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Post n°8581 pubblicato il 05 Marzo 2016 da psicologiaforense
E' VERO CHE NELLE CIRCOSTANZE OPPORTUNE CHIUNQUE PUÒ MACCHIARSI DI ATROCI CRUDELTÀ?
Molte sono le immagini delle atrocità e delle inumanità impresse nella nostra memoria. Uomini, donne e bambini ebrei condotti in massa nelle camere a gas. Interi villaggi distrutti dalle bande in Ruanda. L'uso sistematico dello stupro e della disgregazione delle comunità come strumenti di «pulizia etnica» nei Balcani. Il massacro di My Lai, nel Vietnam meridionale, i maltrattamenti ai prigionieri iracheni di Abu Ghraib, le carneficine causate dagli attentati suicidi a Baghdad, Gerusalemme, Londra, Madrid e Parigi. Le tragedie della Siria, della Somalia e di tanti altri Paesi del mondo. Se riflettiamo su questi avvenimenti, non possiamo fare a meno di chiederci come facciano questi uomini a diventare cosi spietati. Si tratta di malati di mente? Sono il prodotto di famiglie o culture disfunzionali? Oppure in realtà, ed è l'ipotesi più inquietante, siamo tutti capaci di azioni crudeli quando sono il frutto di un comportamento collettivo e le circostanze ce lo consentono?
Commenti al Post:
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mapi.900 il 05/03/16 alle 21:32 via WEB
POL POT dittatore cambogiano che con il suo sanguinario regime ha ucciso il 25% dell'intera popolazione della Cambogia
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psicologiaforense il 06/03/16 alle 21:50 via WEB
Purtroppo sì. Saloth Sar, noto come Pol Pot dittatore cambogiano, capo dei Khmer Rossi fu responsabile della tortura e del massacro un milione e mezzo di persone (compresi bambini, donne e anziani), a cui vanno aggiunti centinaia di migliaia di morti a causa del lavoro forzato, della malnutrizione e della scarsa assistenza medica.
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ester.mi00 il 05/03/16 alle 21:35 via WEB
c'è solo l'imbarazzo della scelta: dai campi di sterminio nazisti fino al genocidio ruandese una delle peggiori tragedie degli ultimi decenni
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ester.mi00 il 05/03/16 alle 21:37 via WEB
questo è un mondo dove, da sempre, svanisce il confine tra crudeltà, sadismo, atrocità e... normalità
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psicologiaforense il 06/03/16 alle 22:00 via WEB
E' vero! Hanna Arendt che studiò la personalità di Adolf Eichmann (ispiratore dell'Olocausto) lo trovò un soggetto esente da patologie psichiche. Anzi, un tipo "banale, molto comune, ordinario". Una persona che tutti si augurerebbero di avere "come vicino di casa".
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Rosydgl35 il 05/03/16 alle 22:02 via WEB
Io credo che siano le persone normali, ordinarie a compiere atti mostruosi
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geishaxcaso il 05/03/16 alle 22:42 via WEB
....probabilmente vivendo nelle atrocità si supera un punto di non ritorno, si agisce facendo violenza anche sulla propria indole e senza rendersene conto. Questa non vuole essere una scusante ma una specie di spiegazione. Bisogna essere molto forti nel carattere per non farsi prendere dal vortice della ferocia, e questo probabilmente si chiama "eroismo"....
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psicologiaforense il 06/03/16 alle 22:19 via WEB
A conferma probante del tuo dire cito, tra i tanti, l'episodio di ordinaria follia occorso, come ricorderai, nel carcere di Abu Ghraib dove furono perpetrate mostruose torture dai soldati americani a danno dei reclusi iracheni. Torture che hanno generato sdegno e stupore in tutto il mondo. I torturatori erano quasi tutti soldati semplici, spesso riservisti: persone della "società civile". I loro conoscenti in America pensavano fossero immuni da comportamenti anche semplicemente "maleducati". Gente dedita al volontariato e ad altre opere di bene.
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psicologiaforense il 06/03/16 alle 22:20 via WEB
Carissima Marina ti auguro una settimana entrante veramente felice :-))
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diogene51 il 06/03/16 alle 00:23 via WEB
Io credo che ci siano delle ideologie che hanno il potere di far scatenare i peggiori istinti, quando danno al soggetto la copertura per le sue azioni. Se ci confrontiamo con gli altri in base solo alla nostra umanità non possiamo renderci capaci di nefandezze, al massimo possiamo fare qualche cattiveria, ma solo nel nostro privato interesse. Ma quando ci si lascia convincere che noi apparteniamo ad una fazione buona e altri a quella cattiva, ecco che si può arrivare allo sterminio. Salvo che si abbiano profondi convincimenti personali che ci fanno rifuggire dalla violenza. Ma la distinzione tra fedele e infedele è la strada che apre la via alle maggiori atrocità. Pensiamo agli stermini commessi in nome dell'ideologia nazista, ma anche di quella bolscevica e di altre. E, purtroppo, la maggior parte delle religioni (tutte più o meno quelle del mondo occidentale) si sono basate e in parte ancora si basano su questo concetto del fedele/infedele. Nella misura in cui le religioni potranno superare questo concetto, potranno diventare elemento di unione tra gli uomini e non di disunione e di sopraffazione.
Buona serata, Giuliana!
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psicologiaforense il 06/03/16 alle 22:40 via WEB
Mi sembra una risposta molto condivisibile e bene articolata. Tra l'altro è perfettamente vero che quando sono in gruppo gli individui perdono la propria capacità di giudizio morale ed intellettuale. Quello che tu scrivi mi fa venire in mente, anche, la guerra nell'ex Jugoslavia e gli spaventosi atti di ferocia commessi da persone contro altre persone che fino al giorno prima erano conoscenti o vicini di casa.
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Afroditemagica il 06/03/16 alle 02:46 via WEB
Bella domanda la tua! In effetti mi sono sempre chiesta come é possibile che avvengano queste atrocità! Perché così tante persone abbraccino crudeltà assurde, inconcepibili. Eppure la storia è piena di esempi!
Una soave domenica per te Giuliana!
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psicologiaforense il 06/03/16 alle 22:59 via WEB
Bravissima! Atrocità di massa, genocidi, stragi, guerre civili che si declinano in feroci conflitti armati nei quali le parti belligeranti sono costituite da persone appartenenti alla stessa popolazione.... Persone che prese individualmente sono di una sconcertante "normalità" con un modo di vivere e di agire tranquillo, rispettoso delle regole civili...
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blumannaro il 06/03/16 alle 13:20 via WEB
È la storia a rispondere. Si, tutti possiamo trasformarci in carnefici. Che si tratti di una follia latente, di spiriti di emulazione, desiderio di vendetta, sudditanza psicologica o altro la realtà è questa.
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psicologiaforense il 06/03/16 alle 23:11 via WEB
Giusto. E' la storia a rispondere dai tempi di Caino in poi. Ed è anche la cronaca quotidiana che ci dà una insistita e a volte repugnante notificazione di crimini orrendi perpetrati da persone con condotte, fino ai fatti criminali, illibate e specchiatissime. Michele Profeta, ad esempio, è stato un serial killer che qui a Padova era soprannominato "il professore" per il suo aspetto sempre impeccabile, cortese ed elegante...
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nina.monamour il 06/03/16 alle 13:48 via WEB
Ciao Giuliana, una domanda che mi sono sempre posta e credo che "tutti possiamo trasformarci in carnefici" per vari motivi che non sto quì ad elencare, basti pensare allo stermiio dei poveri ebrei! Sicuramente una cosa è certa, credo che l'odio, il malessere psicologico, la deviazione, la rabbia, portano a ciò, i malati di mente in questo contesto non fanno testo, sono i disagi "interiori" che ti inducono a provocare il male! Per non parlare di fanatismo o altro! Ti auguro una splendida Domenica.
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psicologiaforense il 06/03/16 alle 23:15 via WEB
Qui sopra, in altra risposta parlavo di Stalin, Hitler, Amin, Saddam....
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monellaccio19 il 06/03/16 alle 19:59 via WEB
Le ideologie sono una brutta bestia mia cara. Sono il bubbone cancerogeno che pian piano emerge in quelle zone e tra quelle etnie diverse da noi anche per fede religiosa. Spesso è un scusa per coprire conflitti che non si basano sulla religione ma su un piano molto più grave: fame, povertà e sfruttamento!!!! La religione serve solo ad avere un baluardo legittimo e valido per giustificare una contrapposizione che evidentemente esiste ma non può essere reclamata come ragione valida. Non si può dire ti faccio guerra perché sono povero, perché ho fame o perché mi opprimi. Mi rivolto contro perché tu sei di una religione che rispetto alla mia, ti concede molto di più di quanto ti serva e io, nonostante abbia una fede ma diversa dalla tua, vivo come l'ultimo dei vermi sulla terra. Allora si reagisce, si sollevano le popolazione e in nome e per conto di quella religione che non accomuna perché crea diversità, si fanno guerre, si ammazza ecc.ecc. Il raziocinio non esiste, l'uso del cervello si limita e si procede alla morte. Orbene, situazioni del genere, perseguite nei secoli dei secoli, alla fine sturano un "vaso di Pandora" che ci può portare oltre ogni limite concettuale. Il mondo è troppo sbilanciato, si mette una pezza da una parte e si aprono dieci falle dall'altra parte. Se non si da una mano a tutti cercando di aiutare e non sfruttare, allora si potranno evitare le follie popolari. La follia del pensiero unico, scatena anche la pazzia dell'unico fesso che ci crede e si comporta come un dio in terra!!!! Ammazzare per guadagnare uno spazio, ammazzare per guadagnare visibilità ammazzare per.....niente!!!!
Buona sera G.
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psicologiaforense il 06/03/16 alle 23:32 via WEB
Sono perfettamente in sintonia con te anche per quanto riguarda gruppi e conflitti determinati da un malinteso senso della religione e della religiosità. Detto questo le tue osservazioni mi richiamano alla mente il c.d. "esperimento della prigione" condotto nel 1971 dal prof P. G. Zimbardo e dai suoi collaboratori alla Stanford University. Studio celeberrimo che ha ispirato, come ricorderai, il film The Experiment (2001) e che la dice lunga su come delle "bravissime persone" possano trasformarsi in poche ore in aguzzini perversi e sadici.
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psicologiaforense il 06/03/16 alle 23:33 via WEB
Carissimo Carlo auguro a te e a tutti i tuoi cari una settimana serena e gioiosa! Una carezza alla bimba di Milano che penso con grandissimo affetto
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duca_ombra il 07/03/16 alle 00:35 via WEB
Davvero molto interessante il tuo blog
Psicologiaforense, io credo che gli ultimi paragrafi siano i più veritieri triste a dirsi lo so.
In stima il Duca_Ombra
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Vittorio_The_Dreamer il 07/03/16 alle 17:39 via WEB
Per me è quest'ultima ipotesi. In noi c'è sempre un Es che viene tenuto a bada finché il gruppo non agisce di concerto. E' come svegliare un mostro che sta accucciato nell'abisso del nostro più intimo io. Può capitare a chiunque , in un modo o nell'altro, appena accennato o portato fino all'eccesso estremo.
Vittorio.
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