Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« QUESTO BIMBETTO DOVE LO METTO?QUANDO L'ORCO E' LEI »

STORIA DI ELIA

Post n°162 pubblicato il 15 Marzo 2007 da psicologiaforense
 

PROLOGO: Francesca Bernardi e Paolo Balasso. Un matrimonio felice. Lei impiegata in una immobiliare, lui proprietario di un autosalone. Il loro sodalizio matrimoniale, però, non è allietato dalla nascita di figli. Invece i coniugi, proprio pensando ad una prole numerosa, avevano rinunciato alla città, allestendo amorosamente una villetta rosa, in via Schio 38,  sita in PIEVEBELVICINO (VI), un  minuscolo borgo  ai piedi del Pasubio, luogo ideale per i bimbi. Solo DIECI ANNI DOPO, e in seguito a molti mesi di  TERAPIE ORMONALI il sogno si realizza e NASCE MATTEO bambino splendido, sanissimo, pieno di gioia di vivere.  Un “miracolo” che riempie di gioia elettrizzante non solo i genitori ma anche i parenti, gli amici e gli stessi abitanti del borgo. E’ stata una terapia talmente efficace che subito dopo Francesca (34 anni)  si ritrova nuovamente incinta. 

IL FATTO:  Giovedì 23 novembre 2006, ore 19.30  Francesca, INCINTA AL SESTO MESE, riceve una telefonata  dal marito: non rientrerà per la cena,  deve uscire con dei clienti. 

ORE 24.00 PAOLO BALASSO rincasa. E’  tutto perfettamente pulito e lucidato…  ma Francesca non c’è.  Sorpreso, la chiama al cellulare: “NON TI PREOCCUPARE, TORNO SUBITO. E LASCIA DORMIRE IL BIMBO!” gli risponde sbrigativamente la moglie.

Paolo con passo leggero entra  silenziosamente nella stanzetta di Matteo (9 MESI). Il bambino è nel suo lettino, immobile. Amorevolmente gli rimbocca la copertina già perfettamente distesa e ritorna in salotto.

ORE  2.00. Balasso,  che si era assopito sul divano, si sveglia.  E’ tardi. La moglie non è rincasata. Sale a vedere MATTEO. Gli accarezza la fronte: E’ GELIDA!  Capisce quel che è successo e precipita in un incubo da cui non uscirà più: “ GIUSEPPE, GIUSEPPE, IL MIO MATTEO E’ MORTO” urla salendo le scale della villetta a fianco e appoggiando il corpicino esanime nelle braccia dell’incredulo vicino.
In via Schio 38 arrivano gli operatori del 118 e i carabinieri  del capitano Sacchetti. MATTEO è morto da qualche ora, STRANGOLATO.  
Iniziano serrate le indagini per ritrovare la madre… è una lotta contro il tempo. A pochi chilometri di distanza Francesca, dopo ore di  girovagare senza meta con la disperazione che solo la follia sa infliggere, parcheggia la sua Fiat Punto e si lancia nel vuoto dal “PONTE DELLE CAPRE” .

ORE 2,30. Una badante extracomunitaria attraversando il ponte sente un flebile lamento che attribuisce a  un animale. Poi vede quasi sommerso nelle acque gelide del torrente un corpo umano con il busto abbandonato sopra un masso. I soccorsi sono immediati: le condizioni fisiche della donna non sono gravi, si teme invece per il bimbo che porta in grembo.....

EPILOGO: Francesca in stato di arresto nel REPARTO PSICHIATRICO DELL’OSPEDALE  BOLDRINI di Thiene, ha dato  alla luce il secondo figlio a cui è stato imposto il nome di ELIA. Il neonato non ha riportato danni anzi è un bimbo bellissimo e sanissimo.

Gli specialisti in psichiatria forense incaricati  (prof. Mario Marigo ( PD), Dott. Gianna Forato (VR) e Dott. Diego Arsié (VI)  CT del PM) affermano, concordemente, che Francesca ha superato il grave stato di crisi che l'avrebbe portata a compiere un gesto tanto drammatico per cui potrebbe essere trasferita in comunità familiare adeguata per il minore o  agli arresti domiciliare presso la sua famiglia d’origine.

Il GIP di VICENZA  Dott.ssa  Agatella Giuffrida, il 13 u.s.,  come “peritus peritorum” disattendendo il parere degli esperti e quello dello stesso PM ordina che FRANCESCA permanga agli arresti nel reparto di psichiatria  seguendo lì il piccolo  Elia in presenza di terzi.

 

 

 
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Commenti al Post:
agostino88
agostino88 il 15/03/07 alle 18:27 via WEB
DAL MANICOMIO AL CARCERE... è questo il destino di Elia fino a tre anni?
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psicologiaforense
psicologiaforense il 15/03/07 alle 20:16 via WEB
IL GIUDICE NON POTEVA FARE ALTRO perchè non sono disponibili apposite strutture assolutamente diverse dal carcere,dall'OPG, dal reparto psichiatrico e con caratteristiche di vere e proprie abitazioni di tipo familiare dove trattenere (solo ed esclusivamente quando e' necessario) detenute e detenuti con bambini, prevedendo il supporto di assistenti sociali e psicologi, neuropsichiatri infantili, educatori in modo che ai minori possa finalmente essere garantito di vivere una vita normale.
(Rispondi)
 
ctuctp
ctuctp il 15/03/07 alle 20:02 via WEB
Qui gli psichiatri parlano di "depressione post partum". Vero. Ma questa diagnosi rivela solo un sintomo non di una malattia, ma della condizione della maternità, di ogni maternità, dove l'amore per il figlio non è mai disgiunto dall'odio per il figlio, perché il figlio, ogni figlio, vive e si nutre del sacrificio della madre: sacrificio del suo corpo, del suo tempo, del suo spazio, del suo sonno, delle sue relazioni, del suo lavoro, della sua carriera, dei suoi affetti e anche amori, altri dall'amore per il figlio.
(Rispondi)
 
ctuctp
ctuctp il 15/03/07 alle 20:04 via WEB
IL GIP AGATELLA GIUFFRIDA NON ha voluto rischiare proprio perchè come perito dei periti è l'unica responsabile. Come non capirla
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/03/07 alle 20:18 via WEB
COMMENTO OTTIMO Cari amici miei ( il primo intendo). Un abbraccio.
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aupaz
aupaz il 15/03/07 alle 20:07 via WEB
che storie assurde.... la crisi post parto la conoscevo, quella pre-parto no... so bene che da fuori non si possono capire le cose, perchè in tutto questo non c'è niente di logico e i subconsci delle persone coinvolte lavorano in maniere a noi comuni mortali incomprensibili... Sono cose che non concepisco, ogni volta provo solo tanta tristezza, perchè in condizioni normali, una mamma non farebbe mai una cosa del genere. Quello che porta un essere umano a fare certi atti dev'erssere un brutto tarlo che pian piano lavora e crea voragini nell'animo e nel cuore...
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 15/03/07 alle 20:11 via WEB
CARISSIMO AUPAZ DI CHI E' LA COLPA? NON SI SA... così è il trionfo dell'orrore. Solo che queste situazioni tragiche, o situazioni limite, sono il prodotto di una cultura, di un'abitudine, di un vizio incardinato nel nostro modo di esistere e di pensare il mondo, e noi stessi che lo abitiamo, con il conforto apparentemente neutro della tecnica. Quella cultura si può cambiare. La colpa è sua. Lei non è innocente, uccide e sopprime bambini, vecchi , disabili......
(Rispondi)
 
 
stella112
stella112 il 19/03/07 alle 14:56 via WEB
Sono d'accordo con te psicologiaforense, non siamo più abituati a dare, vogliamo solo ricevere e quando siamo costretti dagli eventi ad inchinarci al dovere quotidiano, come può essere quello di una madre, impazziamo... dobbiamo cambiare questa visuale della vita troppo egoistica.
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 15/03/07 alle 20:25 via WEB
BAMBINO IN MANICOMIO NO. CAUTO E PRUDENTE APPREZZAMENTO DEL GIUDICE... VA BENE però se tre periti tra cui quello stesso del PM il DOTT. ARSIE' che da mesi seguono FRANCESCA chiamati a chiarimenti dopo la nascita di ELIA si pronunciano per soluzioni alternative al reparto psichiatrico... forse bisognerebbe ascoltarli.
(Rispondi)
 
stefinoinpoesia
stefinoinpoesia il 15/03/07 alle 20:27 via WEB
sconvolgente... piango quasi per lo strazio del padre. mi sembra di vederlo correre incerdulo per le scale. dev'essere stato un dolore immenso... poi penso a quello della madre. forse però la soluzione presa è stata la migliore. in questo modo potrà fare psicoterapia abituandosi a convivere col figlio. sentendolo e vivendolo. imparando ad amare da chi sa farlo gratuitamente. il bambino per l'appunto. lui non avrà sicuramente pregiudizi, nei confronti della madre. i miei complimenti al peritus peritorum! ciao ciao :) S.
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 15/03/07 alle 20:28 via WEB
PERITUS PERITORUM questo vecchio broccardo latino... a volte il giudice è il PERITO DEGLI IMPERITI e poi a cosa servono gli esperti ctu, ctp, periti, ecc,,,?
(Rispondi)
 
settimosacramento
settimosacramento il 15/03/07 alle 21:22 via WEB
Si fa presto a dire PAZZIA, FOLLIA OMICIDA. Il babyblues Chiamato anche blues post-partum, si manifesta attraverso frequenti e prolungate crisi di pianto, stati di tristezza e di ansia e, sebbene sia una condizione di disagio, tende a scomparire nell’arco di quindici giorni al massimo, non richiedendo particolari cure che non siano affidate al buonsenso, alla pazienza ed all’assistenza di coloro che circondano le donne che ne sono colpite. Si manifesta in un numero elevato di casi tra le neo-mamme, in una percentuale che supera il 70%. La depressione post-partum I sintomi sono quelli su riportati, che si manifestano in forme mutevoli per durata e per frequenza ma di intensità maggiore che non quelli del “babyblues”. Il fenomeno è riscontrato in circa il 10% delle donne che hanno appena partorito, con un incremento del 30% se sono state colpite dalla stessa depressione, in occasione di un parto precedente. La percentuale sale sensibilmente in presenza di donne che hanno già manifestato in passato disturbi mentali di varia natura. La durata dei sintomi varia da qualche settimana ad un anno, con rischi di ricomparsa successiva e la cura consiste nella somministrazione di antidepressivi (con conseguente interruzione dell’allattamento) e con la psicoterapia, da proseguire anche oltre la scomparsa dei sintomi. La psicosi post-partum È la forma più grave di depressione e richiede misure mediche tempestive. I sintomi comprendono stati di agitazione, confusione, pessimismo, disagio sociale, insonnia, paranoia, allucinazioni, tendenze suicide o omicide nei confronti del bambino. La casistica delle psicosi post-partum è di una neomamma ogni mille e in alcuni casi si rende necessario il ricovero in ospedale e una serie di cure adeguate alle forme di psicosi riscontrate.
(Rispondi)
 
settimosacramento
settimosacramento il 15/03/07 alle 21:24 via WEB
ELIA COSA CENTRA? FRANCESCA DA COSA ERA AFFETTA RISPETTO ALLE PATOLOGIE CHE HO SINTETIZZATO?
(Rispondi)
 
 
arza1
arza1 il 15/03/07 alle 22:05 via WEB
DOVE ERANO I SUOI PARENTI, il marito sappiamo... a CENA FUORI... e i suoi familiari? CARO SETTIMO tui hai sapientemente delineato dei quadri clinici psicosi, depressione post partum , ecc..... MA IO MI DOMANDO ... FRANCESCA SU CHI HA POTUTO CONTARE? LA SINTOMATOLOGIA E' EVIDENTE. R I C A P I T O L I A M O ..... : Di fatto, la depressione post - partum può essere considerata una patologia psichiatrica diffusa, riscontrata nel 10% delle puerpere. Successivamente alla nascita di un figlio, si possono identificare tre diversi fenomeni - il baby blues o maternity blues; - la depressione post- partum; - la psicosi post -partum. Il baby blues è una condizione di disforia caratterizzata da instabilità e labilità emotiva, crisi di pianto, irritabilità e ansia che spesso le donne vivono nei giorni successivi il parto. La psicosi post-partum è un'evenienza rara caratterizzata da grave depressione; vi possono essere disturbi del pensiero e disturbi del comportamento con possibili azioni di tipo auto ed etero aggressivo nei confronti del bambino. La depressione post -partum è invece più difficile da identificare e da definire. Secondo alcuni autori è da identificarsi tra l'estremo della depressione grave o della psicosi post -partum, che può implicare il rischio di suicidio, l'infanticidio e la tendenza comune a piangere che si può trovare nel baby blues. Il criterio più utilizzato per distinguere questi tre fenomeni è la dimensione spazio-temporale. Il baby blues coinvolge la donna in ospedale, nella prima settimana di ricovero. La depressione post - partum è caratterizzata da sintomi atipici. Le madri, infatti, sono più depresse al termine della giornata e non all'inizio, l'insonnia è precoce anziché tardiva, le ideazioni suicidiarie sono poco frequenti, mentre è maggiormente presente agitazione. I1 D.S.M. IV (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disease, American Psychiatric Association, ) utilizza il termine post- partum quando la depressione si riscontra entro le prime quattro settimane dal parto. I fattori di rischio per la depressione post -partum sono l'anamnesi familiare positiva per depressione maggiore, passati episodi di depressione maggiore e l'insorgenza di episodi depressivi durante la gravidanza. Inoltre, la presenza di instabilità affettiva con il partner e di problemi di salute del neonato possono aumentare la probabilità di depressione post -partum. La durata della depressione post -partum è poco definita in quanto la maggior parte degli studi sono trasversali e valutano, quindi, la prevalenza del/a depressione al momento dell'osservazione e non la durata del fenomeno nel tempo. In termini psicoanalitici, è possibile fornire una spiegazione della depressione post-partum. Si parte dall' assunto che una certa regressione avvenga in tutte le donne gravide, regressione che farebbe rivivere dei conflitti precedenti, ciò avverrebbe soprattutto nei casi in cui la donna rifiuta il modello materno o ha rapporti conflittuali con sua madre. La depressione sarebbe, così il risultato di conflitti irrisolti o il fallimento dell'adattamento della donna alla maternità. Non mi sento di escludere da questa panoramica anche le componenti ormonali e la loro influenza sulla manifestazione della patologia. Poiché mi occupo di psicologia, ho voluto porre l'accento sulle componenti psicologiche.
(Rispondi)
 
nonsonullamaimparo
nonsonullamaimparo il 15/03/07 alle 22:08 via WEB
ELIA HA SOLO 20 gg. il 21 sarà il suo primo onomastico SAN ELIA. Il profetà Elia risuscitò il bimbo morto........ nel nome un destino o una speranza?
(Rispondi)
 
nonsonullamaimparo
nonsonullamaimparo il 15/03/07 alle 22:10 via WEB
A PROTEGGERE ELIA NON DOVREBBE ESSERE IL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI VENEZIA (mestre)? DOMANDA TECNICA X PSYCO.
(Rispondi)
 
nonsonullamaimparo
nonsonullamaimparo il 15/03/07 alle 22:11 via WEB
ELIA E' IL NUCLEO CENTRALE DEI MIEI PROCESSI PSICHICI
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 15/03/07 alle 22:45 via WEB
ELIA FORZA!!
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 15/03/07 alle 22:47 via WEB
Sono più felici oggi le donne, più realizzate? La solitudine interiore e le frustrazioni delle madri si contrappongono alle loro inquietudini di donne moderne, alla confusione dei ruoli, agli interrogativi irrisolti nei confronti dell’universo maschile. L'identità stessa femminile sembra a tutte noi indefinibile e perciò perennemente a rischio. Una specie di energia, di follia che non vuole farsi disarmare, che risorge sempre dalla morte per dare la vita. INTENTA DA NEOFITA AD esplorare l’animo umano, soprattutto quello femminile, mi interesso ai due eventi della nascita e della morte, perché nello svolgimento di questo ciclo vitale si sviluppano tutte le problematiche femminili, dalla sessualità alla maternità.
(Rispondi)
 
elianaaldo
elianaaldo il 15/03/07 alle 22:49 via WEB
ciao, non seccarti, prendo questo post pure per il mio blog. voglio che la gente sappia che schifo di mondo l'uomo ha creato.
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 15/03/07 alle 23:19 via WEB
E L I A !!!!! TUTTI NOI TI VOGLIAMO BENE. T U T T I !
(Rispondi)
 
tramontodelgiorno
tramontodelgiorno il 15/03/07 alle 23:50 via WEB
ELIA SEI GRANDE!!! MI ASSOCIO COSI' agli auguri per un neonato detenuto. CHE DIO E GLI ANGELI LO ASSISTANO. QUI MI COMMUOVO. EDUCATRICE2 ho letto il tuo blog e ho avuto una folgorazione............. SEI FORTISSIMA: "Tutto quello che sai l'hai imparato alla scuola materna" ... ACCIDENTI E' VERO!!!!!!!
(Rispondi)
 
tramontodelgiorno
tramontodelgiorno il 15/03/07 alle 23:51 via WEB
EDUCATRICE2. Segnalo a tutti il blog appena messo in piedi da educatrice2, specialmente l'ultimo post di questa sera, a me ha fatto capire alcune cose..........n
(Rispondi)
 
pippo_217
pippo_217 il 16/03/07 alle 00:00 via WEB
Ciao. Qualcuno ha scritto :"Meglio un genitore al 50 per cento, che nessun genitore". La MAMMA di ELIA, sembra rinsavita,(?), dicono i periti, il GIP titolare, la tiene in OSSERVAZIONE, in fondo, il manicomio è un'altro luogo comune mentale, come la nostra libertà, in metropolitana, nell'ora di punta. A volte, può essere meglio UN dito nell'occhio, piuttosto che DUE dita nell'occhio... anche se il comportamento corretto, dice, NESSUN dito nell'occhio...
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 16/03/07 alle 00:05 via WEB
A ELIA...: " quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo madre, lo tiene stretto per sempre. Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardarne un altro dall'alto al basso solamente quando deve aiutarlo ad alzarsi. Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, ma realmente, non mi serviranno a molto, perché quando mi metteranno dentro quella galera, infelicemente starò morendo." ELIA
(Rispondi)
 
 
ele_1_atica
ele_1_atica il 16/03/07 alle 00:08 via WEB
..quando mi metteranno dentro quella galera, infelicemente starò morendo." ELIA. PERO' DEO quando vuoi sai colpire nell'anima.
(Rispondi)
 
agentealcairo
agentealcairo il 16/03/07 alle 00:58 via WEB
Mi viene in mente la Medea, da Euripide in poi, è stata infatti rivisitata da tanti grandi in tutte le epoche, fino a Pasolini ..evidentemente un tema che ha radici profonde, oltre alle già segnalate più strettamente legate a quella che in molti casi è una vera e propria patologia post partum. Il destino di questo bambino è veramente crudele, io penso che poco sia stato tenuto conto dell'mportanza che rivestono i primi mesi della vita di ogni bambino per il suo armonioso sviluppo socio-affettivo, il piccolo Elia ha bisogno di un ambiente familiare sereno e..familiare, non riesco nemmeno a immaginarmelo rinchiuso in una clinica psichiatrica, nè a capire quanto questo possa giovare alla madre. Un pensiero corre a lui, perchè possa uscire da questo posto e ritornare a una vita normale, con gli stimoli, i ritmi, le voci, il calore, di cui ogni bambino ha bisogno, e diritto.Sono vicina, come tutti voi, a questo piccolo angelo, ti ringrazio per aver segnalato questa vicenda di cui ero all'oscuro, e cercherò di seguire gli sviluppi che mi auguro positivi. Grazie della competenza e della perizia con cui ci metti a conoscenza di situazioni certe volte, come questa, inimmaginabili..
(Rispondi)
 
rimescolareilvolga
rimescolareilvolga il 16/03/07 alle 01:10 via WEB
aggiornato il Blog del Giorno
(Rispondi)
 
jenny51
jenny51 il 16/03/07 alle 08:19 via WEB
Ci lamentiamo sempre che non si fa prevenzione in casi di difficoltà, questa volta il GIP di Vicenza l'ha fatto e penso che abbia fatto la cosa giusta. In fondo stare in una struttura psichiatrica con la madre per un certo periodo, non nuoce al bambino e serve a lei per curare la depressione. La famiglia non mi pare molto affidabile se la lasciavano sola di sera, nonostante i suoi problemi. Riguardo al parere dei periti è come quello dei metereologi: non c'è mai certezza, solo ipotesi. Buona giornata
(Rispondi)
 
thebonnie
thebonnie il 16/03/07 alle 09:49 via WEB
nonononono e no ancora...ma come si fa lasciare 1 piccoletto in mano ad una che ammazza sua figlio,sange del suo sangue!mi spiace ma non lo capisco e considero una decisione del cavolo.è pericolosa per se stessa e anche per gli altri soprattutto per questo piccolo angelo...ha cercato il suicidio sapendo che metteva in pericolo il piccolo grande Elia,perchè anche lui ha già dimostrato di aver una gran voglia di vivere,fregandosene completamente.ma poi un piccolo angioletto deve vivere in 1 ambiente sereno,tranquillo e dove ci sono solo delle grandi energie positive!VERGOGNA!!!
(Rispondi)
 
Rudemavolgare
Rudemavolgare il 16/03/07 alle 10:35 via WEB
se la vita fosse amata di un valore pari anche solo la metà di quanto è temuta la morte sarebbe un mondo già migliore.
(Rispondi)
 
niki0000
niki0000 il 21/03/07 alle 15:03 via WEB
non sono mamma....ma mi è così difficile capire queste crisi ... mi chiedo se può succedere anche se si ha alle spalle una situazione familiare/lavorativa/affettiva normale....
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 21/03/07 alle 15:23 via WEB
Carissima NIKI, Cogne, ecc... nonchè questo stesso caso del nostro ELIA ci dicono di famiglie benestanti, apparentemente felici, "normali" , bene inserite nel loro contesto socio-abitativo ecc... . Gravidanza/parto possono dar luogo a patologie psichiche (depressione post-partum, psicosi, ecc.... ). Lo stesso accudimento dei figli può minare equilibri mentali fragili..... ecc... Però analizzando a posteriori i drammi familiari si registrano, sempre, segnali che non sono stati colti, sintomi sottovalutati, disagio psichico ignorato, ecc... Quindi sono tragedie che, spessissimo, potevano essere evitate.Tant'è che oggi la mamma di Elia ha ritrovato un suo equilibrio.......... dunque se solo fosse stata curata in tempo........
(Rispondi)
 
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