Potresti farti male
ho pazienza ma non sono tollerante, a te comprenderne il limite.
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Amore fatale: la sindrome di de Clérambault.
Post n°26 pubblicato il 24 Agosto 2010 da potrestifartimale
L'amore fatale è l'amore che diventa malattia. Una passione che non conosce limiti. Quella, per intendersi, che ha ispirato il genio cinematografico di François Truffaut. Nella sua forma pura, riferiscono gli esperti, la sindrome di de Clérambault non ha sicuramente una frequenza elevata: « Dal punto di vista epidemiologico precisa Orlando Todarello, docente di Psichiatria all'università di Bari si manifesta nello 0,025 0,03% della popolazione ( la schizofrenia raggiunge l' 1%, i disturbi dell'umore il 5%). Ha un esordio tardivo, in genere intorno ai 40 anni » . Il paziente, solitamente di sesso femminile, manifesta la convinzione delirante che gli anglosassoni chiamano « delusion » , termine che è stato erroneamente tradotto in alcune recensioni come « ossessione delusione » , mentre si tratta di delirio che un uomo, spesso di livello sociale più elevato, sia innamorato di lei. Se l'esordio della sindrome è netto ed inatteso, quasi esplosivo ( « improvvisamente chiarisce lo psichiatra barese si slatentizza una struttura fino a quel punto abbastanza compensata » ) , imprevedibile può dunque rivelarsi l'epilogo. Lo scrittore McEwan e il regista Michell lo immaginano cruento e tempestoso: Jed segue infatti fino in fondo il delirante sillogismo « io amo te, tu non ami me, io odio te » . Ma nella realtà il delirio erotico può andare avanti per molti anni: come nel caso della donna barese affetta dalla sindrome di de Clérambault quarantenne, casalinga, due figli, problemi relazionali che nutriva un violento trasporto affettivo nei confronti di un medico, suo coetaneo: insieme con la convinzione delirante di essere ricambiata. Lo tempestava di lettere e telefonate; poi passò all'intrusività, caratterizzata da improvvise irruzioni nell'ambulatorio di lui. Ora è in trattamento: « La terapia deve essere integrata spiega Todarello e puntare sui farmaci neurolettici associati alla psicoterapia » . Se dunque questa sindrome è solo uno specchio deformante, un desiderio malato, un disturbo delirante, che cos'è l'amore « sano » ? E si può essere innamorati in modo ragionevole? Todarello ci crede: « In una relazione amorosa matura si tiene conto dei bisogni e dei desideri dell'altro. E si è disposti ad accettare la realtà. L'infatuazione amorosa è invece irrazionale e regressiva perché si considera l'altro come fosse una parte di sé: lo si vuole conforme alle proprie fantasie e non lo si accetta per quello che è. Di fatto, la classica infatuazione è tipica dell'adolescente e della sua immaturità » . Ma l'innamoramento, secondo McEwan ( e non solo lui) è sempre un'esperienza estrema, un atto irragionevole: « Quando ci si innamora sostiene lo scrittore scozzese, l'altro diventa un'ossessione: non si dorme, non si mangia, non si pensa ad altro » . « Nella malattia si capisce meglio anche il comportamento sano », afferma McEwan.
Un amico scrittore mi dice spesso che la gente non si innamora di una persona ma ci si ossessiona di lei, certe volte mi sono detto che forse è vero, ma se è vero che è una malattia, allora io non me ne rendo conto ... a voi la parola! |
THE TIME ...
QUESTI SIAMO NOI! 31/7/2010
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