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« IL PERSONAGGIO, SEXYSTAR...LA NOTIZIA CURIOSA DEL G... »

LA RIFLESSIONE DELLA SERA, IN FONDO AL NULLA, I BAD BOYS, TRASGRESSIONI LUDICHE, REPUTAZIONE, GIOVANI D'OGGI,

Post n°7518 pubblicato il 23 Giugno 2013 da psicologiaforense

Di questi tempi, la violenza giovanile non fa quasi più notizia. La cronaca quotidiana è piena di casi di “ragazzi bene che rapinano per noia”, di baby gang che spadroneggiano nei quartieri delle grandi città, di giovani turbolenti che piombano alle feste di compleanno non invitati, di minorenni che rubano auto e ingaggiano rally con le gazzelle dei carabinieri, del dilagare del bullismo a scuola, con il suo bagaglio di prepotenze e prevaricazioni. La presenza dei baby criminali contribuisce ad aumentare il panico collettivo nei confronti dei giovani, considerati da molti più una minaccia che una speranza per le sorti della società....

 

GLI ADOLESCENTI TRASGREDISCONO PER FARSI UNA “REPUTAZIONE”

Il fenomeno è più diffuso di quanto si pensi e travalica i confini nazionali. Tutte le nazioni occidentali sembrano afflitte da questo male, che si presenta come un costo sociale ed economico  non  più sostenibile. Dal mondo e non solo dall’Italia ogni giorno ci giungono resoconti preoccupanti al riguardo, con molti minori che si rendono protagonisti della cronaca nera. Ovviamente, di solito, si ha a che fare con una devianza non estrema, proporzionata all'età, che segnala però un disagio diffuso e un bisogno di affermarsi attraverso la trasgressione e la violenza. Quindi: scazzottamenti, imbrattamento di muri, rottura di vetri, danneggiamento degli edifici scolastici, furti nei negozi , scippi, taccheggi, ecc. Altro che età dell'innocenza. Fino ad ora la devianza adolescenziale (ma non solo quella) è stata spiegata come effetto di un deficit, o nel processo di formazione dell'individuo o nella capacità della collettività di far maturare un senso di appartenenza sociale. Però i giovani che compiono furti, scippi e violenze varie, sono soggetti che non si vergognano delle loro azioni. Viene così smontato il mito del «peccatore segreto», secondo cui chi si macchia di reati è particolarmente attento a non farsi vedere e a cancellare le tracce del suo operato. La devianza adolescenziale agisce invece di fronte a un pubblico, rappresentato dal gruppo di coetanei chiamato a sanzionare l'abilità di chi sfida la legge e le norme sociali. Si tratta dunque di azioni dall'evidente intento dimostrativo, compiute da soggetti che attraverso di esse ricercano motivi di conferma di sè e di appartenenza ad un gruppo sociale. . La devianza diventa così il mezzo preferito da una quota di  ragazzi per costruire la propria reputazione pubblica, in mancanza di altre forme di identificazione sociale. Si innesca al riguardo un circolo vizioso, in cui il gruppo accetta i singoli in quanto devianti (in quanto cioè si uniformano alla «cultura» antagonista), e gli individui si impegnano a mantenere nel tempo questa reputazione. La devianza adolescenziale si fonda dunque su un principio di identificazione, è frutto di una mozione di affetti, non è «l'esito di un processo di sviluppo incompleto o distorto». Ovviamente la strategia della reputazione assume risvolti diversi, interessando anche quanti non commettono azioni devianti proprio per uniformarsi all'immagine positiva che gli altri hanno di loro. Anche la devianza può rientrare in una scelta consapevole, compiuta da individui che - in modo analogo a chi sceglie di essere onesto - sono spinti a mantenere e difendere la reputazione assai interessante che colma dei vuoti di comprensioni del fenomeno, anche se può rappresentare un indubbio alibi per un comportamento adolescenziale doppiamente rischioso: sia per i protagonisti che per le loro vittime.

 
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Commenti al Post:
ferrarioretta
ferrarioretta il 23/06/13 alle 17:59 via WEB
BELLISSIMO POST GIULIANA:)))))))
(Rispondi)
 
 
ferrarioretta
ferrarioretta il 23/06/13 alle 18:07 via WEB
Purtroppo è proprio così: la gente generalizza e fa di tutta l'erba un fascio .. Mi piacciono i giovani,e parteggio per loro...perchè quasi tutti i problemi che hanno oggi,sono la conseguenza di quello che hanno visto,vissuto e " bevuto"con il latte ,sin da bambini... Adulti irresponsabili,esempi negativi,una società che SEMBRA???....premiare chi truffa,ruba e corrompe.. Difficile restarne immuni,anche se nessun genitore lo ammette....
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 23/06/13 alle 19:03 via WEB
Grazie Oretta, buona serata:-)))))) P.S. Tu che stai al terzo piano il terremoto lo senti benissimo, anche la scossa di poco fa....
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Utente non iscritto alla Community di Libero
leapuglisi il 23/06/13 alle 19:20 via WEB
Bisogna capire le trasformazioni che vivono i propri figli e guidarli con affettuosa fermezza.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
carmelinaguerra il 23/06/13 alle 19:22 via WEB
Amelia, una mattina decide di non andare a scuola. Sale su un tram e si avventura, da sola, nel triste squallore della periferia. Carletto, 15 anni, un giorno distrugge mobili e suppellettili della sua stanza dopo una telefonata con un amico. Perché adolescenti apparentemente "normali" possono giungere ad episodi così estremi? Cosa possono fare i genitori? Dinanzi al figlio che smarrisce la direzione devono funzionare da adulti, devono riuscire a regalare a loro un senso, a ricostruire insieme le trame spezzate di verità affettive e profonde.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
feliceguerra il 23/06/13 alle 19:24 via WEB
Gli adolescenti non sono solo, né soprattutto, quei ragazzi che fanno parlare di sé per le trasgressioni di cui sono protagonisti. I "nostri" adolescenti sono molto di più e molto meglio. Stare con loro significa andare oltre l'apparente spavalderia per arrivare a scoprire quelle fragilità che si portano dentro e che rivelano solo se accostati in modo empatico e discreto. Ma come accostarli? Come arrivare a non deludere i loro bisogni e le loro attese, soprattutto quando vengono espresse in modo provocatorio, polemico e difficilmente comprensibile?
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VER.ONICA
VER.ONICA il 23/06/13 alle 19:29 via WEB
I comportamenti a rischio...
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psicologiaforense
psicologiaforense il 23/06/13 alle 19:05 via WEB
Già il bisogno di avere un pubblico di «affini» di fronte a cui recitare indica quanto sia incrinato il rapporto di questi adolescenti con la società. I giovani devianti sono individui che stanno a disagio nelle istituzioni, che non hanno mai maturato esperienze positive di identificazione. Essi sperimentano sulla loro pelle la «cattiva pedagogia» delle istituzioni, il non senso dello stare a scuola, l'assenza di obiettivi di rilievo, la difficoltà di uniformarsi alle regole sociali, la scarsa rispondenza tra sforzi e risultati. Vi sono dunque le condizioni perchè si affermi un'identità antagonista nei confronti delle istituzioni e dell'ordine sociale, che si esprime appunto negli atti devianti
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elisa.r79
elisa.r79 il 23/06/13 alle 19:05 via WEB
Senso di aggregazione, conformismo... forse non sempre solo dovuto all'educazione data o no dai genitori... forse a volte solo debolezza di carattere, lascia sì che alcuni adolescenti si 'aggreghino' alle compagnie sbagliate, se poi ci aggiungiamo i permessivismi ed i cattivi modelli trasmessi anche dai vari mezzi di comunicazione...
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elisa.r79
elisa.r79 il 23/06/13 alle 19:08 via WEB
Un genitore può essere anche un amico per il figlio?
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Utente non iscritto alla Community di Libero
pasquale.portincasa il 23/06/13 alle 19:28 via WEB
Faccio il medico da una vita, qui nel "profondo sud" e mi domando da sempre perché gli adolescenti sono così attratti dai comportamenti trasgressivi? Che senso danno ai loro atti? E possibile attribuire un valore simbolico e comunicativo a comportamenti problematici che altrimenti appaiono inspiegabili agli occhi degli adulti? E ancora, è possibile pensare a delle risposte educative efficaci?
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VER.ONICA
VER.ONICA il 23/06/13 alle 19:35 via WEB
Vedo che nei commenti prevalgono i quesiti
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Utente non iscritto alla Community di Libero
egledellicarri il 23/06/13 alle 19:18 via WEB
Gli adolescenti hanno bisogno di regole equilibrate e dell'esempio degli adulti significativi
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Utente non iscritto alla Community di Libero
pinaciavarella il 23/06/13 alle 20:54 via WEB
interpretava bene Battisti: .. e guidare come un pazzo a fari spenti/ nella notte/ per vedere/ se poi e' tanto difficile morire
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Utente non iscritto alla Community di Libero
gravina.porta.prato il 23/06/13 alle 21:36 via WEB
Rispondo a molti commenti precedenti e chiarisco. Il nostro intervento psicologico, in stretta integrazione con quello sociale e educativo, è soprattutto orientato all'attivazione della capacità dell'adolescente di assumersi la responsabilità del proprio comportamento.
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maraciccia
maraciccia il 24/06/13 alle 00:12 via WEB
si..fenomeno diffuso, e capita anche qui ormai. I così detti ragazzi di buona famiglia..non è detto che siamo sono di periferia..
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