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Messaggi del 12/04/2012

Pirati! Briganti da strapazzo 3D

Post n°1482 pubblicato il 12 Aprile 2012 da profumo_di_caffe
 

 

Gabriele Niola

Il Capitano Pirata ha un sogno: vincere il premio "pirata dell'anno", per farlo dovrà però battere rivali agguerriti e molto più "predoni" di lui. Non potendo vantare ricchi bottini o forzieri espugnati o ancora montagne di dobloni su cui surfare, riunisce la sua ciurma di disperati in una serie di arrembaggi che lo portano a contatto con un giovane Charles Darwin, il quale riconosce in quello che il capitano chiama pappagallo, l'ultimo esemplare di Dodo sulla Terra.
Convinto che la presentazione del raro animale alla comunità scientifica gli frutterà i tesori necessari a diventare pirata dell'anno, il capitano si reca a Londra dove però troverà il più acerrimo nemico della pirateria, la regina Vittoria.
Concepito cinque anni fa a partire dal libro "The pirates! In an adventure with scientists" di Gideon Defoe, pesantemente rimaneggiato per lo schermo assieme allo stesso Defoe, la nuova fatica in stop motion della Aardman spinge più in là l'animazione con pupazzi di plastilina e latex, contaminandola pesantemente con la computer grafica.
Il risultato è un film che ha profondità, scenari e animazioni di ampio respiro impensabili anche nella più onerosa produzione in stop motion e di certo assenti negli altri film Aardman (Galline in fuga, Wallace & Gromit e la maledizione del coniglio mannaro), sempre costretti in universi ridotti e "set" contenuti. Mentre i personaggi principali sono rigorosamente animati a mano, fotogramma per fotogramma, il paesaggio è quasi sempre digitale, così sono anche i carrelli (prima impossibili) e elementi quali l'acqua su cui la nave (anch'essa digitale) naviga spedita.
E' però ancora una volta nei dialoghi, nella struttura dei personaggi e nel modo in cui viene proposto un immaginario tra il comico e l'avventuriero, lontano dai modelli statunitensi dominanti (e la distanza è qui tanto più evidente visto l'argomento abusato da Hollywood), che l'Inghilterra riesce a produrre intrattenimento di massa che stupisce affascina e intrattiene con il gusto della novità.
Il mondo Aardman, che stavolta è Peter Lord a portare sullo schermo, è ancora una volta fatto di citazionismo, comicità muta (affidata ad una scimmia che sembra parente del cane Gromit) e la volontà di mettere in scena personaggi contrari a qualsiasi forma di tradizione, in lotta per i medesimi obiettivi di tutti gli altri (riconoscimento personale, l'approvazione degli altri) ma contornati da un'umanità senza senso e mai conciliante (esemplare la donna travestita da pirata che non svela mai la sua identità).
Nel farlo Pirati, Briganti da strapazzo, immerge le mani nello steampunk (specie nel finale) e gioca con le figure storiche (da Charles Darwin, alla regina Vittoria), in maniera non diversa da come aveva fatto quattro anni fa un altro lungometraggio in stop motion canadese, Edison & Leo (in Italia visto solo al Future Film Festival).
In più c'è un 3D realizzato con le medesime tecniche usate per Coraline, ma che a differenza del capolavoro di Henry Selick, non riesce mai a farsi stupore visivo e rimane solo trucchetto buono per qualche fuoriuscita dallo schermo.

(www.mymovies.it)


 

 
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