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RIFLESSIONI, PENSIERI, COMMENTI, OPINIONI, CULTURA, COSTUME E SOCIETA' , PATRIMONIO EREDITARIO,

Post n°3372 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da psicologiaforense

 LA RIFLESSIONE DEL GIORNO

RICCHEZZA  NON  FA RIMA CON FELICITA'

A rileggere la "richiesta di chiarimenti" avanzata dai legali della signora Margherita Agnelli  sembra di ritornare nei secoli bui. Le istanze rivolte, che i comuni mortali chiamerebbero accuse, aprono uno spaccato sull'infelicità procurata dal denaro.
Anche in altre casate, le liti ereditarie sono diventate un costume e stanno a indicare appunto come i troppi soldi da dividere non sempre procurino serenità. Anzi, sempre più spesso sono all'origine di dissapori familiari e, talvolta, di lotte senza quartiere. Se taluni hanno ragione a sostenere che la vicenda degli Agnelli – come altre analoghe – è un affare privato, egualmente non sbagliamo noi a ritenerne la rilevanza emblematica. Proprio la notorietà dei protagonisti autorizza a trarre l'ovvia, ma sempre utile, conclusione che il denaro non è tutto in questo mondo. Vale poco quando mette gli uni contro gli altri genitori, figli e fratelli.
Forse, noi figli di famiglie "normali" riusciamo ancora a custodire e onorare la memoria dei nostri genitori e accettare con riconoscenza le poche cose che sono riusciti a trasmetterci. Riusciamo a onorare le loro decisioni e a riconoscerle in nome loro. Tanti extraricchi non hanno sempre il piacere di amarsi e sono pronti a dimenticare la comune origine, pur di salvare questo o quel pacchetto di partecipazione azionaria. Francamente, li osserviamo con tristezza, quando si scatenano per questioni del genere. Un tempo, le contese familiari si risolvevano mandando in convento i fratelli minori e gli imbecilli. Oggi, vengono varcate le "comuni" soglie dei Tribunali. Meglio così. Anche se sembra che le ragioni di fondo non siano cambiate.

 
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Commenti al Post:
luigiarusso
luigiarusso il 14/12/09 alle 14:55 via WEB
E' BELLA QUESTA RIFLESSIONE!
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 14/12/09 alle 14:55 via WEB
Forse, noi figli di famiglie "normali" riusciamo ancora a custodire e onorare la memoria dei nostri genitori e accettare con riconoscenza le poche cose che sono riusciti a trasmetterci. Riusciamo a onorare le loro decisioni e a riconoscerle in nome loro.
(Rispondi)
 
umbrella4rain
umbrella4rain il 15/12/09 alle 19:45 via WEB
Credo che la conoscenza non condivisa non giovi alla felicità. In tutto l'accostamento della felicità al pArco danaro mi sembra assuma un connotato al tentativo dicotomico di demotivare l'azione ad una speranza più concreta, che con un "gratta e vinci",(ne vedi della felicità?). È risaputo della caducità delle cose ma, con il danro, il crollo della preoccupazione per il futuro val bene qualche animosità che viene condivisa pur nelle famiglie operaie, borghesi o quant'altro. Inoltre viene dimenticata la funzione sociale di rilievo che il danaro procura al detentore, riversando sul soggetto: protevia; (chi con lo smalto sulle unghie chi sfoggiando un figlio, chi il sorriso). In ultimo sembra tutto ricondotto al detto: il denaro non dà la felicità! E qualcuno ha risposto: pensa la miseria.
(Rispondi)
 
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