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Post n°3826 pubblicato il 11 Marzo 2010 da psicologiaforense

speranza di vita sessualmente attiva

Sesso, il desiderio degli uomini dura più a lungo

 

Gli uomini attivi sotto le lenzuola fino a 70 anni, le donne fino ai 60. Vivono più a lungo, ma il desiderio sessuale finisce prima. Così l’università di Chicago ha fotografato la situazione delle donne. Infatti, mentre un uomo di 55 anni ha ancora davanti a sé 15 anni di vita sessualmente attiva, le donne arrivata a quella fatidica soglia perdono l’appetito sessuale, che va scemando fino ai 60.
Pubblicata sul British Medical Journal la ricerca dell'Università di Chicago si basa sulla misura di "speranza di vita sessualmente attiva". I risultati della ricerca hanno portato a concludere che, ad esempio, un giovane di 30 anni ha un’aspettativa di vita di 45 anni, di cui 35 di attività sessuale.  Una donna di 30 anni, invece, ha una speranza di vita di altri 50, ma di questi solo 31 anni saranno dedicati alle gioie del sesso.
Tuttavia, la ricerca mostra come le signore anziane si mantengano “arzille”, ma sono comunque gli uomini a mostrarsi più attivi sotto le lenzuola, soprattutto con donne più giovani. E sono sempre loro che pensano di più al sesso.
Viene naturalmente da chiedersi il perché. Stacy Tessler Lindau e Natalia Gavrilova, autrici dello studio, ritengono che le maggiori opportunità di fare sesso fin da giovani condizionino la “longevità sessuale” maschile, mentre le donne rimangono intrappolate nei logori tabù maschilisti.

 

 

 
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Commenti al Post:
auroraml
auroraml il 12/03/10 alle 00:28 via WEB
RIcordo che nel libro di sessuologia si diceva che il desiderio sessuale è lo stesso negli uomini e nelle donne ed anche io andavo in giro a dire così...però,dalle donne che ho conosciuto,quelle con cui ho avuto un 'esperienza sessuale diretta o con cui ho semplicemente parlato della loro sessualità,sembra non essere affatto così
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/03/10 alle 00:36 via WEB
La creazione del termine "sessuologia" si ritiene essere opera del dermatologo tedesco Iwan Bloch che già nel 1907, nella sua opera "Das sexualleben unserer Zeit in seinen Beziehungen zur modernen Kultur" , dissertava sul fatto che la "vita d'amore" nella civiltà moderna, doveva essere studiata integrando le conoscenze di discipline diverse: biologia, antropologia, filosofia, psicologia, sociologia, etnologia, medicina e storia della cultura in generale.
(Rispondi)
 
auroraml
auroraml il 12/03/10 alle 00:29 via WEB
COME DICI TU. Gli uomini(io ma anche TUTTI gli amici con cui ho parlato) possono avere desiderio ogni giorno,stress permettendo.(Ricordo ad esempio che vicino alla laurea,quando c'era solo la Laurea nella mia testa,non riuscivo proprio ad avere interesse per il sesso). Pare invece che per le donne (e parlo di quelle che ho conosciuto dal liceo fino ad oggi che siamo ) il desiderio sessuale sia legato al periodo fertile del ciclo.
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/03/10 alle 00:37 via WEB
Un concetto ripreso più tardi da altri autori che hanno associato la sessuologia allo stemma dei cinque anelli olimpici, in cui ogni cerchio rappresenta una delle principali scienze e tutte le intersezioni fra i cerchi costituiscono il campo di applicazione e di studio multidisciplinare della sessuologia.... (segue)......
(Rispondi)
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 12/03/10 alle 01:22 via WEB
qui si parla di anziani (non credo desti interesse).
(Rispondi)
 
auroraml
auroraml il 12/03/10 alle 00:30 via WEB
È troppo triste rendersi conto che la vita assomiglia al gioco degli scacchi, in cui basta una mossa falsa a farci perdere la partita, con l'aggravante che, nella vita, non possiamo nemmeno contare su di una possibilità di rivincita.(FREUD)
(Rispondi)
 
auroraml
auroraml il 12/03/10 alle 00:32 via WEB
Da sempre esiste la coppia e di conseguenza anche tutti i disagi e le difficoltà che lo stare insieme comporta. Il calo del desiderio sessuale non è certo una novità, forse ciò che è cambiato è l'attenzione alla sessualità che non viene più considerata soltanto nell'aspetto fisiologico, ma inserita in una dimensione più ampia all'interno di una relazione di coppia. Affrontare l'argomento della diminuzione del desiderio sessuale può voler dire avvicinarsi alla nostra fragilità, alle nostre debolezze e a quelle del partner e quindi andare incontro ad una visione più "completa" della sessualità, guardando più da vicino quella che dovrebbe essere la naturale evoluzione di una relazione affettiva. Il desiderio sessuale ha a che fare con il rapporto che la persona ha con se stessa, la fiducia in sé, il piacersi, la capacità di accettare il proprio corpo. Rapporti familiari problematici, il modo di relazionarsi agli altri influiscono sulla sessualità e sulla ricerca del piacere. Uno degli errori ricorrenti nel comune modo di pensare è quello di considerare il rapporto sessuale come se fosse una performance. Curare la "prestazione" cercando di fare bella figura può far perdere il sapore autentico del piacere sessuale e quindi comportare anche un calo del desiderio. Ciò che avviene nell'intimità non è altro che l'espressione del modo di essere in coppia: tutto dipende da cosa ci si aspetta e da come si è abituati a considerare la sessualità. Se il legame col partner si fonda soprattutto sulla sessualità e penalizza altre modalità di comunicazione e di espressione, la noia potrebbe prendere il sopravvento, la coppia non avrebbe nessun altro appoggio per mantenersi in vita. Vivendo la sessualità come uno dei tanti modi per "comunicare" con l'altro, i naturali momenti di pausa o di calo, potrebbero essere vissuti come uno stimolo a riflettere su un particolare momento dell'evoluzione del rapporto.
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/03/10 alle 00:38 via WEB
A PRESCINDERE: e seguendo il mio discorso.......
(Rispondi)
 
auroraml
auroraml il 12/03/10 alle 00:33 via WEB
All'interno di una coppia che esiste (e resiste) già da parecchio tempo un certo calo dell'attrazione fisica e del desiderio sessuale non sono da considerarsi quasi 'fisiologici'? Quali sono i motivi che più spesso possono essere individuati come responsabili del calo del desiderio sessuale all'interno di una coppia? All'inizio di una storia d'amore predominano colori vivaci, intensi: passione, grandi aspettative nei confronti dell'altro, si desidera stare insieme per sempre, sembra tutto meraviglioso, perfetto. L'altro appaga i nostri bisogni, è stato scelto proprio per questo, ci fa sentire speciali. Ma l'amore ha bisogno di crescere, maturare e anche la sessualità si trasforma attraverso lo stare in coppia. Il passaggio dall'idealizzazione infantile della coppia ad una dimensione più realistica del rapporto è delicato e spesso doloroso. L'altro si può incontrare anche a livelli diversi. Con il tempo aumenta la consapevolezza di sé e la reciproca conoscenza, la sessualità diviene una delle tante strade per conoscersi, per comunicare la tenerezza e per stare bene insieme in modo più profondo e completo. Capita, a volte, che tutta una serie di preoccupazioni e problemi (i figli, la malattia di persone care, questioni lavorative) rendano più tiepido il desiderio sessuale. In questi casi è necessario comunicare all'altro, con estrema sincerità, lo stato d'animo del momento, rendendolo partecipe della propria difficoltà, del proprio disagio, chiarendo soprattutto che il calo temporaneo di un desiderio non va interpretato come la diminuzione del sentimento d'amore.
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/03/10 alle 00:39 via WEB
"La sessuologia è disciplina non autonoma che mutua concetti e linguaggi da diverse altre, d’altra parte la sessualità, che ne rappresenta l’oggetto di studio, è altrettanto composita risultando da un insieme strutturato di elementi anatomici, psicologici, relazionali, sociali e culturali, [...] abbiamo così una sessuologia medica, chirurgica, endocrinologica, andrologica, ginecologica e psicologica, ma anche una sociologia della sessualità e una criminologia sessuale".
(Rispondi)
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 12/03/10 alle 01:24 via WEB
Nella casa di una famiglia felice, semplici stoviglie di ceramica risplendono più della giada.
(Rispondi)
 
auroraml
auroraml il 12/03/10 alle 00:34 via WEB
Le incomprensioni, a lungo andare, possono determinare distanza, congelano gli slanci emotivi. Quando non c'è la disponibilità a parlare con l'altro, si possono creare degli spazi vuoti all'interno della coppia che, inevitabilmente possono riempirsi successivamente in altro modo. Un lutto precedente, un divorzio alle spalle, possono rendere molto difficoltoso lasciarsi andare in un nuovo rapporto e il desiderio sessuale potrebbe risentirne. Anche un tradimento non superato, non affrontato profondamente, porta al calo del desiderio sessuale per chi è stato tradito. Sentimenti di rabbia, rancore creano barriere difficili da abbattere. Per alcuni, un grande senso di colpa relativo al piacere sessuale o la paura di fronte ad una crescente intimità nella relazione, possono essere alla base di un calo del desiderio sessuale. Anche componenti fisiologiche possono determinare una diminuzione del desiderio (problematiche relative a fattori ormonali, menopausa, andropausa etc.) Si tende sempre a cercare un 'responsabile' in uno dei due partner. È vero quello che si dice, e cioè che sono solitamente le donne le prime a dimostrare un interesse progressivamente minore nei confronti dell'attività sessuale all'interno della coppia, magari dopo l'arrivo dei figli, oppure è solo un altro dei soliti luoghi comuni? In passato i frequenti "mal di testa" della donna, utili ad eludere il dovere coniugale, erano la testimonianza di quanto il dialogo fosse strumento sconosciuto all'interno della coppia: difficilmente si ammetteva di non desiderare di fare l'amore. Oggi la donna sta imparando ad accettare la possibilità di essere rifiutata e anche quella di rifiutare il partner. Sono ancora numerose le donne che accettano di avere un rapporto sessuale con il partner anche se non lo desiderano. Può subentrare la paura che l'altro si stanchi oppure che vada con un'altra, ma a volte ci può essere anche il timore di una ritorsione fisica, psicologica o economica. Alla lunga, il sentirsi costretta, forzata, incapace di prendersi la propria libertà di scegliere, può favorire la nascita di una certa repulsione nei confronti del partner. Compiacere l'altro ad ogni costo, non soddisfa certo noi stessi. A volte le donne usano la sessualità come strumento di potere, ("mi concedo solo quando va bene a me", come dire "ti faccio pagare tutto quello che non mi stai dando") sottraendosi quindi al rapporto sessuale nella convinzione che, così facendo, si possa ricattare l'uomo. Ma i bisogni dell'uomo vanno al di là del solo rapporto sessuale. Quando l'uomo dedica poche attenzioni, è spesso assente, la donna vive con grande insoddisfazione il momento della sessualità, proprio perché vengono a mancare componenti importanti del suo modo di amare: la tenerezza e la condivisione emotiva che spesso accendono il desiderio e la fantasia sessuale nelle donne. Le donne sono più portate a valutare l'attività sessuale in termini di qualità del rapporto, gli uomini invece sono generalmente più interessati alla quantità e sono più preoccupati di questioni inerenti la "performance". Ma, paradossalmente, un'altissima frequenza di rapporti sessuali può nascondere proprio delle carenze nel rapporto di amore. Infatti, quando i protagonisti della coppia riescono a vivere una buona intimità, si sentono soddisfatti e non avvertono l'esigenza di aumentare a dismisura la quantità di rapporti sessuali se non realmente desiderati. Se si riesce a vivere la pienezza e l'appagamento nel rapporto, la frequenza effettiva dei rapporti sessuali può essere considerata questione francamente secondaria. Vi sono poi specifiche problematiche psicologiche che possono indurre un calo del desiderio. Si pensi ad esempio a donne rimaste incinte, magari con difficoltà, per le quali, oltre alle normali implicazioni di tipo fisiologico, va tenuto presente il timore di perdere il piccolo, e un conseguente allontanamento della sessualità, che coinvolgerebbe anche il partner il quale vivrebbe la medesima difficoltà a ricreare una intimità sessuale. Spesso durante l'adolescenza alcune ragazze frenano i loro impulsi sessuali perché bloccate da fattori culturali o da un'educazione troppo rigida. Non è raro il caso di "compressione" del desiderio sessuale per via di problematiche relative all'accettazione del proprio corpo, alla convinzione di non sentirsi desiderate o desiderabili. Tra i fattori non psicologici che possono interferire col desiderio sessuale, citiamo l'assunzione di pillola contraccettiva o particolari medicinali, il periodo post-parto, le diete dimagranti drastiche, etc. Cosa fare per cercare di risolvere questo problema? Ci si deve rivolgere ad un sessuologo o comunque ad un esperto o è possibile cercare - almeno all'inizio - di risolverlo all'interno della coppia? E se sì, come? Nei disturbi del desiderio sessuale il primo passo da compiere è quello di verificare l'esistenza di eventuali cause "non psicologiche" (ormonali, mediche, etc.). E' importante non spaventarsi davanti ad un momentaneo calo del desiderio (proprio o del partner), capire che il desiderio sessuale è meno collegato di quanto si pensi all'essere attraenti esteticamente (non è affatto detto che cercare di diventare più belli o attraenti determini un aumento del desiderio nel partner). La vivacità sessuale va alimentata dentro di noi. Stare insieme è una scommessa affascinante, anche se assai complicata. Importante, sia per l'uomo che per la donna, è ascoltarsi per scoprire le proprie esigenze: concentrarsi su se stessi, capire prima di tutto cosa si vuole, interrogare il proprio corpo. Solo in questo modo si può scoprire di più a proposito del partner, di ciò che desidera e limitare il rischio di perdere di autenticità. Le sensazioni intime sono una testimonianza del nostro modo di provare piacere. Cercare esclusivamente di rendere felice il partner, tralasciando il proprio personale piacere, non nutre la coppia ma la distrae. Interrogarsi profondamente potrebbe far scoprire che qualcosa non va nel rapporto, che ci si sente poco appagati dalla relazione. Altre volte si può anche scoprire di non amare più la persona che ci sta accanto. Costruttivo sarebbe affrontare il problema parlandone insieme, senza far passare troppo tempo, esprimendo i propri dubbi, il proprio disagio, ridefinirsi come individui e come parti di una relazione. Come in tutti i tipi di disturbo è possibile l'influenza di più cause. Anche per questo che si preferisce, nella psicologia clinica, affrontare il problema su più fronti. A volte può essere utile un lavoro psicoterapeutico di coppia (se si scopre che il disagio ruota maggiormente all'interno della relazione) altre volte rivolgersi ad un sessuologo o ad uno psicoterapeuta conduce il singolo ad intraprendere un lavoro su se stesso. In entrambe le scelte, deve esserci alla base, l'intento di affrontare il problema del calo del desiderio sessuale in profondità. L'incontro con uno specialista è un incontro speciale tra due persone: ancor più che la specializzazione del professionista, è importante la fiducia, l'alleanza terapeutica che si viene a creare, il rispetto reciproco con una persona che si percepisce vicina alle proprie problematiche.
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/03/10 alle 00:40 via WEB
commenTo esagerato: CHI LO LEGGERA'??????
(Rispondi)
 
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 12/03/10 alle 01:24 via WEB
IO NO!!!
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/03/10 alle 00:41 via WEB
seguo il mio solitario argomentare:
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/03/10 alle 00:42 via WEB
Negli anni oscuri di questa materia scientifica, molti autori avevano argomentato sul tema della sessualità e delle patologie ad essa correlate: Richard von Krafft-Ebing con l’opera Psychopatia Sexualis nel 1886, Freud con Tre saggi sulla teoria sessuale [6] e altre opere nel 1905, Haveloch Ellis con Studi sulla psicologia del sesso in vari volumi dal 1859 al 1939; tuttavia il padre della sessuologia moderna, intesa come scienza autonoma, svincolata da fattori condizionanti quali il senso comune e i credi religiosi, viene considerato Iwan Bloch, essendo stato il fondatore, insieme al medico Magnus Hirschfeld e al neurologo Albert Eulenburg, del primo periodico che riportava già nell'intestazione il termine da lui coniato alcuni anni prima: "Zeitschrift für Sexualwissenschaft" (Rivista per la Sessuologia) edita a Berlino dal 1914 al 1922.
(Rispondi)
 
emma.61
emma.61 il 12/03/10 alle 00:46 via WEB
A fronte delle attuali conoscenze acquisite nel corso degli ultimi decenni, la materia sessuale risulta essere strettamente connessa alla sfera dei sentimenti e delle relazioni umane, comprendendo un corredo emozionale ed affettivo di fondamentale importanza sul piano individuale e di rilevante interesse nel campo sociale. Numerosi autori, con i loro studi, ricerche e pubblicazioni, hanno contribuito all'indipendenza della sessuologia, una materia che oggi si costituisce come insegnamento autonomo in molti corsi di laurea universitari. Alcuni saggi di riferimento possono essere considerati: il Rapporto Kinsey sulle pratiche sessuali degli americani negli anni 1948 e 1953 ; gli studi pioneristici sulla fisiologia del comportamento sessuale umano, effettuati da William Masters e Virginia Johnson nel 1966 e 1970, autori cui si deve anche una delle prime identificazioni delle "fasi del ciclo di risposta sessuale": eccitamento, plateau, orgasmo e risoluzione; le innovative tecniche di intervento di tipo comportamentistico-psicoanalitico per il trattamento delle disfunzioni sessuali, della psichiatra Helen Singer Kaplan del 1974 e 1979 . C’è da dire tuttavia che, nonostante l'avvento di una notevole apertura dei costumi, con relativo abbassamento della soglia di sensibilità del “comune senso del pudore", nonostante una estesa produzione letterario-scientifica e approfondite sperimentazioni clinico-diagnostiche, sia in campo psicoterapeutico che anamnestico-sessuologico, l’esplorazione della sessualità e dei suoi correlati sessuologici, si costituiscono ancora oggi come un oggetto di studio il cui iter è costellato di difficoltà e resistenze. Un segno precursore dei tempi potrebbe essere intravisto nel fatto che, nel “Nuovissimo Dizionario Palazzi della lingua italiana” del 1964, non esisteva il lemma “pene”, mentre alla parola “vagina” si trovava la sola descrizione: “fodero di cuoio della spada; guaina”.
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emma.61
emma.61 il 12/03/10 alle 00:47 via WEB
Il desiderio sessuale individuale o di coppia appare nelle domande sessuologiche immerso in una dimensione sociale che ha subito nell’ultimo decennio una evoluzione paradossale. In passato, si riteneva che l’uomo giovane e virile fosse il portatore del desiderio più forte e dell’erotismo più naturale, mentre donne, bambini e anziani erano confinati nel limbo di altri desideri (dolcezza e saggezza).
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luiginoluigina
luiginoluigina il 12/03/10 alle 01:25 via WEB
SIATE CONCISI PER L'AMOR DI DIO!!!!
(Rispondi)
 
emma.61
emma.61 il 12/03/10 alle 00:48 via WEB
Oggigiorno sono proprio gli uomini fra i 30 e i 40 anni che presentano più sovente disturbi del desiderio, la sessualità ha cambiato volto, da fatto privato e confinato nella camera da letto è diventato un fenomeno pubblico, un prodotto di consumo, un territorio di prestazione e di confronti, un supporto alle forme più svariate della pubblicità.
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luiginoluigina
luiginoluigina il 12/03/10 alle 01:26 via WEB
QUELLO CHE DICI NON TOGLIE VERITA' AL FATTO..........
(Rispondi)
 
emma.61
emma.61 il 12/03/10 alle 00:49 via WEB
L’uomo che trovava nella conquista il motore del suo desiderio si scopre oggi sovente conquistato, e soprattutto, obbligato a riuscire.
(Rispondi)
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 12/03/10 alle 01:28 via WEB
.... al fatto, dicevo, che gli uomini abbiano una vita sessuale più lunga delle donne
(Rispondi)
 
emma.61
emma.61 il 12/03/10 alle 00:50 via WEB
Emerge frequente la paura dell’uomo di fare brutta figura, in particolare il timore che gli amici lo vengano a sapere. La paura di essere ” tradito ” si è trasformata in una paura di non essere all’altezza. In questa ottica fare l’amore con piacere è diventato un nuovo dovere sociale. Se vissuta in questi termini la sessualità, si allontana da ciò che significa desiderare qualcosa, desiderare una persona, creare quei movimenti interni che spesso ci portano ad andare verso “l’oggetto” desiderato.
(Rispondi)
 
 
luiginoluigina
luiginoluigina il 12/03/10 alle 01:30 via WEB
VERAMAMENTE BEL COMMENTO: è tutto lì il problema per giovani e per anziani
(Rispondi)
 
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