Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

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LA RIFLESSIONE DELLA SERA, PSICOLOGIA, PENSIERI INUTILI, PREOCCUPAZIONE, ANSIA, DISAGIO

Post n°8342 pubblicato il 03 Luglio 2015 da psicologiaforense

Rimuginiamo troppo sui problemi? Quando qualche cosa ci  fa star male, pensiamo: " stavolta non riesco ad uscirne"? Ragioniamo sempre in negativo ostinandoci ossessivamente a focalizzarci su ansie e problemi  che oltre a farci sprecare tempo ed energie incrinano la nostra serenità? Oppure siamo capaci di pensare costruttivamente utilizzando le nostre potenzialità creative.....


OCCUPARSI O PREOCCUPARSI?


 

 

Pensare e riflettere sono attività importan­ti, se desideriamo affrontare un problema complesso in modo consapevole e razionale ma facciamo attenzione quando anche dinnanzi a una questione banale (un'osservazione sarcastica, una frase sbagliata di un amico o di un parente, il commento del partner) la nostra mente ostinatamente rimane intrappolata, aggroviglian­dosi attorno a un timore che provoca un circolo vizioso di sentimenti negativi. Tutto questo si chiama  "ruminazione". Quando "ruminiamo", torniamo e ritorniamo sui nostri pensieri e stati d'ani­mo negativi, li riesaminiamo riflettendo su ogni possibile parola e azione che abbiamo esternato o trattenuto, li "impastiamo" come si fa con il pane. E come la pasta del pane la questione aumenta, lievita, cresce e si espande.    Gli umori negativi possono macchiare la qua­lità dei nostri pensieri fino al punto di indurci ad avere una visione distorta della realtà; in questo stato, il rischio di prendere scelte sbagliate proprio sulla base di questi pensieri ripetitivi è alto. La persona che vive costantemente nella preoccupazio­ne si sforza di fare sempre tutto correttamente, ossia "a modo suo": le è ben chiaro come vuole le cose. Dal momento che ragiona con razionalità, e non in base ai propri desideri, le costa fatica perdonare i propri erro­ri. Per questo motivo, si riempie di sensi di colpa e di preoccupazioni. Inoltre, preferisce il lavoro al riposo, è perfezionista, è attenta ai dettagli fino a all'esagerazio­ne, nasconde le proprie emozioni e vive costantemente sotto stress.

NOTA INTEGRATIVA: RICORDIAMOCI CHE...

1) C'è differenza tra affrontare un problema in modo consapevole e razionale e lasciare che la nostra mente si faccia intrappolare da un pensiero ripetitivo e ossessivo.

2) Quando ci preoccupiamo troppo per qualcosa, invece di trova­re soluzioni, finiamo in un vicolo cieco.

3) Noi donne viviamo con maggior preoccupazione perché siamo state educate a basare la nostra autostima sul funzionamento dei nostri rapporti, e su cosa gli altri pensano di noi.

4) Invece di preoccuparci ossessivamente per tutto, troviamo atti­vità che possano darci emozioni positive.

5) Osserviamo i nostri "pensieri pesanti" e individuiamo il momen­to in cui hanno avuto origine. Ci servirà per spezzare le corde che intrappolano la nostra mente.

 
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Ricevuto in data 04/07/15 @ 13:56
Ieri sera in fiera a Verona ha cantato Eugenio Finardi. Arrangiamenti molto rock. Un vero peccato... (continua)
 
Commenti al Post:
mark_marchi
mark_marchi il 03/07/15 alle 22:02 via WEB
L'effetto lievito descrive bene l'ansia ingravescente che provo quando non riesco a fare bene come io vorrei.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/07/15 alle 22:06 via WEB
Sì ne parla anche la collega Susan Nole-Hocksema, psicoterapeuta ame­ricana, nel suo libro "Donne che pensano troppo" (Frassinelli editore), dove definisce questo stato d'ansia, causa dei nostri malesseri, appunto, "effetto lievito".
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/07/15 alle 22:07 via WEB
Il 60% degli euro­pei ha sofferto almeno una volta nella vita di disturbi legati all'ansia. Una sofferenza che può rovinare la nostra salu­te fisica ed emotiva e provocare un malessere mentale.
(Rispondi)
 
 
Utente non iscritto alla Community di Libero
preoccupata cronica il 03/07/15 alle 22:18 via WEB
Il pensare eccessivo parte da un'idea concreta ("Mio marito non mi capisce", "Devo perdere peso", "Al lavo­ro sono sempre stanca", "Mia madre è malata" "Non sarò mai in grado di farmi valere") che, ripetuta conti­nuamente, inizia a generare svariate domande e nuove idee (tutte con lo stesso comune denominatore), fino a stimolare pensieri e sentimenti negativi che si espando­no e crescendo finiscono con l'impossessarsi di tutta la nostra mente, trasformandoci in prigioniere di sentimen­ti vittimistici, di ansia e depressione.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/07/15 alle 22:08 via WEB
.... Le eccessive preoccupazioni sono dannose anche per il rapporto di coppia, perché causano dissapori, rancori e distacco. Gli umori negativi possono macchiare la qua­lità dei nostri pensieri fino al punto di indurci ad avere una visione distorta della realtà; in questo stato, il rischio di prendere scelte sbagliate proprio sulla base di questi pensieri ripetitivi è alto.
(Rispondi)
 
zarina111
zarina111 il 03/07/15 alle 22:21 via WEB
Come dici tu noi donne siamo più portate alla preoccupazione perchè siamo più sensibili, più attente ai dettagli, più portate a farci carico dei problemi di chi amiamo.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/07/15 alle 22:30 via WEB
L'INEVITABILE "RUMINARE" DI NOI DONNE...
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/07/15 alle 22:31 via WEB
Il nostro surplus di lavorio mentale è causato anche da una vita notevolmente complicata: sul lavoro siamo maggior­mente svantaggiate rispetto agli uomini e subiamo un minore potere economico e sociale. Spesso siamo dila­niate dai sensi di colpa nello scegliere fra figli e carriera. Inoltre, ancora oggi, continuiamo a occuparci della quasi totalità dei lavori domestici e della gestione e dell'educa­zione dei nostri figli.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/07/15 alle 22:31 via WEB
....A livello emotivo, siamo costantemente preoccupate (per il partner, i figli, i genitori, gli amici) perché tendia­mo a valutare la nostra autostima e il nostro benessere in base a come funzionano i nostri rapporti e a ciò che gli altri pensano di noi.
(Rispondi)
 
claude888
claude888 il 03/07/15 alle 22:22 via WEB
In 4 righe hai spiegato come rendersi infelici!
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/07/15 alle 22:38 via WEB
E' un problema di biochimismo cerebrale. Mi spiego meglio: i pensieri positivi stimolano la produzione di BETAENDORFINE, ENCEFALINE, DOPAMINA E SEROTONINA, sostanze secrete dal sistema endocrino e considerate le "MOLECOLE DELLA FELICITA' ". Quelli negati fanno il contrario.
(Rispondi)
 
 
boscia.mara
boscia.mara il 04/07/15 alle 09:35 via WEB
Credo che per prendere la giusta decisione bisogna predisporsi con uno stato d'animo positivo e cercare queste endorfine nei vari modi possibili. Possibilmente in modo naturale.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/07/15 alle 22:39 via WEB
Prima di tutto bisogna capire che essere felici non vuol dire non avere problemi!
(Rispondi)
 
 
boscia.mara
boscia.mara il 04/07/15 alle 16:26 via WEB
Infatti! Quando mai ci sarà un momento in cui mancano i problemi? In ogni caso, anche quando mancano sappiamo crearli, vero?
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 04/07/15 alle 02:44 via WEB
"L'INEVITABILE "RUMINARE" DI NOI DONNE...", ma se è inevitabile....perchè farsene un problema?...'notte Principessa
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/07/15 alle 11:43 via WEB
Non viviamo quindi con stupore e senso di colpevolezza se non riusciamo a mantenere una giusta prospettiva e veniamo risucchiate da mille preoccupazioni. Concediamo importanza al dialogo: sosteniamo moral­mente le altre donne, ma prestiamo attenzione all'amica che ha bisogno di essere ascoltata e compresa a tut­te le ore del giorno e della notte; questo atteggiamento può creare circoli viziosi e dar forma a pensieri eccessivi. L'attitudine al rimuginare è deleteria e va combattuta: mina l'umore e talvolta anche la salute, predisponendo­ci ad ansia, insonnia e depressione, togliendoci lucidità e paralizzandoci.
(Rispondi)
 
 
 
maraciccia
maraciccia il 04/07/15 alle 13:09 via WEB
ossignor..allora hai mille ragioni..e quando eccedo stoppami pure!! Buongiorno Princesse
(Rispondi)
 
monellaccio19
monellaccio19 il 04/07/15 alle 08:19 via WEB
Forse ricorderai che in un tempo lontano ebbi modo di scrivere un post sulla famosa "doppia centralina". Ovvero, la possibilità che il nostro cervello possa impegnarsi su qualcosa da affrontare al momento, attivarsi per risolvere un problema o una conversazione di qualsiasi natura e nel contempo, lavorare con una sezione a parte, su tutt'altro. Ovviamente non mi riferisco ad un doppio e sviluppato cervellone, ma ad una sezione dello stesso che riesce a far lavoro separato, "distaccandosi" completamente dall'altra parte già occupata. Ecco, se io fossi capace di azzerare tutto questo, di sanare codesta patologia, sarei molto più sereno, meno apprensivo, meno ansioso e più distaccato dai problemi: ossia, li affronterai sempre con determinazione, con una concentrazione sufficiente e...basta! Tiè, prenditi i miei due neuroni e....azzeramene uno, mi farai un grande piacere. Buon giorno Giulia'.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/07/15 alle 11:44 via WEB
Se tu abitassi a Venezia, forse...
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/07/15 alle 11:45 via WEB
È importante fare chia­rezza sulla differenza che vi è fra "ruminare" e riflettere. Quando siamo in preda al "ruminare", ci accorgiamo che piano piano stiamo cedendo e i pensieri negativi prendono il sopravvento, degli insulsi e spiacevoli dettagli si ingigantiscono, il nostro umore s'incrina facendoci sentire più impotenti e rab­biose e ossessivamente ripetitive nelle nostre lamentele e paure. Quando invece "riflettiamo" il più delle volte siamo sere­ne, calme, ci sentiamo concentrate, ci rendiamo conto di avere una lucida visione dei fatti e anche se non trovia­mo subito la soluzione dei nostri problemi, non subiamo la sensazione di essere impotenti. Siamo più obiettive, identifichiamo le difficoltà e i nostri punti di forza. Siamo più leggere, e pronte a passare all'azione.
(Rispondi)
 
 
 
 
monellaccio19
monellaccio19 il 04/07/15 alle 12:11 via WEB
Hai perfettamente ragione. Erroneamente ho scritto male il verbo, avrei dovuto usare, ma temevo di spiazzarti, il verbo "RUMIFLETTERE". E' l'unico che mi sia confacente per ovvi motivi. Mi appecorono e chiedo venia.
(Rispondi)
 
geishaxcaso
geishaxcaso il 04/07/15 alle 08:58 via WEB
...è un meccanismo che purtroppo mi appartiene, essendone consapevole sono riuscita a venirne fuori, ma mi rendo conto che in particolare nei momenti di stress, è sempre in agguato... è come una palude di sabbie mobili, l'importante è schizzare subito fuori prima che sia troppo tardi ;)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/07/15 alle 11:48 via WEB
Esatto! Brava! Riduciamo le aspettative: non serve a niente soffrire perché le cose non sono come vorremmo che fossero. Sono come sono. La verità non è mai triste, perché esiste un rimedio per ogni cosa. Non facciamoci condizionare dalle aspettati­ve degli altri: se abbiamo dato il potere di controllare la nostra vita ad altri. impariamo a individuare quando la nostra preoccupazione è influenzata da questi ultimi, e togliamo loro questo potere.
(Rispondi)
 
boscia.mara
boscia.mara il 04/07/15 alle 09:33 via WEB
Ciao Giuliana, credo che l'azione sia un bel modo per placare l'ansia. Voglio dire, una volta che il pensare diventa ruminare ed è quindi piu' molesto che risolutivo, non rimane che muoversi spezzando quella specie di corto circuito causato da un cattivo pensare, o un falso riflettere.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/07/15 alle 12:01 via WEB
In sintesi conclusiva: - Parlare con amici o persone di fiducia mi può aiutare a organizzare i miei pensieri e smascherare i miei timori infondati - Scrivere i miei pensieri mi aiuta non solo a organizzarli, ma anche a comprendere i miei errori di impostazione, le mie tendenze negative e le mie paure nascoste - Riconosciamo le nostre emozioni e andia­mo avanti: accettiamo la tristezza e altri sentimenti simili come parte della nostra vita, senza lasciare che danneggino i nostri progetti e i nostri sogni. - Semplifichiamo: le cause dei nostri problemi non sono sempre profonde e complesse. A volte, è tutto molto più semplice di come ci appare. Possiamo essere di cattivo umore semplicemente per aver dormito male, essere stanche o aver preso un raffreddore. - Evitiamo i confronti: è un gra­ve errore paragonare noi stesse agli altri. Non siamo tutte uguali. Esisto­no circostanze e situazioni molto differenti.
(Rispondi)
 
 
boscia.mara
boscia.mara il 04/07/15 alle 16:28 via WEB
Semplificare mi sembra la strategia migliore e credo che già riconoscendo i disagi si è sulla strada giusta. Il punto è proprio questo: è cosa da tutti riconoscere il disagio? Non credo.
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 04/07/15 alle 12:02 via WEB
- Non aspettiamo che qualcu­no ci salvi: prendiamo in mano le redini della nostra vita e cerchiamo di cambiare le cose da sole, senza aspettare che qualcuno ci risolva il problema o ci dica cosa dobbia­mo fare. - Ripercorriamo le possibili soluzioni: prendiamo in esame tutte le alternative che abbiamo a disposizione e scegliamo la miglio­re per noi. - Entriamo nell'azione: quando il nostro obiettivo richiede tempo, pazienza ed energia è sufficiente compiere un'azione, anche mode­sta, che ci dia fiducia e ricarichi le nostre batterie. - Riduciamo le aspettative: non serve a niente soffrire perché le cose non sono come vorremmo che fossero. Sono come sono. La verità non è mai triste, perché esiste un rimedio per ogni cosa. - Non facciamoci condizionare dalle aspettati­ve degli altri: se abbiamo dato il potere di controllare la nostra vita ad altri. impariamo a individuare quando la nostra preoccupazione è influenzata da questi ultimi, e togliamo loro questo potere.
(Rispondi)
 
 
boscia.mara
boscia.mara il 04/07/15 alle 16:29 via WEB
Entriamo nell'azione. Mi piace :)))
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 04/07/15 alle 13:11 via WEB
Per questa mattina ho dato al pubblico, adesso stacco, mi riprendo i miei pensieri positivi e aspetto allegra la mia grande donnina..sono andata a farmi i capelli..*__*
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 04/07/15 alle 13:12 via WEB
Buon sabato Giulianina
(Rispondi)
 
L0RD_BLAK
L0RD_BLAK il 04/07/15 alle 17:04 via WEB
tu hai scritto ti cito (3) Noi donne viviamo con maggior preoccupazione perché siamo state educate a basare la nostra autostima sul funzionamento dei nostri rapporti, e su cosa gli altri pensano di noi. )...................Penso che questo era una volta, non conosco la tua età, ma adesso penso che le donne sono educate ad essere allo stesso livello degli uomini..............E poi cosa importa cosa gli altri pensano di noi, bisogna vivere la propria vita senza preoccuparsi di chi ci giudica. Bel post complimenti.
(Rispondi)
 
Yaris167
Yaris167 il 04/07/15 alle 17:11 via WEB
Una nota pubblicità recitava..."Il caffè è un piacere se non è buono... che piacere è! Questo penso sia del "ruminare" quando ha, come risultato, accendere una risposta sul problema.. Il "ruminare" in tal senso non è un rimestare a vuoto pensieri, bensì un tentare di rendere più digeribile l'accaduto o ciò che sta per accadere, per metabolizzare fatti, eventi e come dici, anche preoccupazioni..
(Rispondi)
 
 
Yaris167
Yaris167 il 04/07/15 alle 17:24 via WEB
...quasi sempre però, il pre-occuparsi e il conseguente ruminare è causato da un'emozione bloccata, ad es. la paura..Il risultato è che spostando la ruminazione dal soggetto che prova l'emozione all'oggetto sul quale si versa la preoccupazione, non si ha altra via d'uscita al labirinto dei pensieri che tentano di dirimere il problema.. fino a sfociare nell'ansia e, nei casi più gravi nel panico..
(Rispondi)
 
 
 
Yaris167
Yaris167 il 04/07/15 alle 17:31 via WEB
Non sarei poi molto d'accordo sull'Inevitabile ruminare di noi donne, la pre-occupazione, contrariamente all'emotività, accende forse più la mente maschile che quella femminile, questo, ovviamente volendo fare una distinzione, in realtà, il maschile tende maggiormente a distaccarsi dall'emozione e quindi a trovare soluzioni più rapide...
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Yaris167
Yaris167 il 04/07/15 alle 17:33 via WEB
Grazie del tuo passaggio e del tuo pensiero, Giuly Un affettuoso abbraccio e l'augurio di un buon we :-))
(Rispondi)
 
donadam68
donadam68 il 04/07/15 alle 18:22 via WEB
quel riflettere sui problemi, ben venga, ma non far sì che un'ossessione assalga cuore e mente, così come l'essere sin troppo perfezionista o estremamente educati non facilita il vivere,...la vita è un'altalena, giorni positivi e giorni meno, basta dosare il sorriso e colmare le amarezze da renderle saggezze, esperienze di vita, ...come ben dici essere felici non equivale ad avere tutto a disposizione, delusioni zero, come pioggia e tempeste, .... dopo ogni pioggia vi è il sole, il raggio di luce illuminerà ancor il mattino e quel rimurginarci su ed intrappolarci da un pensiero ripetitivo e ossessivo, non ha affatto senso , il più delle volte le soluzioni arrivano da sole, dal tempo che diventa maestro di vita e quell'autostima calata diventa un splendido sorriso su emozioni positive anche su quelle passate non sempre liete ; molto significativo il tuo post, felice week end Giuliana :)D
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camnisi1943
camnisi1943 il 04/07/15 alle 22:44 via WEB
Buonasera Giuliana, certo è che io non sono alla tua portata culturale e ne psicologica, ma non ti fai vedere da un bel pò, considera che io non corro a ricever commenti, ma se ti va, io gradisco anche saluti semplici in Pvt, no volermene Giuliana, Ed anche oggi volge ormai a chiudere i suoi battenti per il nostro meritato riposo. E tu possa domani godere d'una splendida giornata di domenica. Mentre ora felice sia la tua serata.clicca ciao Camillo.
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 05/07/15 alle 14:55 via WEB
buona domenica..oggi ci si scioglie..ma è estate..^__^, ombra, acqua, sali minerali..e...affetto
(Rispondi)
 
maraciccia
maraciccia il 05/07/15 alle 14:56 via WEB
docce docce docce...gelati alla frutta..e riposo assoluto nelle ore più calde
(Rispondi)
 
Marion20
Marion20 il 05/07/15 alle 21:17 via WEB
Io penso che una cosa più bella e più vera non potevi scriverla. Soprattutto quella che riguarda le donne, per le quali, appunto, l'autostima è basata su una serie di cose o di circostanze nelle quali bisogna dimostrarsi sempre all'altezza. E questo essere sempre all'altezza non solo è fonte di preoccupazione, ma spesso di frustrazione, poiché io credo che la perfezione non sia di questo mondo. Ma tant'è, il marito/partner ci desidera perfette in tutto, il lavoro richiede altrettanta impeccabilità, costanza, devozione, senso e spirito di sacrificio. I figli ce ne chiedono spesso di tutti i colori e spesso ci dimentichiamo noi stesse, e questo è il vero problema, di essere umane, e come tale, imperfette e non robot.... Marion
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 05/07/15 alle 21:22 via WEB
Grazie, sei sempre così gentile:-)))
(Rispondi)
 
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