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« IL TUO AMICO A 4 ZAMPE E...20 settembre 2013, Belen... »

"IL MASCHIO E' UN INCIDENTE SAREBBE BASTATA LA FEMMINA", "RE NUDI",

Post n°7593 pubblicato il 14 Agosto 2013 da psicologiaforense

 

“Tutti gli uomini - scrive Byron - sono furfanti matricolati; ed io mi stizzisco di non poterli mordere, perchè non sono un cane”. Cioran è più radicale, nel suo pessimismo verso il proprio sesso: “Felice in amore, Adamo ci avrebbe risparmiato la Storia”. Henry de Regnier più esplicito: “Le donne sono capaci di tutto; gli uomini di tutto il resto”....


NATO MASCHIO


una raccolta antimaschilista di detti, proverbi, interviste a scrittori, attori e donne celebri. Il maschio e' un incidente, sarebbe bastata la femmina. Babbeo, cornuto, mediocre, meglio morto: bestiario da Adamo ai giorni nostri....


Che cosa è un uomo? “Un tipo infantile”, sostiene Oswald Spengler. Un incapace, secondo Oscar Wilde, a tutte le età: “I giovani vogliono essere fedeli e non possono; i vecchi vogliono essere infedeli e non possono”. Un personaggio inutile, secondo Remy de Gourmont: “Il maschio è un incidente, sarebbe bastata la femmina”. E anche un po’ babbeo, secondo Jules Renard, che ricorda la parola “cocu” (cornuto), indeclinabile per il dizionario francese: “strano che questa paroletta non abbia il femminile”. Curioso. I giudizi più pungenti sugli uomini vengono da altri uomini. Le donne sembrano più gentili, anche quando vanno all'attacco. O più perfide? “essere un bell'uomo, è un mestiere”, tocca di fioretto Delphine de Girardin. “L'uomo è sempre entusiasta delle arti culinarie di un'altra donna”, sfiora appena di punta Ina van der Beugel, autrice di Quello che Eva pensa di Adamo. E, poco più avanti, riprova l'affondo: “Noi donne, quello che ci urta in nostro marito, non lo troviamo affatto eccitante in un altro uomo; mentre l'uomo trova improvvisamente adorabile nell'altra quel che non sopporta in noi”. Poche arrivano alla stoccata definitiva di Helen Rowland: “Esistono solo due tipi di uomini: i morti e i letali”. E INFINE nessuno smentisce il proverbio gaelico che sembra essere la sintesi della antologia: “Tre specie di uomini non capiscono niente delle donne: i giovani, i vecchi e quelli di mezzo”.  

 
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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
meroni.meroni il 14/08/13 alle 13:01 via WEB
I giudizi delle donne sugli uomini sono molti nel numero, esigui nella durezza.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 14/08/13 alle 13:05 via WEB
C'è protesta, rivendicazione, talvolta rancore; ma non, fondamentalmente, cattiveria. Salvo quando il tossico femminile si nasconde sotto l'aspetto asettico, e micidiale, dell'analisi scientifica. La femminista più bruciante non è Germaine Greer (“Le donne non riescono a capire quanto siano odiate dagli uomini”), ma Margaret Mead, l'antropologa americana studiosa del rapporto fra i sessi nelle società primitive: “Le donne vogliono avere uomini mediocri. E gli uomini fanno di tutto per accontentarle”.
(Rispondi)
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
pasquale.pacilli il 14/08/13 alle 13:03 via WEB
“Noi donne siamo superiori agli uomini - sosteneva la regina Vittoria, che aveva qualche motivo per affermarlo -. Queste stupide che chiedono il voto vogliono essere loro uguali”.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 14/08/13 alle 13:06 via WEB
eheheheheh Non uguale, ma certamente superiore in spirito al marito la regina Alessandra, moglie dell'infedele Edoardo VII: “Almeno ora so dove trovarlo!” dichiarò all'annuncio della sua morte.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
alex.dellicarri il 14/08/13 alle 13:04 via WEB
Spiritose quasi sempre le attrici, soprattutto quelle che di uomini ne hanno conosciuti tanti, come Jayne Mansfield: “Gli uomini sono creature dotate di due gambe e otto mani”.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 14/08/13 alle 13:07 via WEB
E' vero più mordaci le attrici
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psicologiaforense
psicologiaforense il 14/08/13 alle 13:07 via WEB
Corrosiva Joan Collins: “Una donna non sa che tipo di marito non vuole, fino a quando non lo ha sposato” . Solforica Judy Garland: “Celibe è un uomo che ha perduto l'occasione di far infelice una donna”. Luciferina Zsa Zsa Gabor: “I mariti sono come il fuoco. Si spengono, se non gli badi”.
(Rispondi)
 
 
VER.ONICA
VER.ONICA il 14/08/13 alle 13:36 via WEB
AHAHAHAHAHAH
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psicologiaforense
psicologiaforense il 14/08/13 alle 13:08 via WEB
Mae West, quando la segretaria le annunciò che dieci uomini la stavano aspettando: “Sono stanca. Mandane via uno”.
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elvia4
elvia4 il 14/08/13 alle 13:10 via WEB
A sostegno della donna c'è la saggezza popolare, che smaschera l'uomo sotto tutti i paralleli. “Non correre dietro un uomo, o un autobus; ce n'è sempre un altro”, dice un proverbio giamaicano. Che, girato a Napoli, suona, più crudamente: “Morte e marito non aspetta maje quando veneno” (non aspettarli mai quando vengono). Ci sono, è vero, decine di proverbi che li contraddicono, perchè il marito, ancestralmente, è un bene prezioso, nella cultura popolare.
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elisa.r79
elisa.r79 il 14/08/13 alle 13:23 via WEB
Quanta cattiveria gratuita... nessuno è perfetto e tutti commettiamo errori... Buona giornata
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psicologiaforense
psicologiaforense il 14/08/13 alle 13:41 via WEB
BUON FERRAGOSTO:-)) E' solo una raccolta antimaschilista di detti, proverbi, interviste a scrittori, attori e donne celebri.
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VER.ONICA
VER.ONICA il 14/08/13 alle 13:35 via WEB
Come dice Risè gli istinti maschili sono stati espulsi dalla nostra cultura, sempre più femminilizzata e "materna", così come dalla società delle "buone maniere". Eppure sono istinti ancora vitali, che vanno riconosciuti senza timore e dominati, cioè vissuti in modo equilibrato, per poter ritrovare una sana e sincera spontaneità.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 14/08/13 alle 13:43 via WEB
per i non "addetti ai lavori" il collega Claudio Risé (Milano, 1939) è uno scrittore, docente universitario e psicoterapeuta italiano di formazione e orientamento psicoanalitico junghiano (iscritto all'Ordine degli psicologi della Lombardia, già membro del Consiglio Direttivo dello stesso). È stato fino al 2008 docente di Psicologia dell'Educazione alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Milano-Bicocca, e precedentemente di Sociologia della comunicazione e dei processi culturali alla Facoltà di Scienze dell'Università dell'Insubria, e di polemologia al Corso di Laurea in Scienze Diplomatiche della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Trieste. Ha scritto numerosi saggi sulla psicologia del maschile, sulla figura del padre e sull'importanza del suo ruolo nella società, oltre a svariati libri su temi di psicologia sociale ed educativa. Giornalista professionista (in passato Inviato a L'Espresso, Repubblica, Corriere della Sera, Vice Direttore a Espansione, condirettore a Tempo Illustrato), oggi collabora tra l'altro a il Giornale, l'Avvenire e il Mattino, inoltre ha regolari rubriche su Il Mattino (Pensieri e Passioni), e Io Donna-Corriere della Sera[1]. Nel 2006 è stato nominato Presidente della Fondazione Piccolo Teatro di Milano, e confermato nel 2010.
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VER.ONICA
VER.ONICA il 14/08/13 alle 13:37 via WEB
....E difficile oggi individuare un modello di genere maschile univoco. Il repertorio del "maschio vincente" include senza apparente distinzione calciatori, protagonisti più o meno effimeri di trasmissioni televisive, attori famosi per la loro bravura o anche solo per la loro presenza estetica, uomini "sciupafemmine" e padri intensamente accudenti, uomini ammirati e imitati perché giovani e prestanti, anziani politici che si vantano di non invecchiare e anziani "padri della patria" la cui età e lunga storia sono fatti valere come un blasone per poter continuare a occupare la scena pubblica.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 14/08/13 alle 13:47 via WEB
C'e' un universo molto variegato di movimenti d'opinione, gruppi o aggregazioni spontanee che stanno concretamente operando in tutta Italia. Vorrebbero ristabilire la dignita' MASCHIle vilipesa e creare le condizioni culturali per contrastare, con valori virili, una societa', a loro parere, irrimediabilmente femminilizzata.
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psicologiaforense
psicologiaforense il 14/08/13 alle 13:48 via WEB
... secondo loro la donna dovrebbe riacquistare la propria funzione di fattrice da cui si e' allontanata. Nella loro mitologia della contemporaneita', la femmina oggi incarna il nemico cosmico, la «Grande Madre» che alimenta la societa' dei consumi e la propagazione dell' istinto.
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rosagiallo3
rosagiallo3 il 14/08/13 alle 15:36 via WEB
Seoondo me la differenza sta nel modo di pensare. Noi donne riusciamo a fare piu' cose e a pensarle contemporaneamente. Voi dovete star dietro a una cosa alla volta. Pensiero analogico contro pensiero digitale. Ma le due parti, se non ne esistesse una, non so quanto vivrebbero bene... :)
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irisfioreazzurro
irisfioreazzurro il 14/08/13 alle 17:02 via WEB
lo vogliamo mezzo Freud capace di capire sentimenti ed emozioni e sbalzi ormonali , sensibile e delicato come H Grent e poi però de'esser sportivo e forte . con lo spirito del maschio cowboy che combatte la vita con durezza. poi serv pure che stiri e se fa la spesa , compri esattamente le cose utili , magari che cucini e che segua i figli nei compiti.!!.. bo.. un bel casino no?
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