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Post n°8117 pubblicato il 07 Dicembre 2014 da psicologiaforense
Se amiamo, rispettiamo e accettiamo senza la volontà di giudicare, dominare o possedere... È allora che le nostre relazioni diventano ricche, armoniche e costruttive. Ma per realizzare un "rapporto magico" che vada oltre un semplice scambio di emozioni, richiede impegno e consapevolezza...
COME CREARE E MANTENERE UNA RELAZIONE ARMONIOSA IN QUATTRO MOSSE
![](http://www.womenshealthmag.com/files/wh6_uploads/imagecache/scale_600_wide/images/happy-couple_1.jpg)
1. NON CERCARE DI AVER SEMPRE RAGIONE La principale causa di deterioramento delle relazioni è la necessità di far sì che l'altra persona riconosca i propri errori o pretendere di aver sempre ragione.
2. RISPETTARE LO SPAZIO DELL'ALTRO Se amo qualcuno per quello che è, e non per quello che vorrei che fosse, lasciargli il suo spazio e la sua privacy mi riesce in modo automatico. Lascio che l'altro si senta a proprio agio.
3. ELIMINARE L'IDEA DI POSSESSO Godo della presenza del mio partner (o di mio figlio o di un'amica... ), ma non cerco di possederlo. Non posso vivere un "rapporto magico" se credo di possedere l'altra persona o mi sento in diritto di dominarla e controllarla.
4. RINUNCIARE A COMPRENDERE TUTTO Non è necessario indagare minuziosamente sui motivi per cui una persona agisce e pensa in un determinato modo. Ogni persona ha una diversa evoluzione. La premessa di base di un rapporto autentico è impegnarsi e aiutarsi reciprocamente nella crescita. ![](https://0.s3.envato.com/files/4770692/andresr10688.jpg)
Commenti al Post:
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Yaris167 il 07/12/14 alle 14:52 via WEB
Buona domenica Giulianina!! :-))
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 15:12 via WEB
Ciao Carissima, tu sei maestra nel rendere felici e costruttive le relazioni
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 15:15 via WEB
.... tu cerchi di spiegare che la qualità della nostra vita è legata alla qualità dei nostri rapporti e questi riflettono il modo in cui ci relazioniamo con noi stessi. Quando pronunciamo le parole "IO mi sono detto", facciamo riferimento a due esseri. "lO" si riferisce al proprio IO invisibile (il pensiero). "Mi" si riferisce alla propria persona fisica, che ha un nome, un indirizzo e un codice fiscale... Quando "io" definisco "me stesso" un rompiscatole, il mio IO invisibile giudica il mio IO visibile...
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 15:40 via WEB
..... Se il nostro obiettivo è quello di sviluppare una forza mentale, dovremmo cercare di eliminare questa dicotomia. Se ci consideriamo delle rompiscatole, ci comporteremo in questo modo; se ci sentiamo forti o sensibili, così ci mostreremo. Quando consideriamo il nostro corpo, la nostra mente e la nostra anima come una cosa sola, stiamo sperimentando l'unità dentro noi stesse, e saremo pronte a condividere questo sentimento di pienezza con gli altri. Quando sentiamo amore per noi stesse, questo è ciò che potremo dare a noi stesse e agli altri, a prescindere da come l'altro interagisce con noi. Siamo in grado di dare solo ciò che possediamo dentro noi stesse.
(Rispondi)
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Yaris167 il 07/12/14 alle 18:54 via WEB
...condivido tutto ma, passami la battuta: possiamo anche essere simpatiche rompiballe no? ..basta esserne consapevoli... :-)
(Rispondi)
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Yaris167 il 07/12/14 alle 19:04 via WEB
..ironia a parte ( ..ma poi mica tanta eh?) ciò che inficia i rapporti dipende proprio da quel pensare/giudicare che equivale a un soppesare. Se stessi rispetto a ciò che si "vorrebbe" e l'altro rispetto a ciò che "dovrebbe" dare. Si è portati a giudicare anche l'amore...pensando come dovrebbe essere..
(Rispondi)
(Vedi gli altri 2 commenti )
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Yaris167 il 07/12/14 alle 19:09 via WEB
senza neppure accorgerci che (..riporto quando da te ben espresso) quando diamo amore, riceviamo molto di più di quanto la nostra vita ha bisogno in quel momento. Un affettuoso abbraccio, Giuly e.. una buona vigilia dell'Immacolata :-)))
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 19:12 via WEB
Quando sentiamo amore per noi stesse, questo è ciò che staremo dando. Possiamo dare solo ciò che abbiamo dentro (nemo dat quod non habet)
(Rispondi)
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maraciccia il 07/12/14 alle 15:32 via WEB
e' affascinante leggerti, mi piacerebbe fare un corso intensivo di psicoanalisi. E io come mi descrivo?...l'io pensante mi determina?
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 15:36 via WEB
Grazie MARA:-))) FAI QUESTO PROPONIMENTO: "Oggi dimentico i pensieri negativi. Il mio atteggiamento positivo genera creatività e una maggiore capacità di risolvere problemi. Ho fiducia in me stessa e così agisco a beneficio degli altri."
(Rispondi)
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maraciccia il 07/12/14 alle 17:15 via WEB
ti ho mandato il primo pezzo che mi hai scritto in due msg..^____^
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 15:45 via WEB
Tu stessa MARA con le tue belle POESIE dici che al centro di un rapporto vi è l'amore. E precisi che l'amore è dare e non ha nulla a che fare col ricevere. E hai ragione Carissima perchè quando pensiamo a noi stesse, alle brave amanti che siamo, ci stiamo allontanando dalle premesse e pensiamo solo ai risultati. Per ironia della sorte, quando diamo, otteniamo molto di più di quanto la nostra vita necessiti. Diamo il nostro amore, lasciando che siano gli altri a giudicare, i nostri rapporti subiranno una stupenda trasformazione. I nostri partner, figli, genitori, amici hanno fatto tutto ciò che potevano fare in quei momenti e nelle loro condizioni di vita, non ostiniamoci a chiedere niente di più.
(Rispondi)
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maraciccia il 07/12/14 alle 17:18 via WEB
hai ragione..in fondo creare armonia è appagante, mi fa sentire bene
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 17:43 via WEB
Quando diamo amore, riceviamo molto di più di quanto la nostra vita ha bisogno in quel momento.
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alzanussi il 07/12/14 alle 16:12 via WEB
E' necessario per avere buone relazioni una grande empattia
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 16:46 via WEB
A volte può capitare di tremare per uno sguardo o un tono di voce, senza sapere perché: "È una questione di chimica", pensiamo. Altre volte, possiamo sentire il bisogno di aiutare qualcuno, di entrare in sintonia con le sue emozioni, senza quasi conoscerlo. Questi sono i modi in cui si manifesta l'empatia, un potere favoloso che possiede chi è in grado di entrare nella pelle e nei sentimenti delle altre persone, catturandone i segnali emotivi.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 16:47 via WEB
Mantenere un atteggiamento di apertura, di fiducia nella propria intuizione nei confronti degli altri, scartare le supposizioni e le prospettive egocentriche, praticare "l'ascolto sensibile", avere una forte predisposizione verso gli altri, saper riconoscere le opportunità di fronte alle avversità e, soprattutto, pensare all'altro: sono questi i tratti che costituiscono una personalità pienamente empatica, alla quale mirare.
(Rispondi)
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margherita88 il 07/12/14 alle 16:26 via WEB
Quattro principi imprescindibili per vivere in armonia.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 16:48 via WEB
Sì. La qualità della nostra vita è legata a quella delle nostre relazioni, le quali riflettono il nostro rapporto con noi stesse.
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 16:49 via WEB
Buon pomeriggio Carissima:-))) Tu NAT pensi che l'attenzione silenziosa sia un dono che permette di capire l'altra persona e far sì che si senta compresa?
(Rispondi)
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monellaccio19 il 07/12/14 alle 18:52 via WEB
C'è qualcosa che non mi quadra, non mi torna: è esattamente ciò che non facciamo io e il 51%. Eppure come è mai possibile che non si spezzi nemmeno un filino del nostro tessuto relazionale? Ma chi è il bugiardo qui?????
Buona serata Giuliana, non sospettare di me, non sarebbe politicamente corretto!
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 19:16 via WEB
eheheheheheheheheh c'è tra le righe UN INTENTO AFFETTIVO, e questo perchè L'AMORE CI TRASFORMA e, giorno dopo giorno, possiamo SVILUPPARE L'EMPATIA.
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 19:18 via WEB
TU e il tuo 51% siete una Coppia del tutto speciale che molti dovrebbero imitare specialmente in ordine alle "relazioni coniugali". Invece in giro vedi prevalentemente legami disperati e disperanti
(Rispondi)
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diogene51 il 07/12/14 alle 23:21 via WEB
Sai, uno può cambiare e questo farà cambiare anche l'altro, questo lo so...ma non sempre è abbastanza. Per raggiungere buoni risultati, in una coppia, è necessario che ambedue i membri perseguano non dico lo stesso cambiamento, ma almeno la volontà di cambiare...
Buona notte, Giuliana!
(Rispondi)
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psicologiaforense il 07/12/14 alle 23:35 via WEB
Esattamente. Succede che, in particolare uno dei due partner provi una fase di profonda delusione rispetto al rapporto, caratterizzata da un perentorio emergere di un vissuto di intollerabilità relativo al legame di coppia e alla prospettiva del suo perdurare nel tempo.
Lui o LEI da un lato avverte l’incompatibilità tra la prosecuzione della relazione e i suoi bisogni più profondi, dall’altro percepisce, drammaticamente, il deteriorarsi dell’immagine di sé che non solo è pesantemente disconfermata in quel rapporto di coppia, ma addirittura minacciata dal mantenimento nel tempo della relazione stessa.
Nello stabilirsi di tale consapevolezza e del senso di irrimediabilità a essa connessa le variabili relazionali, all’interno del nucleo, sembrano assumere un ruolo meno pregnante, mentre emergono con evidenza gli aspetti personali, le spinte motivazionali e, come sopra rilevato, il senso di intollerabilità è direttamente riferito alla non-accettabilità dell’immagine di sé con la quale dovrebbe confrontarsi mantenendo il rapporto con l'altro.
(Rispondi)
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