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L'EDITORIALE DELLA NOTTE: PENSIERI, IDEE, COMMENTI, OPINIONI, RIFLESSIONI, SUGGESTIONI ... PER UN NUOVO GIORNO

Post n°4097 pubblicato il 25 Aprile 2010 da psicologiaforense

"Tra un governo libero e una stampa libera io scelgo una stampa libera".

Quanta “libertà di stampa” esiste oggi in Italia?

La nuova fase nella storia del giornalismo italiano comincia naturalmente con le grandi inchieste giudiziarie sulla corruzione agli inizi del 1992 e più tardi la discesa in campo di Silvio Berlusconi. Le inchieste hanno avuto per effetto di esasperare il tono concitato e scandalistico di molti giornali e d'instaurare di fatto una sorta di giustizia sommaria, sbrigativamente eseguita con i titoli e lo spazio riservato al più modesto avviso di garanzia.

L’Italia è  oppressa  da una crisi generale  che investe tutte le istituzioni e tutti i punti nevralgici del sistema politico e della società. In questa crisi il giornalismo non è meno coinvolto di quanto lo siano i partiti, le industrie, gli ordini professionali, le istituzioni. Però in ogni crisi si nasconde sempre, per chi sappia coglierla e realizzarla, la prefigurazione di una situazione migliore. Anche il giornalismo italiano, quindi, può trovare nella crisi l'occasione per riformarsi. Ma nel grande processo che l'Italia sta facendo a se stessa il giornalismo si trova nella contraddittoria situazione di essere al tempo stesso imputato e testimone, di sedere contemporaneamente nella tribuna della  stampa e sul banco degli imputati. Vi è un rischio: che si dimentichi dei propri errori per limitarsi a registrare quelli degli altri. Mi auguro che lo eviti e che riesca a creare, accanto alla libertà di stampa, la libertà della stampa. “Una stampa libera - disse un giorno Walter Lippmann - non è un privilegio, è la necessità organica di una  società civile”.

 
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Commenti al Post:
paperino61to
paperino61to il 26/04/10 alle 09:58 via WEB
Il guaio che x avere una stampa libera dovrebbero esserci giornalisti seri e liberi invece nisba, pur di avere uno stipendio sicuro e privilegi, hanno svenduto il loro credo giornalistico. Sono pochi che raccontano veramente cosa sta succedendo e quei pochi vengono pure accreditati come millantatori..
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 26/04/10 alle 18:01 via WEB
I MITI: Matilde Serao, Edoardo Scarfoglio, Curzio Malaparte, Luigi Albertini, Leo Longanesi, Ennio Flajano, Enzo Biagi, Indro Montanelli, ecc... tutti "Maître à penser" che non hanno avuto eredi altrettanto degni.
(Rispondi)
 
anonimo.sabino
anonimo.sabino il 26/04/10 alle 10:38 via WEB
Non credo che la libertà di stampa si debba correlare alle cronache giudiziarie, ma al finanziamento pubblico, che l'ha uccisa, almeno per quanto riguarda i quotidiani, facendo della stampa (che peraltro è stata sempre il quarto potere) un'area di privilegio sottratta al giudizio dei lettori.
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 26/04/10 alle 17:57 via WEB
Parlavo per "eventi" storici che in qualche modo hanno modificato politica, costume, società e stampa. Il finanziamento pubblico costituisce una delle varie aporie, ma non la sola! CIAO!!!
(Rispondi)
 
massimocoppa
massimocoppa il 26/04/10 alle 16:31 via WEB
la vedo dura. La stampa italiana è tra le peggiori del mondo (e te lo dice un addetto ai lavori)
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 26/04/10 alle 17:52 via WEB
CIAO!!! Appunto, hai presente: "La conquista della libertà. Il giornalismo italiano da Amendola alla Liberazione". Oppure: "Il bavaglio", ecc...?
(Rispondi)
 
posturantistress
posturantistress il 26/04/10 alle 23:37 via WEB
Concordo in pieno sempre meglio una stampa libera...anche se abbastanza in crisi e per certi versi in libertà ...vigilata..?? Per ora ci accontentiamo dei Blog veramente Liberi..come il tuo ..complimenti.!
(Rispondi)
 
LIBRERIAVENETA
LIBRERIAVENETA il 29/04/10 alle 12:23 via WEB
leggi 'antistoria della liberta' di stampa in italia' comunque sono d'accordo con te
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