Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« SENTENZA DI CASSAZIONE, ...SCIENZA, ZOOLOGIA, BOTAN... »

RIFLESSIONI

Post n°2760 pubblicato il 31 Agosto 2009 da psicologiaforense

CORSIVO

Twain, la libertà di parola è solo per i defunti


Esprimere pubblicamente ciò che si pensa può avere in genere conseguenze molto nefaste, per questo gli unici che possono far uso impunemente del diritto di libertà di parola sono i morti.
È la provocatoria tesi è contenuta in un inedito di Mark Twain (1835-1910),  Nel breve saggio – dal titolo "Il privilegio dei morti", scritto nel 1905 l'autore esordisce affermando che «nella tomba si gode del diritto, di cui nessun vivente può fare uso: il diritto di parola». Secondo lo scrittore americano, «ci sono buone ragioni per tenere per sé un'opinione impopolare, poiché esprimerla può costare caro; può provocare la rovina economica ed esporre al pubblico ludibrio. C'è il pericolo di vedere allontanarsi gli amici, essere emarginati dai propri familiari o dalla società e vedere la propria casa evitata da tutti e trasformata in un luogo solitario. Ognuno conserva in seno l'una o l'altra opinione impopolare sulla religione o sulla politica».
La ragione che spinge i mortali a far uso delle piccole viltà quotidiane è che «spesso tacciamo perché non siamo disposti a sopportare le gravi conseguenze di un'affermazione impopolare. Nessuno desidera essere odiato, nessuno ambisce a essere emarginato. Il desiderio di nuotare nel senso della corrente consente il successo dei partiti politici». Sulla base di questo stato di cose risulta inevitabile, per lo scrittore, che «la libertà di espressione è il privilegio dei morti, il diritto esclusivo dei morti, che possono affermare apertamente ciò che pensano senza ferire nessuno. Che cosa non verremmo a sapere, se solo potessero parlare!».
Quindi Twain tira le somme e conclude: «Fa bene alla mia vecchia anima leggere queste righe e sono consapevole dei dispiaceri che con una pubblicazione arrecherei a me e ai miei. Per questo li lascio in eredità ai posteri. Nella tomba c'è la libertà di parola e i familiari non subiscono danni».
 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
emma.61
emma.61 il 31/08/09 alle 22:26 via WEB
Questa proprio non la sapevo. Ho letto con divertimento ma anche con preoccupazione. Buona settimana!
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963