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Post n°3277 pubblicato il 24 Novembre 2009 da psicologiaforense
CONSIDERAZIONI DELLA SERA
IL VILLAGGIO GLOBALE HA INGOIATO LA MISURA UMANA.
LA CRONACA QUOTIDIANA RIVELA UNA PROVINCIA BRUTALE E VIOLENTA. UN TEMPO IL PICCOLO PAESE GARANTIVA UN SUFFICIENTE CONTROLLO SOCIALE ORA I MOSTRI SI AGGIRANO A BRANCHI, NEL SILENZIO DELLE COSCIENZE
Leggendo la cronaca che parla di ragazze stuprate dal branco – anche in piccoli paesi dove tutti si conoscono- e di bambini o di donne martirizzati in queste ore o in questi ultimi giorni, l'orrore lascia spazio a qualche fredda considerazione, a qualche interrogativo che, anzichè offenderle, nasce dall'interno di una sbigottita pietà. Ti chiedi per esempio - vuole essere una constatazione perplessa, non una condanna - quali rapporti tengano insieme famiglie “normali” e “perbene”, se i genitori scoprono all'improvviso di avere allevato assassini feroci. Simili a quelli visti nei truculenti spettacoli che vengono ammanniti quotidianamente dalla televisione. Bastano le preoccupazioni del lavoro, di una vita sovente convulsa, a spiegare la mancanza di un dialogo, di una confidenza, di una trasmissione di principi morali che si avvalga di severità e insieme di tenerezza? Bastano i soldi, il motorino, il telefono cellulare, il computer, la PlayStation ad assolvere da altre faticose ma necessarie incombenze? Un tempo, il piccolo paese, l'ambiente ristretto garantivano un sufficiente controllo sociale. Il mascalzone, il matto, il pervertito era noto a tutti, sorvegliato per così dire a vista. I bambini, le persone indifese erano avvertite del potenziale pericolo. Oggi, mentre sembrano smarrirsi i confini della asocialità, i mostri si aggirano impunemente, a branchi, nel silenzio delle coscienze. Tendono a scomparire le differenze tra paese e città, tra i quattro tetti domestici, solidali, e gli agglomerati informi del suburbio. Il villaggio globale ha ingoiato il villaggio nucleare, la sua antica misura, umana e civile.
Commenti al Post:
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luigiarusso il 24/11/09 alle 19:49 via WEB
Post che riesce ad ispirare al lettore sentimenti profondi e complessi, in grado di far riflettere tutti coloro che le leggeranno.
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agostino88 il 24/11/09 alle 20:16 via WEB
condivido e faccio mio il tuo commento
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bibiosa il 24/11/09 alle 20:25 via WEB
dire post interessante è essere riduttivi
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deontologiaetica il 24/11/09 alle 20:34 via WEB
Di Post che affrontino in questi termini questioni e valori della società contemporanea, c'è bisogno per elevare il livello culturale di questa community
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servoarbitrio il 24/11/09 alle 20:45 via WEB
Fondamentalmente, gli eventi sentinella pongono due sfide principali:
– capire come e perché si è verificato l’evento;
– tentare di "impedire" (sic!) che tale evento o un evento simile si ripresenti in futuro.
Per risolvere questi problemi, le autorità competenti (di polizia ma anche SOCIO-PSICO-ASSISTENZIALI E POLITICHE) devono capire i
fattori di fondo che hanno contribuito all’evento, non solo quelli superficiali,
evidenti o immediati (fattori prossimali). L’analisi delle cause profonde per-
mette alle organizzazioni di guardare sotto i fattori apparenti o prossimali e di
scoprire le cause di fondo di un evento.
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psicologiaforense il 24/11/09 alle 22:23 via WEB
BASTA COSI', Avete espresso argomentazioni pregevoli senza vizi logici o di forma, PERO' NON SOFFERMATEVI, PIU', VE NE PREGO, in attestati di.... ammirazione, considerazione e di stima. Poi parlano di tifo da stadio!!!
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emma.61 il 24/11/09 alle 20:55 via WEB
Potevano stupirci con giochi di luce ed effetti speciali, con i soldati nelle strade e retate spettacolari. Ma alla fine le cose non cambiano: il primo bilancio della sicurezza nell'era Berlusconi è un bluff. La situazione migliora, certo. Ma i reati diminuiscono nell'identica maniera in cui stavano calando negli ultimi mesi del governo Prodi. Sì, perché i record annunciati in pompa magna da prefetti e questori sono tali solo grazie al confronto con il 2007, l'anno nero segnato dal boom dei crimini per effetto dell'indulto. La contabilità reale dell'Italia a mano armata non cambia. Anzi, in certi settori peggiora. C'è un picco di rapine contro i negozi. C'è un aumento in diverse città di quelle violenze sessuali che soltanto un anno fa avevano contribuito a far dilaniare il senso di insicurezza. E c'è un peggioramento drammatico dell'immigrazione 'clandestina' dall'Africa: 36.800 persone sbarcate nel 2008, la cifra più alta negli ultimi dieci anni. Insomma, una débâcle proprio su quel tema cavalcato dal centrodestra nell'ultima campagna elettorale.
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casadei.lisetta il 24/11/09 alle 20:59 via WEB
è drammaticamente vero le oasi di pace e di rassicurante sicurezza dei paesi dove si poteva lasciare le porte aperte con le chiavi su sono scomparsi.
le piccole comunità hanno delitti che nulla possono invidiare all'interlan degradato delle grandi metropoli.
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lapalmieri.pp il 24/11/09 alle 21:39 via WEB
bel post che COSTRINGE a pensare, ad elaborare le informazioni, a pensare al principio di realtà e, se possibile, ad ipotizzare soluzioni.
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psicologiaforense il 24/11/09 alle 22:24 via WEB
Grazie, il mio obiettivo è questo, ma non nutro alcuna aspettativa al di là dei miei 25 lettori.
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lapalmieri.pp il 24/11/09 alle 21:39 via WEB
Se i reati non cambiano perché la percezione di insicurezza appare in calo? "Semplice: c'è un blackout nelle informazioni. I tg e i grandi quotidiani non ne parlano quasi più", commenta Battistelli: "Dopo due anni spesi ad esaltare ogni delitto, la materia non è più nell'agenda politica del centrodestra: non ci sono più proteste di piazza che chiedono maggiore protezione". Concorda Ernesto Savona di Transcrime: "Si è parlato molto meno di sicurezza e quindi si è creata sicurezza. Oggi la percezione del problema è di gran lunga inferiore rispetto a quanto accadeva in campagna elettorale, mentre i dati oggettivi sono sostanzialmente stabili. Ma non è un metodo solo italiano, accade così in tutti i paesi occidentali". Il professor Amendola pone l'accento su un altro aspetto: "Questo governo abbassa l'ansia tentando di contestualizzare i delitti. Se c'è un omicidio e viene presentato come una vendetta privata, un litigio passionale o un'esecuzione di mafia, così non si crea senso di insicurezza". Molti omicidi restano così con moventi sospesi. Il tabaccaio ucciso nel Lodigiano a Capodanno: rapina o vendetta? Il gioielliere ammazzato nella sua villa da una gang romena alle porte di Roma: razzia o punizione? L'effetto silenziatore è stato paradossale a Napoli con l'omicidio di Antonio Metafora, avvocato settantenne molto noto ucciso nel suo studio in pieno centro. La versione iniziale? Lite per uno sfratto: un giovane si è vendicato per l'ingiunzione contro la madre. Insomma un caso banale. Solo in un secondo momento è stato fornito un quadro diverso: il legale aveva dato lo sfratto a un garage di Secondigliano gestito dalla camorra e il killer era genero del boss Licciardi. Metafora era stato già minacciato, conosceva il pericolo ma non si era arreso, venendo punito con tre colpi di revolver: ai funerali è stato paragonato a Giorgio Ambrosoli, ma la storia è rimasta nelle cronache locali.
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lasuocera0 il 24/11/09 alle 21:57 via WEB
mi rifaccio a chi prima di me hqa parlato di eventi sentinella e di analisi studiata da psicologiaforense e qui prodotta in sintesi.
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lasuocera0 il 24/11/09 alle 21:58 via WEB
DICO IL MIO PENSIERO SU UN FRAMMENTO (UNA GOCCIA?) DEll'OCEANO NAVIGATO DALLA NOSTRA OSPITE:Un’analisi delle cause profonde è considerata accettabile se presenta le se-
guenti caratteristiche:
– l’analisi è mirata principalmente sui sistemi e sui processi e non sulle pre-
stazioni individuali;
– l’analisi considera innanzi tutto le cause specifiche nei processi clinici,
quindi le cause comuni nei processi organizzativi;
– l’analisi indaga sempre più in profondità, ponendo ripetutamente la do-
manda “Perché?”;
– l’analisi identifica i cambiamenti introducibili nei sistemi e nei processi
(tramite riprogettazione o con lo sviluppo di nuovi sistemi o processi) e
che premetterebbero di ridurre il rischio che tali eventi si ripresentino in
futuro;
– l’analisi è dettagliata e credibile.
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umberta8080 il 24/11/09 alle 22:05 via WEB
Non so come dirtelo ma sei un po' sclerotizzata sui tuoi vissuti
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lasuocera0 il 24/11/09 alle 22:00 via WEB
scusate, si sente che ho lavorato una vita all'interno del sistema sanitario nazionale ....
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umberta8080 il 24/11/09 alle 22:11 via WEB
Il vero dramma sta nel contestualizzare questo fenomeno come il prodotto della società di molte, troppe delle nostre
terre, inghiottite dal fenomeno della micro e macro-criminalità al punto tale da materializzarlo in un gruppo, una sorta di partito cui aderire
per ricevere consensi, per raggiungere un ideale comune. E la dissacrazione di una società civile è che questo ideale
viene promulgato da un gruppo di ragazzini.
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psicologiaforense il 24/11/09 alle 22:27 via WEB
sì, come dici tu il fatto che colpisce come una spada è che ".... questo ideale (di criminalità, n.d.r.) viene promulgato da un gruppo di ragazzini".
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igina85 il 24/11/09 alle 22:13 via WEB
QUESTE PAROLE DI PSICO MI HANNO COMMOSSO E DISPERATO:
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igina85 il 24/11/09 alle 22:14 via WEB
"Un tempo, il piccolo paese, l'ambiente ristretto garantivano un sufficiente controllo sociale. Il mascalzone, il matto, il pervertito era noto a tutti, sorvegliato per così dire a vista. I bambini, le persone indifese erano avvertite del potenziale pericolo. Oggi, mentre sembrano smarrirsi i confini della asocialità, i mostri si aggirano impunemente, a branchi, nel silenzio delle coscienze. Tendono a scomparire le differenze tra paese e città, tra i quattro tetti domestici, solidali, e gli agglomerati informi del suburbio. Il villaggio globale ha ingoiato il villaggio nucleare, la sua antica misura, umana e civile."
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psicologiaforense il 24/11/09 alle 22:29 via WEB
era inevitabile che i tentacoli della criminalità avvolgessero e soffocassero anche realtà sociali da sempre immuni da tali problematiche
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bricioleesale il 27/11/09 alle 23:48 via WEB
perfetto..quadro perfetto.alla lettura di questi fatti mi sono sempre chiesta :ma il nostro caro antico vicino dov'e'?..e alla famiglia ke ruolo le abbiamo dato?I nostri figli trascorrono il tempo chattando...la loro anima e' affidata ad una tastiera e ad un gioco di ruoli idealizzati e falsificati...i genitori assenti sono diventati distribuitori di libagioni:pasti, sigarette ,cellulare ecc.e il peggio e' ke pensano di fare sacrifici....di essre vittime del sistema.Penso ke se al tempo potessimo restituire il suo antico valore ,allora capiremmo tutto il male ke stiamo e ci stiamo procurando.
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ormalibera il 28/11/09 alle 11:04 via WEB
Siamo in un villaggio globale che ha gettato nella pattumiera tutto quel che riguarda la spiritualità. Le religioni ormai svuotate di ogni luce producono piccoli mostriciattoli senz'anima. Farsi programmare e programmare i propri figli equivale a ...."le colpe dei padri ricadranno sui figli.." verissimo. Questi uomini e donne senza sentimenti e incapaci di qualsiasi capacità d'amore sono frutto di "colpe" di padri e madri.
Chi insegna al proprio figlio a ragionare con la propria testa, a prendersi le proprie responsabilità, a guardare alla sostanza delle cose e non al solo apparire? l'incapacità di divenire veramente liberi e quindi capaci di amore rende l'umanità mostruosa e...inumana.
Un caro saluto
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