MARCO PICCOLO

fino ad ora sei l'unica che ha ricordato questa pagina nera della storia italiana

RICORDO PERFETTAMENTE: "Chiedo che ai miei funerali non partecipino ne' autorita' dello Stato ne' uomini di partito". Inutile la lettera dei familiari ai dirigenti della dc "affinche' essa assuma con coraggio le proprie responsabilita' per la liberazione del suo presidente". Ma i giochi sono fatti: "Compagni, la battaglia iniziata il 16 marzo con la cattura di ALDO MORO e' arrivata alla sua conclusione", annuncia il comunicato numero 9, del 5 maggio. Racconta Moretti che alla fine MORO domanda di esser lasciato libero: "Capisce che solo un nostro gesto, verso l'uomo, non verso il presidente della dc, lo puo' salvare". All'alba del 9, l'esecuzione. Lo fanno uscire dalla segreta, capisce. Lo portano nel box, lo sistemano sulla R4, gli mettono sugli occhi un angolo di coperta. Poi Moretti fa fuoco, al cuore. L'arma s'inceppa, la cambia, spara ancora. Infine, il viaggio a via Caetani. Davvero, come penso' Leonardo Sciascia quando scelse le parole di Canetti per l'epigrafe del suo L'affaire Mo ro, "Qualcuno e' morto "al momento giusto""?

Siamo in periodo pre-elettorale e nessuno trae giovamento dal ricordo di questa pagina.

Le vene aperte del delitto Moro sono le ombre del sistema politico dell'Italia repubblicana. Perciò continuano a incombere su di noi, ci seguono severe e minacciose.

Dalla strage al covo, il silenzio è sceso su cinque misteri (non sto a ricordarli per non annoiare nessuno).

una tragedia che trova ampie spiegazioni non in responsabilità individuali ma in non pochi vulnus istituzionali di un sistema-Paese da tempo in declino.

Durante il periodo della sua detenzione, MORO scrisse 86 lettere ai principali esponenti della Democrazia Cristiana, alla famiglia ed all'allora Papa Paolo VI. 9 maggio Il 9 maggio 1978, dopo 55 giorni di detenzione, al termine di un presunto processo del popolo, MORO sarebbe stato assassinato per mano di Mario Moretti. Il cadavere venne ritrovato il 9 maggio in una Renault 4 rossa in via Caetani, in pieno centro di Roma. Il processo I giudici della 1a Corte d'Assise (presidente Severino Santiapichi) emettono la sentenza del processo per la strage di via Fani e il rapimento e l'uccisione di ALDO MORO. Il processo unifica il procedimento MORO-uno e MORO-bis. La sentenza condanna all'ergastolo 32 persone.

OGGI NESSUNO DEI 32 CONDANNATI E' PIU' IN CARCERE!