Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
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« FERIE FINITE  (PER IL MOMENTO!)RIPORTO QUI IL MIO POST N. 159 »

BREVE INTERVENTO DI LUIGI PAVAN

Post n°259 pubblicato il 01 Agosto 2007 da psicologiaforense
 

ORDINARIO DI PSICHIATRIA IN QUESTA UNIVERSITA'

DEPRESSIONE POST PARTUM
«Ne soffrono tutte le mamme ma spesso nessuno le capisce»
Si manifesta con debolezza, insonnia, disinteresse per la realtà, ma soprattutto con quei pianti troppo spesso sottovalutati, se non addirittura derisi. In una puerpera questi sono i segnali inequivocabili della depressione «post partum», un problema clinico reale che troppo spesso le convinzioni popolari relegano tra i capricci delle neomadri, da curare con buone dosi di tolleranza e sorrisi di circostanza. Dietro a questi sintomi c'è invece il malessere reale di una persona soggetta a mutazioni psico-fisiche continue, che causano un vortice di problematiche sia a livello mentale che biologico: «Dal punto di vista prettamente fisico, il corpo di una donna che ha appena partorito si trova coinvolto in una trasformazione in cui gli ormoni sono alla ricerca di un nuovo assetto. Parallelamente inoltre la donna passa da uno stato di pienezza e soddisfazione a una sensazione di separazione e perdita» spiega il professor Luigi Pavan, direttore della Clinica psichiatrica dell'Azienda ospedaliera, nonché presidente dell'Associazione italiana per lo studio e la prevenzione del suicidio, secondo il quale l'80% dei gesti estremi coinvolge persone che soffrono o hanno sofferto di depressione.
Sebbene quindi secondo l'opinione comune per una donna il massimo del benessere si verifichi nell'incontro tra madre e figlio, diversamente a livello psico-fisico il parto per la puerpera segna un momento di distacco, che nelle primipare è ancora più doloroso rispetto alle donne che hanno già avuto un figlio: «La depressione post partum è un problema culturale, poiché sia la gente comune che i medici sono portati a stigmatizzarne i sintomi, sottovalutando disagi reali che richiedono invece una grande sensibilità nell'approccio» prosegue lo specialista. In realtà infatti tutte le neo mamme nei primi sei mesi dopo il parto soffrono di depressione, che può essere più o meno accentuata: «In certe situazioni bisogna prestare grande attenzione alle sfumature, poiché a volte intervenire quando il problema è conclamato può essere troppo tardi - sottolinea il professor Pavan - Quando si assiste a un cambiamento della personalità, è necessario rivolgersi immediatamente al medico di base o, se la situazione appare particolarmente compromessa, direttamente allo psichiatra. A quel punto noi interveniamo con un approccio che è al tempo stesso ambientale, psicologico e medico, che può contemplare anche un trattamento farmacologico. Solitamente il primo passo è quello di sospendere l'allattamento, per deresponsabilizzare la madre». Tuttavia, di fronte a una malattia subdola, anche il tentativo di alleggerire la puerpera dalle proprie responsabilità può rivelarsi un'arma a doppio taglio: «La maggior parte delle donne che non allattano il figlio sono portate a sentirsi in colpa nei confronti del piccolo. Inoltre alcune di loro mascherano consapevolmente il malessere, proprio per non essere considerate persone deboli» commenta il medico, ancora sconcertato per le modalità con cui la giovane madre di Carmignano si è tolta la vita: «Solitamente le donne per suicidarsi prediligono l'overdose di farmaci e l'annegamento, mentre il darsi fuoco è caratteristico del suicidio simbolico tipico della protesta politica - conclude il professor Pavan - Almeno, diversamente da come avviene nella maggior parte delle tragedie di questo tipo, la madre non ha scelto la formula dell'omicidio-suicidio, laddove molte donne uccidono il figlioletto per salvarlo da quella stessa sofferenza che loro provano».
 


 
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Ricevuto in data 03/08/07 @ 13:48
Premessa: ripropongo pari passo la risposta che ho dato in un blog sinceramente amico e di grande... (continua)
 
Commenti al Post:
bedavid
bedavid il 01/08/07 alle 19:57 via WEB
Sono un maschio, non sono ancora sposato (ma lo sarò tra non molto), non ho figli, ma ho letto molto attentamente quello che hai riportato, anche perché è meglio conoscere qualcosa che magari poi non si verifica piuttosto che minimizzare problemi realmente esistenti. Ciao, buona serata! Davide
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/08/07 alle 15:50 via WEB
Caro Davide, con questo dimostri maturità e senso di responsabilità. TI AUGURO TUTTA LA FELICITA' POSSIBILE!!!
(Rispondi)
 
annalia_2
annalia_2 il 01/08/07 alle 23:27 via WEB
purtroppo e una brutta formea di nevrosi ,se non curata puo peggiorare ,lo so perche una mia amica ,ci e passata ,dopo il parto non si e piu ripresa ,il marito a cresciuto i suoi due figli ,2 perche con il primo e andato tutto bene ,con il secondo se manifestata questa forma di depressione ,non curava i suoi figli non gli cambiava il pannolino ,ne li dava da mangiare ,eppure prima del parto era una persona normale ,il primo figlio e stato curato con amore da lei ,ora i figli so grandi ,ma lei continua a stare male ,sotto effeto continuo di farmaci depressivi ,l'unica cosa che sa fare dormire ,e fumare ,credo che sia una piaga molto dura della societa ,questa malattia ,spesso l'ignoranza lascia ,pensare a una madre ,demente ,ma io che ho visto la mia amica posso dire che non e cosi ,e come se lei fosse divisa in 2 persone ...pero la depressione vince sempre ,e la medicina contro questa malattia non puo niente ,infatti viene frenata solo con farmaci per dormire ,buona notte
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/08/07 alle 15:49 via WEB
CIAO ANNALIA, la forma che tu descrivi non è una nevrosi ma una psicosi puerperale (E’ il disturbo meno frequente, ma più grave. Non deve essere confusa con la depressione post- natale. E’ una patologia generalmente ad evoluzione rapida ed i sintomi più frequenti sono: stato confusionale/// gravi oscillazioni del tono dell’umore/// comportamenti eccentrici/// delirio/// allucinazioni/// Si manifesta nelle donne che hanno una storia personale o familiare di schizofrenia o di psicosi maniaco-depressiva (anche nota come disturbo bipolare). Colpisce 1-2 donne su 1000, la comparsa può essere drammatica, con inizio subito dopo il parto o entro 48-72 ore. Per la maggior parte delle donne i sintomi si sviluppano entro due settimane dal parto. Esiste un rischio significativo d’infanticidio o suicidio ed aumenta l’incidenza di trattamenti psichiatrici e ricoveri per molti anni dopo il parto). QUESTO MI E' PARSO DI CAPIRE DALLA TUA DESCRIZIONE. CIAO!!! BUONA SERATA!!!
(Rispondi)
 
 
 
gvgiusti
gvgiusti il 02/08/07 alle 17:48 via WEB
Nel dubbio, intervengo. Mi sembra di capire che la tua amica ha bisogno di uno PSICHIATRA, al più presto, e forse anche di un ricovero.
(Rispondi)
 
 
 
annalia_2
annalia_2 il 02/08/07 alle 21:35 via WEB
si amica mia sei propio brava ,ci sono tutti i sintomi da te descritti , maronna ha volte sembra cosi meraviglioso ,essere incinta ,porti nel tuo ventre il frutto dell'amore ,cresce dentro di te si nutre di te ,un emozione unica ,invece poi succedono ste cose che ,ti fanno paura ,perche?lo so tu a questo non puoi rispondere ...io lo chiedo a lui il grande ...ma come al solito non ce risposta ...felice serata amica mia grazie
(Rispondi)
 
shardana0
shardana0 il 02/08/07 alle 11:56 via WEB
Ciao, un post interessantissimo. Siamo sempre talmente presi dai nostri interessi personali, a volte anche totalmente inutili, che spesso non ci rendiamo conto di ciò che ci succede intorno, non riusciamo nemmeno a interpretare gli stati d'animo della persona che ci sta accanto. Come hai scritto tu spesso sottovalutiamo e ridiamo dei loro pianti, intesi come capricci e ricerca di attenzioni. Invece a noi si è creata una situazione dolorosa, una persona soffre veramente e ha bisogno di tutta la nostra comprensione e delo nostro aiuto. Siamo troppo egoisti o solo molto ignoranti? Buona giornata
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 02/08/07 alle 15:42 via WEB
buona giornata anche a te shardanao. Direi entrambe le cose ,prevalendo però la seconda. Ciao, a presto!
(Rispondi)
 
pippo_217
pippo_217 il 02/08/07 alle 22:10 via WEB
FACCIO IL COPIA/INCOLLA. «Dal punto di vista prettamente fisico, il corpo di una donna che ha appena partorito si trova coinvolto in una trasformazione in cui gli ormoni sono alla ricerca di un nuovo assetto. Parallelamente inoltre la donna passa da uno stato di pienezza e soddisfazione a una sensazione di separazione e perdita» <<La depressione post partum è un problema culturale, poiché sia la gente comune che i medici sono portati a stigmatizzarne i sintomi, sottovalutando disagi reali che richiedono invece una grande sensibilità nell'approccio.>>. Mi chiedo, partendo da questi presupposti, come mai l'incidenza del fenomeno, è solo di poche unita percentuali.(Per fortuna ?)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/07 alle 18:39 via WEB
GRAZIE PIPPO!!! UN ABBRACCIONE :-)))
(Rispondi)
 
newtonpro
newtonpro il 03/08/07 alle 12:02 via WEB
Meno male che a me è andata bene (moglie), comunque c'è stata qualche difficoltà iniziale, ma è passata.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/07 alle 16:52 via WEB
Così si esprime benissimo la mia amica TRINCI: Una volta si chiamava il "pianto del latte". Oggi ha il nome di una musica lenta, dolce e triste che evoca invece il pianto dell’anima: “blues del dopo parto” o “babyblues”. Così, Donald Winnicott, pediatra e psicoanlista inglese, aveva definito quel leggero stato di depressione, quell’incomprensibile malinconia, che colpisce circa l’80% delle donne verso il quinto giorno dopo il parto, insinuando fra i sentimenti gioiosi di aver generato un bambino, altri, meno nitidi, più confusi e indecifrabili. Una normale reazione della mamma al primo grande distacco fisico, all’improvvisa, cesura del legame simbiotico, sostengono in molti, una dolente malinconia che affonda le sue radici nel venir meno del “bambino della notte”, il bambino lunare, fantasticato durante la gravidanza o ancora prima, da bambine. Con l’avvento sulla scena del bambino “reale”, ecco allora che questa sorta di silenzioso, fisiologico, ritiro in se stesse assume altre valenze riflessive, e le neo-mamme si osservano, perplesse sulle proprie capacità di allevare il neonato: un grande sconosciuto. Perché oggi, spesso, si diventa mamme senza avere mai visto un neonato, diversamente da un tempo in cui era da mamme, zie, cuginetti e fratellini, in un contesto di famiglia allargata, che si imparava un "saper fare" al femminile, rassicurante, che toglieva al tanto esaltato “istinto materno” quell’aurea di odierno misticismo a favore di una concezione dove alla “natura” faceva seguito e risconto una “cultura” condivisa della competenza materna.
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silvia.to
silvia.to il 03/08/07 alle 12:51 via WEB
finalmente qualcuno ne parla, nessuno ha mai detto perchè delle madri uccidono i figli, (non le giustifico) , ma quando una donna va dallo psichiatra e dice che è stanca, perchè invece di lasciarla sola, marito madre, sorelle , non la aiutano, perchè quando una donna , che ha appena avuto un bambino, si sobbarca di una responsabilità più grande di lei, ha bisogno di gente intorno, che pensi prima di tutto al bambino , e la faccia riposare, e poi al bambino. silvia
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 03/08/07 alle 16:49 via WEB
Sì cara Silvia è così... IL NEONATO E' UNA BELLISSIMA COSA... poerò "povera" mamma "schiavizzata" e "vampirizzata" com’è dalle sue incessanti richieste, in uno sfibrante servizio a tempo pieno, in una dedizione assoluta, e apparentemente senza contropartita...
(Rispondi)
 
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