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Post n°3702 pubblicato il 08 Febbraio 2010 da psicologiaforense
TESTI E PRETESTI PARLARE PER INCANTARE? ![]() Cercate di pronunciare 164 parole al minuto, lasciate una pausa di mezzo secondo tra una frase e l'altra e controllate l'intonazione in modo che parta robusta e scenda poi progressivamente mentre si va alla fine di ciascuna frase: con questi trucchi la vostra voce farà di sicuro breccia in chi vi ascolta. Il consiglio è di una coppia di specialisti che in Gran Bretagna - grazie ad un finanziamento delle Poste - ha appena messo a punto la «formula matematica della voce perfetta». La formula escogitata da Andrew Linn (professore di linguistica all'università di Sheffield) e dall'ingegnere del suono Shannon Harris suona così: (164.2wpm x 0.48pbs) Fi=PVQ. PVQ (perfect voice quality, perfetta qualità della voce) si raggiunge pronunciando 164,2 wpm (words per minute, parole al minuto) con una pausa di 0,48 secondi. L'arcano Fi sta per intonazione della frase. I due specialisti si sono messi alla ricerca della "voce perfetta" individuando quali siano le voci di attori e attrici famose che il pubblico britannico trova più gradevoli. Hanno così scoperto che sul versante maschile piacciono soprattutto le sonorità di Jeremy Irons, Alan Rickman e Michael Gambon mentre sotto il profilo sonoro le donne più irresistibili sono Judi Dench, Mariella Frostrup e Honor Blackman. A quel punto il professore di linguistica e l'ingegnere del suono hanno analizzato a fondo le voci considerate in assoluto più gradevoli e suadenti e hanno dato alle loro scoperte la forma di un'equazione matematica. «Come esseri umani - dice il professor Linn - conosciamo istintivamente quali voci ci danno i brividi, quandi invece ci provocano disgusto. Le reazioni emotive del nostro uditorio spiegano in un certo modo perché vengono scelte certe voci o certi dj, perché troviamo appetibili le voci di alcune celebrità». Anche se il dato non sembra sia stato inglobato a pieno nella formula matematica i due esperti hanno accertato che risultano particolarmente gradite le voci lente, profonde e sicure di sé. La ricerca è stata circoscritta a voci di lingua inglese ma il professor Linn e l'ingegner Harris sono convinti che le loro scoperte valgono anche per tutte le altre lingue europee. Chissà se qualche scienziato italiano vorrà cimentarsi con la lingua italiana...
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