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Post n°4494 pubblicato il 26 Luglio 2010 da psicologiaforense
EDITORIALE (PRIMA PARTE) STRATAGEMMI... A UN PASSO DALLA MORTE.
A un passo dalla sedia elettrica, con l'ultima cena già piantata sullo stomaco, Larry Lonchar, il condannato a morte, ebbe l'idea folgorante. <Reverendo - disse al prete che gli leggeva i salmi dell'agonia - voglio donare i miei organi, cuore, polmoni, reni, cornee, tutto, quando sarò morto>. Bravo figliolo, rispose il prete, riferirò ma ora vai, vai. Eh no, vai niente, intervenne l'avvocato, che aveva capito al volo, l'esecuzione deve essere sospesa immediatamente. Il corteo si fermò davanti alla porta dell'ascensore per il patibolo. Il prete interruppe la lettura dei salmi, il direttore del carcere afferrò il telefono che lo collegava al governatore dello Stato e l'avvocato spiegò la nuova situazione. Qui, nello Stato della Georgia, il mio cliente sta per essere giustiziato sulla sedia elettrica, che letteralmente brucia i condannati, arrostendo gli organi interni. Dunque, la sua volontà di donare i resti alla medicina non può essere rispettata, perchè gli organi sarebbero inutilizzabili. Si deve giustiziarlo con la iniezione letale, ma il tribunale lo ha condannato alla sedia elettrica. Dunque, la sentenza va riveduta. Il governatore dovette acconsentire. Il prete ripose il libro delle preghiere. Il governatore sbuffò, Larry Lonchar, triplice omicida e reo confesso fu riportato nella sua cella nel braccio della morte a digerire l'ultime cena e ad aspettare che la Corte Suprema della Georgia prendesse in esame il suo caso. Non riuscirà a evitare la forca. Ma per ora, vive. È dunque vero quel che i condannati a morte hanno sempre detto, che la vista della forca schiarisce la mente in maniera prodigiosa. Che il cigolio dell'ascensore per il patibolo scuote le meningi anche di semideficienti, come Larry Lonchar era stato classificato dallo psicologo del penitenziario, e fa scattare nei cervelli più ottusi le idee della disperazione, gli stratagemmi dell'undicesima ora, per allontanare il boia. Il benefattore della Georgia, il triplice assassino (ammazzò un uomo e due donne dopo l'obbligatoria violenza carnale) che dice di voler restituire la vita a qualche malato dopo averla tolta a qualche sano, è soltanto uno dei caso in una serie ormai lunga, e bizzarra, di espedienti in extremis che i condannati escogitano per rimandare l'esecuzione, nell'America ossessionata dalla forca.
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