Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Settembre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30            
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« ESSERE E BENESSERE, MASS...L'EDITORIALE DELLA NOTT... »

LA SENTENZA DI CASSAZIONE: PROSTITUZIONE, STUPRO, DIRITTO&DIRITTI, VIOLENZA PRIVATA, ESCORT, SQUILLO,

Post n°3806 pubblicato il 04 Marzo 2010 da psicologiaforense

LA SENTENZA DI CASSAZIONE

Sesso a pagamento: il cliente che rifiuti di pagare commette stupro 

La Cassazione ( terza sezione penale con sentenza n.8286)  ha confermato la condanna a 4 anni di reclusione, con interdizione perpetua dagli uffici attinenti la tutela e la curatela, nonché, per 5 anni, dai pubblici uffici, inflitta dalla Corte d’appello ad un uomo per violenza sessuale e violenza privata, condannato anche a risarcire i danni alla vittima con una provvisionale di duemila euro.

Il caso
L’imputato aveva fruito delle prestazioni sessuali di una prostituta e si era poi rifiutato di pagarla. Era finito per questo sotto processo a seguito della testimonianza della donna.

La volontà di non pagare
I giudici con l’ermellino ritengono sussistente l’elemento soggettivo doloso dell’imputato che aveva «piena coscienza e consapevolezza» del sopruso che stava consumando a tal punto da precostituirsi delle prove e chiedere al portiere dell’albergo di distruggere le schede di permanenza nell’hotel dove era avvenuto l’incontro.
Questo è sintomo della volontà dell’uomo di non lasciare traccia della permanenza, circostanza spiegabile solo con lo scopo di precostituirsi la possibilità di una futura negazione del pagamento delle prestazioni sessuali
.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
scoglioisolato
scoglioisolato il 04/03/10 alle 19:47 via WEB
Quindi stuprare una donna o non saldare la tariffa di una prostituta è lo stesso reato?
(Rispondi)
 
 
flozanussi
flozanussi il 04/03/10 alle 20:03 via WEB
la violenza si ha quando il soggetto-vittima è costretto a fare qualche cosa che non vorrebbe assolutamente fare. Qui c'è la certezza che la donna MAI avrebbe voluto un rapporto sessuale senza le condizioni da lei stabilite. Quindi è stupro e non solo.
(Rispondi)
 
 
 
Beyazid_II_Ottomano
Beyazid_II_Ottomano il 06/03/10 alle 19:37 via WEB
Per mei voi "psicologi forensi" avete qualche problema con il principio di causalità (base del mondo reale), secondo il quale un l'effetto deve sempre seguire temporalmente la causa e mai viceversa. Qua invece si stabilisce che quanto accade prima può dipendere da quanto accadrà dopo. Ove vi è un accordo è logico pensare vi sia un consenso. Al momento del rapporto sessuale tale accordo esisteva e la donna era consenziente proprio perchè, in base all'accordo, si aspettava il denaro. Dopo il rapporto l'uomo, rifiutandosi di pagare, ha rotto l'accordo (ponendo in essere certamente una truffa), ma non per questo ha potuto tornare indietro nel tempo e rendere non consensuale per la donna un rapporto che per questa (proprio perchè truffata) lo è stato. Oltre a giurisprudenza, avete mai studiato qualcosa di logico o di scientifico? Lo chiedo senza offesa, perchè a volte a leggere certe sentenze non pare proprio.
(Rispondi)
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/03/10 alle 21:06 via WEB
Benvenuto tra noi, grazie per visita e commenti. Le tue osservazioni meritano una risposta un po' più articolata di quella che si può esprimere qui, per cui -appena possibile- ti risponderò con un post ad hoc! CIAO!
(Rispondi) (Vedi gli altri 1 commenti )
 
 
 
 
Beyazid_II_Ottomano
Beyazid_II_Ottomano il 06/03/10 alle 21:53 via WEB
Grazie di aver accettato in senso costruttivo la mia provocazione (del resto, come insegnate voi amanti del Latino, "pro-vocare" significa prima di tutto "chiamare fuori", al confronto, non insultare). Se proprio hai voglia di dedicarmi un post apposito (ma...me lo merito?), ti pregherei di includervi i consigli per chi, amante delle Sacerdotesse di Venere (e conscio del loro sacrosanto diritto al compenso), nonchè insicuro di natura, non voglia correre in alcun modo rischi penali. Certo potrei andarmene in Germania, ove in questo ambito tutto è regolato e sicuro sotto ogni punto di vista, ma vorrei poter continuare a sussurrare alle fanciulle i versi delle nostre liriche, e non dovermi imparare Wagner...
(Rispondi)
 
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 04/03/10 alle 20:28 via WEB
esattamente lo stesso, cambia la pena
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 04/03/10 alle 19:49 via WEB
sono andata a leggere la sentenza che dice: la vicenda non può inquadrarsi - spiegano gli "ermellini" - in quella fattispecie particolare nella quale la donna risulta consenziente all'inizio del rapporto sessuale, per poi, manifestare il proprio dissenso a continuarlo», visto che, nel caso in esame, la vittima aveva già manifestato all'imputato «di essere solo in attesa del pagamento del dovuto, per l'attività dalla stessa prestata, come in origine concordato tra le parti». Insomma, in mancanza di un pagamento in denaro la donna non aveva alcuna intenzione trascorrere momenti di intimità con il cinquantenne.
(Rispondi)
 
 
flozanussi
flozanussi il 04/03/10 alle 20:04 via WEB
appunto, come ho detto sopra: violenza sessuale e VIOLENZA PRIVATA
(Rispondi)
 
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 04/03/10 alle 20:30 via WEB
nel mestiere più vecchio del mondo da sempre le prestazioni sessuali si pagano PRIMA, anticipatamente.... ci sarà un motivo?
(Rispondi)
 
 
Beyazid_II_Ottomano
Beyazid_II_Ottomano il 06/03/10 alle 19:40 via WEB
Dove può, di grazia, un comune cittadino andarsi a leggere per intero sentenza e massima? Ho girato tutti i siti ma la sentenza pare disponibile solo a pagamento.
(Rispondi)
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 06/03/10 alle 21:04 via WEB
è così, ci sono appositi siti, tutti a pagamento, per giudici, avvocati, studiosi del diritto, ecc...
(Rispondi)
 
 
 
 
Beyazid_II_Ottomano
Beyazid_II_Ottomano il 06/03/10 alle 21:57 via WEB
...e un sito gratuito per il cittadino non c'è? Evidentemente si ritiene logico che l'italico suddito rimanga nell'ignoranza alla mercè dell'arbitrio dei magistrati e delle distorsioni dei giornalisti. L'ignoranza della legge non è ammessa. Ora pare non lo sia nemmeno la mancanza di una carta di credito pronto uso. Mi viene in mente "l'opera da due soldi" di Brecht. Anche conoscere la legge costa.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 07/03/10 alle 01:25 via WEB
Hai tutte le ragioni. Purtroppo le massime di Cassazione sono indispensabili per giudici, PM, avvocati, notai, operatori del diritto, medici legali, psicologi forensi, studiosi e cultori del diritto (criminologi, sociologi, filosofi, ecc. del diritto). ADDETTI AI LAVORI, INSOMMA. E questi ultimi sono costretti a pagare anche perchè le sentenze di cassazione devono essere ordinate e classificate per criteri, per argomenti, per cronologia, per rilevanza, ecc. ecc. (altrimenti non servirebbero a nulla. Inutile, ad esempio, citare una massima del 1960... cambiano i tempi, i modi di pensare, i costumi, le leggi, ecc...). Così i "professionisti" del diritto pagano i siti che consultano e anche molti altri siti (ad esempio, per avere una visura immediata di ciò che possiedi, ecc...). Allo stesso modo avviene per altri professionisti (medici, architetti, ingegneri, biologi, economisti, geologi, meteorologi, ecc. ecc.) ecc... che possono accedere a siti riservati e specializzati. Il cittadino trova le massime di Cassazione, ritornando al tuo quesito, riassunte in molti siti e negli stessi organi di stampa...
(Rispondi)
 
 
 
 
Beyazid_II_Ottomano
Beyazid_II_Ottomano il 07/03/10 alle 10:08 via WEB
Ma poiché i giornalisti sono interessati a creare titoli ad effetto travisando le sentenze, facendole apparire assurde o generalizzando e assolutizzando casi particolari (con relative particolari condizioni) in modo da creare il massimo scalpore possibile presso il pubblico e la massima violazione (apparente) di ogni logica e di ogni buon senso, i cittadini normali rimangono all'oscuro del vero significato e della vera applicabilità della sentenza e i fanciulli apprensivi passano i week-end dubbiosi, agitati e spaventati. Ma tu sei una psicologa del tribunale?
(Rispondi)
 
flozanussi
flozanussi il 04/03/10 alle 20:07 via WEB
......... la violenza privata è il delitto previsto dall'art. 610 Codice Penale secondo cui: Chiunque, con violenza o minaccia, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualche cosa è punito con la reclusione fino a 4 anni.
(Rispondi)
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 04/03/10 alle 20:32 via WEB
questo i soldi per pagarsi tre gradi di giudizio, perizie, consulenze, avvocati, spese, ecc... ce li aveva, per dare qualche euro ad una "disgraziata"senza usarle violenze varie... no!
(Rispondi)
 
 
Beyazid_II_Ottomano
Beyazid_II_Ottomano il 06/03/10 alle 19:43 via WEB
Fatemi capire: i giudici hanno detto che andarsene senza pagare dopo aver consumato un rapporto cui la donna si è volontariamente concessa aspettandosi POI il pagamento è stupro, oppure dicono semplicemente che, nel caso in esame, la nonconsensualità del rapporto è provata dal fatto che vi sia stato rapporto nonostante la donna abbia chiaramente detto di non volerlo avere senza PRIMA essere stata pagata? Sono due cose ben differenti. Tutto sta in quella "attività prestata". "Attività prestata" in quel momento, con il suo essere lì in albergo (e, di lì a poco, con l'offerta del rapporto sessuale subordinata ad un pagamento anticipato) o già prestata e in attesa del pagamento? Cioè: l'uomo ha costretto la donna al rapporto mentre questa stava attendendo il pagamento anticipato o ha avuto, con lei consenziente proprio perchè in attesa del pagamento posticipato, un rapporto (che poi i giudici vogliono poter rendere non consenziente a posteriori solo per il mancato pagamento)? Se davvero si tratta del secondo caso, allora vi è nell'ordinamento giudiziario un concetto troppo vago di "consensualità". Il discrimine fra consensualità e non-consensualità risiede nel fatto di volere o non volere il rapporto nel momento in cui questo si consuma, a prescindere dal motivo per cui si vuole (divertimento o passione, sentimento o denaro) o dal fatto che le eventuali prospettive e speranze per cui si vuole siano poi avverate o meno (*altrimenti anche chiunque, uomo o donna, intrattiene rapporti con la promessa di qualcosa che non mantiene, sia ciò un'unione sentimentale o un vantaggio materiale di qualsiasi genere, sarebbe condannabile per violenza sessuale*). Nell'atto la donna voleva il rapporto proprio per la prospettiva del denaro (quindi l'atto era consensuale, come dimostra l'esistenza stessa di un accordo). Il fatto che questa poi non si realizzi fa dell'uomo a posteriori un truffatore, ma non certo uno stupratore, non avendo egli la possibilità di tornare indietro nel tempo e far sì che la donna non abbia voluto ciò che in quel momento invece ha voluto (proprio perchè, truffata, si aspettava poi il compenso). Qualche magistrato condannerebbe mai per schiavismo un committente che non pagasse a chi ha lavorato quanto pattuito (dicendo "il consenso a lavorare era condizionato al pagamento del lavoro, non essendoci questo, il consenso non è più valido e il fatto costituisce il reato di riduzione in schiavitù")? Si fa dunque qui eccezione perchè c'è di mezzo il sesso? O perchè ci sono di mezzo le donne? Varrebbero tali considerazioni anche per gli uomini? Se il venir meno a posteriori della condizione per cui si acconsente ad un rapporto rende questo uno stupro, bisogna incriminare per stupro tutte quelle escort/girl che mentono su altezza, peso, età, colore dei capelli e degli occhi, taglia e caretteristiche fisico/intellettuali in genere per attirare e clienti e poi, con condizionamenti psicologici vari (dalla minaccia di far intervenire un "amico", di mettersi a urlare, di chiamare la polizia e denunciare un falso stupro, alla semplice pressione psicologica dell' "ormai sei qui") inducono l'uomo a consumare il rapporto (il quale dà poi loro diritto al voluto compenso). Anche tali casi, infatti, potendo sapere prima la verità, il cliente non avrebbe mai acconsentito al rapporto (che poi implica il pagamento). P.S. Anche ammesso che abbiate ragione voi in abstracto, chi vi dice che fosse una poveretta cui non sono stati dati i "pochi euro" della prestazione e non una escort da migliaia di euro a notte la quale (magari con la complicita di qualche amico/cliente avvocato) ha usato questa denuncia nella prospettiva di ulteriori guadagni con ricatti o risarcimenti? Se l'unica prova del non pagamento è la richiesta di cancellazione della scheda d'albergo (che potrebbe essere chiesta anche solo per il semplice motivo di non voler essere schedati dalla polizia come "frequentatori di prostitute") è pure cosa possibile (anche se non probabilissima poichè in genere le prostitute sono più "oneste" della media delle persone "moderne"). Oppure, se sbaglio tutto, ditemi come devo fare, se, accompagnandomi ad una escort e pagandola regolarmente, non voglio correre il rischio di fare la fine di questo sventurato. Basta che non chieda la cancellazione della scheda d'albergo o devo convincere la escort a rilasciare una ricevuta firmata? Lo chiedo perchè io non avrei proprio tanti soldi da pagare "tre gradi di giudizio, perizie, consulenza, avvocati, spese, ecc." (ma il cittadino non dovrebbe avere diritto ad una adeguata difesa a prescindere dalle proprie possibilità economiche?)
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963