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IL MALE DI VIVERE, NUOVE FRONTIERE DELLA TERAPIA, E LIBERACI DAL MALE OSCURO, VOLERSI MALE, FUORI DAL BUIO

Post n°7438 pubblicato il 26 Maggio 2013 da psicologiaforense

COME SCONFIGGERE LA DEPRESSIONE. UN PERCORSO DI AUTO AIUTO

 
Una saletta semplice e rasserenante in una villetta come tante. Una decina di persone, sedute. Uomini e donne che non si sono mai visti prima. Nessuno conosce il nome o il cognome degli altri. Ma una cosa sanno bene: in quella stanza tutti sono malati o ex malati di depressione, tutti hanno in comune il MALE di VIVERE. Non ci sono medici, non c'è un analista che "guida" il gruppo. Nessuno che non sia un malato può entrare nella stanza. Perchè solo chi ha sofferto o soffre di depressione sa cosa significhi in concreto quella sofferenza. Gli altri, no. Ecco, chi ha deciso di entrare in quella stanza ha aderito ad un gruppo di self-help, cioe' di auto-aiuto, un modo vecchio e nuovo allo stesso tempo per curarsi, che va ad affiancare le terapie normalmente utilizzate. Vecchio perchè è un modello che arriva dal mondo anglosassone, dove è stato utilizzato soprattutto per le donne vittime di violenza sessuale, e per gli alcolisti. Nuovo perchè nessuno aveva pensato ad applicarlo alle malattie mentali. Ci hanno pensato, qualche anno fa, alcuni ex depressi. E oggi, i gruppi di auto-aiuto nascono a centinaia, in tutto il mondo. E come va l'attivita' di questi gruppi? Bene, anzi benissimo. Perchè il primo problema del depresso è la solitudine: tu, e la tua malattia. Chi è malato di depressione e si rivolge al medico di base di solito riceve una pacca sulle spalle e un "si svaghi, cerchi di stare su" che chiude il discorso e lo fa entrare d'ufficio in quel 60 per cento di malati la cui malattia non viene nemmeno riconosciuta come tale. Se è fortunato, e il medico diagnostica il MALE, può sperare di riuscire a guarire . Dopodichè, a sintomi scomparsi lui si ritrova daccapo, solo.  Nel gruppo di auto aiuto, invece, si sente accettato e compreso. Così  impara  ad assumere un atteggiamento nuovo verso i pensieri negativi che affollano la  sua mente e a vedere sotto una luce diversa le immagini che, ancora, lo tormentano. Ed è questa la vera guarigione.

 
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