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RIFLESSIONI, PENSIERI, OPINIONI, CONSIDERAZIONI, COMMENTI, SUGGESTIONI....PER UN NUOVO GIORNO

Post n°3256 pubblicato il 21 Novembre 2009 da psicologiaforense

RIFLESSIONE DELLA NOTTE (parte prima)

TRADIMENTO E INFEDELTA'... COME "INCONTINENZA"?

Siamo abituati a pensare al tradimento come a un evento di cui ci illudiamo di poterne ricostruire le origini. Eppure esso non è mai riconducibile a una sola causa, ad un'antica ragione, e ci pone spietatamente di fronte al più grande enigma dei rapporti umani: l'inconoscibilità dell'altro. Il tradimento, infatti, «coglie di sorpresa» segnando talvolta nell'esistenza dell'individuo un punto di svolta importante. Esso comporta una «frattura» , la rottura di un patto sancito da propositi di lealtà e solidarietà tra individui. E ciò in quanto ogni relazione interpersonale nasce e si struttura attorno a un «condividere qualcosa» : un obiettivo da realizzare, un rapporto da costruire, un'avventura da affrontare assieme, così come un gioco, segreto, un conflitto e così via. A monte di tali relazioni si forma quindi un «Noi» , un'unità di soggetti e di intenti che già al suo nascere contiene in sé la possibilità della separazione, della rottura, quindi del «tradimento».
Ogni relazione per sopravvivere, però, ha bisogno di discrezione, rispetto reciproco per cui non è possibile «darsi totalmente» , all'altro, né pretendere un'attenzione privilegiata e continua. Per salvaguardare l'integrità e l'individualità personali bisogna alternativamente «essere con l'altro» e «staccarsi dall'altro» , in un gioco dialettico che forma spazi di unione e di separazione, aree condivise e zone di libertà. Ed è proprio in questo alternarsi dell'esserci e del non esserci che trova spazio il tradimento. Un rapporto completamente trasparente in ogni suo aspetto non può esistere, perché il totale coinvolgimento tra individui comporterebbe l'immobilità e quindi l'annullamento di ciascuno nell'altro.
In virtù di ciò, è possibile pensare al tradimento come a un evento a carattere interattivo e processuale. Tradito e traditore divengono tali solo nell'ambito di un loro rapporto e rispetto alla particolare fisionomia del patto che li lega e dell'interazione che mettono in scena.

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