Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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FEDERICO ( in memoria di....)

Post n°237 pubblicato il 24 Giugno 2007 da psicologiaforense

DOMANI ( 25 GIUGNO)  LA SUA STORIA VERRA' RACCONTATA
VEDI QUI :

http://www.raccontidivita.rai.it/category/0,1067207,1067035-1073163,00.html

Il mugnaio prussiano che si rivolge all’imperatore e viene trattato con sufficienza, nel salutarlo gli dice: «Ci sarà pure un giudice a Berlino!».

IO, in questi anni, mi sono chiesta : PER FEDERICO CI SARA' PURE UN GIUDICE A FERRARA? IN EFFETTI PARE CHE CI SIA. 

INFATTI IL  GUP  Silvia Migliori, DOPO UNA INDAGINE TRAVAGLIATISSIMA E MOLTO INQUIETANTE ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio fatta dal  pm Nicola Proto.

I quattro AGENTI DELLA QUESTURA DI FERRARA, ACCUSATI DI OMICIDIO COLPOSO ,  saranno processati il 19 ottobre 2007.

SI TRATTA DI  

FORLANI PAOLO (1961)

SEGATTO MONICA (1964)

PONTANI ENZO (1965)

POLLASTRI LUCA (1970)

SI', PURTROPPO,  C' E' ANCHE UNA DONNA AGENTE SCELTO DI POLIZIA, FINO AD OGGI IN SERVIZIO PRESSO LA QUESTURA.

PUBBLICO QUI MOLTO VOLENTIERI IL CONTRIBUTO DELLA BRAVISSIMA CINZIA GUBBINI : .... Gli agenti non si sono presentati in aula e si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La richiesta degli avvocati della difesa (che non hanno chiesto il rito abbreviato) di non luogo a procedere è stata respinta.
Per la famiglia di Federico, morto una mattina di settembre del 2005 mentre tornava a casa dopo una serata passata con gli amici, è il primo spiraglio di luce. Per tutto questo tempo hanno dovuto sopportare il sospetto che loro figlio se la fosse cercata quella scazzottata coi poliziotti, e che ad ucciderlo fosse stato «un malore» dovuto alle droghe che aveva assunto. Prima versione avanzata - e difesa - dalla questura, ma sostenuta anche dal procuratore capo Severino Messina.
Cosa abbia ucciso Federico si potrà ora stabilire in tribunale, in un processo pubblico e trasparente. Niente di più di quello che ha sempre chiesto la famiglia di Federico. Ieri in aula c'erano la madre, Patrizia Moretti, il padre Lino e anche il fratello di Federico, Stefano. Fuori, oltre ai giornalisti, non c'erano i parenti degli imputati, ma diversi poliziotti tra cui il capo della polizia giudiziaria di Stato presso la procura, fidanzato della poliziotta imputata.
Emozione forte per la famiglia Aldrovandi: «Questo è il vero inizio», ha detto Patrizia Moretti. Lino Aldrovandi, solitamente defilato, ha detto chiaro e tondo davanti alle telecamere: «Per me la scelta dei poliziotti di restare in silenzio è la condanna più pesante». E' d'altronde stato un muro quello contro cui hanno dovuto lottare loro e gli amici di Federico. Un clima inquietante, con una iniziale tranche delle indagini, prima che alla prima pm subentrasse l'attuale sostituto Nicola Proto, piena di stranezze: in questi giorni alla procura di Ferrara è stata aperta una inchiesta «bis» che mira a ricercare le responsabilità di chi ha condotto le indagini. Sono saltati fuori i brogliacci delle trascrizioni delle chiamate effettuate quella notte al 113. Erano stati manomessi, gli orari cambiati e posticipati ad arte. E in una cassaforte sono stati trovati campioni di sangue di Federico mai consegnati al magistrato. Ma c'è anche una terza indagine, scaturita da una delle querele piovute sulla testa dei giornalisti che si sono occupati del caso, e che invece sta producendo una serie di interrogatori per verificare se quanto denunciato - testimoni avvicinati da uomini della polizia prima di incontrare il magistrato - sia effettivamente accaduto.
Queste le premesse. Ieri gli avvocati della difesa hanno sottolineato le incongruenze delle indagini, ma non ne hanno chieste di nuove esprimendo, almeno, la volontà anche da parte degli imputati di accertare la verità. Nessuna dichiarazione all'uscita, ma solo un comunicato stampa congiunto dei quattro legali: «Non c'erano le condizioni per giungere a una simile conclusione». Sia le indagini che le perizie, spiegano, «hanno evidenziato la mancanza di un nesso causale tra l'azione di contenimento degli agenti e la morte del giovane», mentre le «svariate sostanze» assunte da Federico hanno avuto «sicura incidenza sul decesso». Federico, sostengono è morto per una excited delirium syndrome, evento «improvviso, imprevedibile e inevitabile». «Doverosa, obbligata e legittima» fu invece la condotta dei quattro agenti, che chiamarono il 118 . Per questo, conclude la nota, gli imputati non sono preoccupati e «attendono con serenità il giudizio». Per gli avvocati delle parti civili, invece, il rinvio a giudizio è un risultato atteso. «E' un passaggio molto importante - osserva il legale Alessandro Gamberini - sia per la famiglia, che ha lottato affinché sulla morte di loro figlio non scendesse il silenzio, che per le attese sociali che si sono create. Se ci sono responsabilità, verranno accertate».
Intanto, i brogliacci scoperti dalla procura hanno aperto nuovi scenari. Anche il pm Proto ha detto in aula che ci sono delle «ombre inquietanti» sulla fase iniziale dell'intervento dei poliziotti. Convinto sostenitore che le urla di Federico, avvertite quella notte da diversi abitanti di via Ippodromo - da cui sarebbe scaturito l'intervento delle volanti - potrebbero invece essere state conseguenza di un precedente «incontro-scontro» tra Federico e i poliziotti è un altro degli avvocati della famiglia, Fabio Anselmo. Su questo ha incentrato il suo intervento in aula. All'uscita, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa: «Ci hanno chiamato sciacalli perché ci opponevamo alle dichiarazioni del questore Graziano e del procuratore Messina, che assolvevano l'operato della polizia. Alcuni di noi hanno ancora un procedimento disciplinare aperto all'ordine degli avvocati».
L'ipotesi di un contatto precedente tra Federico e gli agenti andrà sostanziata. Il dibattimento è tutto da fare, e la partita ancora aperta. Come sottolineato dagli avvocati della difesa, il nesso di casualità non è stato ancora chiaramente dimostrato, e quello sarà uno degli elementi centrali del processo. Ma la cosa più importante per far sì che nuovi testimoni si facciano avanti: ci sono tante persone che quella notte hanno visto e che ancora non hanno parlato.

 
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Commenti al Post:
carlofedele
carlofedele il 24/06/07 alle 23:38 via WEB
con tutta la rabbia che posso... Povero ragazzo, grande mamma !
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/06/07 alle 00:01 via WEB
Ciao Carlo, COME TI CAPISCO!!!
(Rispondi)
 
 
carlofedele
carlofedele il 25/06/07 alle 00:05 via WEB
un onore stare tra voi... Cercherò di portare questo tema sul mio blog. E' tutto così indegno per una società che ama definirsi "civile", bah...
(Rispondi)
 
ele_1_atica
ele_1_atica il 25/06/07 alle 00:02 via WEB
Tu sei uno dei periti?
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/06/07 alle 00:05 via WEB
NO! Non ci sono accertamenti e perizie psichiatriche e/o psicologico forensi. SOLO MEDICO LEGALI. Qui bisognava officiare il PROF. G.V. GIUSTI da subito, non saremmo in questa situazione.............
(Rispondi)
 
ele_1_atica
ele_1_atica il 25/06/07 alle 00:06 via WEB
chi è il medico legale?
(Rispondi)
 
ele_1_atica
ele_1_atica il 25/06/07 alle 00:14 via WEB
IL Procuratore Capo della Procura della Repubblica di Ferrara: Dr. Severino Messina. aveva disposto: " un supplemento di perizia sulle due consulenze depositate dai tecnici della famiglia Aldrovandi e della procura stessa. Il nuovo esame si è reso necessario a causa degli elementi divergenti emersi dalle perizie delle due parti. ... Il supplemento di perizia è stato affidato al direttore dell'Istituto di medicina legale di Ferrara, Francesco Maria Avato, "affinchè valuti anche gli aspetti tossicologici e le divergenze tra le due consulenze"..........
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/06/07 alle 00:19 via WEB
ESATTO!!! Peccato che il medico legale nominato non fosse specializzato in tossicologia ....ma transeat....
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 25/06/07 alle 00:22 via WEB
DOPO I FATTI DI GENOVA CON IL G8, QUESTORI CHE MENTONO SPUDORATAMENTE, COINVOLGIMENTO DEL CAPO DELLA POLIZIA CGHE VIENE PRONTAMENTE SOSTITUITO (forse oggi) CON TALE MANGANELLI, ecc...ecc... quale meraviglia può esserci se a FERRARA 4 poliziotti hanno ucciso a botte un ragazzino??????????
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 25/06/07 alle 00:26 via WEB
Ciao Arza. In effetti sbaglia il prete, sbagliano ogni giorno più volte al giorno i medici e le equipes ospedaliere,ecc........ perchè non dovrebbero "sbagliare" dei poliziotti??? CHE POI QUESTI VENGANO COPERTI ECC... rientra in un malinteso spirito di corpo..............
(Rispondi)
 
 
monnalisa100
monnalisa100 il 25/06/07 alle 14:46 via WEB
credo che ogni giorno sia sempre peggio ,perche purtroppo e la societa degli uomini che e marcia ,quei pochi ancora buoni non riusciranno mai a vincere queste battaglie ,certo ogni uno di noi dice la propia ,ma credo che chi sia stato colpito da tutte queste assurde cattiveria sia in cerca solo di un po di giustizia...e la giustizia non esiste ,il mondo va a rotoli ,e non ci resta altro che sperare ,che tutto questo non ci tocchi mai da vicino ,perche credo che se non le vivi queste cose ,non puoi capire niente ,chi dice na cosa chi un altra ,la verita e solo una.... non esiste piu umanita'ma solo ingiustizia e cattiveria... buona giornata e grazie
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 25/06/07 alle 00:27 via WEB
MA E' DISPERANTE..... ALTRO CHE COPRIRE.... QUI HANNO INQUINATO LE PROVE, ecc..
(Rispondi)
 
arza1
arza1 il 25/06/07 alle 00:30 via WEB
Tu Psyco pensi che il medico legale, il questore, la PM ( credo si chiamasse Guerra), gli ufficiali della questura di ferrara , ecc... PAGHERANNO? VERRANNO PROCESSATI? NO ASSOLUTAMENTE. TUTTI PROMOSSI. Promoveat ut amoveat. CHE SCANDALO!!!! EROICA LA MAMMA CORAGGIO!!!!!!!
(Rispondi)
 
auroraml
auroraml il 25/06/07 alle 00:33 via WEB
VADO UN PO' FUORI TEMA.MA MI STA A CUORE E POI E' CORRELATO: Amnesty: rapporto su abusi della polizia Usa contro omosessuali Amnesty International - International Secretariat | Amnesty International (sezione italiana) giovedì, 23 marzo, 2006 Manifestazione in Usa contro le violenze della polizia Migliaia di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali (Lgbt) negli Usa sono vittime di un sistema che alimenta la discriminazione e facilita la tortura, i maltrattamenti e l’impunità. Lo afferma un rapporto reso pubblico oggi da Amnesty International, in cui sono denunciati gli abusi commessi dalla polizia statunitense sulla base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere. Il rapporto contiene testimonianze raccolte da Amnesty International tra il 2003 e il 2005 all’interno della comunità Lgbt e provenienti anche da vittime di violenza di genere e di abusi da parte della polizia, attivisti per i diritti umani, avvocati e appartenenti alle forze dell’ordine. “Queste testimonianze svelano un modello assai chiaro e preoccupante. Casi di percosse, violenza sessuale, abusi verbali, minacce e umiliazioni da parte delle forze di polizia contro persone Lgbt si verificano ogni giorno in centri di detenzione, prigioni, abitazioni private e in strada” – si legge nel rapporto. Nel 2004 una donna di Athens, Georgia, ha denunciato di essere stata stuprata nel proprio appartamento, sotto la minaccia di una pistola, da parte di un pubblico ufficiale che voleva “darle una lezione” in quanto lesbica. All’interno della comunità Lgbt statunitense, i transessuali, gli appartenenti alle minoranze etniche, i giovani e i migranti vengono particolarmente presi di mira dalla polizia. Una transessuale nativo-americana ha raccontato ad Amnesty International che nell’ottobre 2003 venne bloccata da due agenti di polizia mentre stava camminando, nelle prime ore del mattino, in una strada di Los Angeles. I due agenti l’ammanettarono, la costrinsero a salire a bordo della loro vettura e si diressero in un vicolo cieco nei pressi di Hollywood Boulevard, dove la picchiarono, la insultarono e la violentarono per poi lasciarla sull’asfalto dicendole: “Ecco quello che ti meriti!” Nonostante i significativi progressi fatti negli ultimi decenni sul piano del riconoscimento dei diritti delle persone Lgbt, la persistenza di attitudini discriminatorie ha determinato una situazione in cui gli abusi nei loro confronti sono sovente giudicati “una cosa normale”. Spesso, le vittime non denunciano le brutalità e gli abusi poiché temono di trovarsi di fronte a reazioni ostili e violente da parte della polizia e sanno, inoltre, che molte denunce non vengono sottoposte a indagini adeguate e imparziali. “Al di là del fatto che esistono ancora alcune legislazioni discriminatorie, il problema più grande è il modo discriminatorio in cui molte leggi vengono applicate. È questa situazione a determinare, frequentemente, l’arresto e l’imprigionamento solo a causa dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere della vittima” – afferma il rapporto di Amnesty International. Nel dicembre 2003, a Chicago, un giovane attivista gay afro-americano che si trovava in attesa a una fermata dell’autobus venne arrestato dalla polizia per vagabondaggio a scopo di delinquenza. Nonostante avesse fornito le proprie generalità e informazioni sull’organismo in cui militava, fu tenuto agli arresti per due giorni. “Perché le riforme siano efficaci, occorre che siano sostenute ai più alti livelli. Deve esserci il fondamentale riconoscimento del diritto di esprimere liberamente il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere” - sottolinea Amnesty International. L’organizzazione per i diritti umani chiede alle autorità federali e statali degli Usa di intraprendere azioni per prevenire l’applicazione discriminatoria della legge, indagare su tutte le denunce di abusi sessuali, fisici o verbali contro le persone Lgbt da parte delle forze dell’ordine e sottoporre alla giustizia i responsabili. Il rapporto è stato pubblicato nell’ambito di una campagna di Amnesty International sugli abusi della polizia contro persone Lgbt, lanciata nel settembre 2005. Nel corso del presente anno, l’organizzazione sottoporrà le proprie preoccupazioni sulla situazione dei diritti umani negli Usa al Comitato dell’Onu contro la tortura e al Comitato dell’Onu sui diritti umani.
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 25/06/07 alle 00:35 via WEB
Avevo sentito parlare in TV di una MAMMA CORAGGIO che attraverso il BLOG era riuscita a ottenere giustizia... o a far iniziare un processo.........
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 25/06/07 alle 00:35 via WEB
HO LETTO ADESSO IL BLOG... MAMMA MIA!!!!!!!!!!!!!
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 25/06/07 alle 00:37 via WEB
LEGGI QUI EDU. RIASSUMO. Il gup di Ferrara Silvia Migliori ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio a carico dei quattro agenti della polizia di Stato accusati di omicidio colposo per la morte di Federico Aldrovandi avvenuta il 25 settembre 2005. Paolo Forlani, Monica Segatto, Enzo Pontani e Luca Pollastri dovranno rispondere di omicidio colposo per avere "cagionato o comunque concorso a cagionare" il decesso del ragazzo. Come si legge nella richiesta firmata dal pm Nicola Proto e dal Procuratore capo Severino Messina, durante l'intervento di polizia per immobilizzare il diciottenne i quattro agenti si sarebbero resi responsabili di "omissioni e imprudenze". I poliziotti avrebbero "ingaggiato una colluttazione, eccedendo i limiti del legittimo intervento": secondo la ricostruzione della Procura, gli agenti, pur in superiorità numerica, "percuotevano Federico Aldrovandi in diverse parti del corpo facendo uso di manganelli (due dei quali andavano rotti)". Un intervento che non si sarebbe fermato, nonostante il ragazzo "in più occasioni" avesse chiesto di smettere "con la significativa parola 'basta'". Al contrario, sarebbe stato tenuto "ormai agonizzante, in posizione prona, ammanettato, rendendone difficoltosa la respirazione". In particolare, si contesta il ritardo con cui fu chiamato il 118 per i soccorsi. Per gli avvocati difensori Gabriele Bordoni, Sandro Pellegrini, Giovanni Trombini e Michela Vecchi non ci potrebbe essere "nesso causale fra l'azione di contenimento degli agenti e la morte del giovane": il decesso del povero Federico sarebbe da ritenersi "evento improvviso, imprevedibile e inevitabile". I difensori definiscono la condotta dei loro assistiti in quella drammatica mattina di due anni fa "doverosa, obbligata e legittima, data l'accertata situazione di pericolosità in cui essi si trovarono ad agire". "Per la famiglia Aldrovandi questa è una tappa importante - ha invece commentato l'avvocato di parte civile Alessandro Gamberini - perché da sempre si è battuta perché ci fosse un luogo pubblico per fare chiarezza rispetto ad una morte così traumatica. Un giovane di 18 anni che muore in quelle circostanze ha diritto ad avere un accertamento serio che, invece, non è stato effettuato nelle prime fasi delle indagini. Il dibattimento sarà un punto importante per una vicenda che meritava di essere discussa in questa forma". Appuntamento al 19 ottobre 2007, quindi, data di inizio del processo. Dopo due anni di silenzi e menzogne, la giustizia potrà iniziare a fare il suo corso. Per quella data sarà presente tutta la famiglia Aldrovandi: padre, madre e fratello, uniti con tenacia in una battaglia coraggiosa e spesso solitaria nel nome di Federico. Insieme a loro amici, simpatizzanti, gente comune: gli stessi che una settimana prima dell'udienza hanno partecipato con un fiore in mano alla fiaccolata partita da via Ippodromo, il luogo della tragica morte. Tutti chiedono verità e giustizia. Come scrive la madre, tutti vogliono "risposte chiare per rispetto di una vita e delle stesse forze dell'ordine".
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 25/06/07 alle 00:38 via WEB
QUELLA MALEDETTA MATTINA DEL 25/9/05 QUANDO DONNE E UOMINI SI SONO TRASFORMATI IN BELVE...
(Rispondi)
 
doctorlegum
doctorlegum il 25/06/07 alle 00:39 via WEB
GUARDA CHE NON SONO STATI ANCORA PROCESSATI, QUINDI SONO INNOCENTI, ALLO STATO....
(Rispondi)
 
doctorlegum
doctorlegum il 25/06/07 alle 00:44 via WEB
HANNO UCCISO? SI! ( lo dicono loro stessi). SONO STATI "COPERTI"? SI'! 8 lo dice la motivazione del rinvio a giudizio). I verbali sono stati cancellati, riscritti, corretti? SI' ( c'è evidenza documentale). Fiale di sangue del povero FEDERICO sono state nascoste ecc...? SI' ( lo dice il nuovo PM). Il precedente PM non ha svolto le indagini come ci si aspettava SI' ( però: Il coraggio, uno, se non ce l'ha, non se lo può dare»). ALLORA DICIAMO CI SONO ELEMENTI....
(Rispondi)
 
doctorlegum
doctorlegum il 25/06/07 alle 00:46 via WEB
CI SONO ELEMENTI INQUIETANTI E DI GRANDISSIMA PREOCCUPAZIONE IN QUESTO INFELICISSIMO CASO, PERO' NON C'E' STATO PROCESSO... QUINDI GRIDIAMOLO FORTE: S O N O I N N O C E N T I " ( fino a prova contraria... il garantismo vale per tutti........)
(Rispondi)
 
dottoresottile
dottoresottile il 25/06/07 alle 00:47 via WEB
Caro Avv. sei un po' ... come dire non so........ VIZI LOGICI NEL TUO ARGOMENTARE?
(Rispondi)
 
dottoresottile
dottoresottile il 25/06/07 alle 00:48 via WEB
Prima affermi che sono colpevoli e non solo loro
(Rispondi)
 
dottoresottile
dottoresottile il 25/06/07 alle 00:48 via WEB
POI DICI: IO SONO GARANTISTA QUINDI...........
(Rispondi)
 
dottoresottile
dottoresottile il 25/06/07 alle 00:50 via WEB
FINCHE' NON C'E' SENTENZA DEFINITIVA PASSATA IN GIUDICATO PER ME SONO INNOCENTI! C'è un vizio logico, ma se si è garantisti, come anch'io sono, bisogna fare come fai tu e ammegttere , contro ogni evidenza: SONO INNOCENTI PERCHE' NON HANNO ANCORA AVUTO UNA CONDANNA IN CASSAZIONE!!!!
(Rispondi)
 
bibiosa
bibiosa il 25/06/07 alle 00:51 via WEB
E' GIUSTO..ma ti fa morire dalla rabbia!!!
(Rispondi)
 
bibiosa
bibiosa il 25/06/07 alle 00:51 via WEB
PERCHE' MASSACRARE UN ADOLESCENTE INDIFESO?
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 25/06/07 alle 00:56 via WEB
QUESTA storia di Federico Aldrovandi non la reggo,non la reggo come uomo CHE CREDE NELLA DEMOCRAZIA, MA SOPRATTUTTO NON LA REGGO COME GENITORE E COME NONNO. Ogni volta che leggo qualcosa su Federico non c’è la faccio, monta su di me un misto di rabbia e apprensione, si l’ apprensione di un padre che ha figli e nipoti che escono la sera come tutti i giovani delle loro età. Ma una sera potrebbero trovare quattro tutori dell’ordine, che dovrebbero essere sulla strada per tutelare il cittadino onesto. MA INVECE COSA ACCADE? Avviene la tragedia, quelle persone non sono i tutori dei cittadini onesti, ma sono gli aguzzini e della peggior specie, perchè indossano una divisa che stanno disonorando. Questi aguzzini credono di essere dei super uomini, ma sono solo e soltanto dei vigliacchi…..non c’è nessuna forma di coraggio nel picchiare un ragazzo in quattro armati di manganelli, anzi potremmo dire che è la forma di comportamento degli uomini vili e vigliacchi.
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 25/06/07 alle 00:57 via WEB
SONO COLPEVOLI MA BISOGNA DIRLO TRA 10 ANNI DOPO LA CASSAZIONE??? VA BENE!
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 25/06/07 alle 00:58 via WEB
MI ADEGUO, CON SOFFERENZA MA MI ADEGUO........
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 25/06/07 alle 01:02 via WEB
ECCEZIONALE E STRAORDINARIA LA MAMMA DI FEDERICO
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 25/06/07 alle 01:03 via WEB
SENTITE COSA RACCONTA QUESTA MAMMA CORAGGIO: Scrivo la storia di quel che è successo a Federico, mio figlio. Non scriverò tutto di lui, non si può raccontare una vita, anche se di soli 18 anni appena compiuti. È morto il 25 settembre, il giorno di natale sono stati tre mesi. Ho sempre pensato che sopravvivere ad un figlio fosse un dolore insostenibile. Ora mi rendo conto che in realtà non si sopravvive. Non lo dico in senso figurato. È proprio così. Una parte di me non ha più respiro. Non ha più luce, futuro. Perché il respiro, la luce e il futuro sono stati tolti a lui. Sabato 24 settembre è stato un giorno sereno, allegro. Dopo la scuola il pranzo insieme, chiacchiere, risate. Era ancora estate, faceva caldo. Ha portato a spasso il suo amico cane. Non lo faceva spesso, ma quel giorno è andato con la musica in cuffia. Tutto in quel giorno aveva un'aura speciale. Pensandoci ora è come se avesse voluto salutare tutti noi. Ha avuto sorrisi per tutti. la gioia era lui. Ha incontrato la compagnia, ha fatto il suo lavoretto di consegna pizza. Il programma della sera prevedeva un concerto a Bologna. Prima di partire è passato da casa per cambiarsi le scarpe, rotte giocando a pallone. È stata l'ultima volta che l'ho visto vivo. Ha salutato tutti, compreso il fratello che dormiva già, chiedendomi perché Stefano non avesse risposto al suo saluto. Anche una sua amica mi ha confermato che quella sera era sereno, che l'ha salutata sorridente con la solita pacca sulla spalla e l'appuntamento al giorno dopo. Non è mai esistito il giorno dopo. Al Link il concerto era stato annullato. Quindi la serata è trascorsa lì dentro. L'hanno detto i compagni che erano con lui, non posso definirli amici, e le analisi lo hanno confermato. Uno dei ragazzi gli ha venduto una sostanza, una pasticca o simili. Lo definiscono lo sballo del sabato sera. È sbagliato si. Ma non si muore di questo. Federico lo sapeva bene. Era stato partecipe di un progetto scolastico di ricerca e informazione promosso dalla rovincia. So che la sua era una conoscenza approfondita con ricerche sui siti delle asl, conosceva le sostanze e gli effetti. Ed era a suo modo un igienista. Aveva grande cura del suo corpo, di quel che mangiava. Era uno sportivo. Una ragazzo splendido pieno di salute. E di progetti: pensava alla musica, al suo futuro, lo studio serviva a costruire il futuro. Nell'immediato c'erano le cose semplici: la patente dopo pochi giorni, il karate, un band musicale da organizzare con gli amici, e la vita di tutti i giorni cercando di stare bene. Trascorsa la serata il gruppo era rientrato a Ferrara, tornati al punto di incontro dove i più avevano lasciato le macchine o i motorini. Federico era a piedi. Era partito da casa in macchina con Michy, che poi non era andato a Bologna. Erano ormai le cinque del mattino. I ragazzi hanno raccontato che gli hanno offerto un passaggio ma Federico non aveva voglia di rientrare subito. Sarebbe tornato a piedi. Era vicino a casa. Dal suo cellulare si vede che ha chiamato diversi altri amici. Specialmente i suoi migliori amici, un paio di volte ciascuno. Forse per chiedergli se erano ancora fuori. sembra che nessuno gli abbia risposto. I ragazzi che conosco mi hanno detto che avevano già spento il cellulare per dormire. E poi non so cosa sia successo esattamente. A quell'ora mi sono svegliata, forse non del tutto, chiedendomi se Federico fosse rientrato. Avevo una stanchezza invincibile non riuscivo a muovermi. Poi ho sentito un rumore nella sua stanza ed ero sicura che fosse lì. Mi sono risvegliata che erano quasi le otto. Ho cominciato a chiamarlo e ad inviare messaggi. Nulla. Non era possibile che non rispondesse. Se tardava mi avvisava sempre. Diceva che lo stressavo ma non voleva farmi stare in pensiero. Mi aggrappavo all'idea che avesse solo perso il cellulare. Poi l'ha chiamato anche suo padre. Sul cellulare di Federico il padre è memorizzato col solo nome, Lino. Una voce ha risposto. Ha imperiosamente chiesto chi fosse al telefono, ed ha chiesto di descrivere Federico. Poi si è qualificato come agente di polizia, ed alle nostre domande ha risposto che avevano trovato il cellulare su una panchina dalle parti dell'ippodromo e che stavano facendo accertamenti. Ed ha riattaccato. Immediatamente ho cercato in Questura, e ho cercato anche ripetutamente un amico che ci lavora. Nulla. Il centralinista rispondeva: c'è il cambio di turno. non sono informato, appena avremo notizie chiameremo noi. Niente per altre tre ore!!!! Passate nell'angoscia e nelle telefonate frenetiche agli ospedali, ai suoi amici e di nuovo ripetutamente alla questura. Nel frattempo Stefano è accorso in bicicletta alla ricerca del fratello. Ringrazio il cielo che non sia andato nel posto giusto. La polizia è venuta ad avvisarci solo verso le 11. dopo che lo avevano portato via. Il suo corpo è rimasto sulla strada dalle 6 alle 11. E non mi hanno chiamata. Era mio figlio. Nessuno ha il diritto di tenere una mamma lontana da suo figlio! E mi hanno detto che lo hanno fatto per me. perché era meglio che non vedessi. In quel momento gli ho creduto. La polizia ha detto che un'abitante della zona aveva chiamato perché sentiva delle urla. Dicevano anche che si era ferito sbattendo da solo la testa contro i muri. Questo si è rivelato falso. Smentito dalle verifiche. Federico era sfigurato dalle percosse. Molto tempo dopo ho riavuto i suoi abiti. Portava maglietta, una felpa col cappuccio e il giubbotto jeans. Sono completamente imbevuti di sangue. Hanno detto che non voleva farsi prendere. Che ha lottato ed è salito anche in piedi sulla macchina della polizia. I medici hanno riferito che aveva lo scroto schiacciato, una ferita lacero-contusa alla testa e numerosi segni di percosse in tutto il corpo. Ho potuto vedere solo quella sul viso, dalla tempia sinistra all'occhio e giù fino allo zigomo, e i segni neri delle manette ai polsi. L'ho visto nella bara. Il suo corpo non sembrava più allineato e simmetrico. Il mio bambino era perfetto, e stupendo. L'hanno distrutto. E la polizia mi raccontava che era drogato. Che si era fatto male da solo. Che tutto questo era successo perché era un povero tossico e noi sfortunati. Lo vogliono uccidere due volte. Le analisi hanno confermato che quel che aveva preso era irrilevante. Non certo causa di morte né di comportamenti aggressivi. Semmai il contrario. Quel che penso è che Federico fosse terrorizzato in quel momento. Gli stava crollando il mondo addosso. La vergogna di essere fermato dalla polizia, la patente allontanata perché aveva preso una pasticca. E aveva dimenticato la carta di identità. Quella mattina nel vicinato dicevano che era morto un albanese. Nessuno si preoccupava più di tanto. Ha certo cercato di scappare. Di non farsi prendere. Visto com'era ridotto si capisce come lo abbiano fermato. Quando lo hanno immobilizzato, ammanettato a pancia in giù non ha più avuto la forza di respirare. Chissà quando se ne sono accorti? L'ambulanza è stata chiamata quando ormai non c'era più niente da fare. E nemmeno allora lo hanno portato all'ospedale per provare un intervento estremo. Lo hanno lasciato lì sulla strada. Cinque ore. Poi lo hanno portato all'obitorio. E solo allora sono venuti ad avvisarci. Perché? Se fosse vero che dava in escandescenze da solo perché non è stata chiamata subito l'ambulanza? Perché atterrarlo in modo tanto violento e cruento? Era solo. Non c'era nessuno. Era disarmato. Non era una minaccia per nessuno. Perché aspettare tanto prima di avvisare la famiglia? Chiaro. Per non farcelo vedere. Se lo avessimo visto così cosa sarebbe successo? Che risonanza avrebbe avuto? Sul giornale del giorno dopo un articolo che dichiarava che era morto per un malore. Tratto dal mattinale della questura. Il giorno dopo sull'altra testata cittadina "Federico sfigurato". Immediate controdeduzioni del Capo Procura: "non è morto per le percosse". Questa è stata la prima ammissione di quanto successo. Ad oggi ancora non sono stati depositati ufficialmente gli esiti degli esami medici. Sono emersi solo alcuni dettagli che ho citato prima. Quel che non mi dà pace è il pensiero del terrore e del dolore che ha vissuto Federico nei suoi ultimi minuti di vita. Non ha mai fatto male a nessuno. Credeva nell'amicizia che dava a piene mani. Era un semplice ragazzo come tanti. Come tutti i ragazzi di quell'età si credeva grande ma dentro non lo era ancora. Aveva tutte le possibilità di una vita davanti, e una gran voglia di viverla. http://federicoaldrovandi.blog.kataweb.it/
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igina85
igina85 il 25/06/07 alle 01:04 via WEB
Ma qualcosa di agghiacciante, come se non bastasse, sta per accadere
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igina85
igina85 il 25/06/07 alle 01:06 via WEB
Capo polizia, questore, ufficiali, specialisti, magistrati NON SARANNO PUNITI!!!!!!!!
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igina85
igina85 il 25/06/07 alle 01:07 via WEB
I 4 assassini verranno, nella migliore delle ipotesi, condannati per ECCESSO COLPOSO DI LEGITTIMA DIFESA PUTATIVA
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igina85
igina85 il 25/06/07 alle 01:09 via WEB
Legittima difesa putativa significa che loro ( in 4) hanno temuto e hanno CREDUTO di essere sopraffatti e feriti da un minore solo e disarmato, ecc...
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agostino88
agostino88 il 25/06/07 alle 01:12 via WEB
SI SONO MOSSI ANCHE ALLA CAMERA: DE SIMONE (PRC): NECESSARIO AVVIARE INDAGINE SULLA MORTE DI ALDROVANDI question time alla camera "Data la gravità e la drammaticità di quanto accaduto domenica 25 settembre a Ferrara, quando un giovane, Federico Aldrovandi, è morto dopo essere stato fermato dalla polizia mentre ritornava a casa, il Ministro dell'interno intende avviare un'indagine nella questura di Ferrara per ricostruire la vicenda nei minimi particolari, affinché vengano chiariti i fatti, vengano individuati i responsabili e vengano informati i familiari di tutti i dati necessari a ricostruire la vicenda? - è la domanda posta da Titti De Simone, deputata di Rifondazione Comunista, nell'interrogazione a risposta immediata rivolta al Ministro Pisanu - Una prima versione dell'accaduto fornita dalla polizia avrebbe addotto a motivo del decesso quello di un malore dovuto a probabile overdose, ma la versione della questura contrasterebbe con la relazione di servizio della squadra mobile. La famiglia - spiega De Simone - è stata avvertita soltanto dopo cinque ore dal decesso e, nonostante la madre abbia presentato richiesta di relazione medica relativa all'accaduto, ancora oggi, a quasi quattro mesi dall'episodio, non è riuscita ad averne una copia. La perizia tossicologica non sembra essere coerente con la versione dell'overdose e il procuratore capo si sarebbe affrettato a negare l'ipotesi di morte per percosse, ancora prima che fossero resi noti gli esiti dell'autopsia. A suscitare dubbi sull'accaduto si aggiungono i segni di sangue sul viale e anche i segni di manganellate sul corpo (viso, schiena e gambe) del ragazzo, anche con manganello impugnato al contrario, uno dei quali si è rotto ed è stato trovato sul luogo dove è deceduto il ragazzo. Si aggiunge al già fumoso quadro il fatto che, nonostante alcuni agenti abbiano dovuto ricorrere al pronto soccorso con prognosi da 7 a 20 giorni, alla questione non si è voluto in alcun modo dare pubblicità e non è stata in alcun modo citata la possibilità di una resistenza o di una reazione da parte del ragazzo; al momento nessun testimone avrebbe ufficialmente ammesso di aver visto qualcosa, ma qualcuno avrebbe visto il ragazzo immobilizzato con il ginocchio da un poliziotto che gli puntava il manganello sulla gola e con l'altra mano gli tirava i capelli. La madre del ragazzo ha aperto un blog su internet da cui risulta quanto segue: «dicevano anche che si era ferito sbattendo da solo la testa contro i muri. Questo si è rivelato falso. Smentito dalle verifiche. Federico era sfigurato dalle percosse. Molto tempo dopo ho riavuto i suoi abiti. Portava maglietta, una felpa col cappuccio e il giubbotto jeans. Sono completamente imbevuti di sangue. (...) I medici hanno riferito che aveva lo scroto schiacciato, una ferita lacero-contusa alla testa e numerosi segni di percosse in tutto il corpo. Ho potuto vedere solo quella sul viso, dalla tempia sinistra all'occhio e giù fino allo zigomo, e i segni neri delle manette ai polsi. ». È necessario - conclude De Simone - che sia fatta luce sulla morte di Federico Aldrovandi, ricostruendo l'accaduto e identificando i responsabili per dare le adeguate risposte ai familiari".
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agostino88
agostino88 il 25/06/07 alle 01:13 via WEB
Però se non era per la Madre tutto sarebbe stato sepolto con la salma martoriata di FEDERICO
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adolfodgl5
adolfodgl5 il 25/06/07 alle 01:16 via WEB
IO taccio ridò la parola alla MAMMA : Ferrara, 2/1/2006 Scrivo la storia di quel che è successo a Federico, mio figlio. Non scriverò tutto di lui, non si può raccontare una vita, anche se di soli 18 anni appena compiuti. È morto il 25 settembre, il giorno di natale sono stati tre mesi… Ho sempre pensato che sopravvivere ad un figlio fosse un dolore insostenibile. Ora mi rendo conto che in realtà non si sopravvive. Non lo dico in senso figurato. È proprio così. Una parte di me non ha più respiro. Non ha più luce, futuro… Perché il respiro, la luce e il futuro sono stati tolti a lui. Sabato 24 settembre è stato un giorno sereno, allegro… Dopo la scuola il pranzo insieme, chiacchiere, risate. Era ancora estate, faceva caldo. Ha portato a spasso il suo amico cane. Non lo faceva spesso, ma quel giorno è andato con la musica in cuffia. Tutto in quel giorno aveva un’aura speciale. Pensandoci ora è come se avesse voluto salutare tutti noi. Ha avuto sorrisi per tutti… la gioia era lui. Ha incontrato la compagnia, ha fatto il suo lavoretto di consegna pizza. Il programma della sera prevedeva un concerto a Bologna. Prima di partire è passato da casa per cambiarsi le scarpe, rotte giocando a pallone… È stata l’ultima volta che l’ho visto vivo. Ha salutato tutti, compreso il fratello che dormiva già, chiedendomi perché Stefano non avesse risposto al suo saluto. Anche una sua amica mi ha confermato che quella sera era sereno, che l’ha salutata sorridente con la solita pacca sulla spalla e l’appuntamento al giorno dopo… Non è mai esistito il giorno dopo. Al Link il concerto era stato annullato. Quindi la serata è trascorsa lì dentro. L’hanno detto i compagni che erano con lui, non posso definirli amici, e le analisi lo hanno confermato. Uno dei ragazzi gli ha venduto una sostanza, una pasticca o simili. Lo definiscono lo sballo del sabato sera. È sbagliato si. Ma non si muore di questo… Federico lo sapeva bene. Era stato partecipe di un progetto scolastico di ricerca e informazione promosso dalla provincia. So che la sua era una conoscenza approfondita con ricerche sui siti delle asl, conosceva le sostanze e gli effetti. Ed era a suo modo un igienista. Aveva grande cura del suo corpo, di quel che mangiava. Era uno sportivo. Una ragazzo splendido pieno di salute. E di progetti: pensava alla musica, al suo futuro, lo studio serviva a costruire il futuro. Nell’immediato c’erano le cose semplici: la patente dopo pochi giorni, il karate, un band musicale da organizzare con gli amici, e la vita di tutti i giorni cercando di stare bene… Trascorsa la serata il gruppo era rientrato a Ferrara, tornati al punto di incontro dove i più avevano lasciato le macchine o i motorini. Federico era a piedi. Era partito da casa in macchina con Michy, che poi non era andato a Bologna. Erano ormai le cinque del mattino. I ragazzi hanno raccontato che gli hanno offerto un passaggio ma Federico non aveva voglia di rientrare subito. Sarebbe tornato a piedi. Era vicino a casa… Dal suo cellulare si vede che ha chiamato diversi altri amici. Specialmente i suoi migliori amici, un paio di volte ciascuno. Forse per chiedergli se erano ancora fuori… sembra che nessuno gli abbia risposto. I ragazzi che conosco mi hanno detto che avevano già spento il cellulare per dormire. E poi non so cosa sia successo esattamente. A quell’ora mi sono svegliata, forse non del tutto, chiedendomi se Federico fosse rientrato. Avevo una stanchezza invincibile non riuscivo a muovermi. Poi ho sentito un rumore nella sua stanza ed ero sicura che fosse lì… Mi sono risvegliata che erano quasi le otto. Ho cominciato a chiamarlo e ad inviare messaggi. Nulla… Non era possibile che non rispondesse. Se tardava mi avvisava sempre. Diceva che lo stressavo ma non voleva farmi stare in pensiero. Mi aggrappavo all’idea che avesse solo perso il cellulare… Poi l’ha chiamato anche suo padre. Sul cellulare di Federico il padre è memorizzato col solo nome, Lino. Una voce ha risposto. Ha imperiosamente chiesto chi fosse al telefono, ed ha chiesto di descrivere Federico. Poi si è qualificato come agente di polizia, ed alle nostre domande ha risposto che avevano trovato il cellulare su una panchina dalle parti dell’ippodromo e che stavano facendo accertamenti. Ed ha riattaccato. Immediatamente ho cercato in Questura, e ho cercato anche ripetutamente un amico che ci lavora. Nulla. Il centralinista rispondeva: c’è il cambio di turno… non sono informato…, appena avremo notizie chiameremo noi… Niente per altre tre ore!!!! Passate nell’angoscia e nelle telefonate frenetiche agli ospedali, ai suoi amici e di nuovo ripetutamente alla questura. Nel frattempo Stefano è accorso in bicicletta alla ricerca del fratello. Ringrazio il cielo che non sia andato nel posto giusto. La polizia è venuta ad avvisarci solo verso le 11. dopo che lo avevano portato via. Il suo corpo è rimasto sulla strada dalle 6 alle 11. E non mi hanno chiamata. Era mio figlio. Nessuno ha il diritto di tenere una mamma lontana da suo figlio! E mi hanno detto che lo hanno fatto per me… perché era meglio che non vedessi. In quel momento gli ho creduto. La polizia ha detto che un’abitante della zona aveva chiamato perché sentiva delle urla. Dicevano anche che si era ferito sbattendo da solo la testa contro i muri. Questo si è rivelato falso. Smentito dalle verifiche. Federico era sfigurato dalle percosse. Molto tempo dopo ho riavuto i suoi abiti. Portava maglietta, una felpa col cappuccio e il giubbotto jens. Sono completamente imbevuti di sangue. Hanno detto che non voleva farsi prendere. Che ha lottato ed è salito anche in piedi sulla macchina della polizia. I medici hanno riferito che aveva lo scroto schiacciato, una ferita lacero-contusa alla testa e numerosi segni di percosse in tutto il corpo. Ho potuto vedere solo quella sul viso, dalla tempia sinistra all’occhio e giù fino allo zigomo, e i segni neri delle manette ai polsi. L’ho visto nella bara. Il suo corpo non sembrava più allineato e simmetrico. Il mio bambino era perfetto, e stupendo. L’hanno distrutto… E la polizia mi raccontava che era drogato. Che si era fatto male da solo. Che tutto questo era successo perché era un povero tossico e noi sfortunati… Lo vogliono uccidere due volte. Le analisi hanno confermato che quel che aveva preso era irrilevante. Non certo causa di morte né di comportamenti aggressivi. Semmai il contrario. Quel che penso è che Federico fosse terrorizzato in quel momento. Gli stava crollando il mondo addosso. La vergogna di essere fermato dalla polizia, la patente allontanata perché aveva preso una pasticca. E aveva dimenticato la carta di identità. Quella mattina nel vicinato dicevano che era morto un albanese. Nessuno si preoccupava più di tanto… Ha certo cercato di scappare. Di non farsi prendere. Visto com’era ridotto si capisce come lo abbiano fermato. Quando lo hanno immobilizzato, ammanettato a pancia in giù non ha più avuto la forza di respirare. Chissà quando se ne sono accorti? L’ambulanza è stata chiamata quando ormai non c’era più niente da fare. E nemmeno allora lo hanno portato all’ospedale per provare un intervento estremo. Lo hanno lasciato lì sulla strada. Cinque ore. Poi lo hanno portato all’obitorio. E solo allora sono venuti ad avvisarci. Perché? Se fosse vero che dava in escandescenze da solo perché non è stata chiamata subito l’ambulanza? Perché atterrarlo in modo tanto violento e cruento? Era solo. Non c’era nessuno. Era disarmato. Non era una minaccia per nessuno. Perché aspettare tanto prima di avvisare la famiglia? Chiaro. Per non farcelo vedere… Se lo avessimo visto così cosa sarebbe successo? Che risonanza avrebbe avuto? Sul giornale del giorno dopo un articolo che dichiarava che era morto per un malore… tratto dal mattinale della questura. Il giorno dopo sull’altra testata cittadina “Federico sfigurato”. Immediate controdeduzioni del Capo Procura: “non è morto per le percosse”… questa è stata la prima ammissione di quanto successo. Ad oggi ancora non sono stati depositati ufficialmente gli esiti degli esami medici. Sono emersi solo alcuni dettagli che ho citato prima. Quel che non mi da pace è il pensiero del terrore e del dolore che ha vissuto Federico nei suoi ultimi minuti di vita. Non ha mai fatto male a nessuno. Credeva nell’amicizia che dava a piene mani. Era un semplice ragazzo come tanti. Come tutti i ragazzi di quell’età si credeva grande ma dentro non lo era ancora. Aveva tutte le possibilità di una vita davanti, e una gran voglia di viverla… Posto questo messaggio dato che in parte mi coinvolge, anche se non lo conoscevo personalmente era comunque amico di conoscenti. Se vi interessa saperne di più visitate questo blog: Per scoprire il massacro
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desnudamaia
desnudamaia il 25/06/07 alle 01:18 via WEB
E' UN POST CHE FA PAURA, PSICO??????????????
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elvia4
elvia4 il 25/06/07 alle 06:35 via WEB
L'opinione pubblica cominciò ad interessarsi del caso dopo che la madre di Federico, Patrizia Moretti, un anno e mezzo fa aprì un blog che diventò un caso nazionale e fece riaprire l'inchiesta. Come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Nicola Proto e dal Procuratore capo Severino Messina, i quattro poliziotti delle «volanti» hanno ecceduto «i limiti dell'adempimento di un dovere». Un eccesso colposo che ha «cagionato o comunque concorso a cagionare il decesso di Federico Aldrovandi» e che ha portato la Procura a richiedere per gli agenti il processo: un reato per cui, come recita il capo di imputazione, è prevista la pena dell'omicidio colposo.
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arza1
arza1 il 25/06/07 alle 06:36 via WEB
I quattro agenti erano intervenuti all'alba del 25 settembre 2005 in via Ippodromo, dove era stata segnalata la presenza di un giovane in stato di forte agitazione. Durante l'intervento di polizia per immobilizzare il diciottenne, i quattro agenti, secondo la Procura, si sono resi responsabili di omissioni e imprudenze. In particolare, viene contestato il ritardo con cui chiamarono il 118; secondo l' accusa, inoltre, la condotta dei poliziotti è da considerarsi «imprudente», per aver «ingaggiato una colluttazione» con Aldrovandi «eccedendo i limiti del legittimo intervento». Pur in superiorità numerica, prosegue il pm, gli agenti «percuotevano Federico Aldrovandi in diverse parti del corpo facendo uso di manganelli (due dei quali andavano rotti, ndr)». Un intervento che non si è fermato nonostante il ragazzo «in più occasioni» avesse chiesto di smettere «con la significativa parola basta, mantenendo al contrario lo stesso Federico Aldrovandi, ormai agonizzante, in posizione prona ammanettato, così rendendone difficoltosa la respirazione». Sia la posizione, sia lo sforzo compiuto durante la colluttazione, sono indicate come concause del decesso. Secondo i difensori, invece, questo nesso causale è tutto da dimostrare.
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summainiuria
summainiuria il 25/06/07 alle 06:37 via WEB
Bella ricostruzione Arza!
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summainiuria
summainiuria il 25/06/07 alle 06:39 via WEB
A Ferrara ci sarà anche un GUP ma ci sono sicuramente Avvocati coraggiosi che hanno permesso al Giudice di procedere.E ANCHE PERITI CORAGGIOSI.
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ele_1_atica
ele_1_atica il 25/06/07 alle 06:42 via WEB
VIDEO CON PESTAGGI DELLA POLIZIA
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ele_1_atica
ele_1_atica il 25/06/07 alle 06:44 via WEB
Quante volte uno è "caduto" dalle scale in questura o in caserma. Quante volte un arrestato o un detenuto è stato "suicidato"? IN QUESTI CASI NON PAGA MAI NESSUNO....
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estinette
estinette il 25/06/07 alle 06:46 via WEB
Purtroppo tuto il mondo è paese. Ad esempio: Usa: abusi polizia su gay, bisex e trans Migliaia di lesbiche, gay, bisessuali e transessuali negli Usa sono vittime di un sistema che alimenta la discriminazione e facilita la tortura, i maltrattamenti e l'impunità. Lo afferma un rapporto reso pubblico da Amnesty International, in cui sono denunciati gli abusi commessi dalla polizia statunitense sulla base dell'orientamento sessuale o dell'identità di genere. Il rapporto, che contiene testimonianze raccolte da Amnesty International tra il 2003 e il 2005, mostra come nel paese i transessuali, gli appartenenti alle minoranze etniche, i giovani e i migranti vengono particolarmente presi di mira dalla polizia. Le vittime spesso non denunciano le brutalità e gli abusi per timore di trovarsi di fronte a reazioni ostili e violente da parte della polizia stessa.
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agostino88
agostino88 il 25/06/07 alle 06:49 via WEB
Pantomima dei processi sul g8 di Genova: condanne pseudosimboliche, assoluzioni prevedibili, giustizialismo sulla pelle altrui movimenti tellurici, oscuro scrutare — Inviato da nero @ 12:02 Succedono parecchie cose nel mondo della legge all'italiana: purtroppo si ha poco tempo di parlarne, e in alcuni casi anche solo di leggerne. Notoriamente il terreno delle aule di giustizia non è mai stato congeniale alla verità, tantomeno a quelle scomode o poco utili dal punto di vista dell'amministrazione dello stato (dall'amnistia di Togliatti in poi). Ma è sempre bene, per esercitare il dono dell'intelletto e del senso critico, comprendere come vanno le cose in quelle strane stanze in cui signori di nero vestiti e ben pettinati si seggono sotto la grande scritta La legge è uguale per tutti, per dimostrarti regolarmente l'esatto contrario. La notizia più nota infatti è quella secondo la quale si sia avuta la prima condanna ai danni della polizia per i pestaggi: la notizia (ripresa dagli organi di stampa della sinistra più "democratica" e da megachip) contiene due curiose inesattezze, che andrebbero spiegate adeguatamente. La vicenda è quella dei pestaggi ai danni dei "militanti pacifisti" della Rete Lilliput: questi ultimi venerdì 20 luglio avevano la propria piazza tematica in Piazza Manin, con concertini, suorine, e tutto quanto si può volere dai migliori manifestanti innocui. In Piazza Marsala, in fondo a via Assarotti (più o meno, non mi attaccate la pippa geografica) che parte da piazza Manin, i Pink danno l'assalto alla grata con spruzzi d'acqua, canti, e corde (la famosa scena con una ragazza francese che cerca di sganciare le grate della zona rossa con una corda da alpinista... la ragazza è stata condannata, peraltro). La polizia nel dubbio li annaffia di lacrimogeni, mentre i pacifisti non si turbano minimamente per la cosa: d'altronde la polizia sa quello che fa! Più avanti nel pomeriggio in Piazza Manin passa un po' di tutto: gente che converge da altre piazze tematiche, curiosi, gente che scappa. A un certo punto arriva anche la polizia (Reparto Mobile di Bologna e Firenze principalmente, guidati da un dirigente ben noto, Pagliazzo-Bonanno) e, dato che quelli che stava inseguendo (a mezz'ora di distanza non si capisce proprio come) non riesce a caricarli, pensa bene di ammazzare di botte suorine e mani bianche. La polizia sa quello che fa! Lo avranno meritato, no? Mai dubitare. Ora finalmente per uno dei tanti pestaggi di quel giorno il Ministero dell'Interno viene condannato a pagare 5000 euro: quindi i poliziotti non sono stati identificati, il loro dirigente non è stato considerato responsabile, la suorina poverina almeno gli hanno dato due soldi. Conclusione? Non è la prima condanna per la polizia, sia perché non è stata condannato nessun agente, sia perché la prima condanna sta altrove. Questa è la seconda condanna civile nei confronti del Ministero dell'Interno (la prima è quella per il pestaggio di una avvocata), e la prima condanna penale è relativa al processo contro il dirigente DIGOS Perugini e altri 7 digotti, che il 31 maggio vedrà la sua ultima udienza e le conclusioni (sperabilmente con condanne a pioggia (dorata) a settembre). In questo processo infatti Giuseppe De Rosa, della DIGOS di Milano, è stato condannato per aver partecipato al pestaggio di un ragazzino di 14 anni con rito abbreviato prendendosi 10 mila euro di multa e 1 anno e 8 mesi. Gli altri imputati non finiranno meglio, ma aspettiamo settembre Intanto i processi più noti relativi ai fatti del G8 di Genova vanno avanti: da un lato abbiamo il processo contro 29 agenti (tra cui i più alti dirigenti della polizia italiana dopo capo e vicecapo della polizia) per l'irruzione alla scuola Diaz che costò 61 feriti e 93 arresti privi di alcuna prova (le uniche valide le hanno piazzate gli stessi dirigenti nella forma di due bottiglie molotov trovate su corso Italia nel corso della giornata). In questo processo siamo arrivati ad ascoltare i massimi dirigenti e la potenza del senso di giustizia italiano si manifesta ben presto nell'ultima scelta del pm: rinunciare ad ascoltare il capo della polizia Gianni De Gennaro. Infatti negli ultimi mesi i massimi vertici dello stato si sono presentati in aula al meglio facendo finta di non sapere nulla di quella notte, al peggio difendendo a spada tratta i propri collaboratori, cambiando le proprie dichiarazioni, ed ergendosi nella loro arroganza quando qualcuno faceva loro notare che in altre sedi, quando gli tremavano le gambe per la promozione, tutti loro erano stati molto più omertosi e imprecisi. Il lei non sa chi sono io di fantozziana memoria sembrerebbe stonare in un aula in cui si celebrano i riti civili più importanti per una democrazia (quelli della giustizia), ma la corte a cui è stato assegnato il giudizio non ha il coraggio di processare la polizia e di mostrarsi al di sopra del potere esecutivo di coloro che vestono una divisa. E' un peccato e un'occasione persa (come molte altre nella storia) per dimostrare che anche gli sbirri che sbagliano pagano (almeno formalmente): non è successo con aldovrandi, non è successo con il san paolo, con le stragi degli anni sessanta e settanta, non è successo con rumesh, e continua a non succedere. Mille ottime occasioni per rendere un servizio alla memoria collettiva e per dimostrare di essere civilmente evoluti, e neanche una colta. Ovviamente la solfa cambia quando si prendono in considerazione coloro che si oppongono all'ordine costituito, all'arroganza dello stato e dei suoi mille schiavetti ipocriti: le 25 persone che sono sotto processo per gli scontri avvenuti il 20 e 21 luglio 2001, prima di luglio vedranno una condanna sulle loro teste, e il mio intuito mi dice che sarà anche peggio della condanna piovuta addosso a 18 persone (nessuna delle quali con uno straccio di prova) per i fatti dell'11 marzo a Milano in corso Buenos Aires: tutti quanti fanno finta di non sapere che a luglio arriveranno 20 condanne per 10 anni a cranio. Nella democraticissima Italia si dimostra ancora una volta che la legge non è per nulla uguale per tutti, e che chi ha più potere se ne può fregare, e continuare a fare quello che vuole con la compiacente connivenza di aule di tribunali e di tutto l'apparato della legge italiana. E' una conclusione amara, ma a chi ha in odio le strutture della democrazia, non dovrebbe far sorgere nessuno stupore. Quello che dispiace è il silenzio che circonda ciò che accade. Un ingiustizia si tollera con rabbia e determinazione. Il silenzio rompe gli argini della disperazione e della sfiducia nel genere umano.
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agostino88
agostino88 il 25/06/07 alle 06:51 via WEB
Ho riportato qui sopra il commento di NERO sui pestaggi perchè mi è sembrato BELLO
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tramontodelgiorno
tramontodelgiorno il 25/06/07 alle 06:53 via WEB
Sempre sui pestaggi cito da REPUBBLICA: Un poliziotto che presta servizio al Reparto Mobile di Bolzaneto, e di cui Repubblica conosce il nome e il grado ma che non rivela per ragioni di riservatezza, racconta la "notte cilena" del G8. "Purtroppo è tutto vero. Anche di più. Ho ancora nel naso l'odore di quelle ore, quello delle feci degli arrestati ai quali non veniva permesso di andare in bagno. Ma quella notte è cominciata una settimana prima. Quando qui da noi a Bolzaneto sono arrivati un centinaio di agenti del Gruppo operativo mobile della polizia penitenziaria". E' il primo di uno dei molti retroscena sconosciuti del drammatico sabato del G8. Il nostro interlocutore ammette che "nella polizia c'è ancora tanto fascismo, c'è la sottocultura di tanti giovani facilmente influenzabili, e di quelli di noi che quella sera hanno applaudito. Ma il macello lo hanno fatto gli altri, quelli del Gom della penitenziaria". E il pestaggio sistematico nella scuola? "Quello è roba nostra. C'è chi dice sia stata una rappresaglia, chi invece che da Roma fosse arrivato un ordine preciso: fare degli arresti a qualunque costo. L'intervento lo hanno fatto i colleghi del Reparto Mobile di Roma, i celerini della capitale. E a dirigerlo c'erano i vertici dello Sco e dirigenti dei Nocs, altro che la questura di Genova che è stata esautorata. E' stata una follia. Sia per le vittime, che per la nostra immagine, che per i rischi di una sommossa popolare. Quella notte in questura c'era chi bestemmiava perché se la notizia fosse arrivata alle orecchie dei ventimila in partenza alla stazione di Brignole, si rischiava un'insurrezione". La trasformazione della caserma di Bolzaneto in un "lager" comincia lunedì con l'arrivo dei Gom, reparto speciale istituito nel 1997 con a capo un ex generale del Sisde, e già protagonista di un durissimo intervento di repressione nel carcere di Opera. Appena arrivati - vestiti con le mimetiche grigio verde, il giubbotto senza maniche nero multitasche, il cinturone nero cui è agganciata la fondina con la pistola, alla cintola le manette e il manganello, e la radiotrasmittente fissata allo spallaccio - prendono possesso della parte di caserma che già alcune settimane prima del vertice era stata adattata a carcere, con annessa infermeria, per gli arrestati del G8. La palestra è stata trasformata nel centro di primo arrivo e di identificazione. Tutti i manifestanti fermati vengono portati qui, chi ha i documenti li mostra, a tutti vengono prese le impronte. A fianco alla palestra, sulla sinistra, accanto al campo da tennis, c'è una palazzina che è stata appositamente ristrutturata per il vertice ed è stata trasformata nel carcere vero e proprio. All'ingresso ci sono due stanzoni aperti che fungono da anticamera. Qui, la notte di sabato, fino a mattina inoltrata di domenica, staziona il vicecapo della Digos genovese con alcuni poliziotti dell'ufficio e qualche carabiniere. "Quello accaduto alla scuola e poi continuato qui a Bolzaneto è stata una sospensione dei diritti, un vuoto della Costituzione. Ho provato a parlarne con dei colleghi e loro sai che rispondono: che tanto non dobbiamo avere paura, perché siamo coperti". Quella notte. "Il cancello si apriva in continuazione - racconta il poliziotto - dai furgoni scendevano quei ragazzi e giù botte. Li hanno fatti stare in piedi contro i muri. Una volta all'interno gli sbattevano la testa contro il muro. A qualcuno hanno pisciato addosso, altri colpi se non cantavano faccetta nera. Una ragazza vomitava sangue e le kapò dei Gom la stavano a guardare. Alle ragazze le minacciavano di stuprarle con i manganelli... insomma è inutile che ti racconto quello che ho già letto". E voi, gli altri? "Di noi non c'era tanta gente. Il grosso era ancora a Genova a presidiare la zona rossa. Comunque c'è stato chi ha approvato, chi invece è intervenuto, come un ispettore che ha interrotto un pestaggio dicendo "questa non è casa vostra". E c'è stato chi come me ha fatto forse poco, e adesso ha vergogna". E se non ci fossero stati i Gom? "Non credo sarebbe accaduto quel macello. Il nostro comandante è un duro ma uno di quelli all'antica, che hanno il culto dell'onore e sanno educare gli uomini, noi lo chiamiamo Rommel". Che fine hanno fatto i poliziotti democratici? "Siamo ancora molti - risponde il poliziotto - ma oggi abbiamo paura e vergogna". (26 luglio 2001)
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tramontodelgiorno
tramontodelgiorno il 25/06/07 alle 06:55 via WEB
Che fine hanno fatto i poliziotti democratici? "Siamo ancora molti - risponde il poliziotto - ma oggi abbiamo paura e vergogna".
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bimbayoko
bimbayoko il 25/06/07 alle 07:16 via WEB
Ricordo questa triste vicenda...Ora quei poliziotti la scamperanno per qualche cavillo legale ed i ragazzo sarà morto invano...Cara psic,sto cambiando gestore adsl,a giorni sarò senza connessione.Dunque,se non leggi i miei commenti sai perchè.Mi mancano già i tuoi post cara Amica.Un abbraccio
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monnalisa100
monnalisa100 il 25/06/07 alle 08:02 via WEB
e una vergogna ,una legge che purtroppo non serve ,e va sempre peggio ,intanto un povero ragazzo e morto ,tutto questo non e giusto ,ora si trovera qualche altra prova ,fino a quando l'inchiesta verra archiviata ,e uno schifo ,buona giornata amica mia ,
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inerverland
inerverland il 25/06/07 alle 10:02 via WEB
Oggi 25 giugno è il mio compleanno, vorrei che il mondo si fermasse e fosse un unico arcobaleno. A chi mi vuol bene e mi stima un abbraccio tondo. Jolanda
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pippo_217
pippo_217 il 25/06/07 alle 21:16 via WEB
Ciao Jole. Ti auguro di essere sempre innamorata e sopratutto, ricambiata, sotto l'arcobaleno !!!!!!
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arza1
arza1 il 25/06/07 alle 11:28 via WEB
AUGURI, AUGURI, AUGURI!!! cara inerverland! BUON COMPLEANNO E TANTA FELICITA'
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summainiuria
summainiuria il 25/06/07 alle 11:36 via WEB
JOLANDA!!Visto che sei sempre una splendida fanciulla.. prova con un soffio solo a spegnere tutte contemporaneamente ...... candeline. TANTISSIMI AUGURI!!!!!BUON COMPLEANNO!!!!
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educatrice2
educatrice2 il 25/06/07 alle 11:38 via WEB
AUGURI JOLANDA ! AUGURI! Niente di più di un futuro luminoso, trapunto di stelle in un oceano di pace. Con tutto il mio affetto.....
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dottoresottile
dottoresottile il 25/06/07 alle 11:39 via WEB
JOLANDA AUGURI ! BUON COMPLEANNO. CON TANTA SIMPATIA!
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deontologiaetica
deontologiaetica il 25/06/07 alle 11:40 via WEB
SCUA PSICO SE USIAMO IL TUO SPAZIO, MA SO CHE NON TI DISPIACERA'
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deontologiaetica
deontologiaetica il 25/06/07 alle 11:42 via WEB
UNA SCATOLA DI AUGURI : DOLCI....MORBIDI........ARGENTATI E PREZIOSI!BUON COMPLEANNO JOLANDA..100 di questi giorni!
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deontologiaetica
deontologiaetica il 25/06/07 alle 11:44 via WEB
Cara Jolanda sei proprio come il buon vino... invecchiando migliori ( scusa di nuovo PSICO)
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lasuocera0
lasuocera0 il 25/06/07 alle 11:45 via WEB
MI UNISCO AGLI AUGURI. TANTI AUGURI A TE E LA TORTA A ME!
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flozanussi
flozanussi il 25/06/07 alle 11:47 via WEB
CIAO JOLANDA. SPERO TU TI SENTA MERAVIGLIOSAMENTE FELICE. AUGURI!!!
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bibiosa
bibiosa il 25/06/07 alle 11:48 via WEB
AUGURI JOLANDA
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luigiarusso
luigiarusso il 25/06/07 alle 11:50 via WEB
BUON COMPLEANNO JOLANDA. CON TUTTO L'AFFETTO
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agostino88
agostino88 il 25/06/07 alle 11:51 via WEB
PSICO E' USO PRIVATO DEL MEZZO PUBBLICO? COMUNQUE CARA JOLANDA UNA COLLANA DI BACI E DI AUGURI...........
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psicologiaforense
psicologiaforense il 25/06/07 alle 11:53 via WEB
NO QUESTO SPAZIO BLOG E' DI TUTTI E PER TUTTI
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psicologiaforense
psicologiaforense il 25/06/07 alle 11:57 via WEB
Il compleanno è un momento intimo e speciale. CARISSIMA AMICA MIA . Un mondo di auguri... i più veri, i più sinceri, i più luminosi. Un giorno radioso e un anno indimenticabile. CHE TUTTI I TUOI DESIDERI SI REALIZZINO!!!!
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inerverland
inerverland il 26/06/07 alle 11:16 via WEB
Grazie di cuore a tutte le persone che hanno inviato un messaggio di auguri x me - sono commossa e passerò con calma anche da vostri blog. Psico a te un ringraziamento particolare per l'ospitalità. Un abbraccio Jolanda
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Laura.f_2007
Laura.f_2007 il 25/06/07 alle 12:10 via WEB
è giusto che chi ha sbagliato paghi, pene severe.
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deontologiaetica
deontologiaetica il 25/06/07 alle 12:49 via WEB
APPUNTAMENTO QUESTA SERA SU RAI TRE
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deontologiaetica
deontologiaetica il 25/06/07 alle 12:49 via WEB
La storia di Federico in onda sulla Rai Caso Aldrovandi: qualcun'altro ha visto? QUALCUN'ALTRO FORSE HA VISTO COS'È SUCCESSO ALL'ALBA DEL 25 SETTEMBRE 2005 IN VIA IPPODROMO E POTREBBE PARLARE QUESTA SERA SUL PICCOLO SCHERMO DURANTE LA TRASMISSIONE "CHI L'HA VISTO?". LA STORIA DI FEDERICO ALDROVANDI RIEMPIRÀ INFATTI I PALINSESTI TELEVISIVI DELLA SECONDA SERATA RAI. IL PROGRAMMA CONDOTTO DA FEDERICA SCIARELLI FARÀ IL PUNTO DELLA SITUAZIONE CON IL SERVIZIO DI DEAN BULLETTI SULL'AGGIORNAMENTO PROCESSUALE DOPO IL RINVIO A GIUDIZIO E MANDERÀ POI IN ONDA IL DOCUMENTARIO "ZONA DEL SILENZIO". SEMPRE SU RAI TRE PER LA TRASMISSIONE DI "RACCONTI DI VITA" ANDRÀ IN ONDA ALLE 23.40 LA PUNTATA DEDICATA A FEDERICO. LA TRASMISSIONE CONDOTTA DA GIOVANNI ANVERSA SI OCCUPERÀ DELLA STORIA DI FEDERICO, INCENTRANDO AL PUNTATA SULLA “FORZA DI UNA MADRE CHE RIVENDICA GIUSTIZIA PER UN FIGLIO MORTO”, COME INDICA IL PROGRAMMA. LA REGISTA DEL FILMATO È ELISA BOLOGNINI.
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flozanussi
flozanussi il 25/06/07 alle 12:52 via WEB
prima CHI L'HA VISTO
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flozanussi
flozanussi il 25/06/07 alle 12:53 via WEB
dopo LA SERATA DEDICATA A FEDERICO, a questa storia di ordinari abusi, di "normali" pestaggi, di violazione quotidiana di ogni diritto più elementare. E' questo che terrorizza!
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ctuctp
ctuctp il 25/06/07 alle 12:57 via WEB
CASO ALDROVANDI A "Chi l'ha visto?" testimone choc Il conosciuto programma di Raitre farà il punto sul caso Aldrovandi trattando anche l'inchiesta bis che vedrebbe ulteriori persone iscritte nel registro degli indagati. Durante il programma ci sarà un colpo di scena ancora inedito nelle indagini Ferrara, 25 giugno 2007-Il caso di Federico Aldrovandi, il 18enne morto il 25 settembre 2005 in via Ippodromo durante un intervento di polizia, torna su "Chi l’ha visto?", il noto programma di Raitre. La puntata, condotta da Dean Bulletti, farà il punto sul rinvio a giudizio per i quattro agenti intervenuti quella mattina e sull’inchiesta bis che vedrebbe già tre persone della Questura iscritti sul registro degli indagati. In più, nel corso del programma (dalle 21) è previsto un colpo di scena: una nuova testimonianza inedita di un uomo che quella tragica mattina avrebbe assistito alla scena da pochi passi.
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ctuctp
ctuctp il 25/06/07 alle 12:57 via WEB
QUESTA SERA LA VERITA'? LO VEDREMO SU RAI3
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igina85
igina85 il 25/06/07 alle 13:00 via WEB
Appena qualche giorno fa, come si ricorderà, il gup Silvia Migliori ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio del pm Nicola Proto per i quattro poliziotti all’epoca dei fatti in servizio all’ufficio volanti. Il processo, che li vede imputati per omicidio colposo, si celebrerà a partire dal 19 ottobre. Della vicenda Aldrovandi se ne occuperà anche "Racconti di vita sera", in onda sempre oggi dalle 23.40 su Raitre. "Zona del silenzio" è il titolo della puntata. "Sono la mamma di Federico Aldrovandi, un ragazzo di 18 anni morto durante un violento controllo di polizia mentre tornava a casa a piedi. Era un bravo ragazzo e non aveva mai fatto niente di male in vita sua, tornava a casa a piedi da solo". Questa la mail arrivata nella redazione tv, firmata da Patrizia Moretti, diversi giorni fa. Proprio la donna fece conoscere la vicenda attraverso un blog frequentatissimo.
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doctorlegum
doctorlegum il 25/06/07 alle 13:14 via WEB
L'accusa per tutti e' quella di 'eccesso colposo': ovvero, come si legge nella richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Nicola Proto e dal Procuratore capo Severino Messina, di aver ecceduto 'i limiti dell'adempimento di un dovere'. Un eccesso colposo che ha 'cagionato o comunque concorso a cagionare il decesso di Federico Aldrovandi' e che ha portato la Procura a richiedere per gli agenti il processo: un reato per cui, come recita il capo di imputazione, e' prevista la pena dell'omicidio colposo. I quattro agenti erano intervenuti all'alba del 25 settembre 2005 in via Ippodromo, dove era stata segnalata la presenza di un giovane in stato di forte agitazione. Durante l'intervento di polizia per immobilizzare il diciottenne, i quattro agenti, secondo la Procura, si sono resi responsabili di omissioni e imprudenze. In particolare viene contestato il ritardo con cui chiamarono il 118; secondo l' accusa inoltre la condotta dei poliziotti e' da considerarsi 'imprudente', per aver 'ingaggiato una colluttazione' con Aldrovandi 'eccedendo i limiti del legittimo intervento'. Pur in superiorita' numerica, prosegue il pm, gli agenti 'percuotevano Federico Aldrovandi in diverse parti del corpo facendo uso di manganelli (due dei quali andavano rotti)'. Un intervento che non si e' fermato nonostante il ragazzo 'in piu' occasioni' avesse chiesto di smettere 'con la significativa parola basta, mantenendo al contrario lo stesso Federico Aldrovandi, ormai agonizzante, in posizione prona ammanettato, cosi' rendendone difficoltosa la respirazione'. Sia la posizione, sia lo sforzo compiuto durante la colluttazione, sono indicate come concause del decesso. Secondo i difensori, invece, questo nesso causale e' tutto da dimostrare. Sulle modalita' dell'intervento ruota infatti l' intero procedimento giudiziario. Modalita' che, replicano i legali degli indagati, 'rappresentano una condotta ordinaria che si e' mantenuta entro i limiti della legittimita''. Parte civile sara' la famiglia, i genitori del ragazzo, Patrizia Moretti e Lino Aldrovandi, il figlio piu' piccolo e il nonno, con gli avvocati Alessandro Gamberini, Fabio Anselmo, Riccardo Venturi e Beniamino Del Mercato.
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doctorlegum
doctorlegum il 25/06/07 alle 13:15 via WEB
QUESTI GLI AVVOCATI CHE ONORANO LA LORO PROFESSIONE E CHE HANNO COMBATTUTO CONTRO TUTTI PER FAR EMERGERE LA VERITA': gli avvocati Alessandro Gamberini, Fabio Anselmo, Riccardo Venturi e Beniamino Del Mercato
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marietta1971
marietta1971 il 25/06/07 alle 13:16 via WEB
LA BRUTALITA' DELLE FORZE DELL'ORDINE VEDI G8 a GENOVA... UN FILMATO DELL'ORRORE
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marietta1971
marietta1971 il 25/06/07 alle 13:17 via WEB
LA RERALTA' SUPERA OGNI FANTASIA ORROR
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diego1930
diego1930 il 25/06/07 alle 13:21 via WEB
CREDO GIOVI RIPETERE: IMPORTANTE NOVITA' SUL CASO ALDROVANDI!!! IMPUTATI! FORLANI PAOLO (1961) SEGATTO MONICA (1964)PONTANI ENZO (1965)POLLASTRI LUCA (1970) Delitto p. e p. dagli art. 113, 51, 55, 40 cpv 589 c.p. perché, in cooperazione tra loro e consapevoli ciascuno della condotta altrui, in qualità di agenti componenti le volanti alpha 2 e alpha 3, intervenuti in via Ippodromo a seguito di chiamate di privati cittadini che avevano segnalato la condotta molesta e di disturbo di un giovane (successivamente identificato in Federico Aldrovandi), con colpa consistita nell’eccedere i limiti dell’adempimento di un dovere ed in particolare:nell’avere omesso di richiedere immediatamente l’intervento di personale sanitario per le necessarie prestazioni mediche a favore di Federico Aldrovandi descritto dagli stessi agenti in stato di evidente agitazione psicomotoria; nell’avere in maniera imprudente ingaggiato una colluttazione con Federico Aldrovandi al fine di vincerne la resistenza eccedendo i limiti del legittimo intervento; in particolare, pur trovandosi in evidente superiorità numerica, percuotevano Federico Aldrovandi in diverse parti del corpo facendo uso di manganelli (due dei quali andavano rotti) e continuando in tale condotta anche dopo l’immobilazione a terra in posizione prona; nell’avere omesso di prestare le prime cure pur in presenza di richiesta espressa da parte di Aldrovandi che in più occasioni aveva invocato “aiuto” chiedendo altresì di interrompere l’azione violenta con la significativa parola “basta”, mantenendo al contrario lo stesso Federico Aldrovandi, ormai agonizzante, in posizione prona ammanettato, così rendendone più difficoltosa la respirazione; cagionato o comunque concorso a cagionare il decesso di Federico Aldrovandi determinato da insufficienza cardiaca conseguente a difetto di ossigenazione correlato sia dallo sforzo posto in essere dal giovane per resistere alle percosse sia alla posizione prona con polsi ammanettati che ne ha reso maggiormente difficoltosa la respirazione.In Ferrara il 25 settembre 2005 ...la verità forse si avvicina...
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dottoresottile
dottoresottile il 25/06/07 alle 13:26 via WEB
GRANDE CINZIA GUBBINI, NON DELUDE MAI!!
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cubax77
cubax77 il 25/06/07 alle 14:22 via WEB
son contenta che qualcosa finalmente si sia mossa... uno stato che chiede e vuole assicurare sicurezza nn può accettare che fatti come questi nn siano accertati, dove vi sono responsabilità vanno punite, anche esoprattutto se si tratta dei "tutori" della legge e dell'ordine pubblico...
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Massandro
Massandro il 25/06/07 alle 14:26 via WEB
hai la messaggeria piena ma nn potrebbe essere diversamente..,t lascio qui il mio saluto:), nonappena potrò,leggerò attentamente questo post,t saluto(con la stima d sepre),buona settimana psico,ciao.
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dianavera
dianavera il 25/06/07 alle 14:57 via WEB
Provo una profonda tristezza per tutti i protagonisti di questa storia inaudita e dolorosa. Grande ammirazione per la madre e i familiari e per tutti quelli che si adoperano per fare chiarezza sui fatti. Sulla parola giustizia, per ora un pietoso velo. Rimane la coscienza a ricordarci i nostri comportamenti e a perseguitarci per gli errori commessi.
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davidegale
davidegale il 25/06/07 alle 15:00 via WEB
Perchè ti stupisce...il fatto..che ci..sia..una..donna? Non sai che..le donne...sono..più "troie" (nel senso di crudeli) degli uomini?
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carlofedele
carlofedele il 25/06/07 alle 15:31 via WEB
è già un ottimo (si fa per dire ahimè...) segnale che i poliziotti non si siano presentati. Ottimo nel senso della ricerca di una verità che appare quanto meno poco discutibile a favore di Federico. Vorrei abbracciare i parenti tutti del ragazzo. Non c'è nulla di peggio che controllare la rabbia in questi casi...
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jajor
jajor il 25/06/07 alle 16:00 via WEB
quando ci sono episodi di questo genere... non è opportuno fare commenti.... l'unica cosa è sperare che la giustizia lavori come si deve e che vengano alla luce i veri colpevoli.... ma federico, comunque, non è più con noi...
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elianaaldo
elianaaldo il 25/06/07 alle 16:15 via WEB
in italia i colpevoli vengono sempre premiati, e gli innocenti soccombono. è storia di tutti i giorni questa....
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pippo_217
pippo_217 il 25/06/07 alle 21:52 via WEB
Ciò che mi meraviglia, è l'incredibile capacità della gente di pensare per modelli predefiniti.Forse è la mancanza di esperienza, a creare un vuoto,che viene riempito con un pensiero precostituito. Tra i tanti, uno. Le forze dell'ordine sono brave e buone ! Le forze dell'ordine sono composte da persone, e tra le persone possiamo trovare gli autori, dei comportamenti più diversi. Certo, molti sono, o cercano di essere corretti. Altri fanno il loro lavoro senza farsi coinvolgere emotivamente. Altri ancora, sfruttano il potere della divisa, l'impunità del distintivo. (Alla fine si parla sempre e solo di questi ultimi). E tutto ciò è normale, specie nelle grandi periferie, dove la gente è un poco ruvida. Conosco diverse persone che hanno sperimentato direttamente, in tempi diversi, queste forme di machismo, omertoso. Donnine allegre costrette a rapporti orali, presunti ladri, spacciatori alleggeriti del loro "colpevole portafogli". Ammanettamenti ad alberi, di faccia, con contorno di legnate. Colpi sparati in aria, che sono andati chissà come nelle gambe di un fuggitivo. Botte, lesioni... E non parlo di scontri a fuoco, di operazioni speciali. Ma di semplici interventi di routine. E qui mi fermo anche se potrei continuare. Il branco esiste anche tra le divise.
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agm28169
agm28169 il 25/06/07 alle 23:37 via WEB
che dire io spesso penso che sia facile fare i cattivicoi buoni e i buoni coi cattivi. di casi strani ce ne sono a bizzeffe di misteri e insabbiamente altrettanto. è difficile credere che tra colleghi non ci si copra le spalle. difficile credere che un'ingiusatizia possa esere smascherata. pero è difficile non impossibile magari poi tutto puo essere stato un fraintendimento io consiglio di guardare crash e si capisce che spesso basta un nullo per passare da buono a cattivo e purtroppo la pressione generata da molti fattori non aiuta a ricerche e chiaruimenti nella piu assoluta serenita. io diffido delle soluzioni troppo immediate nascondono qualcosa....
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svampy2
svampy2 il 27/06/07 alle 22:42 via WEB
questa storia è assurda...ma come possiamo mettere al mondo dei figli al giorno d'oggi se poi ci vengono ammazzati peggio dei cani?!!!senza nessun motivo!!!!!!e peggio del peggio colpevolizzare questa persona per qualcosa che non ha commesso!!!!!ancora peggio, chi ha commesso questo delitto sono 4 "delinquenti" che dovrebbero rappresentare la sicurezza nel nostro paese.Ma che schifo, una vita spezzata ingiustamente e brutalmente....ditemi le colpe di questo ragazzo????!!!!!non ne ha....che rabbia ragazzi!!!!!!svampy
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orcofalk
orcofalk il 28/06/07 alle 03:00 via WEB
ma una soluzione ci sarebbe....questo paese ne ha estremo bisogno... C.S.P
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giampi1966
giampi1966 il 28/06/07 alle 08:29 via WEB
E' una questione importante per il fatto in se e per il diritto in Italia, certo è che i precedenti sono tutt'altro che incoraggianti ma non per questo bisogna darsi per vinti. Io ho partecipato all'iniziativa delle cartoline dove veniva ripresa l'immagine angosciante che riporti all'inizio del messaggio. Comunque mi volevo complimentare con te perchè hai messo in evidenza questo allucinante evento. Un salutone
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bastacontro
bastacontro il 01/07/07 alle 21:59 via WEB
una nota estemporanea e del tutto privata quindi senza alcun valore, son nella media e tuttor mi impressiona quanto i mezzi di informazione i gruppi, i singoli si nutrano di nera anche deformando a mio avviso la visione della persona comune che non ha gli stumenti per riuscire a rielaborarla spesso lasciandosi coinvolgere eccessivamente seppur con un effetto catartico perde la propria individualità ed autonomia di giudizio venendo 'normalizzata', vuote parole, sensazioni, m'accade spesso sian piuttosto profonde
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