tentazione come quella di Willem Defoe sulla croce de "L'ultima Tentazione di Cristo": scendere da lì e farsi la sua vita da mortale.

Però, proprio come Defoe, alla fine sono rimasto sulla croce, in attesa delle nuove tasse che la Sinistra mi appiopperà ... ed ho votato Renzi.

 
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La proprietà transitiva in politica

Post n°350 pubblicato il 17 Maggio 2014 da Cosimino1968

Oggi Beppe Grillo ha insultato Martin Schulz e già questo non dovrebbe far notizia, visto che, credo, siano ormai più le persone "Graziate" dal comico ligure che quelle che si son beccate un Vaffa.

E' così monotona la retorica di Grillo che mi verrebbe da dire che le persone, in Europa (ormai) si dividono in due categorie: quelle già insultate e quelle che lo saranno.

Martin Schulz, per chi non lo ricordasse, è un politico tedesco, appartenente al PSE (Partito Socialista Europeo) che nel 2003 (anno fornito gentilmente da Google, ndr), durante una riunione del Parlamento Europeo, venne accomunato da Berlusconi ad un Kapò dei campi di sterminio tedeschi.

La cosa fece parecchio rumore e secondo i maligni contribuì notevolmente alla fortuna del politico teutonico che, molto spesso, si contraddistingue per il contenuto fortemente retorico dei propri discorsi ( ... non per niente è socialista ... ); qualche giorno fa (ma il notizione me l'ero perso) pare che Martin abbia paragonato Grillo a Stalin; in tutta risposta il moderatissimo e democraticissimo Beppe gli ha risposto "Bisogna ringraziarlo Stalin. La guerra contro i nazisti l'ha vinta lui. Se non vinceva Stalin, Schulz era dentro al parlamento con una svastica sulla fronte. E tu dai dello stalinista a me? Vieni a offendere 10 milioni di italiani? Schulz, vedi di andare affanculo ... ".

Trovo che quelle poche parole del leader del M5S contengano una immensa contraddizzione e due errori molto gravi.

La contraddizione sta nel fatto che prima esalta Stalin, vincitore della guerra, e poi considera l'accostamento a lui una grave offesa ... e questa andrebbe spiegata meglio ...

I due errori sono, uno di tipo storico/morale, l'altro di tipo ... matematico.

Il primo sta nell'esaltazione di un criminale dittatore, che con la sua politica repressiva fu diretto responsabile di milioni di morti nei Gulag e nella guerra stessa, condotta dall'Unione Sovietica (e questa è una verità storica accertata) in modo assolutamente suicida; oltre questo, Stalin contribuì, indirettamente (ma neppure troppo) a carestie che provocarono la morte per fame di milioni di sovietici, frutto di scelte in campo agrario già ai suoi tempi considerate deliranti.

L'errore nell'errore sta anche nell'affermare che la guerra la vinse Stalin: il fronte orientale lo conquistarono i Russi, non Josif e pure loro non ci sarebbero riusciti senza gli Inglesi in Africa e gli Americani nel Pacifico e sul fronte occidentale.

Il secondo errore, quello matematico intendo, è la pretesa, comune a molti politici italiani di ogni schieramento, di imporre la proprietà transitiva, che sta benissimo tra i numeri, anche nella politica, dove non c'azzecca niente (come direbbe il non-compianto Di Pietro).

In politica non è vero che se A=B e B=C allora A=C; se il cittadino A vota il partito B ed il partito B è guidato dal signor C, non è detto che il cittadino A consideri necessariamente il signor C colui che può risolvere tutti i suoi problemi.

Come ho scritto faccio parte di quel 25% di elettori che, alle scorse politiche, votò M5S (non Grillo: lui non era né candidato, né candidabile); lo feci non perchè considerassi Grillo ed il suo movimento la soluzione ai mali dell'Italia ... anzi: consideravo (ed oggi ancor di più) il M5S un gruppo di persone da tenere ben lontane dall'amministrazione fosse anche di un condominio.

I Grillini (ma soprattutto Grillo) sono portatori insani di fanatismo, dilettanti (nel peggior senso) della politica ma, quanto meno, sono nuovi.

Li votai perchè volevo, prima di tutto, un forte ricambio tra i parlamentari e perchè, immaginando che il PD avrebbe vinto le elezioni, ritenevo necessaria una opposizione "Arcigna" (non che salisse sui tetti però ... quelle sono buffonate).

Io, ma credo molti altri elettori, votano Grillo come altri, tanti anni fa, votarono Giannini ed il suo "Uomo Qualunque", Bossi e la sua Lega (che, poi, si è visto com'è finita ... erano più ladri dei "Romani" che combattevano), Almirante ed il suo MSI ... e, perchè no, Berlusconi e la sua Forza Italia ma anche Berlunguer ed il suo PCI.

Siamo sicuri che chi votava Berlinguer volesse il piano quinquennale? Siamo convinti che chi votava il PCI era d'accordo a guadagnare esattamente quanto il suo vicino di casa, a non essere proprietario della sua casa, a non poter aprire un'azienda e via discorrendo?

Purtroppo molti politici si fanno scudo del proprio elettorato per scansare le critiche; affermano che chi critica loro, critica i propri elettori; purtroppo in parte è vero (quante volte gli esponenti ma anche gli elettori del PD hanno considerato degli ignoranti tutti gli elettori di Berlusconi?) ma molto più spesso non è affatto così.

Chi vota M5S vorrebbe certamente cose assolutamente condivisibili (ricambio politico, onestà, partecipazione, trasparenza) e merita il massimo rispetto; minor rispetto meritano invece le immense sciocchezze e gli insulti che elargisce il più-cittadino-di-tutti Grillo.

 
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