Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« L'AFFIDO CONDIVISO HA U...RIGNANO FLAMINIO. SARANN... »

IL DRAMMA DELLE TRE  "  A  "

Post n°220 pubblicato il 21 Maggio 2007 da psicologiaforense
 

ABBANDONO, ABORTO, ADOZIONE. immagine

"Se non puoi tenerlo, dallo in adozione, invece di abortire". La (ri)accesa recente polemica sulla scomunica non solo per chi pratichi l'aborto, MA ANCHE PER CHI LO PROCURI E PERSINO LEGIFERI SULL'ARGOMENTO, ha già acceso molte discussioni. Un aspetto, tuttavia, è rimasto molto trascurato, in questi giorni, e per questo mi sembra meriti una riflessione a sé. PERCHÉ È COSÌ FACILE, PER MOLTI ESPERTI E ORTODOSSI CATTOLICI, RACCOMANDARE DI DARE UN BAMBINO IN ADOZIONE, SUBITO DOPO LA NASCITA, COSÌ DA EVITARE L'ABORTO? E PERCHÉ È COSÌ DIFFICILE PER UNA DONNA FARE UN GESTO SIMILE? Dal punto di vista religioso cattolico, l'aborto è esecrabile, al punto da meritare il MASSIMO DELLA PENA: LA SCOMUNICA.
Perché? Perchè viene compiuto contro un esserino, una piccola vita, che è al massimo della vulnerabilità e della indifendibilità. (Ma allora ci dovrebbe essere la stessa severità di punizione nei confronti, per esempio, dei pedofili, anche religiosi, che agiscono contro bambini altrettanto indifesi di un embrione: perché in tal caso esiste, come aggravante per chi commetta il crimine, una percezione di abuso -e di dolore fisico ed emotivo - nel bambino infinitamente superiore ad un embrione di poche cellule) . Mettiamoci nei panni di una donna che scopra di aspettare un bambino inatteso. Il proseguire la gravidanza, e dare poi il bambino in adozione, è di fatto una possibilità molto meno realizzabile, rispetto all'aborto, come si diceva, per una serie di ragioni: personali, familiari e sociali. Dal punto di vista personale, il continuare la gravidanza significa vivere per nove mesi con una vita che cresce dentro: con tutti i conflitti che una maternità non desiderata comporta, ma anche con i sogni, con l'esplorazione delle diverse possibilità di uscita da una realtà impegnativa e comunque condizionante. Con le nausee, i fastidi, le difficoltà anche fisiche di adattamento al terremoto biologico che la gravidanza comporta, ma anche l'emozione di sentire i primi movimenti del bambino. Quella sensazione di un battito d'ali o di farfalla, quando i primi movimenti indistinti creano piccole vibrazioni che possono sorprendere e intenerire; oppure portare alla collera, come segno di un'invasione non voluta. Significa fare controlli medici e vedere il bambino che cresce, con l'ecografia. Questo comporta un passaggio essenziale: passare dall'idea di bambino alla evidenza della sua esistenza, con un aumento secco dei sensi di colpa, dei sogni che spesso diventano incubi, dei dilemmi interiori. Significa arrivare al parto, e soffrire per tutto il travaglio. Con un dolore che molte donne accettano (tanto meglio se giustamente ridotto dall'analgesia epidurale) perché prelude ad una delle esperienze più belle nella vita di una donna: dare alla luce un figlio desiderato. Ben diverso è il dolore, e la sua percezione, in caso di un figlio subìto, non voluto o addirittura frutto di una violenza. Quel dolore diventa solo punizione o addirittura arbitrio. Al momento del parto, il sentirlo uscire da sé, con fatica e lacerazione, che è emotiva, oltre che fisica, è momento di drammatica verità, che si scrive nel cuore e nella mente della donna, segnando irreversibilmente il suo cuore, i suoi ricordi, i suoi pensieri. Tagliare il cordone ombelicale non si apre allora ad un rapporto di attaccamento, di amore, di tenerezza ma ad una perdita, ad un'assenza, ad una scomparsa per sempre. Se poi quel bambino non è frutto di una violenza, ma nasce comunque in un'impossibilità reale di tenerlo, anche contro una parte di sé, il vederlo, l'accarezzarlo per un attimo, lo sfiorargli le manine, il pensare: "Lo dò via, non lo vedrò più" può davvero ferire per sempre. Un figlio che nasce non è più una potenzialità, è una realtà di evidenza ineludibile.

A livello familiare, l'abbandono di un figlio alla nascita, seppur per darlo in adozione, evoca altre dinamiche. E' più praticabile, come possibilità, come dimostrano i dati in quest'ambito, se la donna è sola. L'equivalente della ragazza madre di una volta. Molto più difficile se ha un partner o vive comunque in famiglia o ha altri figli. Quell'assenza, quella scomparsa, scelta o forzata, evidente e risaputa, può segnare molto più pesantemente i rapporti interpersonali dentro la famiglia, di origine e acquisita. Ancor più a livello sociale. Solo in una città sconosciuta una donna può arrivare a termine di gravidanza e mettere al mondo un figlio, e abbandonarlo, senza che si scateni il pandemonio di chiacchiere, commenti, critiche e condanne, in vicini e conoscenti.E allora, come prevenire l'aborto? La castità, tanto raccomandata, è molto meno praticabile nei fatti. Solo una minoranza delle coppie, anche tra i cattolici, arriva vergine al matrimonio. Resta allora la via della contraccezione: che prevenga il concepimento, come fa la contraccezione ormonale, che inibisce l'ovulazione, con ottima sicurezza, se usata bene. E che educhi entrambi i partner al senso di responsabilità, con uguale attenzione di lui non solo verso la prevenzione di un concepimento intempestivo, o comunque indesiderato, ma anche delle malattie sessualmente trasmesse, a volte mortali (altro crimine contro la vita), con un uso costante del profilattico.Benissimo educare all'affettività, all'integrazione tra amore ed erotismo, al rispetto della vita, ma con un approccio pragmatico, che tenga conto della realtà di questi nostri tempi. Senza perdere di vista l'essenziale, che è concepire con consapevolezza, desiderio e assaporata motivazione, quando il grembo psichico, che è fatto di attesa e di sogni, è pronto quanto il grembo fisico. Perché, idealmente, tutti i bambini concepiti siano desiderati. L'abbandono del bambino, invece, resta un'opzione disperata: per la quale è giusto creare comunque condizioni di fattibilità, nei nostri ospedali, soprattutto per le donne sole che non se la sono sentita di abortire, o hanno scoperto tardi la gravidanza, e non sanno letteralmente dove battere la testa, anche per evitare il dramma ancora più atroce di un infanticidio.

Proporre invece come alternativa di routine all'aborto, l'abbandono di un bambino già nato, per l'adozione, mi sembra una misura umanamente molto difficile: perché tiene poco conto della verità dei sentimenti, del dolore di vivere una scelta a volte terribile, della lacerazione che ogni donna vivrebbe al momento del parto alla sola idea di una separazione definitiva. E' possibile, se la donna si mette nella condizione mentale di dare al proprio bambino una chance di vita che lei non potrebbe dargli e con questo riesce a dar senso al proprio dolore di perderlo. Emotivamente tuttavia, questa scelta resta un dramma: "UN BAMBINO GIÀ NATO NON È UN PAIO DI SCARPE VECCHIE DA DARE VIA, PERCHÉ NON LE SI PUÒ PORTARE PIÙ.......

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
>> AAA CERCASI VERITA' DISPERATAMENTE su 09/09/1974
Ricevuto in data 23/05/07 @ 10:40
Buongiorno, oggi vi mando da una "vicina di casa": la blogger PSICOLOGIA FORENSE ha scritto un po... (continua)
 
Commenti al Post:
dottoresottile
dottoresottile il 21/05/07 alle 22:09 via WEB
E' un messaggio molto importante.............. non credo che verrà letto. Inoltre non è esaustivo rispetto alla dinamica madre/abbandono.
(Rispondi)
 
brujita.09
brujita.09 il 22/05/07 alle 02:22 via WEB
Questo post e' molto interessante, allo stesso tempo mi fa male, soprattutto la frase finale, a mio avviso fuori luogo. Spesso ho trattato l'argomento nel mio blog, dal punto di vista psicosociale delle madri, peccato non aver ricevuto mai un tuo commento o una tua guida esperta. Purtroppo sono un argomento TABU gli aspetti psicologici della madre che deve lasciare il figlio, le condizioni di queste donne etc, io ho fatto molti studi sul caso e ho una ricca bibliografia, poco reperibile tra l'altro, perche' L'ANONIMATO oltre che i dati delle madri, getta per sua proprieta' intrinseca il buio pure sulle cause, sulla letteratura diffusa in materia ed accessibile a tutti (in libreria troverai mille libri sull'adozione, ma niente sulle madri di nascita, figuriamoci prima) Potrei parlarne per ore e in modo molto ferrato, ma ti dico solo che OGGI solo l'1 per cento dei bambini italiani appena nati e' dichiarato subito adottabile perche' non riconosciuto da entrambi i genitori, o le madri sono diventate tutte buone e prima erano snaturate (scarpe vecchie...) o molto piu' probabilmente sono cambiate molte cose, a parte le leggi, che come sai consentono di riconoscere un figlio fuori dal matrimonio, da parte del padre, sono mutate in meglio le condizioni della donna, la sua liberta' di scelta, sono diminuiti i ricatti sociali e la fragilita' imposta dalla cultura del peccato e dell'omerta', e' aumentato il livello di istruzione e di informazione, gli aiuti sociali, la poverta' e' diminuita, la contraccezione e' piu' diffusa, etc. Prima, soprattutto tra gli anni 50 e 70 il fenomeno era molto ampio e molto diffuso, dietro la fantasmagorica figura di una madre che NON ABBANDONA ma lascia il figlio per dargli un'opportunita' migliore,c'erano tantissimi casi diversi. Come oggi, ci poteva essere la prostituta, la matta, la drogata....ma in realta' molto piu' spesso si trattava di donne SOLE, LASCIATE dal compagno, senza liberta' economica, lasciate dalla famiglia. Erano minorenni e in automatico non potevano riconoscere il figlio senza il consenso dei genitori che spesso lo negavano e le costringevano a partorire lontanissimo per evitare scandali. C'era il fenomeno dei flussi migratori dalle aree rurali e dal Sud, molte donne anche sole venivano a lavorare nelle grandi citta' e spesso venivano sedotte, soprattutto in fase di cambiamento di costumi e di liberta' sessuale che in realta' come ancora oggi, a volte, celava le sovrastrutture maschiliste dominanti, ok sesso ma poi chi ti sposa?! Non erano certamente ragazze smaliziate come oggi. A volte capitava in ambienti rurali, chiusi e retrogradi, che capitassero casi di incesti o di violenza, in quelle situazioni si sa che il figlio nato da incesto non puo' essere riconosciuto, per non parlare delle violenze alle donne domestiche da parte dei padroni, prima erano ragazze del Sud o del Veneto e oggi sono le extracomunitarie. Prima del 74 non si poteva divorziare e tante passioni e amori veri vivevano di clandestinita' e nascevano i cosiddetti figli "illegittimi", termine ora improprio come lo e' ormai "ragazza madre". Con l'avvento nel 67 dell'adozione legittimante, c'era una grande richiesta dal VERO e proprio mercato dell'adozione di figli "tabula rasa", per cui un bambino neonato per essere subito adottato doveva NON essere riconosciuto da nessuno dei due genitori, cio' consentiva alla madre di salvarlo subito e offrirgli un futuro, alla famiglia adottiva di avere subito un bambino piccolissimo e senza nessun rimando alle sue origini, taglio leglislativo netto e definitivo. Spesso pero', l'adozione era unaa soluzione disperata e permanente per un problema temporaneo. Nn appena una donna era in difficolta' ed era SOLA soprattutto NON SPOSATA, veniva bersagliata da suore ed assistenti sociali, puntando sulla sua fragilita' di puerpera e di peccatrice, l'uomo intanto si era dileguato senza troppi clamori e giudizi, LUI si' che poteva fregarsene e non essere giudicato, il dito puntato era sempre e solo sulla donna e ancora oggi, si parla di abbandono delle madri, quando invece si dovrebbe parlare dell'abbandono dell'uomo di una donna incinta e del loro figlio, ma per legge questo e' un piccolissimo particolare, anche oggi, figuriamoci prima poi, quando alla fine la differenza la faceva sempre l'uomo, donando prestigio sociale col matrimonio e sicurezza economica e legittimita'alla donna e al figlio oppure una situazione devastante. Le ragazze negli istituti venicano pressate a lasciare questi figli, veniva dato loro lo spauracchio dell'istituto e dei danni che avrebbe generato al bambino,se tante volte loro volevano riconoscerlo per poi andarlo a prendere in tempi migliori; no: meglio AFFIDARE IL BAMBINO A UNA FAMIGLIA, giusta, sposata. Queste povere donne passavano le pene dell'inferno, oltre a tutto il travaglio del parto, etc. QUANDO il bambino nasceva, veniva spesso vietato loro di VEDERLO, DI TOCCARLO e ovviamente manco di allattarlo.Molte non si sono riprese, altre si sono suicidate, forse tutte hanno dovuto rimuovere come un lutto questo incubo, perche' tanto per legge non potevano piu' rivedere quel figlio. A volte venivano fatte partorire coperte in volto, altre volte e spesso, bastava che il padre non volesse essere nominato, che in automatico per legge, pure loro non dovevano essere nominate, si pagava, si scriveva il nome in buste sigillate, venivano fatte loro false promesse, in 4 e quattrotto dopo 9 mesi di lavaggio del cervello e pure in casi di un ripensamento dopo la nascita, tutto molto velocemente veniva disposto e il bambino spariva e veniva dato in adozione. Non sempre chi aveva subito stupro per esempio in automatico provava rigetto per quella creautura che nasceva, non è detto. Si parlava poco di tutto questo,era molto meglio creare il falso mito della donna SNATURATA, contenta di liberarsi di un fardello, come un imbarazzo di stomaco dopo un pasto abbondante, l'ANOMIMATO e i modi grazie ai quali veniva utilizzato e la recisione delle radici, rendevano tutto molto piu' facile a tale scopo, anche per non far venire sensi di colpa ai genitori, per non farli sentire "ladri di bambini" in un certo senso, cio' che non erano e non sono, ma di sicuro sapere che la loro felicita' di diventare genitori di un bel neonato roseo era la disperazione di una povera donna sfortunata da qualche altra parte, avrebbe reso le cose piu' complicate, meglio dire sempre a loro e ai figli adulti che queste donne non avevano nessun tipo di senso materno e non e' vero, ovviamente, se si dovessero aprire finalmente questi maledetti archivi sigillati, si scoprirerebbero storie di uno spessore umano e tragico incredibile e molti altarini verrebbero a galla, succederebbe un gran casino e io mi auguro davvero che questa ipocrisia finisca, perche'tutti devono sapere da chi sono nati e quelle donne di allora devono poter placare la loro angoscia di una vita e sapere che quella creatura sta bene. Sicuramente ci sono e ci sono stati casi di gravidanze davvero indesiderate dall'inizio alla fine, di donne immature e senza elementi affettivi, sicuramente e' piu' logico togliere la patria potesta' a genitori maltrattanti e degradati e dare un bambino di 3 o 4 anni in adozione, ben diversi i casi di parto anonimo. Di abbandono di puo' parlare solo di casi sporadici di ritrovamenti in cassonetti e in posti mortali, maternita' con matrici ben diverse, recenti, rispetto a chi faceva il gesto di protezione di partorire in ospedale e di lasciare il figlio alle cure di un'altra mamma, PER DISPERAZIONE TOTALE e poca liberta' di azione e di scelta, se non a parole. Inoltre, le motivazioni di ieri sono ben diverse dall'oggi, oggi la donna che lascia il figlio lo fa PER SE' STESSA, prima lo faceva per il bambino, a volte le gravidanze indesiderate di oggi, quelle vere, seppur in epoca di liberta' vera, di informazione e di benessere, sono portate avanti da persone con quoziente intellettivo basso, personalita' infantili, che negano la gravidanza fino alla fine, volendosi liberare in modo patologico del nato, ecco l'infanticidio, ma sotto questo crimine potenziale viene messo nel calderone tutto, per cui sembra che chi e' stato adottato sia stato SALVATO da una possibile infanticida, ed ecco un altro falso mito da sfatare. Inoltre, lo slogan degli ospedali per il parto anonimo (E' UNO SCEMPIO, leggi europee sanciscono il diritto di conoscere i nomi delle persone da cui si e' nati, questa e' civilta, e' un diritto imprescindibile dell'individuo!!!DARE LA POSSIBILITA' DI PARTORIRE E SPARIRE senza tracce e' assurdo) dicono: LASCIALO A NOI! NON DICONO se sei in difficolta', se sei confusa, se sei povera, etc. PARLA CON NOI, TI AIUTIAMO A TENERLO!! Mentre in America (te lo mandero') esiste una brochure che viene data alle mamme, con tutte le conseguenze della scelta, piu' o meno indotta e consapevole, di lasciare il figlio alle cure dello Stato e in adozione, VENGONO SPIEGATE tutte le implicazioni, il dolore, il lutto, mentre qua si spinge verso l'altra e unica scelta, senza informare ed assistere davvero una donna incinta in difficolta' e ascoltarla. Per la serie: MOLLA IL BAMBOCCIO E SPARISCI, MEGLIO. Per ora finisco qua, ciao
(Rispondi)
 
Massandro
Massandro il 22/05/07 alle 19:12 via WEB
ciao psico^_^,certo,la vita è una possibilità ke c vien data..,io sono contrario all'aborto..nn ho tempo e nn posso quindi fare un lungo commento,mi dispiace,pasiensa! . Oggi per me è festa,è la festa ufficiale d colei ke tramite intercessione,contribuì alla mia nascita,io ci credo psico,è S.Rita..nn son riuscito ad andarla a trovare..ma c andrò entro questo w.end,ke son a riposo..,oggi sono felice (nn solo xkè ho incontrato Rita,un'amica..),sono felice perchè sono vivo e sano e oggi me ne rendo consapevole^____________^!.UN SALUTO AFFETTUOSO:))!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!,Alessandro.
(Rispondi)
 
animedeserte
animedeserte il 23/05/07 alle 19:08 via WEB
argomnto molto sentito dai poteri...ma mai affrontato con lealtà.nascere contro volontà non è salutare...adottare è una scelta sudata...donne!! ma siamo in due di solito..allora responsailità divisa con maturità maschile che esiste in pochi,donna capo espiatorio di tutti! chiambiamo personaggio e diciamo coppia che si accoppia anche x una sera RESPONSABILITA condivisa e decisione comune!!!so che sembra utopia ma sarebbe da lavorare sull'educazione di ambi sessi, poi scelta individuale secondo il proprio credo ma leggi ferme quelle che abbiamo ottenuto con tante battaglie!!! siamo uno stato laico!!! forse....ciao anna
(Rispondi)
 
kucciola4
kucciola4 il 23/05/07 alle 22:18 via WEB
è proprio vero, qualunque sia la scelta presa dalla madre è sempre un dramma..nella mia classe c'è una ragazza ke x vari problemi ha deciso di abortire ed è quasi inutile dire quante accuse ha ricevuto da tutte le altre..ma è pur vero ke se il bambino lo teneva con se avrebbe vissuto in una situazione nn del tutto favorevole..insomma, è un tema molto delicato e in questo caso io nn mi sento di dar giudizio perchè ogniuno fa quello che sente in quel dato momento..
(Rispondi)
 
pippo_217
pippo_217 il 23/05/07 alle 23:07 via WEB
Il tuo post, ed il commento di brujita.09 , lasciano il fiele in bocca. Come non sentirsi turbati, nel sapere che tante donne incinte, lasciate sole, devono decidere per se e per il proprio piccolo, avendo come consiglieri l'ansia, la paura, la vergogna, la solitudine, l'inesperienza, l'altrui interesse... Non è giusto, non è giusto... Voglio credere, che questi, non siano solo fisiologici effetti collaterali, della vita umana. E che quindi abbiano soluzione. 'Notte.
(Rispondi)
 
dianavera
dianavera il 24/05/07 alle 08:11 via WEB
Cara amica e cari amici che commentate questo post così difficile, arduo, complicato che tocca la sfera piu' fragile dell'animo umano. L'unica soluzione possibile e' L'AMORE. L'unico sentimento che dà la forza di lottare e di vincere su tutto. Vi rendete conto che tutti i problemi degli umani nascono per MANCANZA D'AMORE. Vi prego coltivatelo nel vostro cuore e sappiate trasmetterlo a chi avete vicino. Un abbraccio
(Rispondi)
 
thebonnie
thebonnie il 24/05/07 alle 11:47 via WEB
3 A accompagnate ad Amore perchè per quanto le circostanze portano a queste 3 A c'è sempre quell'amore incondizionato accompagnato a tanto dolore...non sono in grado di essere razzionale,scusate!
(Rispondi)
 
inerverland
inerverland il 24/05/07 alle 16:11 via WEB
Chi aiuta chi? Il bambino è importantissimo ma le donne che non possono tenerlo sappiamo quale dramma ci sarà dietro ad un'adozione ad un abbandono forzato no e allora non giudichiamo ma aiutiamo per quanto ci è possibile nel nostro piccolo mondo .......recuperare una persona farle sentire affetto e comprensione è il dono più grande che possiamo e dovremmo fare. Io ci provo e voi?
(Rispondi)
 
aupaz
aupaz il 25/05/07 alle 10:56 via WEB
ho avuto a che fare con l'aborto, e da uomo, il segno che ti lascia rimane per sempre e non è mai piacevole... Detto questo, quello che dice la chiesa è dogmatico e poco pratico... chi giudica tanto il mondo esterno e non fà pulizia in casa propria non lo prendo molto in considerazione... Non sarà giusto comandare su una vita indifesa vita o morte, ma allo stesso modo anche i preti che allungano le mani qui e là da sempre con vite molto più avanzate, ma ugualmente indifese e maggiormente impressionabili? come la mettiamo... Prima di dire di fare questo e quello, bisogna dare l'esempio...
(Rispondi)
 
bimbayoko
bimbayoko il 28/05/07 alle 23:06 via WEB
In Italia la legislazione in tal senso è sempre limitata,obsoleta,inadeguata e spinge verso il fronte cattolico che poco o nulla dovrebbe centrare...Non esiste un vero aiuto...
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963