Creato da lacky.procino il 07/05/2010

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Un passo. Racconto breve d'amore, di odio e di rifiuto

Post n°543 pubblicato il 01 Settembre 2013 da lacky.procino
 

Un passo. Un altro passo. Asfalto.
Un passo. Ancora. Pozzanghere unte.
Merde di cane. Sono in città.
Un passo. Quanti con queste scarpe? Consumato il cuoio della suola. Consumato.
Il grigio intorno. Fauci voraci e luci al neon. Colori tristi. Lavati da una pioggia triste.
Il sole che era mio, ora tramonta solitario oltre le cime dei palazzi.
Una volta il suo letto era il lago e le montagne.
Ora le nuvole di smog lo fanno smarrire.
I cavalli sono morti.
I cani fuggiti.
Nessuno più ricorda la strada.
È un miracolo che lui continui a sorgere e tramontare.
Un miracolo inutile.
Un passo. Un altro passo.
Non conosco la direzione ma procedo.
Un giorno la strada finirà, spero.
La strada finirà davanti alla soglia della tua dimora.
Io busserò, sperando che tu mi lascerai entrare.
Fermo. La mia mano ricorda ancora la pelle del tuo fianco.
I miei occhi portano ancora impressi i tuoi.
Avverto il tuo profumo ad ogni respiro.
Non sono più quella di un tempo.
La mia vita è stata dolce ma ora nessuno più mi ricorda. Sono diventata inutile. Obsolet.
Ho avuto uomini. Loro mi hanno amato. Ora sono tutti morti.
In ognuno dei loro volti ho sempre cercato di vedere il tuo.
Per un periodo ti ho odiato.
Non capivo come avessi osato negarti.
A me.

Ma era solo il mio orgoglio ferito dal tuo rifiuto.
Questa città mi rifiuta.
Per questo forse l'amo e rimango qui.
È occupata a vivere, produrre, consumare.
Io per lei non esisto.
Io la cammino in lungo e in largo.
Cerco di fare mia questa entità sfuggente.
Che a volte mi fa regali preziosi.
Come ora. Sul balcone di una casa.
In un vaso vecchio e crepato, di terracotta macchiata di muschio, è cresciuto un arbusto.
E qui, in questo angolo squallido 
con un profumo, sono tornata indietro nel tempo.
Di millenni.
È l'odore di queste foglie che mi ha portato a te.
Odore di arrosto e poesia.
Un passo. Un altro passo.
Riprendo il cammino.
Dolore ai piedi, alle gambe.
Freddo. Tanto freddo.
Arrivederci all'inferno.


 
 
 
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