Creato da lacky.procino il 07/05/2010

A MODO MIO

Guardo, Leggo, Sorrido E,

 

« Il post speciale del wee...Il post speciale del wee... »

Stalinismo Italiano. Cannibalismo. Disoccupazione giovanile. Emigranti italiani, la fuga all'estero. Privilegi e ruberia.

"L'idea di un posto fisso per tutta la vita? Che monotonia. I giovani dovranno abituarsi all'idea che non l'avranno". Così disse Monti. Tranquillo Rigor Montis.
I giovani non si annoiano. Si sono portati avanti da tempo. Non solo non credono più al posto fisso ma neppure a quello variabile.
E a furia di non credere,
o forse per non annoiarsi troppo, in questi anni sono fuggiti all'estero. L'Italia è il secondo Paese europeo per emigranti dopo la Romania.
I ragazzi hanno salutato il Bel Paese per ragioni di forza maggiore, mancanza di lavoro disponibile, né la speranza di averlo, paghe da fame e nessuna sicurezza.

Sono in prevalenza laureati e diplomati. Hanno studiato nelle nostre Università con sacrifici spesso inimmaginabili da parte dei loro genitori per diventare emigranti.
La maggior parte di loro non tornerà, semplicemente non può tornare, per vivere con lavori a progetto a 600 euro al mese o sulle spalle della famiglia.
Se questa emorragia di sangue continua, questa abdicazione al futuro (e i giovani sono il futuro), non è un'emergenza, allora che cosa lo è?!
La disoccupazione giovanile è alimentata
dalle scelte sciagurate di questo governo e di quelli che lo hanno preceduto. Gli altri Stati investono in innovazione, noi in cemento e in cacciabombardieri.

Il tunnel inutile della Tav in Val di Susa costerà 22 miliardi, gli F 35 15 miliardi. Con queste cifre colossali si potrebbero creare distretti per l'innovazione, per lo sviluppo tecnologico.
Far ripartire l'Italia, trattenere tecnici, ingegneri, informatici. Olivetti, Telettra, Telespazio, Italtel, l'intera informatica nazionale sono state sostituite dall'industria del cemento. Ma dove vogliamo andare?
In Europa la disoccupazione giovanile sta aumentando, anche in questo caso a due velocità. Noi siamo, come ovvio, nel gruppone che tira la volata con il 31% (*)
ma la classifica non tiene conto dei ragazzi emigrati. La media dell'eurozona è del 21,3%, dieci punti in meno e, sono dati vecchi. Che noia, che monotonia parlare del futuro dei giovani.

E, mentre ci si annoia in questo Paese in agonia, la lotta di classe è stata sostituita dalla lotta di categoria. Ognuno racconta ciò che conviene
alla propria autonarrazione e nella costruzione del consenso. I partiti e le banche avrebbero creato la crisi, mentre Confindustria l'avrebbe solo sfruttata?
Tutto ciò è vomitevole.
Un Paese che non riesce a dare un futuro alle nuove generazioni è un Paese in estinzione.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963